995 resultados para CANTON MEJIA
Resumo:
Objective: To validate the 2000 Bernstein Parsonnet (2000BP) and additive EuroSCORE (ES) to predict mortality in patients who underwent coronary bypass surgery and/or heart valve surgery at the Heart Institute, University of Sao Paulo (InCor/HC-FMUSP). Methods:A prospective observational design. We analyzed 3000 consecutive patients who underwent coronary bypass surgery and/or heart valve surgery, between May 2007 and July 2009 at the InCor/HC-FMUSP. Mortality was calculated with the 2000BP and ES models. The correlation between estimated mortality and observed mortality was validated by calibration and discrimination tests. Results: There were significant differences in the prevalence of risk factors between the study population, 2000BP and ES. Patients were stratified into five groups for 2000BP and three for the ES. In the validation of models, the ES showed good calibration (P = 0396), however, the 2000BP (P = 0.047) proved inadequate. In discrimination, the area under the ROC curve proved to be good for models, ES (0.79) and 2000BP (0.80). Conclusion: In the validation, 2000BP proved questionable and ES appropriate to predict mortality in patients who underwent coronary bypass surgery and/or heart valve surgery at the InCor/HC-FMUSP.
Fatores de risco pré-operatórios para mediastinite após cirurgia cardíaca: análise de 2768 pacientes
Resumo:
INTRODUÇÃO: A esternotomia mediana longitudinal é a via de acesso mais utilizada no tratamento das doenças cardíacas. As infecções profundas da ferida operatória no pós-operatório das cirurgias cardiovasculares são uma complicação séria, com alto custo durante o tratamento. Diferentes estudos têm encontrado fatores de risco para o desenvolvimento de mediastinite e as variáveis pré-operatórias têm tido especial destaque. OBJETIVO: O objetivo deste estudo é identificar fatores de risco pré-operatórios para o desenvolvimento de mediastinite em pacientes submetidos a revascularização do miocárdio e a substituição valvar. MÉTODOS: Este estudo observacional representa uma coorte de 2768 pacientes operados consecutivamente. O período considerado para análise foi de maio de 2007 a maio de 2009 e não houve critérios de exclusão. Foi realizada análise univariada e multivariada pelo modelo de regressão logística das 38 variáveis pré-operatórias eleitas. RESULTADOS: Nesta série, 35 (1,3%) pacientes evoluíram com mediastinite e 19 (0,7%) com osteomielite associada. A idade média dos pacientes foi de 59,9 ± 13,5 anos e o EuroSCORE de 4,5 ± 3,6. A mortalidade hospitalar foi de 42,8%. Na análise multivariada, foram identificadas três variáveis como preditoras independentes de mediastinite: balão intra-aórtico (OR 5,41, 95% IC [1,83 -16,01], P=0,002), hemodiálise (OR 4,87, 95% IC [1,41 - 16,86], P=0,012) e intervenção vascular extracardíaca (OR 4,39, 95% IC [1,64 - 11,76], P=0,003). CONCLUSÃO: O presente estudo demonstrou que necessidade do suporte hemodinâmico pré-operatório com balão intra-aórtico, hemodiálise e intervenção vascular extracardíaca são fatores de risco para o desenvolvimento de mediastinite após cirurgia cardíaca.
