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Resumo:
La Fusariosi della spiga (FDS) una fitopatia diffusa a livello mondiale che colpisce le colture cerealicole, tra cui il frumento duro, ed in grado di causare gravi danni di tipo qualitativo ed economico. Le specie fungine responsabili appartengono al genere Fusarium, tra cui F. graminearum, F. culmorum e pi recentemente F. poae. La conseguenza pi rilevante riguarda la contaminazione della granella da micotossine, molecole prodotte dai miceti, considerate dalla comunit scientifica ad alto rischio per la salute delluomo e animali. Leziologia molto complessa, dal momento che su una stessa spiga di frumento possono coesistere pi specie fungine che contribuiscono ad influenzare i quantitativi di micotossine prodotte. Lo scopo della ricerca incentrato sulla caratterizzazione di ceppi di F. poae, in termini di potenziale patogeno e aggressivit. Tramite lallestimento di un saggio di inoculazione in vitro Petri-dish stato possibile attribuire un indice di aggressivit a ciascun isolato fungino, basato su parametri quali AUHPC e AUDPC standard, insieme ad altre variabili come la riduzione della lunghezza del coleottile e del tasso di germinazione. Il saggio stato esteso anche a F. culmorum, per valutare la riproducibilit del test su altre specie fungine. Il test in vitro offre diversi vantaggi, tra cui affidabilit e rapidit di esecuzione ed quindi adatto allo screening di ceppi patogeni da utilizzare in successive sperimentazioni. Gli stessi ceppi di F. poae, provenienti da una prova di inoculazione artificiale in serra su piante di frumento duro, sono stati caratterizzati dal punto di vista bio-molecolare. Poich lo studio della fusariosi della spiga richiede la determinazione quantitativa della biomassa dei patogeni nei tessuti della pianta-ospite, anche in assenza di sintomi, il protocollo di Real-Time PCR con chimica SYBR Green I qui sviluppato, ha dimostrato essere un buon compromesso tra attendibilit, rapidit e costi complessivi della metodica.
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Questa tesi riassume il lavoro di ricerca da me effettuato per studiare i meccanismi della relazione uomo - pianta su cui si basa lorticoltura terapeutica, le sue modalit di attuazione e le risposte dei pazienti al lavoro in giardino. La ricerca si svolta in due diversi giardini terapeutici con pazienti adulti con varie tipologie di disabilit fisica o psichica. Partendo dalla analisi delle basi teoriche su cui si fonda lortoterapia, lobiettivo era di capire come creare le condizioni migliori per ottenere i massimi benefici dalluso dellorticoltura e del giardinaggio per il benessere delle persone. Due elementi sono apparsi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici: il primo lo stretto legame esistente tra la forma del giardino e delle piante e la sua funzione terapeutica; il secondo sta nella necessit di creare nel paziente una connessione profonda con il giardino e il lavoro con le piante risultato essere un fattore determinante per farlo. Utilizzando questionari e osservazioni degli utenti, sono stati raccolti ed elaborati dati relativi al benessere dei pazienti durante e dopo le attivit in giardino e si cercato di trovare un indice, individuato poi nella variazione di percezione del pollice verde, che potesse essere utilizzato per esprimere la soddisfazione del paziente. Infine si cercato di capire come potesse variare la capacit ristorativa del giardino, in funzione della frequenza di visita e dellattivit che vi si svolgeva, attraverso la somministrazione della versione italiana della scala PRS a chi era impegnato nelle attivit di orticoltura e giardinaggio, a chi passeggiava nel parco e a chi invece non lo frequentava regolarmente ma lo conosceva bene: risultato che le tre modalit di fruizione del giardino davano ai fruitori un potenziale rigenerativo diverso e significativamente pi alto per chi metteva le mani nella terra.
