959 resultados para Otto Emilio Tjarks de Boer
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Pós-graduação em Engenharia Mecânica - FEB
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This article makes a connection between Benjamin and Carpeaux in order to identify points of contact between the two authors. In this methodological operation assumes the crucial role collating Wege nach Rom with Benjamin's, Passages, which leads us to speak of a Carpeaux reader of Benjamin.
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The paper studies Otto Maria Carpeaux`s work in the context of Brazilian literary critic in the decades of 1940-1950. Starting from Pierre Bourdieu`s theoretical formulations about field concept, are set reflections concerning the place occupied by Carpeaux in the light of paradigm shifts occurred in the criticism field and new processes of legitimation resulting from this situation.
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The work and the trajectory of literary critic and journalist Austrian-Brazilian Otto Maria Carpeaux (1900-1978) are studied from the relationship between literary criticism and the diffusion field in Brazil. Between the decades of 1940-1970, Carpeaux has played a prominent role in the formation process of the reader and reading in Brazil, as evidenced by his intense activity as a critic and essayist. Will also be developed reflections on the place occupied by Carpeaux in the field of criticism in Brazil. Two hypotheses are developed: a) Carpeaux`s work was affected by a lack of legitimacy of his contemporaries in the decades of 1940-1950, as can be seen, for example, in peripheral treating conferred on him by the field of diffusion and consecration instances we can read, the editorial market. b) Carpeaux such as an Alvaro Lins`s heir in the Correio da Manha, also inherited a criticism model that lost prestige in the light of the New Criticism growing influence occurred in the country, which shifts the critical role from the newspaper to the university.
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This paper presents an analysis of an irreversible Otto cycle aiming to optimize the net power through ECOP and ecological function. The studied cycle operates between two thermal reservoirs of infinite thermal capacity, with internal irreversibilities derived from non-isentropic behavior of compression and expansion processes, irreversibilities from thermal resistance in heat exchangers and heat leakage from the high temperature reservoir to the low temperature reservoir. Analytical expressions are applied for the power outputs optimized by the ECOP, by the ecological function and by the maximum power criteria, in conjunction with a graphic analysis, in which some cycle operation parameters are analyzed for an increased comprehension of the effects of the irreversibilities in the optimized power.
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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By examining seven major reviews (the French “Revue des deux Mondes”, the “Revue de Paris” and the “Nouvelle Revue”; the Italian “Nuova Antologia”, the “Rassegna Nazionale”, the “Rivista europea” and the “Revue internationale”) this thesis investigate the female participation in high quality journalism in Italy and France between the 1870s and the First World War. The aim is to show that despite some obvious limitations, women found room in that apparently very ‘male’ space of culture and emerged on a considerable scale in all walks of the profession. Many women regularly published on high quality reviews. Some of them even rose to high positions on editorials board. With the exception of a few fields of knowledge – albeit fundamental to the journals’ overall structure – such as economics, finance and matters to do with the army and the colonies, women contributors covedered nearly all the range of subjects contained in this periodicals: not only fiction, but also literary criticism, travelogues, politics and others. Quality and cultural journals offered women writers a considerable space for entering the public sphere, as both authors and readers. It may thus construed on a dual plane: as an opportunity for women writers to join the new professional ranks of modern publishing, but also as an important terrain for acknowledgment of their standing as intellectuals.
