955 resultados para ANALISIS ARMONICO


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In questa tesi si è voluta porre l’attenzione sulla suscettibilità alle alte temperature delle resine che li compongono. Lo studio del comportamento alle alte temperature delle resine utilizzate per l’applicazione dei materiali compositi è risultato un campo di studio ancora non completamente sviluppato, nel quale c’è ancora necessità di ricerche per meglio chiarire alcuni aspetti del comportamento. L’analisi di questi materiali si sviluppa partendo dal contesto storico, e procedendo successivamente ad una accurata classificazione delle varie tipologie di materiali compositi soffermandosi sull’ utilizzo nel campo civile degli FRP (Fiber Reinforced Polymer) e mettendone in risalto le proprietà meccaniche. Considerata l’influenza che il comportamento delle resine riveste nel comportamento alle alte temperature dei materiali compositi si è, per questi elementi, eseguita una classificazione in base alle loro proprietà fisico-chimiche e ne sono state esaminate le principali proprietà meccaniche e termiche quali il modulo elastico, la tensione di rottura, la temperatura di transizione vetrosa e il fenomeno del creep. Sono state successivamente eseguite delle prove sperimentali, effettuate presso il Laboratorio Resistenza Materiali e presso il Laboratorio del Dipartimento di Chimica Applicata e Scienza dei Materiali, su dei provini confezionati con otto differenti resine epossidiche. Per valutarne il comportamento alle alte temperature, le indagini sperimentali hanno valutato dapprima le temperature di transizione vetrosa delle resine in questione e, in seguito, le loro caratteristiche meccaniche. Dalla correlazione dei dati rilevati si sono cercati possibili legami tra le caratteristiche meccaniche e le proprietà termiche delle resine. Si sono infine valutati gli aspetti dell’applicazione degli FRP che possano influire sul comportamento del materiale composito soggetto alle alte temperature valutando delle possibili precauzioni che possano essere considerate in fase progettuale.

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Affrontare l’analisi critica delle traduzioni italiane di Un amour de Swann di Marcel Proust implica necessariamente un attento esame dello stile esemplare di un autore, che ha modificato, in larga misura, la concezione del romanzo e della scrittura stessa; in secondo luogo significa considerare l’altrettanto complesso lavorio intellettuale rappresentato dalla traduzione, in qualità di atto critico fondamentale. Prenderemo in esame nel capitolo primo la genesi del TP, le sue specificità narratologiche e la ricezione critica francese e italiana, per comprendere appieno l’originalità di Proust rispetto al panorama letterario dell’epoca. Nella seconda parte del primo capitolo delineeremo un excursus lungo la storia di tutte le traduzioni italiane del romanzo, accordando particolare attenzione alla figura di ogni traduttore: Natalia Ginzburg (1946), Bruno Schacherl (1946), Armando Landini (1946), Oreste Del Buono (1965), Giovanni Raboni (1978), Maria Teresa Nessi Somaini (1981), Gianna Tornabuoni (1988), Eurialo De Michelis (1990) e il traduttore, rimasto anonimo, della casa editrice La Spiga Languages (1995). Nel secondo capitolo analizzeremo la peculiarità stilistica più nota dell’autore, la sintassi. I lunghi periodi complicati da un intreccio di subordinate e sciolti solo con il ricorso a vari nessi sintattici contribuiscono a rendere la sintassi proustiana una delle sfide maggiori in sede traduttiva. Nel capitolo successivo accorderemo attenzione all’eteroglossia enunciativa, espressa nei diversi idioletti del romanzo. In sede contrastiva affronteremo la questione della trasposizione dei niveaux de langue, per poter valutare le scelte intraprese dai traduttori in un ambito altamente complesso, a causa della diversità diafasica intrinseca dei due codici. All’interno del medesimo capitolo apriremo una parentesi sulla specificità di una traduzione, quella di Giacomo Debenedetti, effettuata seguendo una personale esegesi dello stile musicale e armonico di Proust. Riserveremo al capitolo quarto lo studio del linguaggio figurato, soffermandoci sull’analisi delle espressioni idiomatiche, che vengono impiegate frequentemente da alcuni personaggi. Rivolgeremo uno sguardo d’insieme alle strategie messe in atto dai traduttori, per cercare un equivalente idiomatico o per ricreare il medesimo impatto nel lettore, qualora vi siano casi di anisomorfismo. Analizzeremo nel quinto capitolo la terminologia della moda, confrontando il lessico impiegato nel TP con le soluzioni adottate nei TA, e aprendo, inevitabilmente, una parentesi sulla terminologia storica del settore. A compimento del lavoro presenteremo la nostra proposta traduttiva di un capitolo tratto dal saggio Proust et le style di Jean Milly, per mettere in luce, tramite la sua parola autorevole, la genialità e la complessità della scrittura proustiana e, conseguentemente, il compito ardimentoso e ammirevole che è stato richiesto ai traduttori italiani.