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I cambiamenti e le innovazioni sociali, che hanno caratterizzato il secolo scorso, hanno generato mutamenti significativi nella struttura dei consumi, legati in particolare a una maggiore consapevolezza dei consumatori e allo scoppio della crisi economica. Assume sempre maggiore importanza, allinterno delle politiche di brand management, il ruolo della Responsabilit Sociale dImpresa, che spinge la Grande Distribuzione Organizzata a proporre prodotti con pi alti standard qualitativi e di sicurezza. Il caso analizzato quello della linea biologica ViviVerde Coop, la cui offerta di prodotti biologici a private label ha avuto un impatto molto positivo sul mercato. Lanalisi dellelasticit della curva di domanda di alcuni di questi prodotti nel periodo gennaio 2010-maggio 2012 rivela diversi valori positivi e maggiori di 1, indice del fatto che il prezzo non abbia avuto effetti negativi sulle vendite dei prodotti considerati. Tale evidenza risulta rilevante proprio in un periodo di profonda crisi economica che ha interessato, in modo significativo, anche i consumi alimentari.
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Il capitale sociale e la qualit istituzionale sono due fenomeni che, da circa venti anni, hanno assunto il ruolo di protagonisti allinterno delle scienze sociali. Anche se per molto tempo sono stati analizzati separatamente, gi dalla loro definizione possibile intuire come essi rappresentino due facce della stessa medaglia. Questo lavoro ha lobiettivo di comprendere quale le relazione che lega il capitale sociale e la qualit istituzionale allinterno delle regioni dellUnione Europea. Nonostante buona parte della letteratura si sia maggiormente dedicata allanalisi dei due fenomeni a livello nazionale, in questo elaborato si ritiene che la dimensione territoriale regionale sia lunit di misura pi idonea per analizzarli entrambi. La prima parte del lavoro analizza il capitale sociale sia da un punto di vista definitorio che da un punto di vista pi prettamente empirico, suddividendolo in diversi elementi. Il capitale sociale un fenomeno estremamente multidimensionale, analizzarne solo una parte condurrebbe ad unanalisi parziale ed approssimativa. Allinterno del testo vengono individuate cinque dimensioni, utilizzate successivamente per la creazione di un nuovo indice di capitale sociale regionale. Nella seconda parte si affronta il tema delle istituzioni e della qualit istituzionale. Dopo aver definito le istituzioni, si provvede ad effettuare una rassegna degli indici pi comunemente utilizzati per misurarne la qualit, selezionando lEuropean Quality of Government Index del Quality of Government Institute di Gteborg come il pi appropriato, sia per la sua definizione di governance che per lunit di analisi prescelta. Nella terza parte, infine, in seguito ad unanalisi di quella parte di letteratura che ritiene i due fenomeni indissolubilmente legati ed utilizzando lindice di capitale sociale regionale sviluppato nel primo capitolo, si propone una risposta, sicuramente parziale e non definitiva, alla domanda che da ventanni anima questo interessante filone di ricerca: che relazione sussiste tra qualit istituzionale e capitale sociale?
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Lavoro sviluppato attraverso unattivit sperimentale svolta su un motore Diesel 1.3 Multijet, presente al banco nei laboratori hangar della Scuola di Ingegneria e Architettura, sede di Forl. Lattivit stata incentrata sullo sviluppo di un sistema RCP (Rapid Control Prototyping) per il controllo del pattern di iniezione del motore, basato sullanalisi in tempo reale di un opportuno indice di rumore, calcolato in real time attraverso il processamento del segnale proveniente da un microfono da laboratorio affacciato al blocco motore.
