944 resultados para US macroeconomic variables
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The economic evaluation of drought impacts is essential in order to define efficient and sustainable management and mitigation strategies. The aim of this study is to evaluate the economic impacts of a drought event on the agricultural sector and measure how they are transmitted from primary production to industrial output and related employment. We fit econometric models to determine the magnitude of the economic loss attributable to water storage. The direct impacts of drought on agricultural productivity are measured through a direct attribution model. Indirect impacts on agricultural employment and the agri-food industry are evaluated through a nested indirect attribution model. The transmission of water scarcity effects from agricultural production to macroeconomic variables is measured through chained elasticities. The models allow for differentiating the impacts deriving from water scarcity from other sources of economic losses. Results show that the importance of drought impacts are less relevant at the macroeconomic level, but are more significant for those activities directly dependent on water abstractions and precipitation. From a management perspective, implications of these findings are important to develop effective mitigation strategies to reduce drought risk exposure.
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As ações de maior liquidez do índice IBOVESPA, refletem o comportamento das ações de um modo geral, bem como a relação das variáveis macroeconômicas em seu comportamento e estão entre as mais negociadas no mercado de capitais brasileiro. Desta forma, pode-se entender que há reflexos de fatores que impactam as empresas de maior liquidez que definem o comportamento das variáveis macroeconômicas e que o inverso também é uma verdade, oscilações nos fatores macroeconômicos também afetam as ações de maior liquidez, como IPCA, PIB, SELIC e Taxa de Câmbio. O estudo propõe uma análise da relação existente entre variáveis macroeconômicas e o comportamento das ações de maior liquidez do índice IBOVESPA, corroborando com estudos que buscam entender a influência de fatores macroeconômicos sobre o preço de ações e contribuindo empiricamente com a formação de portfólios de investimento. O trabalho abrangeu o período de 2008 a 2014. Os resultados concluíram que a formação de carteiras, visando a proteção do capital investido, deve conter ativos com correlação negativa em relação às variáveis estudadas, o que torna possível a composição de uma carteira com risco reduzido.
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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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A growing body of literature is concerned with explaining cross-national performance of small business and entrepreneurs in advanced economies. This literature has considered a range of policy and institutional variables which create an environment supportive of small firms and entrepreneurial activities including macroeconomic variables such as taxation, labour market regulation, social security and income policy; regulatory factors such as establishment legislation, bankruptcy policy, administrative burdens, compliance costs, deregulation and competition policy; and cultural factors such as social and cultural norms that support entrepreneurship. However, this literature has not always distinguished between the policy environment of small firms operating in different industry sectors. The purpose of this paper is to examine the institutional and policy environment of small firms in knowledge intensive sectors. The characteristics of the business environment of particular relevance to knowledge intensive firms are somewhat different from the conditions for entrepreneurship and small business success more generally. This paper compares the science, technology and industry infrastructure of Australia, Denmark, Sweden with other OECD countries. The purpose of the paper is to identify cross-national differences in the business environment of small knowledge intensive firms. The paper seeks to explore whether particular institutional environments appear to be more supportive of small firms in knowledge intensive sectors.
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As ações de maior liquidez do índice IBOVESPA, refletem o comportamento das ações de um modo geral, bem como a relação das variáveis macroeconômicas em seu comportamento e estão entre as mais negociadas no mercado de capitais brasileiro. Desta forma, pode-se entender que há reflexos de fatores que impactam as empresas de maior liquidez que definem o comportamento das variáveis macroeconômicas e que o inverso também é uma verdade, oscilações nos fatores macroeconômicos também afetam as ações de maior liquidez, como IPCA, PIB, SELIC e Taxa de Câmbio. O estudo propõe uma análise da relação existente entre variáveis macroeconômicas e o comportamento das ações de maior liquidez do índice IBOVESPA, corroborando com estudos que buscam entender a influência de fatores macroeconômicos sobre o preço de ações e contribuindo empiricamente com a formação de portfólios de investimento. O trabalho abrangeu o período de 2008 a 2014. Os resultados concluíram que a formação de carteiras, visando a proteção do capital investido, deve conter ativos com correlação negativa em relação às variáveis estudadas, o que torna possível a composição de uma carteira com risco reduzido.