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L’introduzione massiccia dell’elettronica di potenza nel campo degli azionamenti elettrici negli ultimi decenni ha sostanzialmente rivoluzionato la tipologia di alimentazione dei motori elettrici. Da un lato ciò ha migliorato la qualità del controllo della velocità, ma dall’altro ha aggravato le sollecitazioni che gli isolanti delle macchine devono sopportare. Si è infatti passati da tecniche di controllo tradizionali, che consistevano nell’alimentare i motori in alternata direttamente con la rete sinusoidale a 50 Hz (o a 60 Hz), ad alimentazioni indirette, cioè realizzate interponendo tra la rete e la macchina un convertitore elettronico (inverter). Tali dispositivi operano una conversione di tipo ac/dc e dc/ac che permette, come nella modulazione Pulse Width Modulation (PWM), di poter variare la frequenza di alimentazione della macchina, generando una sequenza di impulsi di larghezza variabile. Si è quindi passati dalle tradizionali alimentazioni con forme d’onda alternate sinusoidali a forme di tensione impulsive e ad elevata frequenza, cioè caratterizzate da rapidi fronti di salita e di discesa (dell’ordine di qualche kV/µs). La natura impulsiva di queste forme d’onda ha aggravato la sollecitazione elettrica a cui sono sottoposti i materiali impiegati per l’isolamento dei conduttori degli avvolgimenti delle macchine. E’ importante notare che l’utilizzo dei dispositivi elettronici, che ormai si trovano sparsi nelle reti di bassa tensione, assorbono correnti ad elevato contenuto armonico sul lato di prelievo, hanno quindi un effetto distorcente che altera l’andamento sinusoidale della rete stessa. Quindi, senza opportuni filtri, anche tutte le altre utenze connesse nelle vicinanze, dimensionate per alimentazioni sinusoidali di tipo tradizionale, possono risentire di queste distorsioni armoniche. Per tutti questi motivi è sorta la necessità di verificare l’adeguatezza dei tradizionali isolamenti ad essere in grado di sopportare le sollecitazioni che derivano dall’utilizzo di convertitori elettronici. In particolare, per i motori elettrici tale interrogativo è stato posto in seguito al verificarsi di un elevato numero di guasti inaspettati (precoci), probabilmente imputabile alla diversa sollecitazione elettrica applicata ai materiali. In questa tesi ci si è occupati della progettazione di un inverter di media tensione, che verrà impiegato per eseguire prove sugli avvolgimenti di statore di motori (formette), al fine di condurre successivamente uno studio sull’invecchiamento dei materiali che compongono gli isolamenti. Tale inverter è in grado di generare sequenze di impulsi con modulazione PWM. I parametri caratteristici delle sequenze possono essere modificati in modo da studiare i meccanismi di degradazione in funzione della tipologia delle sollecitazioni applicate. Avendo a che fare con provini di natura capacitiva, il cui isolamento può cedere durante la prova, il sistema deve essere intrinsecamente protetto nei confronti di tutte le condizioni anomale e di pericolo. In particolare deve essere in grado di offrire rapide ed efficaci protezioni per proteggere l’impianto stesso e per salvaguardare la sicurezza degli operatori, dato l’elevato livello delle tensioni in gioco. Per questo motivo è stata pensata un’architettura di sistema ad hoc, in grado di fronteggiare le situazioni anomale in modo ridondante. E’ infatti stato previsto l’inserimento di un sistema di controllo basato sul CompactRIO, sul quale è stato implementato un software in grado di monitorare le grandezze caratteristiche del sistema e le protezioni che affiancheranno quelle hardware, realizzate con dispositivi elettronici. I dispositivi elettronici di protezione e di interfacciamento sono stati studiati, implementati e simulati con PSpice, per poi essere successivamente dimensionati e realizzati su schede elettroniche, avvalendosi del software OrCAD. La tesi è strutturata come segue: - Il primo capitolo tratta, in maniera generale, i motori asincroni trifase, gli inverter e l’invecchiamento dei sistemi isolanti, con particolare interesse alle sollecitazioni meccaniche, termiche ed elettriche nel caso di sollecitazioni impulsive; - Il secondo capitolo riguarda il sistema realizzato nel suo complesso. Inizialmente verrà descritto lo schema elettrico generale, per poi analizzare più nello specifico le varie parti di cui il sistema è composto, come l’inverter di media tensione, il generatore di media tensione, la scheda di disaccoppiamento ottico, la scheda di controllo del generatore di media tensione, la scheda OCP; - Il terzo capitolo descrive le lavorazioni meccaniche eseguite sulle scatole contenti i rami di inverter, la realizzazione delle fibre ottiche e riporta le fasi di collaudo dell’intero sistema. Infine, verranno tratte le conclusioni.