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Luovo considerato lalimento pi completo dal punto di vista nutrizionale e allo stesso tempo altamente deperibile con perdita rapida delle caratteristiche qualitative. Esso infatti interagisce con latmosfera circostante determinando perdita di vapore dacqua e CO2 dal guscio. La diffusione di CO2 comincia immediatamente dopo la deposizione con un conseguente rapido aumento di pH, soprattutto nellalbume che determina maggiori rischi di contaminazione microbica. La regolamentazione dellUnione Europea non permette lutilizzo di interventi stabilizzanti tradizionali (lavaggio o conservazione refrigerata) sulle uova fresche con guscio e luso del confezionamento in atmosfera protettiva (MAP) potrebbe risultare una valida alternativa per il mantenimento delle caratteristiche qualitative delluovo durante la conservazione. Studi precedenti dimostrano come lutilizzo di MAP con elevati livelli di CO2 risulti benefico per mantenere delle caratteristiche complessive delluovo ma lutilizzo di materiali di imballaggio ad alta barriera, necessari per mantenere una certa concentrazione di CO2, pu provocare laumento dellumidit nello spazio di testa, con conseguenti problematiche legate allo sviluppo microbico sul guscio del prodotto possibilmente risolvibile con luso di imballaggi attivi dotati di assorbitori di umidit. Un alternativa, pu essere lutilizzo congiunto di trattamenti di decontaminazione e di confezionamento in MAP. Premesso questo, lobiettivo di questa ricerca stato quello di valutare leffetto congiunto del trattamento di decontaminazione con UV e di confezionamento in atmosfera modificata su alcune caratteristiche qualitative ed igienico sanitarie di uova fresche con guscio confezionate in MAP al 100% di CO2 e in aria durante 28 giorni di conservazione a 21C. Nella seconda fase della sperimentazione sono stati valutati gli effetti delle differenti modalit di imballaggio su alcune caratteristiche qualitative di pasta alluovo (tagliatelle). Sono stati realizzati campioni di pasta fresca (utilizzando le uova trattate) sui quali sono state valutate alcune caratteristiche qualitative prima e dopo cottura, confrontate con quelle di pasta ottenuta con uova non trattate.
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La necessit di indagine sul fronte dellinsufficienza cardiaca deriva dallelevato impatto sociale della patologia, non soltanto per leffetto invalidante sulla condizione del paziente che ne affetto, bens anche per la notevole incidenza sui servizi sanitari nazionali, per limportante valore di mortalit e morbilit che ne associato. Il numero di ospedalizzazioni per scompenso cardiaco consistente; ci rende ragione dellelevato assorbimento di risorse dovuto a questa patologia. Il razionale dellimpiego della Terapia di Resincronizzazione Cardiaca (CRT) consiste nella correzione della dissincronia cardiaca come causa di disfunzione meccanica atriale e ventricolare. Il metodo analitico sviluppato origina dalle indagini sugli spostamenti dellelettrocatetere posizionato in Seno Coronarico, sulla base del fatto che il sito di stimolazione risulta un fattore determinante per la buona risposta alla terapia. Dovendo studiare le posizioni nel tempo del catetere, si pensato di valutarne le variazioni nel periodo pre e post attivazione della CRT ricostruendone la traiettoria in 3D. Lo studio parametrico di questultima ha permesso di individuare un indice predittore della risposta alla CRT al follow-up a sei mesi. La prosecuzione della ricerca presentata ha lintento di migliorare gli algoritmi di elaborazione dei dati per rendere pi robuste le misure, sfruttando tecniche che possano aumentare riproducibilit, ripetibilit, e ininfluenza rispetto alla variabilit delle condizioni analitiche. Sviluppando nuovi modelli si eliminata l'interazione dell'operatore nelle fasi d'indagine, rendendo le analisi completamente automatiche. I metodi sono stati testati e applicati.
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La curva di durata di lungo periodo (POR) uno strumento grafico molto efficace che mette in evidenza la relazione fra intensit e frequenza delle portate osservate in un determinato intervallo temporale. Essa ricavata dall'idrogramma dei deflussi, ma presenta il problema della perdita di informazioni relative alla variabilit annuale e stagionali delle portate. Per tal motivo si reso necessario l'utilizzo di due nuove interpretazioni delle curve di durate: le curve di durata annuali (alle quali pu essere associato il concetto di percentile e quindi di probabilit di superamento di un particolare valore di portata) e le curve a base stagionale. La costruzione di tali curve, come nel caso delle POR complessive, ostacolata dall'insufficienza di dati di portata, per cui sono utilizzate, a tale scopo, procedure di stima basate sulla regionalizzazione dei deflussi. Tra di esse stato analizzata la tecnica geostatistica del Top-kriging applicata all'indice TND che sintetizza l'intera curva (Pugliese et al., 2014) nella ricostruzione, in cross-validazione, delle curve di durata annuali e stagionali di 182 bacini della regione sud-orientale degli Stati Uniti.