Resumo:
FUNDAMENTO: A Intervenção Coronariana Percutânea (ICP) vem aumentando na doença arterial coronariana crônica. Consequentemente, cada vez mais pacientes submetidos a Cirurgia de Revascularização Miocárdica (CRM) apresentam stent coronariano. OBJETIVO: Avaliar a influência do antecedente de stent coronariano na mortalidade hospitalar após CRM. MÉTODOS: Análise prospectiva com 1.099 pacientes consecutivos submetidos a CRM com circulação extracorpórea, entre maio/2007 e junho/2009. Pacientes sem ICP prévia (n = 938; 85,3%) foram comparados com pacientes com ICP prévia (n = 161; 14,6%), utilizando modelos de regressão logística e análise de pareamento de amostras. RESULTADOS: Ambos os grupos apresentavam semelhança em relação aos fatores de risco, exceto pela maior presença de pacientes com angina instável no grupo com ICP prévia (16,1% vs. 9,9%; p = 0,019). A mortalidade hospitalar após CRM foi maior entre os pacientes com ICP prévia (9,3% vs. 5,1%, p = 0,034), e foi semelhante à esperada em relação ao EuroSCORE e ao 2000 Bernstein-Parsonnet score. Na análise com regressão logística multivariada a ICP prévia emergiu como fator de risco independente para mortalidade hospitalar pós-operatória (odds ratio 1,94; IC 95% 1,02-3,68; p = 0,044) tão forte quanto diabetes (odds ratio 1,86; IC 95% 1,07-3,24; p = 0,028). Após o pareamento dos grupos, a mortalidade hospitalar continuou sendo maior entre os pacientes com ICP prévia, com odds ratio 3,46 ; IC 95% 1,10-10,93; p = 0,034. CONCLUSÃO: A ICP prévia em pacientes com doença coronariana multiarterial é fator de risco independente para mortalidade hospitalar após CRM. Tal fato deve ser considerado quando a ICP for indicada como alternativa inicial em pacientes com doença arterial coronariana mais avançada. (Arq Bras Cardiol. 2012; [online].ahead print, PP.0-0)
Resumo:
Bajo el lema "de tu elección depende" se presenta este video publicitario diversos temas como son el aparcamiento, la importancia de re utilizar, parar, ciclar los residuos, estudios del agua o el programa energético. Producción, diseño y edición: Santiago García Ayuso. Cámaras: Antonio García del Río, Sergio Rodríguez, Santiago García Ayuso. Música original: Canton Becker. Con la colaboración de: La Oficina Proyecto Ambiental Campus de Tafira
Resumo:
Tra i temi di attualità, quello del risparmio energetico è tra i più dibattuti negli ultimi anni; tale tema è strettamente correlato al problema del riscaldamento globale, infatti, mentre sul prossimo esaurimento delle risorse energetiche tradizionali non vi sono ancora certezze assolute, per quanto riguarda l’azione nociva dei gas serra, la Comunità Scientifica Internazionale si ritrova d’accordo su una netta presa di posizione contro l’emissione di tali sostanze, provocata in larga parte dall’utilizzo dei combustibili fossili. In questo contesto, l’Unione Europea sta promuovendo la diffusione di tecnologie che non prevedano l’utilizzo di gas, petrolio o carbone, soprattutto per il settore dell’edilizia, ove una corretta progettazione e l’utilizzo di tecnologie non convenzionali può portare alla riduzione anche dell’80% dei consumi, con conseguente abbattimento delle emissioni. Tra questi interventi innovativi, il più comune e conosciuto è sicuramente quello del solare termico e fotovoltaico; ma ne esistono anche di altri, ancora non molto pubblicizzati in Italia, ma ampiamente conosciuti e utilizzati in altri paesi dell’Unione. Tra questi, vi è il sistema di riscaldamento analizzato in questa tesi: la pompa di calore geotermica. Tale sistema, come verrà spiegato nell’elaborato di laurea, ha indubbi vantaggi economici, energetici ed ambientali, a fronte di una non trascurabile spesa iniziale. Attualmente, nel Nord Italia, si incominciano a vedere impianti di questo tipo, sulla scia del successo riscontrato nei paesi confinanti (in particolare Austria e Svizzera). La progettazione si basa attualmente su modelli statici, sviluppati dall’Università Svizzera del Canton Ticino, per l’utilizzo della pompa di calore nel territorio alpino. Obiettivo della tesi, è la verifica di tali modelli, di cui si è venuto a conoscenza grazie alla collaborazione con l’Università SUPSI, sulle condizioni idrogeologiche della Pianura Padana, soffermandosi su alcuni parametri fondamentali della progettazione di una pompa di calore geotermica, quali la conduttività e la capacità termica volumetrica dei terreni incontrati, la presenza di falde, ed i parametri geometrici del pozzo, al fine di dare una valutazione tecnica ed economica dell’impianto. Tali analisi è stata infatti fino ad ora affrontata in maniera sommaria dai perforatori, che eseguono generalmente sempre lo stesso modello di pozzo geotermico, sulla base degli esempi consolidati di Svizzera e Germania. Alcune misure di temperatura in situ sono state rilevate in collaborazione con la società Geotermia SRL di Mantova, ditta specializzata nella perforazione di pozzi geotermici (tale esperienza è parte centrale dell’estratto “Laboratorio di Tesi Ls”), mentre la parte modellistica della tesi è stata sviluppata in collaborazione con lo studio di progettazione Studio Seta SRL di Faenza, il cui stabile è climatizzato in parte con una pompa di calore geotermica.
