1000 resultados para Museo archeologico nazionale (Naples, Italie) -- Collections archéologiques
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[1-4] Voyage dans l'Italie méridionale; t.1. Pise, Florence, Sienne et Campagne de Rome. Lyon, Impr. de Dumoulin, Ronet et Sibuet, 1840.--t.2. Royaume de Naples, 1838. Paris, Impr. de Mme de Lacombe, 1841.--t.3. États-romains en 1841, 1 ptie. Paris, Impr. de Mme de Lacombe, 1842.-- t.4. Rome et ses environs, 1841.--2. ptie. 2.eÌd., rev. et corr. Paris, Impr. de Pillet aineÌ, 1843.--[5] Voyage dans l'Italie centrale: t.5. Parme, Plaisance, Guastalla, ModeÌne, Lucques. 2.eÌd.,rev.et corr. Paris, Impr, de Pillet fils aineÌ, 1847.--[6-7] Voyage dans l'Italie septentrionale: t.1. PieÌmont, Turin. Paris, A. Delahays, 1863.--t.2. GeÌnes, Nice.--SuppleÌment.--9
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La terre des morts.--G. Giusti.--Les Lombards.--Les Florentins.--A. da Brescia.--G. Leopardi.--L'histoire guelfe.--L'hisoire italienne.--Les Poerio.--La poésie populaire.--Le théâtre populaire.--Naples et la Sicile.--Un tour d'Italie.--F. D. Guerrazzi.--Garibaldi et Mazzini.--Les philosophes.--V. Gioberti.--Le Piémont.--Les Piémontais.
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Imprint on title-page has the date "183[blank]," with the final number presumably to be filled in by hand.
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Report presented by the minister of justice: Gioacchnio Ricciardi.
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Systematic review of Late Jurassic sauropods from the Museu Geológico collections (Lisboa, Portugal)
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The Museu Geológico collections house some of the first sauropod references of the Lusitanian Basin Upper Jurassic record, including the Lourinhasaurus alenquerensis and Lusotitan atalaiensis lectotypes, previously considered as new species of the Apatosaurus and Brachiosaurus genera, respectively. Several fragmentary specimens have been classical referred to those taxa, but the most part of these systematic attributions are not supported herein, excluding a caudal vertebra from Maceira (MG 8804) considered as cf. Lusotitan atalaiensis. From the material housed in the Museu Geológico were identified basal eusauropods (indeterminate eusauropods and turiasaurs) and neosauropods (indeterminate neosauropods, diplodods and camarasaurids and basal titanosauriforms). Middle caudal vertebrae with lateral fossae, ventral hollow border by pronounced ventrolateral crests and quadrangular cross-section suggest for the presence of diplodocine diplodocids in north area of the Lusitanian Basin Central Sector during the Late Jurassic. A humerus collected from Praia dos Frades (MG 4976) is attributed to cf. Duriatitan humerocristatus suggesting the presence of shared sauropod forms between the Portugal and United Kingdom during the Late Jurassic. Duriatitan is an indeterminate member of Eusauropoda and the discovery of new material in both territories is necessary to confirm this systematic approach. The studied material is in according with the previous recorded paleobiodiversity for the sauropod clade during the Portuguese Late Jurassic, which includes basal eusauropods (including turiasaurs), diplodocids and macronarians (including camarasaurids and basal titanosauriforms).
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Este artículo realiza un recorrido por algunas de las críticas y debates que, en torno al museo y a su forma de mostrar las colecciones, se han sucedido a lo largo de los siglos XX y XXI. Reflexionaremos para ello sobre la difícil y ambigua relación que el arte más actual y, por extensión, los museos de arte contemporáneo, han mantenido con el público y los artistas.
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La tesi si propone di approfondire il tema dell’Alternanza scuola-lavoro (ASL) al museo, un ambito di interesse che ha ricevuto un’importante attenzione a seguito della promulgazione della L.107/2015. La legge ha, infatti, stabilito l’obbligatorietà per tutti gli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado di svolgere dei percorsi di ASL in contesti di lavoro differenti, con un esplicito riferimento a quello museale. Il contesto di riferimento scelto per la ricerca è l’Emilia-Romagna, una scelta fatta tenendo conto dell’impegno che la regione ha portato avanti, già dalla fine degli anni Novanta, in direzione di valorizzazione di percorsi integrati scuola-formazione professionale. La ricerca è partita dall’analisi della letteratura di riferimento sul rapporto istruzione-mondo del lavoro in ambito nazionale e internazionale e ha previsto due successive fasi: la prima con una esplorazione qualitativa del fenomeno su un campione ristretto di testimoni privilegiati, appartenenti all’ambito istituzionale, scolastico e museale mediante interviste; la seconda con un’esplorazione quantitativa del fenomeno tramite survey su un campione più ampio mediante la sommistrazione di questionari rivolti agli studenti e ai referenti e tutor ASL delle scuole e dei musei. Nello specifico l’analisi ha coinvolto 430 studenti di 28 scuole della regione che hanno partecipato a 495 percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati nel corso del triennio e a partire dall’anno scolastico 2015-2016. Inoltre hanno preso parte alla ricerca 56 referenti e tutor ASL di 45 scuole e 86 referenti e tutor ASL provenienti da 83 musei.
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Il Museo Monumento al Deportato politico e razziale nel Castello dei Pio a Carpi (MO), a pochi passi dal Campo nazionale della deportazione razziale e politica di Fossoli, è il risultato di un concorso pubblico nazionale bandito nel 1963, frutto dell’impegno civile tra istituzioni, associazioni e intellettuali. Tra questi il gruppo BBPR il quale, in collaborazione con l’artista Renato Guttuso, si aggiudicheranno la vittoria del concorso. Il progetto vincitore, pur apportando alcune modifiche in fase di realizzazione, manterrà la sua impostazione antiretorica, utilizzando un linguaggio rigoroso e astratto. Partendo dalle caratteristiche che rendono quest’opera una struttura unica nel suo genere, obiettivo principale di questa ricerca di Dottorato è quello di restituire una genealogia del Museo Monumento al Deportato politico e razziale dei BBPR, ricostruendo il quadro culturale e politico italiano nel lasso di tempo che intercorre dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945) e l’anno della sua inaugurazione (1973). Tale approccio metodologico scelto costituisce l’aspetto di novità della ricerca: un punto di vista ancora inedito con cui guardare il Museo-Monumento, differenziandosi, così, dalle più recenti pubblicazioni sullo stesso, le quali si concentrano soprattutto sulle logiche progettuali del Museo. In conclusione, lo scopo di questa tesi è quella di dare una nuova chiave interpretativa al Museo, che sia non solo un arricchimento alla sua conoscenza ma che, altresì, attesti l’esistenza di un’identità, altrettanto unica e irripetibile, della memoria della deportazione nella cultura architettonica italiana presa in esame, frutto di una “cultura condivisa” tra architetti, artisti, scrittori, politici e intellettuali, accumunati dalle tragiche vicende che in quest’opera si vogliono narrare.