923 resultados para Duffy, John L.
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Objective To investigate risk factors associated with the acquisition of antibodies against Plasmodium vivax Duffy binding protein (PvDBP) a leading malaria vaccine candidate in a well-consolidated agricultural settlement of the Brazilian Amazon Region and to determine the sequence diversity of the PvDBP ligand domain (DBPII) within the local malaria parasite population. Methods Demographic, epidemiological and clinical data were collected from 541 volunteers using a structured questionnaire. Malaria parasites were detected by conventional microscopy and PCR, and blood collection was used for antibody assays and molecular characterisation of DBPII. Results The frequency of malaria infection was 7% (6% for P. vivax and 1% for P. falciparum), with malaria cases clustered near mosquito breeding sites. Nearly 50% of settlers had anti-PvDBP IgG antibodies, as detected by enzyme-linked immunosorbent assay (ELISA) with subjects age being the only strong predictor of seropositivity to PvDBP. Unexpectedly, low levels of DBPII diversity were found within the local malaria parasites, suggesting the existence of low gene flow between P. vivax populations, probably due to the relative isolation of the studied settlement. Conclusion The recognition of PvDBP by a significant proportion of the community, associated with low levels of DBPII diversity among local P. vivax, reinforces the variety of malaria transmission patterns in communities from frontier settlements. Such studies should provide baseline information for antimalarial vaccines now in development.
Resumo:
The phenolic composition of heartwood extracts from Fraxinus excelsior L. and F. americana L., both before and after toasting in cooperage, was studied using LC-DAD/ESI-MS/MS. Low-molecular weight (LMW) phenolic compounds, secoiridoids, phenylethanoid glycosides, dilignols and oligolignols compounds were detected, and 48 were identified, or tentatively characterized, on the basis of their retention time, UV/Vis and MS spectra, and MS fragmentation patterns. Some LMW phenolic compounds like protocatechuic acid and aldehyde, hydroxytyrosol and tyrosol, were unlike to those for oak wood, while ellagic and gallic acid were not found. The toasting of wood resulted in a progressive increase in lignin degradation products with regard to toasting intensity. The levels of some of these compounds in medium-toasted ash woods were much higher than those normally detected in toasted oak, highlighting vanillin levels, thus a more pronounced vanilla character can be expected when using toasted ash wood in the aging wines. Moreover, in seasoned wood, we found a great variety of phenolic compounds which had not been found in oak wood, especially oleuropein, ligstroside and olivil, along with verbascoside and isoverbascoside in F. excelsior, and oleoside in F. americana. Toasting mainly provoked their degradation, thus in medium-toasted wood, only four of them were detected. This resulted in a minor differentiation between toasted ash and oak woods. The absence of tannins in ash wood, which are very important in oak wood, is another peculiar characteristic that should be taken into account when considering its use in cooperage. Copyright (C) 2012 John Wiley & Sons, Ltd.
Resumo:
In base ad una recensione esaustiva dei riferimenti alla musica e al sonoro nella produzione filosofica di Gilles Deleuze e Félix Guattari, la presente ricerca s’incentra sulla posizione che il pensiero musicale di John Cage occupa in alcuni testi deleuziani. Il primo capitolo tratta del periodo creativo di Cage fra il 1939 e il 1952, focalizzandosi su due aspetti principali: la struttura micro-macrocosmica che contraddistingue i suoi primi lavori, e i quattro elementi che in questo momento sintetizzano per Cage la composizione musicale. Questi ultimi sono considerati in riferimento alla teoria della doppia articolazione che Deleuze e Guattari riprendono da Hjelmslev; entrambi gli aspetti rimandano al sistema degli strati e della stratificazione esposta su Mille piani. Il secondo capitolo analizza la musica dei decenni centrali della produzione cagiana alla luce del luogo in Mille piani dove Cage è messo in rapporto al concetto di “piano fisso sonoro”. Un’attenzione particolare è posta al modo in cui Cage concepisce il rapporto fra durata e materiali sonori, e al grado variabile in cui sono presenti il caso e lindeterminazione. Le composizioni del periodo in questione sono inoltre viste in riferimento al concetto deleuzo-guattariano di cartografia, e nelle loro implicazioni per il tempo musicale. Lultimo quindicennio della produzione di Cage è considerata attraverso il concetto di rizoma inteso come teoria delle molteplicità. In primo luogo è esaminata la partitura di Sylvano Bussotti che figura all’inizio di Mille piani; in seguito, i lavori testuali e musicali di Cage sono considerati secondo le procedure compositive cagiane del mesostico, delle parentesi di tempo che concorrono a formare una struttura variabile, e dell’armonia anarchica dell’ultimo Cage.