Resumo:
Questa tesi ha lo scopo di confrontare le valutazioni esterne che il nostro Paese e la Svizzera italiana (Canton Ticino) mettono in atto nell'arco del segmento secondario di primo grado dell'istruzione. Allo scopo sono state analizzate parallelamente le prove Invalsi e le Prove Cantonali svizzere. Dallo studio dei risultati degli allievi, italiani e svizzeri, ho cercato di capire a cosa sono dovutele differenze che si sono evidenziate. Si è condotta così una somministrazione incrociata: la Prova Cantonale è stata somministrata in alcune classi seconde e terze italiane e la Prova Nazionale Invalsi in alcune classi terze ticinesi. I dati sono poi stati raccolti ed elaborati in una semplice analisi statistica e didattica. Ho intervistato gli insegnanti italiani e ticinesi per capire come vengono viste e utilizzate le prove di valutazione esterna, quanto peso hanno nella vita scolastica e se vengono sfruttate come strumenti di indagine quali sono. Tutto questo affinchè i dati e le osservazioni raccolti possano orientare possibili miglioramenti futuri del processo di insegnamento-apprendimento della matematica nell'allievo.
Resumo:
La tesi analizza il dialogo tra due prospettive disciplinari: pedagogia e scienze mediche aprendo ad una serie di riflessioni operative e metodologiche per lo sviluppo della competenza educativa in sanità. Si tratta di un lavoro di ricerca pedagogica articolata in due parti:una teoretica e una empirica. La prima parte pone l’attenzione in modo particolare all’epistemologia della cura sanitaria nella prospettiva della complessità e agli elementi che definiscono la competenza educativa degli operatori. La seconda parte presenta i dati di una indagine esplorativa realizzata tramite focus group che ha coinvolto medici, infermieri, ostetriche e fisioterapisti della provincia di Bologna e medici, infermieri e fisioterapisti del Canton Ticino, Svizzera per far emergere le esperienze, i vissuti e le opinioni legate alle azioni educative sanitarie
Resumo:
Identification and genetic diversity of phytoplasmas infecting tropical plant species, selected among those most agronomically relevant in South-east Asia and Latin America were studied. Correlation between evolutionary divergence of relevant phytoplasma strains and their geographic distribution by comparison on homologous genes of phytoplasma strains detected in the same or related plant species in other geographical areas worldwide was achieved. Molecular diversity was studied on genes coding ribosomal proteins, groEL, tuf and amp besides phytoplasma 16S rRNA. Selected samples infected by phytoplasmas belonging to diverse ribosomal groups were also studied by in silico RFLP followed by phylogenetic analyses. Moreover a partial genome annotation of a ‘Ca. P. brasiliense’ strain was done towards future application for epidemiological studies. Phytoplasma presence in cassava showing frog skin (CFSD) and witches’ broom (CWB) diseases in Costa Rica - Paraguay and in Vietnam – Thailand, respectively, was evaluated. In both cases, the diseases were associated with phytoplasmas related to aster yellows, apple proliferation and “stolbur” groups, while only phytoplasma related to X-disease group in CFSD, and to hibiscus witches’ broom, elm yellows and clover proliferation groups in CWB. Variability was found among strains belonging to the same ribosomal group but having different geographic origin and associated with different disease. Additionally, a dodder transmission assay to elucidate the role of phytoplasmas in CWB disease was carried out, and resulted in typical phytoplasma symptoms in periwinkle plants associated with the presence of aster yellows-related strains. Lethal wilt disease, a severe disease of oil palm in Colombia that is spreading throughout South America was also studied. Phytoplasmas were detected in symptomatic oil palm and identified as ‘Ca. P. asteris’, ribosomal subgroup 16SrI-B, and were distinguished from other aster yellows phytoplasmas used as reference strains; in particular, from an aster yellows strain infecting corn in the same country.