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Gli occhi dei Cetacei mostrano delle caratteristiche morfofunzionali necessarie per la vita in ambiente acquatico. Sebbene le caratteristiche strutturali dellocchio dei Cetacei siano state in passato oggetto di studio, i dati relativi alle caratteristiche istologiche e morfometriche della tonaca fibrosa appaiono, allo stato attuale, poco numerosi e non chiaramente noti in tutti i Delfinifi. Per questo motivo stato condotto il presente studio che, mediante luso della microscopia ottica e di opportuni software di analisi immagine, ha studiato le caratteristiche strutturali e morfometriche della cornea e della sclerotica nel Tursiope (Tursiops truncatus) e nella Stenella striata (Stenella coeruleoalba). La presente ricerca stata condotta su due Delfinidi, il Tursiope (Tursiops truncatus) (2 soggetti) e la Stenella striata (Stenella coeruleoalba) (1 soggetto). La cornea di Tursiope e Stenella striata mostra la struttura base presente negli altri Mammiferi; essa infatti, dall'esterno verso l'interno, appare costituita dai seguenti cinque strati: epitelio corneale, membrana basale, sostanza propria, membrana di Descemet ed endotelio. Nonostante le caratteristiche istologiche osservabili nei singoli strati non si differenzino da quelle presenti nei Mammiferi terrestri, esistono notevoli differenze per quanto riguarda lo spessore. La cornea di Tursiope e di Stenella striata, come accade per altri Cetacei, mostra uno spessore decisamente maggiore rispetto a quella presente dei Mammiferi terrestri. Come in questi ultimi, lo strato che contribuisce maggiormente a fornire spessore alla cornea rappresentato dalla sostanza propria. Lo spessore della cornea del Tursiope e della Stenella striata, come osservato in generale nei Cetacei, maggiore alla periferia rispetto al centro. Tale dato simile a quanto osservato nel Cavallo, ma si differenzia completamente dalla situazione osservabile in altri Mammiferi terrestri, dove lo spessore della cornea maggiore al centro (Bovino, Maiale e Cane) o si presenta uniforme per tutta la sua estensione (Gatto, Pecora e Coniglio). Nel Tursiope e nella Stenella striata la parte periferica della cornea, essendo pi ispessita di quella centrale, mostra un indice di rifrazione maggiore. Questa caratteristica, unita al fatto che la faccia posteriore pi curva di quella anteriore, rende la cornea una lente divergente in grado di compensare il potere rifrattivo del cristallino. In questo modo locchio diventa emmetrope in ambiente subacqueo. Nel Tursiope e nella Stenella striata, come del resto in molti Cetacei, la sclerotica particolarmente ispessita. Lo spessore della sclerotica particolarmente evidente nella sua parte posteriore. Tale adattamento svolge probabilmente il ruolo di proteggere locchio dalle variazioni di pressione legate all'immersione, tenuto conto anche dell'assenza di una vera e propria orbita di natura ossea.
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La tesi riguarda l'analisi della vulnerabilit sismica degli aggregati edilizi del centro storico di Pergola, condotta in termini di valutazione analitica e speditiva. Il metodo di analisi si basa sulla proposta di A.Giuffr per la definizione dei possibili meccanismi di danno associati all'azione sismica. Oltre alla definizione degli indici globali di vulnerabilit sismica si propongono metodi per tenere conto, nel metodo, del contributo dell'indice di qualit muraria, al fine di poter confrontare realt geo-materiali anche molto differenti.
