999 resultados para medicina portuguesa
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L'argomento di questa tesi è il paragone tra la Praxe in Portogallo e la Goliardia in Italia. Con Praxe si intende un gruppo di studenti universitari che cerca di integrare gli altri studenti, le cosiddette matricole, all'interno dell'università e della città in cui studiano. Per ogni università ci sono tante Praxe e ognuna ha le proprie regole da seguire. Non esiste quindi un'unica Praxe portoghese ma tante diverse. La Goliardia in Italia è sempre un gruppo di studenti universitari che si ritrovano per stare insieme, fare festa e parlare di argomenti di qualsiasi genere. Anche la Goliardia è composta da vari gruppi che hanno la propria struttura e le proprie regole. Lo scopo principale di questi due gruppi è quello di far sì che gli studenti si trovino bene facendo parte di un gruppo che diventa una specie di seconda famiglia. Ho deciso di scrivere la tesi su questo argomento perché, essendo stata in Erasmus in Portogallo, mi ha colpita molto vedere gli studenti vestiti in un determinato modo perché membri della Praxe. In seguito ho deciso di fare questo paragone con la Goliardia perché una ragazza mi ha detto che è ancora in voga in molte città italiane. Il paragone si focalizza sulla Praxe di Aveiro, la città in cui sono stata in Erasmus, e la Goliardia di Bologna, che è la città dove vivo.
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Questo elaborato si divide in diversi capitoli che hanno come tema principale la medicina tradizionale cinese (MTC): si parte dalla nascita della MTC e la sua evoluzione durante le varie dinastie, per poi procedere alla presentazione delle dottrine filosofiche e dei principi fondamentali che ne stanno alla base. In seguito, viene spiegata l’origine della malattia, la sua diagnosi e le possibili cure. Inoltre, viene presentato il ruolo che la medicina tradizionale cinese ha avuto nel 900 e ha tuttora sia in Cina che in Occidente. Durante l’analisi si metto in risalto anche le differenze che emergono tra la medicina tradizionale cinese e la medicina occidentale. Infine, si conclude con delle traduzioni dal cinese all’italiano di alcuni episodi tratti dalle biografie di Hua Tuo e Bian Que, ricordati ancora oggi come due straordinari medici del passato.
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L’aumento esponenziale del contenzioso medico-legale – originatosi negli USA negli anni Sessanta in proporzioni tali da far parlare di medical liability crisis, e sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni Ottanta – ha comportato e continua a comportare, unitamente ad altre conseguenze negative, il ricorso sempre più frequente dei sanitari alle pratiche di medicina difensiva, con elevatissimi costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale dovuti alla sovrabbondanza di trattamenti e ricoveri inutili e di procedure diagnostiche invasive non necessarie, peraltro produttive di stress emotivo nei pazienti. La causa dell’aumento della litigiosità deve essere ricercata in buona parte nella relazione medico-paziente, in particolar modo con riferimento al momento informativo che precede l’acquisizione del consenso informato al trattamento clinico. In Italia, i limiti che per lo più caratterizzano gli studi riguardanti il consenso informato derivano principalmente dal fatto che essi tendono a focalizzarsi unicamente sulla componente scritta del medesimo. Il fulcro del consenso informato, invece, deve ritenersi rappresentato da una comunicazione tra sanitario e paziente relativa ad un trattamento proposto ed alle possibili alternative, alla non sottoposizione ad alcun trattamento e ai rischi e benefici di ciascuna di queste opzioni. In un tale contesto il tema della comunicazione tra il professionista e la persona assistita sta suscitando interesse poiché ci si aspetta che esso conduca a miglioramenti degli outcome dei pazienti e alla diminuzione delle denunce da parte di questi ultimi per casi di responsabilità sanitaria. La maggiore attenzione al rapporto medico - paziente ha fatto emergere il bisogno di migliorare e potenziare le abilità comunicative dei medici, in un’ottica in cui il momento comunicativo possa essere percepito dal professionista come fulcro del rapporto medico-paziente, nella prospettiva di una elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto ai fenomeni di medicina difensiva.
