998 resultados para AMERICA CENTRAL - POLITICA ECONOMICA


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La evolución de las ideas y las políticas para el desarrollo / Gert Rosenthal. -- Políticas macroeconómicas para el crecimiento / Ricardo Ffrench-Davis. -- Flujos de capitales: lecciones a partir de la experiencia chilena / Eduardo Aninat, Christian Larraín. -- La transformación del desarrollo industrial de América Latina / José Miguel Benavente, Gustavo Crespi, Jorge Katz, Giovanni Stampo. -- Las reformas de las pensiones en América Latina y la posición de los organismos internacionales / Carmelo Mesa-Lago. -- Aportes de la antropología aplicada al desarrollo campesino / John Durston. -- Prospección de la biodiversidad: potencialidades para los países en desarrollo / Julie M. Feinsilver. -- La inversión extranjera y el desarrollo competitivo en América Latina y el Caribe / Alejandro C. Vera-Vassallo. -- La crisis del peso mexicano / Stephany Griffith-Jones.

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Development thinking and policies: the way ahead / Gert Rosenthal. -- Macroeconomic policies for growth / Ricardo Ffrench-Davis. -- Capital flows: lessons from the Chilean experience / Eduardo Aninat, Christian Lorrain. -- Changes In the industrial development of Latin America / José Miguel Benavente, Gustavo Crespi, Jorge Katz, Giovanni Stumpo. -- Pension system reforms in Latin America: the position of the International organizations / Carmelo Mesa-Lago. -- The contributions of applied anthropology to peasant development / John Durston. -- Biodiversity prospecting: a new panacea for development? / Julie M. Feinsilver. -- Foreign Investment and competitive development In Latin America and the Caribbean / Alejandro C. Vera-Vassallo. -- The Mexican peso crisis / Stephany Grijfìth-Jones.

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In today's complex and changing global context, the Latin American and Caribbean region must persevere, more than ever, in three directions: structural change to underpin progress towards more knowledge-intensive sectors, convergence to reduce internal and external gaps in income and productivity, and equality of rights. This is the integrated approach proposed by ECLAC as a route towards the development the region needs. This implies tackling three major challenges: to achieve high and sustained rates of growth so as to close structural gaps and generate quality jobs; to change consumption and production patterns in the context of a genuine technological revolution with environmental sustainability; and to guarantee equality on the basis of greater convergence in the production structure, with universal social protection and capacity-building. Such an endeavour requires the return of politics and of the State's role in promoting investment and growth, redistribution and regulation with a view to structural change for equality, through industrial, macroeconomic, social and labour policies. These are some of the key proposals of Structural Change for Equality: An Integrated Approach to Development, which ECLAC will present to its member States at the thirty-fourth session of the Commission (San Salvador, August 2012). The proposals in that document, which is summarized here, deepen and broaden the ideas set forth in Time for equality: closing gaps, opening trails, aiming towards sustainable development with equality and taking into account the diverse national conditions across the region.

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En su edición 2015, el Estudio Económico de América Latina y el Caribe consta de tres partes. En la primera se resume el desempeño de la economía regional durante 2014 y se analizan la evolución durante el primer semestre de 2015 y las perspectivas para el resto del año. En la segunda parte se analiza la dinámica de la inversión en los países de América Latina y el Caribe, su relación con el ciclo económico, el papel de la inversión pública, las carencias en infraestructura y los desafíos de financiamiento de la inversión privada. En la página web de la CEPAL (http://www.cepal.org/es/publicaciones/38713-estudio-economico-de-america-latina-y-el-caribe-2015-desafios-para-impulsar-el) está disponible la tercera parte, que contiene las notas referentes al desempeño económico de los países de América Latina y el Caribe durante 2014 y el primer semestre de 2015, así como los respectivos anexos estadísticos, en que se muestra la evolución de los principales indicadores económicos de los países de la región. La fecha límite de actualización de la información estadística de la presente publicación ha sido el 30 de junio de 2015.

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This FAL Bulletin analyses the development of logistics observatories and the construction of regional integration indicators in Latin America and the Caribbean. To this end, it examines experiences, in the region and worldwide, in relation to the construction of indicators and presents a set of policy recommendations for proper implementation. The Mesoamerica Project is used as a case study to construct a set of indicators for logistics infrastructures.

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Edición realizada con motivo del proyecto "Raúl Prebisch y los desafíos del Desarrollo del siglo XXI"