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La mia tesi si compone di tre capitoli e analizza il concetto giapponese di MA da diverse prospettive. Nel primo capitolo, Il concetto giapponese di MA: un vuoto a rendere, viene introdotta la tematica. Si procede dunque alla spiegazione della presenza di caratteri cinesi nella lingua giapponese e delle ragioni del dibattito nato tra gli studiosi in merito alla sua origine. Segue una panoramica sullapplicazione del MA ai vari ambiti della vita (architettura, cerimonia del the, arti visive, teatro, sport/arti marziali, dimensione quotidiana). Nel secondo capitolo Speech is silver, silence is golden il silenzio viene analizzato da un punto di vista culturale. A questo proposito viene presentato lo studio dellantropologa Takie Sugiyama Lebra che ha individuato il silenzio come sintomo di onest, espressione dellapplicazione della discrezione sociale, indice del grado di intimit tra le persone ed infine come forma di sfida e ribellione. Nel terzo ed ultimo capitolo, Il silenzio una cosa che suona per chi ascolta avidamente, il silenzio viene invece analizzato da un punto di vista linguistico. Sulla base degli studi condotti da Yamada, Shigimetsu e Hosoda, la pausa viene dunque individuata come strumento per prendere la parola, feedback, modalit per cambiare eventualmente argomento ed infine come escamotage per evitare di dire di no.
Analisi petrografica delle ultramafiti del Passo Val Clapa (Austroalpino superiore, Alta Val di Non)
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Questo elaborato ha come obiettivo l'analisi petrografica di rocce ultramafiche facenti parte del basamento metamorfico cristallino affiorante in Alta Val di Non (Provincia autonoma di Trento). Tali rocce appartengono all'Unit di Ultimo (Falda del Tonale, Austroalpino superiore), caratterizzata da corpi ultramafici che affiorano al contatto tra i sottostanti paragneiss a granato e cianite e le soprastanti migmatiti. Il metamorfismo e l'anatessi registrati dalle rocce dell'Unit di Ultimo hanno et Ercinica (Carbonifero Sup.). Lo studio si concentrato su un corpo ultramafico situato in Alta Val di Bresimo, in localit Passo Val Clapa, costituito da una lente di harzburgite a granato attraversato da livelli di olivin-websterite a granato e anfibolo. L'harzburgite costituita al 65% da olivina, al 20% da serpentino (cresciuto a spese dell'olivina) e al 15% da ortopirosseno; sono presenti spinelli e clinopirosseni accessori. Nel campione analizzato, il granato sostituito da aggregati policristallini costituiti da kelifite e da anfibolo secondario. La websterite costituita al 40% da pirosseni (orto e clinopirosseni in uguale quantit), al 25% da anfibolo primario, al 25% da granato, al 5% da olivina e al 5% da minerali opachi. Sono presenti strutture coronitiche attorno ai granati (costituite da kelifite e anfibolo); si nota clorite cresciuta a spese di anfibolo e pirosseni e hyddingsite cresciuta a spese dell'olivina. L'olivin-websterite mostra gli stessi minerali indice riscontrati nell'harzburgite ospitante, segno che entrambi i corpi hanno seguito la medesima evoluzione P-T. In una prima fase la pirossenite si trovava, come la peridotite, in facies a spinello: ci confermato dalla presenza di spinelli relitti al nucleo dei granati. Questi ultimi si sono formati a spese dello spinello durante l'aumento di P, una volta superata la soglia di transizione tra le due facies. Le corone kelifitiche, presenti sia nella harzburgite che nella olivin-websterite, rappresentano un'evidenza di metamorfismo retrogrado.
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Per il presente lavoro, sono state seguite due perforazioni a carotaggio continuo, eseguite ai piedi di un versante potenzialmente instabile attraversato dalla linea ferroviaria Bologna-Pistoia. In primo luogo stata interpretata la stratigrafia del sito in esame su base della descrizione delle carote di sondaggio, e successivamente sono stati caratterizzati dal punto di vista geologico-tecnico alcuni campioni di terreno prelevati a diverse profondit. Sono state definite le caratteristiche granulometriche e i limiti di plasticit dei campioni, ed stata condotta una prova di taglio anulare su uno di essi. Si posta l'attenzione, in modo particolare, sull'interpretazione dei parametri di resistenza residua ottenuti in relazione alle propriet indice del terreno.
