951 resultados para italiensk maffia (mafia italiana)
Resumo:
Il presente lavoro comincia con una descrizione dettagliata del “McMaster Model of Family Functionig” (MMFF), modello che al suo interno integra una teoria multidimensionale sul funzionamento familiare, diversi strumenti di auto ed etero valutazione e chiare indicazioni terapeutiche racchiuse all’interno della “Problem Centered System Therapy of the Family” (PCSTF). Grazie alla sua completezza il Modello fornisce ai clinici metodi coerenti, pratici ed empiricamente validi per valutare e trattare le famiglie, essi inoltre, sono stati formulati in modo da essere adattabili a differenti setting clinici e di ricerca, applicabili ad un’ampia gamma di problematiche e verificabili empiricamente. Obiettivo finale della presente ricerca è stato quello di porre le basi per l’esportazione del MMFF in Italia e poter quindi procedere alla sua applicazione in ambito clinico. La ricerca è cominciata alla Brown University con la traduzione dall’inglese all’italiano del Family Assessment Device (FAD), uno degli strumenti di autovalutazione compresi nel MMFF, ed è in seguito continuata con la validazione del suddetto strumento in un campione di 317 soggetti appartenenti alla popolazione generale italiana. Il FAD si è dimostrato uno strumento valido ed affidabile, in grado quindi di fornire valutazioni stabili e coerenti anche nella sua versione italiana. Il passo successivo è stato caratterizzato dalla somministrazione di FAD, Symptom Questionnaire (SQ) e delle Psychological Well-Being scales (PWB) a 289 soggetti reclutati nella popolazione generale. In accordo con il modello bipsicosociale che vede l’ambiente familiare come il più immediato gruppo di influenza psicosociale dello stato di benessere o malessere dell’individuo, i nostri dati confermano una stretta relazione tra scarso funzionamento familiare, spesso espresso attraverso difficoltà di comunicazione, di problem solving e scarso coinvolgimento affettivo e distress psicologico esperito con sintomi depressivi, ansiogeni ed ostilità. I nostri dati sottoliano inoltre come un funzionamento familiare positivo sia altamente correlato ad elevati livelli di benessere psicologico. Obiettivo della parte finale del lavoro ed anche il più importante, è stato quello di esplorare l’efficacia della Problem Centered Systems Therapy of the Family nella gestione della perdita di efficacia degli antidepressivi nel trattamento della depressione ricorrente. 20 soggetti con diagnosi di depressione maggiore ricorrente secondo il DSM-IV sono stati randomizzati a due diverse condizioni di trattamento: 1) aumento del dosaggio dell’antidepressivo e clinical management, oppure 2) mantenimento dello stesso dosaggio di antidepressivo e PCSTF. I dati di questo studio mettono in evidenza come, nel breve termine, PCSTF e farmacoterapia sono ugualmente efficaci nel ridurre la sintomatologia depressiva. Diversamente, ad un follow-up di 12 mesi, la PCSTF si è dimostrata altamente superiore all’aumento del farmaco ner prevenire le ricadute. Nel gruppo sottoposto all’aumento del farmaco infatti ben 6 soggetti su 7 ricadono entro l’anno. Nel gruppo assegnato a terapia familiare invece solo 1 soggetto su 7 ricade. Questi risultati sono in linea con i dati della letteratura che sottolineano l’elevata probabilità di una seconda ricaduta dopo l’aumento dell’antidepressivo all’interno di una farmacoterapia di mantenimento e suggeriscono l’efficacia dell’utilizzo di strategie psicoterapiche nella prevenzione della ricaduta in pazienti con depressione ricorrente.
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[ES] Este artículo estudia la evolución de la historiografía obrera italiana, que surge del marxismo y vinculada al PCI. Esta historiografía militante se caracterizó por la recopilación de fuentes documentales y el estudio del movimiento organizado, al tiempo que se debatía sobre cuestiones socio-económicas. En una segunda fase, a partir de 1956, la historiografía obrera italiana avanzó en pos de un mayor rigor científico, propósito que se concretó en una mayor apertura de los archivos y en la ampliación de la investigación a temáticas políticamente sensibles. Posteriormente, al calor de los cambios experimentados por el país en los años sesenta y setenta, y favorecida por los contactos con historiografías foráneas, la historiografía obrera italiana perdió progresivamente su carácter militante y se renovó con nuevas interrogantes y metodologías. [EN] This article looks at the evolution of labour historiography in Italy, a movement that emerged from Marxism and was linked to the PCI. This militant historiography was characterized by the compilation of documentary sources and the study of the organised movement, while general socio-economic issues were under discussion. The second phase, from 1956 onward, saw Italian labour historiography making advances in achieving greater thoroughness, involving the opening of more archives and expanding the research to politically sensitive issues. Subsequently, in the light of changes experienced by the country in the 1960s and 1970s, and thanks to foreign historiographies, the Italian labour historiography lost its militant nature in a progressive way and developed new queries and methodologies.