Resumo:
L'elaborato affronta il pensiero di John Courtney Murray dal punto di vista teologico e politico, sottolineandone le influenze esterne ai circoli intellettuali cattolici e la particolare rilevanza per l'integrazione della comunità cattolica nella società statunitense.
Resumo:
La publication de nombreuses œuvres, à la fois littéraires et picturales, entre 1870 et 1914, inspirées par lépisode biblique du meurtre de Jean Baptiste par Salomé, s’inscrit dans une crise qui touche à cette époque, en Europe, aussi bien le sujet que la notion de représentation. Le mythe de Salomé permet de poursuivre une réflexion de nature littéraire, historique et esthétique concernant le processus d’autonomisation de lart. À partir des sources bibliques et antiques, dans lesquelles Salomé et Jean Baptiste incarnent respectivement le monde païen en conflit avec le monde chrétien, ces deux personnages font graduellement leur entrée dans lunivers de la fiction. Ils sont au cœur de la transition d’une lecture transcendante — reliée particulièrement à la tradition catholique — de lépisode tragique qui les unit, à une lecture immanente qui en fait deux instances purement esthétiques. La danseuse et le dernier des prophètes émergent dans la littérature et dans lart occidentaux comme deux pôles symboliques, liés lun à lautre par différents types de relation, susceptibles d’être librement réinvestis par de nouvelles significations et à lécart des conventions. Si, dans la première partie du XIXe siècle, Salomé et Jean Baptiste sont encore liés à leur sens orthodoxe, au tournant du siècle ils finissent par s’autonomiser de lÉcriture et donnent lieu à de multiples récritures et à des adaptations inattendues. Celles-ci ressortissent alors moins du blasphème à proprement parler que d’un témoignage emblmatique d’une transformation du rapport que lartiste entretient avec son œuvre. Celui-ci, en s’identifiant avec le prophète décollé, se mesure à lœuvre d’art, qui est incarnée par Salomé. La relation entre Salomé et Jean Baptiste, dans ces diverses représentations, exprime et reflte le moment où art et littérature se reconnaissent comme fictions.
Resumo:
Questa tesi nasce con lintento di indagare il rapporto tra linterpretazione di conferenza e il mondo del volontariato, nonché di esplorare le dinamiche personali e professionali che originano da tale incontro. Nel primo capitolo viene presentata una cornice storica del fenomeno del volontariato quale premessa del suo emergere e imporsi sia a livello sociale e culturale, che a livello legislativo e giuridico. Nel secondo capitolo di questo studio si propone un breve quadro della situazione italiana odierna a partire dall’ultimo Censimento Istat sulle istituzioni non profit. In seguito, si presentano i caratteri strutturali dell’attività di volontariato così come individuati dalla legge-quadro sul volontariato, per passare poi ad indagare la natura giuridica dell’attività di volontariato con lintento di collocarla all’interno di schemi qualificatori che assicurino la più adeguata tutela degli interessi del volontario e del beneficiario. Il terzo capitolo presenta lindagine sperimentale condotta su un campione di interpreti di conferenza professionisti al fine di analizzare lattività pro bono eventualmente svolta a partire da fattori come il tempo dedicato al volontariato, la natura delle motivazioni, i rapporti con le organizzazioni per le quali prestano i propri servizi. Viene presentata, inoltre, lattività organizzata degli interpreti volontari tramite una disamina di alcune associazioni di interpreti pro bono attive a livello internazionale, nonché lopinione delle associazioni di interpreti riguardo all’attività pro bono dei propri membri. Per ultimo, ci si soffermerà sulle difficoltà e i limiti che ostacolano lo svolgimento dell’interpretazione pro bono e che costituiscono, in pratica, la fonte delle critiche mosse nei suoi confronti dagli interpreti e dalle associazioni di interpreti. A tale scopo, verrà presentato, a titolo esemplificativo, il caso del Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2005.