Resumo:
Famille de pasteurs, politiciens et entrepreneurs de Zofingue, attestée pour la première fois en 1527, lorsque leur aïeul Jean, tonnelier originaire de Nîmes, obtint la bourgeoisie de Zofingue. Michael (1521-1605), avoyer, l'un de ses cinq fils, est l'ancêtre de la branche des imprimeurs et éditeurs. Après lui, de nombreux R. consolidèrent durablement l'influence de la famille. A partir du XVIIIe s., divers membres firent des carrières politiques, tels Samuel (1706-1786), avoyer, et Rudolf Friedrich (1805-1886), président de la ville. Les R. furent aussi très liés à l'Eglise. Le fils de Michael, Moritz (1557-1615), fut pasteur et doyen à Zofingue. Jusqu'au XIXe s., la famille compta une trentaine d'ecclésiastiques, essentiellement des pasteurs officiant sur le territoire bernois, tels Johann Heinrich ( -> 3) et Michael ( -> 8). Les conseillers Beat (1712-1778) et Niklaus (1734-1766) furent les premiers R. actifs dans la production protoindustrielle de drap. D'autres négociants suivirent jusqu'au milieu du XIXe s. L'architecte Niklaus Emanuel (1744-1815) construisit l'hôtel de ville de Zofingue (1792-1795) de style baroque tardif. Johann Rudolf ( -> 4) se distingua sous la République helvétique (1798-1803). Samuel (1767-1826), conseiller municipal de Zofingue, créa les armoiries du canton d'Argovie en 1803. Les R. s'affirmèrent sur le plan cantonal avec Karl Ludwig ( -> 6), chancelier, et Arnold ( -> 1), conseiller d'Etat et plusieurs fois landamman, et sur le plan fédéral avec Johann Rudolf ( -> 5), conseiller national, et Gottlieb ( -> 2), conseiller aux Etats et chancelier de la Confédération. Johann Rudolf (1803-1874) fonda, en 1833, l'imprimerie Ringier à Zofingue, reprise par son fils Franz Emil (1837-1898). A partir de 1898, Paul August ( -> 9), représentant de la troisième génération d'imprimeurs, agrandit l'entreprise dont il fit la principale imprimerie et maison d'édition de Suisse. Cette expansion se poursuivit après 1960 sous son fils Hans (1906-2003). Avec les fils de celui-ci, Christoph (naissance1941, dans la firme jusqu'en 1991) et Michael (naissance1949), Ringier devint, à partir de 1985, une entreprise multinationale et multimédia. Bibliographie – F. Schoder, Ortsbürger von Zofingen, 1962 – P. Meier, T. Häussler, Zwischen Masse, Markt und Macht, 2009
Resumo:
Background Switzerland is confronted with the problem of interpersonal violence. Violence is in the increase and the potential for aggression seems to be rising. Observations by hospitals discern an appalling increase of the severity of the injuries. The aim of this study is to collect accurate information about the social environment, the motivation and possible reasons for violence. We also intend to investigate whether sociocultural, or ethnic differences among male victims exist. Materials and methods For the first time in Switzerland, this survey employed a validated questionnaire from the division of violence prevention, Atlanta, Georgia. The first part of the questionnaire addressed social and demographic factors which could influence the risk of violence: age, gender, duration of stay in Switzerland, nationality and educational level. Beside these social structural factors, the questionnaire included questions on experience of violent offences in the past, information about the most recent violent offence and intra and interpersonal facts. The questionnaire itself consists of 27 questions, translated into German and French. In a pilot study, the questionnaire was checked with adolescents for feasibility and comprehensibility. Results 69 male VIVs were interviewed at two hospitals in the Canton of Bern. Most of the adolescents emphasised that weapons were not used during their confrontations. It is astonishing that all of the young men considered themselves to be victims. Most of the brawls were incited after an exchange of verbal abuse and provocations with unfamiliar individuals. The rivals could neither be classified with the help of ethnic categories nor identifiable groups of the youth scenes. The incidents took place in scenes, where violence was more likely to happen. Interestingly and contrary to a general perception the offenders are well integrated into sport and leisure clubs. A further surprising result of our research is that the attitude towards religion differs between young men with experience of violence and non-violent men. Discussion Youth violence is a health issue, which concerns us globally. The human and economic toll of violence on victims and offenders, their families, and on society in general is high. The economic costs associated with violence-related illness and disability is estimated to be millions of Swiss francs each year. Physicians and psychologists are compelled to identify the factors, which cause young people to be violent, to find out which interventions prove to be successful, and to design effective prevention programs. The identification of effective programs depends on the availability of reliable and valid measures to assess changes in violence-related attitudes. In our efforts to create healthier communities, we need to investigate; document and do research on the causes and circumstances of youth violence.