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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I comportamenti nutrizionali stanno assumendo sempre maggiore rilievo all’interno delle politiche comunitarie e questo sottolinea che la dieta sta avendo, negli ultimi anni, una maggiore importanza come fattore di causa e allo stesso tempo prevenzione nella diffusione di malattie croniche come il cancro, malattie cardiovascolari, diabete, osteoporosi e disturbi dentali. Numerosi studi mostrano infatti che i tassi di obesità sono triplicati nelle ultime due decadi e si è stimato che, se i livelli di obesità continueranno a crescere allo stesso tasso del 1990, nel 2010 il numero di persone obese raggiungerà i 150 milioni tra gli adulti e i 15 milioni tra bambini e adolescenti. I governi nazionali stanno quindi cercando di risolvere questo problema, a cui sono inoltre legati alti costi nazionali, tramite l’implementazione di politiche nutrizionali. Analisi di tipo cross-section sono già state evidenziate da studiosi come Schmidhuber e Traill (2006), i quali hanno effettuato un’analisi di convergenza a livello europeo per esaminare la distanza tra le calorie immesse da 426 prodotti diversi. In quest’analisi hanno così dimostrato la presenza di una similarità distinta e crescente tra i paesi europei per quanto riguarda la composizione della dieta. Srinivasan et al. invece hanno osservato la relazione esistente tra ogni singolo prodotto alimentare consumato e le norme nutrizionali dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO) Lo scopo di questa tesi è quello di evidenziare il problema a livello di aggregati nutritivi e di specifiche componenti nutrizionali come zucchero, frutta e verdura e non relativamente ad ogni singolo prodotto consumato. A questo proposito ci si è basati sulla costruzione di un indicatore (Recommendation Compliance Index) in modo da poter misurare le distanze tra la dieta media e le raccomandazioni del WHO. Lo scopo è quindi quello di riuscire a quantificare il fenomeno del peggioramento della dieta in diverse aree del mondo negli ultimi quattro decenni, tramite un’analisi panel, basandosi sui dati sui nutrienti consumati, provenienti dal database della FAO (e precisamente dal dataset Food Balance Sheets – FBS). Nella prima fase si introduce il problema dell’obesità e delle malattie croniche correlate, evidenziando dati statistici in diversi paesi europei e mondiali. Si sottolineano inoltre le diverse azioni dei governi e del WHO, tramite l’attuazione di campagne contro l’obesità e in favore di una vita più salutare e di una maggiore attività fisica. Nella seconda fase si è costruito un indicatore aggregato (Recommendation Compliance Index) in modo da analizzare le caratteristiche nella dieta dei diversi Paesi a livello mondiale rispetto alle norme del WHO. L’indicatore si basa sui dati ottenuti da FAOSTAT ed è calcolato per 149 paesi del database dell’FBS per il periodo 1961-2002. Nell’analisi si sono utilizzati i dati sulle percentuali di energia prodotta dalle varie componenti nutritive, quali grassi, grassi saturi e transaturi, zuccheri, carboidrati, proteine e le quantità di frutta e verdura consumate. Inoltre si è applicato un test statistico per testare se il valore del RCI è significativamente cambiato nel tempo, prendendo in considerazione gruppi di Paesi (Paesi OECD, Paesi in via di sviluppo e sottosviluppati). Si è voluto poi valutare la presenza o meno di un processo di convergenza, applicando l’analisi di σ-convergenza per osservare ad esempio se la variabilità è diminuita nel tempo in modo significativo. Infine si è applicato l’indicatore ad un livello micro, utilizzando il database del National Diet and Nutrition Survey, che raccoglie dati di macrocomponenti nutritive e misure antropometriche della popolazione inglese dai 16 ai 64 anni per il periodo 2000-2001. Si sono quindi effettuate analisi descrittive nonché analisi di correlazione, regressione lineare e ordinale per osservare le relazioni tra l’indicatore, i macronutrienti, il reddito e le misure antropometriche dell’ Indice di Massa Corporea (Body Mass Index, BMI) e del rapporto vita-fianchi (Waist-hip ratio, WHR).

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Negli ultimi anni le istituzioni e la regolamentazione hanno svolto un ruolo sempre più importante nell’analisi della crescita economica. Tuttavia, non è facile interpretare le istituzioni e gli effetti dei regolamenti sulla crescita attraverso indicatori che tendono a “misurare” le istituzioni. Lo scopo di questa ricerca è analizzare la relazione di lungo periodo tra la crescita economica e la regolamentazione e il ruolo della regolamentazione antitrust sulla crescita economica. La stima econometrica dei modelli di crescita con la concorrenza e gli indicatori di potere di mercato si base su un dataset appositamente costruito che copre 211 Paesi, su un arco temporale massimo di 50 anni (da 1960 a 2009). In particolare, cerchiamo di identificare un quadro analitico volto a integrare l’analisi istituzionale ed economica al fine di valutare il ruolo della regolamentazione e, più in generale, il ruolo delle istituzioni nella crescita economica. Dopo una revisione della letteratura teorica ed empirica sulla crescita e le istituzioni, vi presentiamo l’analisi dell'impatto normativo (RIA) in materia di concorrenza, e analizziamo le principali misure di regolamentazione, la governance e le misure antitrust. Per rispondere alla nostra domanda di ricerca si stimano modelli di crescita prendendo in considerazione tre diverse misure di regolamentazione: la Regulation Impact (RI), la Governance (GOV), e la libertà economica (LIB). Nel modello a effetti fissi, RI, gli effetti della legislazione antitrust sulla crescita economica sono significativi e positivi, e gli effetti di durata antitrust sono significativi, ma negativi. Nel pannel dinamico, GOV, gli effetti dell’indicatore di governance sulla crescita sono notevoli, ma negativo. Nel pannel dinamico, LIB, gli effetti della LIB sono significativi e negativi.