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È importante ricordare che l’attuale Archivio Marella (AM) è stato costituito sotto la direzione del prof.re Mauro Pesce insieme alla dott.ssa Donatella Micheletti negli anni 1981-1983, dopo che Edero Gattamorta aveva contribuito in modo determinante a raccogliere il materiale che veniva inseguito inserito e pubblicato nel lavoro di tesi: Olinto Marella (1882-1969). Rinvenimento e sistemazione dell’archivio. Schizzo biografico, AA 1975-76, relatore Mauro Pesce, Università Bologna, Facoltà Scienze Politiche. I nuclei principali del materiale conservato nell’archivio riguardano: 1) la vita di Marella; 2) le iniziative caritative di M. dalla metà degli anni trenta in poi; 3) la famiglia Marella, soprattutto lo zio G. M. Marella; 4) la biblioteca. Già nella Guida alla consultazione dell’archivio curata da M. Pesce e stampata nel 1984 si rilevava come il materiale inventariato dal dr. E. Gattamorta nel 1975-76 del settore b) e quello del settore c) fosse assolutamente provvisorio e in parte non catalogato
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Questa breve tesi, incentrata sulla persona e sulle opere di Emilio Tadini, ha come scopo quello di mettere in evidenza e rivelare al pubblico contemporaneo un uomo dalle mille sfaccettature, spesso relegato al solo ambito della pittura, che può essere, invece, a pieno titolo definito come un artista poliedrico. Dopo un breve excursus volto a fornire qualche riferimento biografico, il contesto storico nel quale agisce, e la stretta relazione da lui instaurata tra la scrittura e la pittura, si esaminerà la sua traduzione di Re Lear di William Shakespeare, pubblicata da Einaudi. Il dramma verrà analizzato dapprima in una chiave di lettura alternativa che nasce dal considerarlo come una tragedia della parola, per poi scandagliarlo nei minimi particolari attraverso l’approfondimento delle varie tematiche – l’amore, la morte, la pazzia e la cecità. Un importante supporto è dato dalla traduzione di Agostino Lombardo per Garzanti, mezzo per uno studio comparato e contrastivo tra le due proposte di resa in italiano. In seguito, si illustreranno le scelte traduttive di Emilio Tadini, partendo dall’assunto di una parola volta a ridurre la Distanza, l’Alterità e di un traduttore-funambolo, costantemente sull’orlo di una doppia vertigine – il rimanere troppo fedeli e il discostarsi eccessivamente dal testo fonte. Prima di procedere a una rassegna dei punti salienti di alcuni suoi scritti, in particolare, de La tempesta, e de La deposizione, si confronteranno il Re Lear e La Tempesta shakespeariana, cercando di dimostrare come quest’ultimo prenda le mosse dagli avvenimenti del primo. Infine, si cercherà di concepire il Prospero di Tadini come una summa moderna tra i due personaggi principali delle opere in questione – Lear da un lato e Prospero dall’altro –, evidenziando l’importanza della voce e della figura del mediatore-guida, in grado di spaziare all’interno della distanza, servendosi di parole scelte sulla base delle proprie esperienze personali.
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Le tre raccolte di salmi da vespro a otto voci nello stile pieno di Giovanni Paolo Colonna (Bologna 1637-1695), pubblicate rispettivamente nel 1681, nel 1686 e nel 1694 (opp.I, VII e XI), costituiscono un oggetto di studio privilegiato nell’ambito della ricca produzione a stampa dell’autore: in primo luogo, esse ebbero ampia e favorevole recezione, come testimoniano la diffusione degli esemplari, le ristampe, le copie manoscritte ricavate dalle edizioni; in secondo luogo, la fortuna postuma del compositore fu legata in buona parte alla sua musica sacra a doppio coro e, in particolare, al favore riscosso dai suoi libri di salmi; infine, l’analisi delle tre raccolte consente di confrontare le risorse tecniche e stilistiche messe in opera da Colonna in composizioni afferenti a uno stesso genere ma risalenti a periodi diversi. La dissertazione è articolata in tre parti: nella prima sono presi in esame gli ordinamenti liturgici secenteschi relativi alla celebrazione dei vespri, onde illustrare la cornice rituale alla quale i salmi di Colonna erano destinati, e si passano in rassegna alcune definizioni di stile pieno e di contrappunto a otto voci desunte dalla trattatistica coeva. La seconda parte è dedicata alla lettura storico-critica delle opp. I, VII e XI nel contesto generale della produzione dell’autore. La terza parte contiene l’edizione integrale dell’opera VII e XI, nonché una scelta di brani tratti dall’op. I.