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La presente tesi ha come obiettivo quello di illustrare il flusso informativo che gestisce lo scambio dei dati relativi a cure radioterapiche nell’ambiente di medicina nucleare. La radioterapia comprende tutte quelle cure a base di sostanze radioattive o radiazioni che vengono somministrate a scopo diagnostico o terapeutico. Le due tecniche più utilizzate sono la brachiradioterapia e la radioterapia a fasci esterni. La prima è utilizza solo in casi selezionati di tumori direttamente accessibili e la sua caratteristica principale è la rapida diminuzione della dose con l'allontanarsi dalla sorgente, la seconda tecnica invece consiste nell’irradiare la zona interessata dall’esterno, utilizzando come sorgente di radiazioni una macchina chiamata acceleratore lineare, posta all’esterno del corpo del paziente. Questa terapia ha come obiettivo primario quello di ottenere la migliore distribuzione di dose nel volume bersaglio, risparmiando quanto più possibile i tessuti sani. Già dalla nascita della radioterapia, questa tecnica era caratterizzata dalla presenza di immagini digitali, cioè al contrario di altri reparti radiologici dove le immagini diagnostiche venivano impresse su pellicole, qui le informazioni circolavano già in formato elettronico. Per questo motivo già da subito si è avvertita l’esigenza di trovare una modalità per lo scambio, in maniera efficiente e sicura, di dati clinici per organizzare al meglio la cura del paziente e la pianificazione, anche con macchinari di diversi produttori, del trattamento radioterapico. In tutto questo ha svolto un ruolo fondamentale la proposta di IHE del framework di medicina nucleare, dove si dettavano linee guida per coordinare in maniera semplice e vantaggiosa l’integrazione informativa dei vari attori del processo di cura radioterapico.
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Un limite rilevante delle apparecchiature elettromedicali presenti in una comune sala operatoria/interventistica è rappresentato dal fatto che le informazioni clinico-strumentali che esse sono in grado di fornire vengono gestite localmente in maniera indipendente: ogni fabbricante di apparecchiatura medica, infatti, sviluppa standard proprietari per l’acquisizione, la presentazione e l’archiviazione dei dati. Ci si chiede se sia possibile una gestione globale, sincronizzata e personalizzata, delle informazioni clinico-strumentali acquisibili da diverse strumentazioni presenti nel medesimo contesto operatorio. La soluzione di SparkBio S.r.l. per colmare il gap esistente in materia di gestione di informazioni clinico-strumentali di sala è quella di concentrare le uscite video e le uscite analogiche dei vari dispositivi e visualizzarle contemporaneamente su di un unico monitor master. Il monitor master sarà suddiviso tramite una griglia in diversi settori ed ogni area predisposta per visualizzare il segnale video o analogico di un dispositivo presente in sala. Avendo a disposizione un’apparecchiatura con questa potenzialità, le applicazioni risultano innumerevoli: l’archiviazione di un unico file contenente la registrazione sincronizzata dei segnali delle varie sorgenti permette di documentare l’intera esecuzione della procedura al fine di una sua successiva visione e distribuzione: il confronto congiunto, fatto a posteriori, di parametri acquisiti da strumenti diversi rende possibile valutare particolari eventi; la condivisione con la comunità scientifica rende possibile la diffusione del sapere in materia di chirurgia. Inoltre la disponibilità di una collezione di dati concentrati in un’unica workstation apre la strada ad applicazioni nel campo della telemedicina: la condivisione a distanza delle varie sorgenti raccolte e sincronizzate via WEB, tramite l’integrazione di un software per videoconferenza, permette di realizzare supporto remoto, e-learning, telementoring e teleproctoring. L’obiettivo di questa tesi è analizzare il processo di sviluppo di questo nuovo dispositivo medico denominato “OneView”, per poi passare alla progettazione di scenari specifici applicabili a diverse procedure chirurgiche.
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Os assuntos principais desta dissertação são a Romanha, a parte sudeste da região italiana de Emília-Romanha, e a Ria de Aveiro, uma lagoa situada na Região do Centro de Portugal. No primeiro capítulo, compararei estes dois territórios, mostrarei as suas diferenças e semelhanças e falarei sobre as cidades de Aveiro e de Forlì. No segundo capítulo, apresentarei a minha proposta de tradução, para a língua italiana, de um folheto português sobre o artesanato da Ria de Aveiro, e vou aproveitá-la para apresentar uma análise linguística e sociológica. No terceiro capítulo, apresentarei uma análise linguística da tradução, pondo em relevo as dificuldades que encontrei nesta, do ponto de vista dos termos, dos elementos culturais e das frases e expressões utilizadas. Por fim, introduzirei uma análise sociológica da tradução e focalizar-me-ei sobre o artesanato de ambos os lugares, pois é muito semelhante. Em particular, falarei sobre o artesanato ligado às salinas, às miniaturas de barcos, às embarcações tradicionais, à cerâmica, às conchas e aos tecidos, que é típico de ambos os territórios.