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Background: MPLC represents a diagnostic challenge. Topic of the discussion is how to distinguish these patients as a metastatic or a multifocal disease. While in case of the different histology there are less doubt on the opposite in case of same histology is mandatory to investigate on other clinical features to rule out this question. Matherials and Methods: A retrospective review identified all patients treated surgically for a presumed diagnosis of SPLC. Pre-operative staging was obtained with Total CT scan and fluoro-deoxy positron emission tomography and mediastinoscopy. Patients with nodes interest or extra-thoracic location were excluded from this study. Epidermal growth factor receptor (EGFR) expression with complete immunohistochemical analisis was evaluated. Survival was estimated using Kaplan-Meyer method, and clinical features were estimated using a long-rank test or Cox proportional hazards model for categorical and continuous variable, respectively. Results: According to American College Chest Physician, 18 patients underwent to surgical resection for a diagnosis of MPLC. Of these, 8 patients had 3 or more nodules while 10 patients had less than 3 nodules. Pathologic examination demonstrated that 13/18(70%) of patients with multiple histological types was Adenocarcinoma, 2/18(10%) Squamous carcinoma, 2/18(10%) large cell carcinoma and 1/18(5%) Adenosquamosu carcinoma. Expression of EGFR has been evaluated in all nodules: in 7 patients of 18 (38%) the percentage of expression of each nodule resulted different. Conclusions: MPLC represent a multifocal disease where interactions of clinical informations with biological studies reinforce the diagnosis. EGFR could contribute to differentiate the nodules. However, further researches are necessary to validate this hypothesis.

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Applicazione delle equazioni differenziali alla Legge di Newton e ai vari tipi di moto armonico

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Scopo di questo studio è mostrare come, a partire dalle equazioni di Maxwell nella forma classica, sia possibile associare al campo elettromagnetico una funzione Hamiltoniana che risulti essere somma delle Hamiltoniane di un numero discreto di oscillatori armonici, ciascuno dei quali è associato ad un modo normale di vibrazione del campo. Tramite un procedimento puramente formale di quantizzazione, è possibile ricavare un'espressione per lo spettro del campo elettromagnetico e viene introdotto il concetto di fotone, inteso come quanto d'eccitazione di un singolo oscillatore. Si ricava la ben nota espressione U=ħω per l'energia del fotone e si deducono alcuni importanti aspetti, quali le fluttuazioni quantistiche del campo elettromagnetico e il problema legato alla divergenza dell'energia di vuoto fotonico, che aprono le porte all'elettrodinamica quantistica.

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Lo scopo di questo lavoro è cercare un'evidenza quantitativa a supporto dell'idea idea che la nonlinearità sia una risorsa per generare nonclassicità. Ci si concentrerà su sistemi unidimensionali bosonici, cercando soprattutto di connettere la nonlinearità di un oscillatore anarmonico, definito dalla forma del suo potenziale, alla nonclassicità del relativo ground state. Tra le numerose misure di nonclassicità esistenti, verranno impiegate il volume della parte negativa della funzione di Wigner e l'entanglement potential, ovvero la misura dell'entanglement prodotto dallo stato dopo il passaggio attraverso un beam splitter bilanciato avente come altro stato in ingresso il vuoto. La nonlinearità di un potenziale verrà invece caratterizzata studiando alcune proprietà del suo ground state, in particolare se ne misurerà la non-Gaussianità e la distanza di Bures rispetto al ground state di un oscillatore armonico di riferimento. Come principale misura di non-Gaussianità verrà utilizzata l'entropia relativa fra lo stato e il corrispettivo stato di riferimento Gaussiano, avente la medesima matrice di covarianza. Il primo caso che considereremo sarà quello di un potenziale armonico con due termini polinomiali aggiuntivi e il ground state ottenuto con la teoria perturbativa. Si analizzeranno poi alcuni potenziali il cui ground state è ottenibile analiticamente: l'oscillatore armonico modificato, il potenziale di Morse e il potenziale di Posch-Teller. Si andrà infine a studiare l'effetto della nonlinearità in un contesto dinamico, considerando l'evoluzione unitaria di uno stato in ingresso in un mezzo che presenta una nonlinearità di tipo Kerr. Nell'insieme, i risultati ottenuti con tutti i potenziali analizzati forniscono una forte evidenza quantitativa a supporto dell'idea iniziale. Anche i risultati del caso dinamico, dove la nonlinearità costituisce una risorsa utile per generare nonclassicità solo se lo stato iniziale è classico, confermano la pittura complessiva. Si sono inoltre studiate in dettaglio le differenze nel comportamento delle due misure di nonclassicità.