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Lobbiettivo principale della mia tesi stato di valutare le potenzialit applicative di un ceppo di Lactobacillus salivarius, un ceppo di Lactobacillus crispatus ed un ceppo di Lactococcus lactis nisina produttore per la produzione di squacquerone. I ceppi erano stati selezionati sulla base di propriet tecnologiche e antibatteriche. I ceppi oggetto di studio sono stati addizionati come colture aggiuntive, assieme alle colture starter normalmente utilizzate nel processo produttivo di formaggio squacquerone. I formaggi ottenuti sono stati caratterizzati e confrontati con il prodotto tradizionale per le loro caratteristiche microbiologiche, chimico-fisiche, in termini di vitalit delle colture microbiche impiegate e carico di microrganismi degradativi durante la conservazione refrigerata, per le loro caratteristiche reologiche, per il profilo in molecole volatili e per le caratteristiche sensoriali. Tutti i ceppi utilizzati hanno dimostrato una elevata capacit di sopravvivenza alle condizioni di maturazione/conservazione tipiche per questa tipologia di prodotto. Il ceppo di Lactobacillus salivarius e Lactococcus lactis hanno determinato un significativo incremento, rispetto al controllo, di molecole volatili quali chetoni e acidi grassi a corta catena che sono precursori di numerosissime molecole di aroma. Ulteriormente, i ceppi Lactobacillus salivarius e Lactococcus lactis hanno determinato una precoce diminuzione della durezza e della consistenza del prodotto (dopo 6 giorni), ed un incremento dopo 11 giorni di adesivit e viscosit rispetto ai campioni di controllo e a quelli ottenuti con Lactobacillus crispatus indice di una pi precoce proteolisi. I dati dellanalisi sensoriale indicano che i formaggi ottenuti con i ceppi Lactobacillus salivarius e Lactococcus lactis erano nettamente preferiti dai consumatori dopo 4, 6, e 8 giorni di conservazione. Concludendo, i risultati ottenuti dimostrano come laddizione delle colture aggiuntive selezionate pu rappresentare una strategia vincente per incrementare la shelf-life di formaggi freschi.
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Siracusa, importante citt della Sicilia sud orientale, si affaccia sul Mar Ionio ed situata in una zona altamente esposta al pericolo di tsunami, di tipo locale e non: fra i numerosi eventi che hanno colpito questarea si ricordano i maremoti dell11 gennaio 1693 e del 28 dicembre 1908. Lobiettivo di questa Tesi studiare la vulnerabilit sociale, esposizione e rischio legati a uneventuale inondazione di Siracusa dovuta a tsunami. Il presente lavoro strutturato come segue. Innanzitutto, si fornisce una descrizione della regione interessata illustrandone gli aspetti geografici e geologici e tracciando una breve sintesi della sequenza degli tsunami che lhanno colpita. Successivamente si prende in esame la vulnerabilit, in particolare la vulnerabilit sociale, facendo un breve excursus dei concetti e delle metodologie di analisi. Nella Tesi lo studio della vulnerabilit sociale sar diviso in tre fasi che si differenziano sia per lapproccio utilizzato che per le dimensioni dellarea in esame. Nella prima fase viene studiata tutta la costa orientale della Sicilia con lobiettivo di calcolare la vulnerabilit sociale su base comunale. Per ogni comune della costa verr calcolato un indice di vulnerabilit noto nella letteratura specialistica come SoVI (Social Vulnerability Index). Nella seconda fase ci si concentra sul comune di Siracusa e si stima il numero di persone potenzialmente colpite da tsunami sulla base di dati statistici disponibili a livello municipale. La terza fase consiste in unanalisi ancora pi dettagliata che studia puntualmente le strutture che si trovano nella zona inondata e quantifica il danno sia per le persone che per le costruzioni considerando per queste ultime anche il loro valore economico.