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La tesi di Dottorato espone i risultati dell’analisi condotta su alcune tipologie di canto profano a due parti, osservate nella tradizione orale di specifiche aree rurali: le espressioni diafoniche oggetto di indagine sono state individuate in diverse regioni, prevalentemente nell’Italia centro-meridionale e in Sicilia, con alcune propaggini nell’Italia nord-orientale e in alcune aree europee abitate da minoranze italiane (Istria slovena e croata). I documenti analizzati sono stati reperiti grazie alla ricerca sul campo e rintracciati anche nelle pubblicazioni discografiche, nei cataloghi dei più importanti archivi pubblici e privati italiani. Sono stati definiti i caratteri formali dei repertori e l’indagine realizzata ha inoltre condotto a una mappatura attestante la presenza di repertori vocali simili in diverse sub-aree della Penisola, confermando la estesa diffusione di pratiche diafoniche tradizionali in Italia. Sulla base di analogie e ricorrenze è stato rilevato che le espressioni diafoniche italiane possono essere attribuite a una remota tradizione comune: sebbene le peculiarità relative a ciascun repertorio siano in molti casi abbastanza marcate, le connotazioni strutturali e i modi performativi che distinguono tali repertori pare vogliano indicare di essere di fronte a testimonianze di una tradizione musicale arcaica, in cui è possibile individuare procedure e attitudini diafoniche simili e condivise. L’ultima parte dell’indagine espone alcune riflessioni emerse dal confronto tra le forme diafoniche analizzate e repertori polifonici conservati nella tradizione scritta, prendendo come punto di partenza gli studi di Nino Pirrotta: ne emergono considerazioni per l’individuazione e l’analisi di possibili comuni occorrenze all’interno di pratiche performative localmente convergenti, pur se subordinate a modi di trasmissione diversi (tradizione scritta e non scritta della musica).
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Background New potential hazards in the use of ultrasound (US) are implied in new diagnostic applications of US, such as contrast enhanced US. Aim To assess the level of awareness and knowledge on safety issues of clinical use of US among physicians who are members of the Italian National Society for Ultrasound (SIUMB) Materials and methods A questionnaire including 11 multiple choice quiz was sent by e-mail to members of SIUMB, who preliminarly agreed to participate in this initiative. The answers were received anonimously and statistically analyzed. Results The number of returned valid questionnaires was 97 (8 were considered not valid for less than 10 answers filled). Mean age of the responders was 44 years old, and the average time the physician has been performing ultrasound examinations was 13 years. The principal workplace (70%) was a public Hospital. Physicians seemed to know the general definitions of principal safety-parameters, but few of them knew the definition of specific indexes. There was a general knowledge about the safe use of ultrasound in obstetrics, but there was a poor knowledge of biological effects of US: only about 37% answered correctly to questions about damage of vasculature of lung by high Mechanical Index US investigation and about the increase of temperature under the probe, according to the thermal indexes. Conclusion In conclusion the present findings indicate that greater efforts of National Ultrasound Societies are warranted in disseminating knowledge about the bio-effects of diagnostic ultrasound modalities among their members to prevent possible hazards.
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Tale lavoro di ricerca ha indagato l’opera di sette scrittrici immigrate in Italia o nate da genitori immigrati che hanno composto in lingua italiana. Esse sono: Christiana de Caldas Brito, Cristina Ubax Ali Farah, Gabriella Kuruvilla, Ingy Mubiayi, Ornela Vorpsi, Laila Wadia, Jarmila Očkayová. La tesi consta di una premessa, un primo capitolo in cui sono riportate le interviste fatte alle scrittrici, un secondo capitolo di analisi dei loro testi, un terzo di riflessioni di teoria letteraria ed un quarto conclusivo. In appendice sono riportate integralmente le interviste.
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The globalization process of the last twenty years has changed the world through international flows of people, policies and practices. International cooperation to development is a part of that process and brought International Organizations (IOs) and Non Governmental Organizations (NGOs) from the West to the rest of the world. In my thesis I analyze the Italian NGOs that worked in Bosnia Herzegovina (BH) to understand which development projects they realized and how they faced the ethnic issue that characterized BH. I consider the relation shaped between Italian NGOs and Bosnian civil society as an object of ethnic interests. In BH, once part of former Yugoslavia, the transition from the communist regime to a democratic country has not been completed. BH’s social conditions are characterized by strong ethnic divisions. The legacy of the early 1990s crisis was a phenomenon of ethnic identities created before the war and that still endure today. The Dayton Peace Agreement signed in 1995 granted the peace and reinforced the inter-ethnic hate between the newly recognized three principal ethnicities: Serbs, Croats and Bosniak. Through the new constitution, the institutions were characterized by division at every level, from the top to the bottom of society. Besides it was the first constitution ever written and signed outside the own country; that was the root of the state of exception that characterized BH. Thus ethnic identities culture survived through the international political involvement. At the same time ethnic groups that dominated the political debate clashed with the international organization’s democratic purpose to build a multicultural and democratic state. Ethnic and also religious differences were the instruments for a national statement that might cause the transition and development projects failure. Fifteen years later social fragmentation was still present and it established an atmosphere of daily cultural violence. Civil society suffered this condition and attended to recreate the ethnic fragmentation in every day life. Some cities became physically divided and other cities don’t tolerated the minority presence. In rural areas, the division was more explicit, from village to village, without integration. In my speech, the anthropology for development – the derivative study from applied anthropology – constitutes the point of view that I used to understand how ethnic identities still influenced the development process in BH. I done ethnographic research about the Italian cooperation for development projects that were working there in 2007. The target of research were the Italian NGOs that created a relation with Bosnian civil society; they were almost twenty divided in four main field of competences: institutional building, education, agriculture and democratization. I assumed that NGOs work needed a deep study because the bottom of society is the place where people could really change their representation and behavior. Italian NGOs operated in BH with the aim of creating sustainable development. They found cultural barricade that both institutions and civil society erected when development projects have been applied. Ethnic and religious differences were stressed to maintain boundaries and fragmented power. Thus NGOs tried to negotiate development projects by social integration. I found that NGOs worked among ethnic groups by pursuing a new integration. They often gained success among people; civil society was ready to accept development projects and overcome differences. On the other hand NGOs have been limited by political level that sustained the ethnic talk and by their representation of Bosnian issue. Thus development policies have been impeded by ethnic issue and by cooperation practices established on a top down perspective. Paradoxically, since international community has approved the political ethnic division within DPA, then the willing of development followed by funding NGOs cooperation projects was not completely successful.