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La ricerca ha l’intento di cercare di comprendere come l'architetto giapponese Tadao Ando, proveniente da una formazione autodidatta, da una cultura orientale e da una realtà in cui solo architetti con una specifica formazione possono intervenire su architetture vincolate dalla locale Legge sulla Tutela dei Beni Culturali, si approcci ad una materia di certo per lui nuova, realizzando progetti su edifici dichiarati di interesse dal Ministero dei Beni Culturali o da istituzioni equivalenti. Quindi comprendere, in modo specifico, con quale spirito e/o con quale filosofia Tadao Ando ha approcciato i progetti di restauro su edifici esistenti e quale sforzo interiore ha dovuto affrontare per adeguare la sua idea istintiva ai vincoli storici, culturali, paesaggistici e urbanistici, propri della nostra nazione. Operando, inoltre, in un Paese nel quale l’architettura costituisce una parte cospicua della memoria solida dell’umanità e il recupero dell’esistente patrimonio architettonico è uno degli elementi fondamentali che lega la comunità al territorio, il passato al presente, garantendo a quest’ultimo il futuro; in un Paese nel quale le architetture contemporanee devono, o avrebbero dovuto, dialogare in modo armonico con il preesistente. Per analizzare il suo “modus operandi” si studiano e analizzano tutte le opere che l’architetto ha realizzato o sta realizzando in Italia su edifici di interesse storico-architettonico, tenendo sempre presenti, oltre agli aspetti culturali, anche gli obiettivi della committenza, lo stato di fatto delle architetture oggetto di intervento, l'analisi delle scelte progettuali iniziali, l'indagine di tutti i cambiamenti avvenuti nel corso della progettazione e dell’esecuzione dell’opera e i rapporti che intercorrono tra l’architetto e le Soprintendenze, al fine di comprendere le circostanze in base alle quali Tadao Ando abbia avviato le sue riflessioni progettuali su edifici “antichi”; sulle quali egli è stato in grado di relazionare la sua architettura con l’architettura l’"antica".

