959 resultados para indirizzo :: 912 :: Macchine a fluido


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O conceito de proteína e sua síntese são importantes para a compreensão de processos em biotecnologia, por exemplo, a produção de novos fármacos, área em avanço nas últimas décadas. Assim, o objetivo desse trabalho foi verificar, dentre alunos do Ensino Médio, quais tipos de concepções eles têm ou trazem sobre proteína e síntese proteica, e que tipo de influência pode ter contribuído para a formulação de tais concepções, através de um questionário diagnóstico, composto por questões abertas, aplicado a 133 alunos de uma escola pública e de uma particular. Os resultados analisados basearam-se em categorização de respostas. Concluímos que, mesmo os alunos já tendo estudado assuntos relativos a proteínas, ainda carregavam traços de concepções alternativas, o que forneceu informações valiosas sobre possíveis falhas no processo de aprendizagem. Assim, para que haja uma "ressignificação" desses conceitos, é necessário que as discussões desse tema sejam ampliadas, vinculando-os aos conteúdos correlatos previamente trabalhados.

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New Cosmic Origins Spectrograph (COS) observing modes have extended the Hubble Space Telescope's spectral range to wavelengths between 900-1150 Å. However, the G140L/1280 and the Cycle 19 available G130M central wavelengths (1055 and 1096) that sample below 1150 Å were only available at focus positions which provided low-resolution (R<3,000). For HST Cycle 20, we introduced a new G130M/1222 central wavelength that covers 1065-1365 Å with R>10,000 everywhere, but optimized for 15000 from 1080-1200 Å. This mode places geo-coronal Lyα between the COS FUV detector segments to minimize detector gain sag. Also for Cycle 20, the resolution of the G130M/1055 and 1096 modes will be increased by a factor of 3-4 by optimizing the focus positions for these modes. This will give HST approximately the effective area of FUSE over the FUSE bandpass at 10,000. Here we present the current calibration status of the COS G130M/1055, 1096, and 1222 central wavelength settings at the original and second FUV lifetime positions with an emphasis on observing over the "Lyman UV", or "LUV", 912-1216 Å.

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The use of type Ia supernovae as distance estimators has shown that about 75% of the energy content of the universe has a negative equation of state parameter and thus, drives the acceleration of the universe. Constraining the exact nature of this energy is one of the main goals in cosmology. As the statistics of observed high-redshift supernovae increases, systematic effects become the limiting factor to pursue such investigations, thus deeper understanding of the physical properties of SNe is of great importance. In this thesis we investigate spectral homogeneity and diversity of local and high redshift supernovae. Special emphasis has been given to the analysis of optical spectra of local peculiar supernovae 1999aa and 1999ac. The study of the spectra of SN 1999aa pointed out that this SN could be a link between the extreme peculiar SN 1991T and normal SNe. Moreover, the identification of a high velocity component of Ca II and possibly of a low velocity component of C III suggests some degree of asphericity in the ejecta of this supernova. Evidence for a deflagration of a C+O white dwarf was found in the early spectra of SN 1999ac. The spectral proprieties of a vast sample of local SNe are also studied by means of newly introduced spectral indicators. These were used to possibly improve the intrinsic spread of SN peak magnitudes to 0.15 mag, independently of light curve parameters. The first quantitative comparison between local and high redshift supernova is carried out. No evidence for extreme peculiar sub-luminous SNe was found in our data set including 13 SNe with redshift range z=0.279-0.912. Furthermore, SN2002fd (z=0.279) was found to show spectral characteristics similar to SN 1991T/SN 1999aa-like supernovae. We also present a feasibility study of the Hubble diagram in rest frame I-band up to z~0.5, and show the possibility to probe the presence of intergalactic dust, which could possibly mimic the effect of dark energy in the Hubble diagram.

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Programa de doctorado: Tecnología industrial

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Durante il periodo di dottorato, l’attività di ricerca di cui mi sono occupato è stata finalizzata allo sviluppo di metodologie per la diagnostica e l’analisi delle prestazioni di un motore automobilistico. Un primo filone di ricerca è relativo allo sviluppo di strategie per l’identificazione delle mancate combustioni (misfires) in un motore a benzina. La sperimentazione si è svolta nella sala prove della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, nei quali è presente un motore Fiat 1.200 Fire, accoppiato ad un freno a correnti parassite, e comandato da una centralina virtuale, creata mediante un modello Simulink, ed interfacciata al motore tramite una scheda di input/output dSpace. Per quanto riguarda la campagna sperimentale, sono stati realizzati delle prove al banco in diverse condizioni di funzionamento (sia stazionarie, che transitorie), durante le quali sono stati indotti dei misfires, sia singoli che multipli. Durante tali test sono stati registrati i segnali provenienti sia dalla ruota fonica usata per il controllo motore (che, nel caso in esame, era affacciata al volano), sia da quella collegata al freno a correnti parassite. Partendo da tali segnali, ed utilizzando un modello torsionale del sistema motoregiunto-freno, è possibile ottenere una stima sia della coppia motrice erogata dal motore, sia della coppia resistente dissipata dal freno. La prontezza di risposta di tali osservatori è tale da garantirci la possibilità di effettuare una diagnosi misfire. In particolare, si è visto che l’indice meglio correlato ala mancata combustione risultaessere la differenza fra la coppia motrice e la coppia resistente; tale indice risulta inoltre essere quello più semplice da calibrare sperimentalmente, in quanto non dipende dalle caratteristiche del giunto, ma solamente dalle inerzie del sistema. Una seconda attività della quale mi sono occupato è relativa alla stima della coppia indicata in un motore diesel automobilistico. A tale scopo, è stata realizzata una campagna sperimentale presso i laboratori della Magneti Marelli Powertrain (Bologna), nella quale sono state effettuati test in molteplici punti motori, sia in condizioni di funzionamento “nominale”, sia variando artificiosamente alcuni dei fattori di controllo (quali Start of Injection, pressione nel rail e, nei punti ove è stato possibile, tasso di EGR e pressione di sovralimentazione), sia effettuando degli sbilanciamenti di combustibile fra un cilindro e l’altro. Utilizzando il solo segnale proveniente da una ruota fonica posta sul lato motore, e sfruttando un modello torsionale simile a quello utilizzato nella campagna di prove relativa alla diagnosi del misfire, è possibile correlare la componente armonica con frequenza di combustione della velocità all’armonica di pari ordine della coppia indicata; una volta stimata tale componente in frequenza, mediante un’analisi di tipo statistico, è possibile eseguire una stima della coppia indicata erogata dal motore. A completamento dell’algoritmo, sfruttando l’analisi delle altre componenti armoniche presenti nel segnale, è possibile avere una stima dello sbilanciamento di coppia fra i vari cilindri. Per la verifica dei risultati ottenuti, sono stati acquisiti i segnali di pressione provenienti da tutti e quattro i cilindri del motore in esame.