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In questo lavoro di tesi si indaga come gli acceleratori di particelle si siano rivelati di fondamentale utilità nel settore medico-sanitario, risolvendo problematiche fisiche ed economiche legate alla produzione di radioisotopi. Per riuscire ad effettuare procedure terapeutiche e diagnostiche di qualità senza ricondursi a tecniche invasive, sta diventando sempre più importante disporre di ciclotroni nelle vicinanze delle strutture ospedaliere. Di fronte alla carenza di radionuclidi e alla necessità di produrre nuovi radiofarmaci, il mondo si sta muovendo per affiancare ai pochi reattori nucleari rimasti operativi, progetti nati dalla collaborazione di diversi centri di ricerca. In particolare in Italia è in corso un progetto, il TECHN-OPS, portato avanti da diverse sezioni INFN (compreso quella di Bologna), che si pone l’obiettivo di supplire al bisogno di 99m-Tc sfruttando una rete limitata di ciclotroni (che utilizzano bersagli di molibdeno arricchito) e lo sviluppo di metodi di riciclo di 100-Mo e di ottimizzazione delle varie fasi di produzione.
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This thesis is aimed at providing a translation from Italian into English of some chapters taken from Osteopatia come Medicina di Terreno (Osteopathy as Ground Medicine), written by Dr. Mauro Fornari D.O.M.R.O.I., Dr. Alberto Garoli MD Ac, MD Ay, MD Tcm, Dr. Lara Gozzi D.O.M.R.O.I., Professor Stefano Guizzardi MD Ph.D., Dr. Andrea Martini D.O.M.R.O.I., and Dr. Stefano Matassoni D.O.M.R.O.I., published in 2014 by Piccin Nuova Libraria publishing house. The main reason behind this choice is a personal interest in technical-scientific translation, especially in medical translation. Furthermore, this translation has been personally requested by one of the authors of the book, Dr. Mauro Fornari, in order to export the new and functional osteopathic method to assess the patient, that is discussed in this book. The dissertation consists of four chapters. Chapter one illustrates an analysis of specialized languages from a stylistic, textual, lexical and morphosyntactic point of view. Chapter two contains an analysis of the main features of medical language, both in Italian and English. Chapter three is focused on corpus linguistics and the use of corpora in specialized translation, it includes a brief introduction to the Osteopathic practice, and contains the translation of chapters 4-5-6-7 of Osteopatia come Medicina di Terreno. And finally, chapter four contains an analysis of the problems found during the translation process, and a proposal for their resolution.
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I raggi X, a partire dalla loro scoperta, avvenuta nel 1895 ad opera di Wilhelm Conrad Röntgen, si sono rivelati un potentissimo mezzo per lo studio della materia. In particolare in campo medico hanno permesso la nascita della diagnostica per immagini che, parallelamente allo sviluppo delle tecnologie, è diventata un mezzo imprescindibile per lo studio delle patologie. Negli ultimi decenni molti studi sono stati compiuti in particolare sui vantaggi dell’utilizzo nell’imaging di raggi X monocromatici in sostituzione dell’usuale radiazione policromatica. Con il seguente elaborato si ha l’intento di fornire un quadro generale sulla fisica dei raggi X, sulla loro interazione con la materia e sugli attuali metodi di produzione di fasci monocromatici e quasi-monocromatici, con particolare attenzione all'utilizzo su vasta scala. Sono state infine trattate le principali applicazioni della radiazione monocromatica e quasi-monocromatica nelle tecniche di imaging medico.