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The fall of the Berlin Wall opened the way for a reform path – the transition process – which accompanied ten former Socialist countries in Central and South Eastern Europe to knock at the EU doors. By the way, at the time of the EU membership several economic and structural weaknesses remained. A tendency towards convergence between the new Member States (NMS) and the EU average income level emerged, together with a spread of inequality at the sub-regional level, mainly driven by the backwardness of the agricultural and rural areas. Several progresses were made in evaluating the policies for rural areas, but a shared definition of rurality is still missing. Numerous indicators were calculated for assessing the effectiveness of the Common Agricultural Policy and Rural Development Policy. Previous analysis on the Central and Eastern European countries found that the characteristics of the most backward areas were insufficiently addressed by the policies enacted; the low data availability and accountability at a sub-regional level, and the deficiencies in institutional planning and implementation represented an obstacle for targeting policies and payments. The next pages aim at providing a basis for understanding the connections between the peculiarities of the transition process, the current development performance of NMS and the EU role, with particular attention to the agricultural and rural areas. Applying a mixed methodological approach (multivariate statistics, non-parametric methods, spatial econometrics), this study contributes to the identification of rural areas and to the analysis of the changes occurred during the EU membership in Hungary, assessing the effect of CAP introduction and its contribution to the convergence of the Hungarian agricultural and rural. The author believes that more targeted – and therefore efficient – policies for agricultural and rural areas require a deeper knowledge of their structural and dynamic characteristics.

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Il tema dei prodotti agroalimentari di qualità ha ormai assunto un ruolo rilevante all’interno del dibattito riguardante l’agricoltura e l’economia agroalimentare, ponendosi al centro dell’interesse delle politiche europee (PAC post 2013, Pacchetto Qualità). La crescente attenzione verso le produzioni con marchio Dop\Igp mette però in luce la sostanziale carenza di informazioni dettagliate relativamente alle aziende che operano in questo comparto. Da questo punto di vista il VI° Censimento generale dell’agricoltura costituisce una preziosa fonte di informazioni statistiche. L’obiettivo di questo lavoro è quello di utilizzare i dati, ancora provvisori, del censimento per analizzare la struttura delle aziende con produzioni di qualità, ponendola in confronto con quella delle aziende convenzionali. Inoltre è stata fatta una classificazione delle aziende con prodotti Dop\Igp, in base alla rilevanza di queste produzioni sul reddito lordo aziendale. Le aziende sono quindi state classificate come “Specializzate” e “Miste”, con un’ulteriore distinzione di queste ultime tra quelle “Prevalentemente Dop\Igp” e quelle “Prevalentemente non Dop\Igp”. Tale ripartizione ha consentito una definizione dettagliata degli orientamenti produttivi delle aziende analizzate.

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Obiettivo del lavoro è migliorare la lettura della ruralità europea. A fronte delle profonde trasformazioni avvenute, oggi non è più possibile analizzare i territori rurali adottando un mero approccio dicotomico che semplicemente li distingua dalle città. Al contrario, il lavoro integra l’analisi degli aspetti socio-economici con quella degli elementi territoriali, esaltando le principali dimensioni che caratterizzano le tante tipologie di ruralità oggi presenti in Europa. Muovendo dal dibattito sulla classificazione delle aree rurali, si propone dapprima un indicatore sintetico di ruralità che, adottando la logica fuzzy, considera congiuntamente aspetti demografici (densità), settoriali (rilevanza dell’attività agricola), territoriali e geografici (accessibilità e uso del suolo). Tale tecnica permette di ricostruire un continuum di gradi di ruralità, distinguendo così, all’interno dell’Unione Europea (circa 1.300 osservazioni), le aree più centrali da quelle progressivamente più rurali e periferiche. Successivamente, attraverso un’analisi cluster vengono individuate tipologie di aree omogenee in termini di struttura economica, paesaggio, diversificazione dell’attività agricola. Tali cluster risentono anche della distribuzione geografica delle aree stesse: vengono infatti distinti gruppi di regioni centrali da gruppi di regioni più periferiche. Tale analisi evidenzia soprattutto come il binomio ruralità-arretratezza risulti ormai superato: alcune aree rurali, infatti, hanno tratto vantaggio dalle trasformazioni che hanno interessato l’Unione Europea negli ultimi decenni (diffusione dell’ICT o sviluppo della manifattura). L’ultima parte del lavoro offre strumenti di analisi a supporto dell’azione politica comunitaria, analizzando la diversa capacità delle regioni europee di rispondere alle sfide lanciate dalla Strategia Europa 2020. Un’analisi in componenti principali sintetizza le principali dimensioni di tale performance regionale: i risultati sono poi riletti alla luce delle caratteristiche strutturali dei territori europei. Infine, una più diretta analisi spaziale dei dati permette di evidenziare come la geografia influenzi ancora profondamente la capacità dei territori di rispondere alle nuove sfide del decennio.