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Divisia money is a monetary aggregate that gives each component asset an assigned weight. We use an evolutionary neural network to calculate new Divisia weights for each component utilising the Bank of England monetary data for the U.K. We propose a new monetary aggregate using our newly derived weights to carry out quantitative inflation prediction. The results show that this new monetary aggregate has better inflation forecasting performance than the traditionally constructed Bank of England Divisa money. This result is important for monetary policymakers, as improved construction of monetary aggregates will yield tighter relationships between key macroeconomic variables and ultimately, greater macroeconomic control. Research is ongoing to establish the extent of the increased information content and parameter stability of this new monetary aggregate.
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The purpose of this study is to provide a comparative analysis of the efficiency of Islamic and conventional banks in Gulf Cooperation Council (GCC) countries. In this study, we explain inefficiencies obtained by introducing firm-specific as well as macroeconomic variables. Our findings indicate that during the eight years of study, conventional banks largely outperform Islamic banks with an average technical efficiency score of 81% compared to 95.57%. However, it is clear that since 2008, efficiency of conventional banks was in a downward trend while the efficiency of their Islamic counterparts was in an upward trend since 2009. This indicates that Islamic banks have succeeded to maintain a level of efficiency during the subprime crisis period. Finally, for the whole sample, the analysis demonstrates the strong link of macroeconomic indicators with efficiency for GCC banks. Surprisingly, we have not found any significant relationship in the case of Islamic banks.
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Neste artigo, estendemos o modelo Pasinettiano de mudança estrutural e crescimento econômico para levar em consideração a possibilidade de o progresso tecnológico estar incorporado nos bens de capital. Nosso objetivo consiste em estudar os efeitos do progresso tecnológico investimento específico sobre a mudança estrutural, com especial ênfase nos seus impactos sobre variáveis macroeconômicas como o nível de emprego. Nossos achados mostram que, apesar de esse tipo de progresso tecnológico aumentar a produtividade dos bens de capital, ele impacta negativamente o nível de emprego e as condições de equilíbrio da economia. _________________________________________________________________________________ ABSTRACT
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El objetivo principal del presente estudio consistió en evaluar la existencia o no de disciplina de mercado en el sistema bancario costarricense lo cual puede ser una evidencia importante previo al posible establecimiento de un Fondo de Garantía de los depósitos bancarios en Costa Rica.De acuerdo con los resultados de las estimaciones, podría afirmarse que la hipótesis de la existencia de disciplina de mercado en el sistema bancario costarricense se comprobó aunque de una manera muy débil o incipiente.La mayor parte de las variables fundamentales del desempeño y que reflejan el nivel de riesgo asumido por los intermediarios bancarios no parecen tener influencia sobre el comportamiento de los depósitos al igual que con la mayoría de las variables macroeconómicas.Los resultados también indican que la captación en cada uno de los bancos comerciales, si bien reacciona de igual manera ante los cambios en las variables explicativas, cada una de las instituciones presenta ciertas particularidades que los hacen diferentes entre sí. AbstractThe primary target of the present study consisted of evaluating the existence or not of market discipline in the Costa Rican banking system which can be previous an important evidence to the possible establishment of a guarantee system of the banking deposits in Costa Rica.In agreement with the results of the estimations, it could affirm that the hypothesis of the existence of market discipline in the Costa Rican banking system was verified although of a very weak or incipiente way.Most of the fundamental variables of the performance and that they reflect the level of risk assumed by the banking intermediaries does not seem to have influence on the behavior of the deposits like with most of the macroeconomic variables.The results also indicate that the pick up of funds in each one of the commercial banks, although reacts of equal way before the changes in the explanatory variables, each one of the institutions displays certain characteristics that are reflected in different intercepts.