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Los factores socio-económicos que influyen sobre los conocimientos de plantas medicinales de la población (personas no especialistas que se auto medican con plantas medicinales) han sido poco estudiado en la investigación etnobotánica. En este marco, el objetivo del trabajo de investigación fue analizar la distribución social del conocimiento sobre plantas medicinales en comunidades rurales de los Andes peruanos y bolivianos. Se realizaron entrevistas detalladas y ejercicios de listados libres en idioma Quechua con la ayuda de un intérprete local con 18 familias de un distrito rural de los Andes peruanos y 18 familias de una subcentral rural de los Andes bolivianos. Se recolectaron muestras botánicas de las plantas junto con los informantes en las dos áreas de estudios de caso. Un análisis cuantitativo de clasificación mostró que, en los dos estudios de caso, los vínculos de parentesco y la historia personal influye sobre las especies de plantas conocidas y usadas, en vez de otros factores como la edad, el nivel de educación, el estatuto socio-económico o la religión. El proceso de migración hacía los centros urbanos y las tierras bajas amazónicas, generalmente considerado como un factor importante en la pérdida de los conocimientos de medicina tradicional, solo tiene un impacto sobre el conocimiento de la población en el caso de familias que migran más de seis meses por año o de manera permanente. La migración no influye sobre los niveles de conocimientos de plantas medicinales ni sobre las estrategias terapéuticas de las familias que migran de forma temporal o por periodos más cortos de tiempo. Se demuestra que el impacto de factores socio-económicos externos que son generalmente considerados como la causa de la pérdida de los conocimientos de medicina tradicional en las altas tierras andinas es limitado. Además, los resultados de investigación implican que en zonas rurales donde la migración tiene un impacto sobre los conocimientos locales, la medicina tradicional podría ser mejor fortalecida si se trabaja estrechamente con familias y su red de parentesco extendida.
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La medicina tradicional no solamente sigue vigente en los Andes bolivianos, sino constituye la opción de primera elección para las familias rurales. Un estudio realizado en dos comunidades de la Subcentral Waka Playa, Municipio Tapacarí, muestra que los campesinos quechua-hablantes de los valles interandinos integran el sistema tradicional con el sistema de salud formal en el marco de sus estrategias familiares, reflejando un diálogo ínter-ontológico entre diferentes concepciones de salud y de enfermedad. A lo largo de una larga interacción con su entorno natural, los pobladores de los Andes han desarrollado concepciones específicas sobre el ser humano, su relación con la naturaleza, la salud y la enfermedad. Este proceso resultó en un sistema de salud complejo, donde intervienen expertos locales como son los curanderos-adivinos y los parteros y que se basa en un amplio uso y conocimiento de la flora y fauna nativas. A parte de estos conocimientos especializados, la medicina tradicional andina se expresa también en las prácticas terapéuticas diarias de la población, transmitidas y re-inventadas de generación en generación en el contexto de la familia y de la comunidad. La introducción del sistema de salud formal en el área de estudio en los años 90, representado por una posta de salud, impactó las comunidades locales principalmente por el acceso a vacunas – y la consecuente erradicación de algunas enfermedades - y a métodos contraceptivos. Sin embargo, la biomedicina es todavía de acceso muy limitado además de, según la población local, no tener la capacidad para curar ciertas enfermedades locales como el “susto,” el “mal viento” o la “colerina”. Como en otras áreas del conocimiento ecológico local, se observa una pérdida general de los conocimientos vinculados a la medicina tradicional andina debido a varios factores socioeconómicos, el más impactante siendo el proceso masivo de migración de las zonas rurales a los centros urbanos y al trópico boliviano. Sin embargo, estos conocimientos todavía se mantienen vigentes y son altamente valorizados por la población local, como un elemento del mantenimiento de sus formas de vida y de relacionamiento con la “Madre Tierra” (Pachamama). Las familias de Waka Playa integran la medicina tradicional y el sistema de salud formal en sus estrategias de vida, en diferentes grados según factores como la migración, la educación, el sexo y la edad. El uso de la flora medicinal local también es diferenciado según la localización de la vivienda principal de las familias y la consecuente concentración geográfica de sus actividades en las diferentes zonas de producción agroecológicas. Por ultimo, el interés personal influye sobre el grado y el tipo de conocimiento de cada familia. La medicina tradicional juega un rol fundamental en el bien-estar de las familias campesinas andinas y por ello constituye un potencial importante para un desarrollo sostenible. En esta perspectiva, la revalorización de los saberes locales y la construcción de puentes de diálogo con el sistema de salud local son sumamente importantes. Este punto de vista tiene perspectivas prometedoras en el contexto político actual boliviano, que apoya la medicina tradicional en el marco del reconocimiento de las identidades indígenas, en miras a un desarrollo endógeno.
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nach dem Engl. bearb.
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Fil: Ortiz, Alba. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Médicas
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Fil: Oviedo, Alejandro. Hospital Luis Lagomaggiore (Mendoza, Argentina). Servicio de Cirugía General.