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Using unexplored Japanese and Swiss public procurement data over 1990-2003, we examine the effect of macroeconomic, political economy, procurement-specific and domestic policy factors on governments’ sourcing decisions. We also provide for an empirical test of Baldwin's (1970, 1984) "neutrality proposition" and for the effectiveness of the WTO's Uruguay Round Agreement on Government Procurement (URGPA) in increasing foreign market access. Our results suggest the importance of the magnitude of procurement demand, domestic firm attributes and unobserved sector-specific heterogeneity in these governments' purchases from abroad. However, the expected impact of traditional macroeconomic variables and political budget cycles does not come through in our results. Public and private sector imports do not offset each other in our analyses for Japan and only selectively for Switzerland. Finally, membership of the GPA is only found to increase the value of foreign procurement in Switzerland, though it seems to increase the import demand for contracts in both countries.
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Mestrado em Economia Monetária e Financeira
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Esta investigación analiza los determinantes del spread financiero del sector cooperativo de ahorro y crédito ecuatoriano. La base teórica corresponde al modelo expuesto por Ho y Saunders (1981). Se construyeron variables micro y macroeconómicas para recoger los efectos que estas tienen sobre el margen de intermediación financiera. Se empleó un panel de datos mensuales para el periodo 2007-2014. Las estimaciones fueron realizadas mediante la metodología de errores estándar corregidos para datos de panel. Los resultados explican que el spread financiero del sector cooperativo depende particularmente de los niveles de morosidad, la eficiencia en sus gastos operacionales y el grado de endeudamiento público externo de la economía. Además, la concentración de mercado, los niveles de liquidez y la incertidumbre en los mercados internacionales inciden levemente en la determinación del spread.
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El objetivo de este trabajo es utilizar algunos hechos estilizados de la "Gran recesión", específicamente la drástica caída en el nivel de capitalización bancario, para analizar la relación entre los ciclos financieros y los ciclos reales, así como la efectividad de la política monetaria no convencional y las políticas macroprudenciales. Para esto, en el primer capítulo se desarrolla una microfundamentación de la banca a partir de un modelo de Costly State Verification, que es incluido posteriomente en distintas especificaciones de modelos DSGE. Los resultados muestran que: (i) los ciclos financieros y los ciclos económicos pueden relacionarse a partir del deterioro del capital bancario; (ii) Las políticas macroprudenciales y no convencionales son efectivas para moderar los ciclos económicos, pero son costosas en términos de recursos e inflación.
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This paper estimates Bejarano and Charry (2014)’s small open economy with financial frictions model for the Colombian economy using Bayesian estimation techniques. Additionally, I compute the welfare gains of implementing an optimal response to credit spreads into an augmented Taylor rule. The main result is that a reaction to credit spreads does not imply significant welfare gains unless the economic disturbances increases its volatility, like the disruption implied by a financial crisis. Otherwise its impact over the macroeconomic variables is null.
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One of the principal tasks facing post-crash academic political economy is to analyse patterns of ideational change and the conditions that produce such change. What has been missing from the existing literature on ideational change at times of crises however, is a sense of how processes of persuasive struggle, and how the success of those ‘norm entrepreneurs’ arguing for ideational change is shaped by two contextual variables: the most immediate material symptoms and problems that a crisis displays (the variety of crisis); and the institutional character of the policy subsystem that agents have to operate within to affect change. Introducing these two variables into our accounts of persuasive struggle and ideational change enables us to deepen our understanding of the dynamics of ideational change at times of crisis. The article identifies that a quite rapid and radical intellectual change has been evident in the field of financial regulation in the form of an embrace of a macroprudential frame. In contrast in the field of macroeconomic policy - both monetary and fiscal policy, many pre-crash beliefs remain prominent, there is evidence of ideational stickiness and inertia, and despite some policy experimentation, overarching policy frameworks and their rationales have not been overhauled. The article applies Peter Hall’s framework of three orders of policy changes to help illuminate and explain the variation in patterns of change in the fields of financial regulation and macroeconomic policy since the financial crash of 2008. The different patterns of ideational change in macroeconomic policy and financial regulation in the post-crash period can be explained by timing and variety of crisis; sequencing of policy change; and institutional political differences between micro policy sub systems and macro policy systems.