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El trabajo esta titulado 'La presentación del síntoma en la demanda asistencial', correspondiente al tema de beca de investigacion de la Universidad Nacional de La Plata, por ahora en tiempos preliminares, de observación y tiempos de recabar información, en 'el instante de ver', hablando en función a los tiempos lógicos planteados por Lacan. La problemática de la inserción del psicoanálisis en este tipo particular de dispositivo asistencial, la demanda terapéutica no seleccionada que arriba a la consulta, la relación de los pacientes con el Centro y el necesario proceso de rectificación subjetiva que implicaría posibles intervenciones analíticas, son algunos de los temas que se plantearían, entre otros, al hablar de la demanda de atención psicológica en los Centros de Salud de la Municipalidad de La Plata. De la sistematización de algunos de los datos se han podido extraer e incluso se esperan extraer, importantes consecuencias que permitan una aproximación al entendimiento de los principales motivos de consulta en este tipo de servicio salud, vinculados en parte con síntomas de los que podría conceptualizarse como manifestaciones del malestar en la cultura contemporáneo. En ese sentido, ha sido posible escuchar en el relato de algunos pacientes una sensación de tedio, una suerte de llamado a esquemas de referencia imperativos, por lo general ausentes. Para la obtener cierta informacion pertinente para elaborar la casuistica resultó de suma importancia el recurso de la entrevista de admision, crucial para la entrada al dispositivo asistencial denominado de atencion primaria. Por consiguiente, sera esto ultimo, el campo de la llamada de la atencion primaria en psicologia uno de los campos mas importantes de interrogar, cuestionando la asimilacion de nuestro campo a la de la medicina. Si bien la noción y denominación de 'entrevista de admisión' remite fundamentalmente a criterios institucionales, su orientación desde una perspectiva psicoanalítica no difiere del dispositivo específico de tratamiento. Cabe aclarar, en palabras de Miller, que en nuestro enfoque todo abordaje de la demanda debe suponer el objetivo de llegar a lo más profundo de las determinaciones subjetivas A partir de la entrevista inicial se podrán establecer las primeras hipótesis respecto a las características diagnósticas del caso y en función de ello, las líneas directrices del tratamiento. Sin embargo es necesario precisar que el lugar al que se dirige la demanda no es ajeno a la forma y al cotenido al que esta se presenta. Es uno de los objetivos de la investigacion centrarnos en este condicionamiento y en las transformaciones que se pueden operar. Además, resulta de vital importancia delimitar la configuración de al menos dos momentos: aquel en el que el sujeto consulta, por un lado, y aquel en que refiere haber comenzado a padecer. Cuando hablamos de configuración nos referimos al ordenamiento particular que brinda el sujeto de su vida y de su historia; qué aspectos destaca y qué aspectos minimiza; qué hechos se presentan como sobresalientes; de qué modo todos ellos inciden en su sufrimiento y hasta que punto la situacion actual ha conmovido las identificaciones que lo han sostenido en su existencia. En ese sentido, el motivo de consulta da cuenta de los aspectos manifiestos de un caso y constituyen un punto de partida cuya formalización se hace ineludible en función del tratamiento, por un lado, y en función de la elaboracion de intervenciones posibles, por otro. Es necesario tener en cuenta, las variadas modalidades de presentación, condicionadas por las características particulares de la cultura de la época, como es el caso de las toxicomanías, ludopatías, anorexias, bulimias, depresiones, inhibiciones, crisis de angustia, violencia familiar que otorgan cualidades especiales a la demanda de asistencia en un momento dado y que se encuentran inscriptas sin fijeza alguna, dentro de los 3 grandes grupos diagnosticos que estan delimitados en el campo freudiano. Nuestra investigacion tendra en cuenta la insercion del psicoanalisis en la oferta social, donde cobra una especial importancial el analisis del contexto de la epoca en la que el Otro, como sistema de normas, referencias identificatorias, roles y garantias que ofrece la sociedad se ha ido progresivamente desvaneciendo, y todo esto servira para atender a la articulacion de la demanda de asistencia que se presenta en estos dispositivos asistenciales

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Este trabajo de investigación es un ANALISIS PRAXIOLOGICO DE LA ACCION DE JUEGO EN FUTBOL, en el que se estudian equipos canarios en categoría nacional y forma parte de una tesis doctoral en la que estamos trabajando en la actualidad. En una primera fase nos dispusimos a grabar partidos de equipos canarios en categoría nacional (Temporada 2008 / 2009 y temporada 2009 / 2010). De esta forma, al final de estas dos temporadas, obtuvimos un total de 45 partidos. De ellos 15 partidos de la U. D. Las Palmas y C. D. Tenerife, militando en Segunda División A, 15 partidos de equipos que militaban en Segunda División B, y 15 partidos de Tercera División Grupo Canario. Aplicamos una metodología observacional sistemática, estudiando y analizando lo que transcurre en la acción de juego en fútbol, tratando de proporcionar una visión más clara, contrastada y rigurosa. Los objetivos planteados para este estudio: 1. Identificar las secuencias de acción colectivas teniendo en consideración exclusivamente las conductas motrices generadas por los deportistas en su relación con el balón: - Se corresponde a los momentos en que el equipo está en posesión del balón, con el fin de ganar espacio, aproximarse a la meta contraria y, a ser posible, finalizar para buscar la obtención de un tanto. - Interacciones positivas y significativas entre los jugadores del mismo equipo

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El tratamiento de la temática a desarrollar, cumple con el objetivo de revalorizar y examinar aquellos aspectos anatómicos-funcionales y biomecánicos de la articulación de la rodilla, necesarios para el correcto funcionamiento del miembro inferior en la maniobra de caminar en superficies altamente complejas, como los ascensos de montañas y el transitar por superficies heladas o nevadas con crampones. No necesariamente hay que conocer específicamente la anatomía descriptiva de la rodilla en forma aislada, sino que, es necesario realizar un analisis de la anatomía funcional desde el movimiento para su interpretación, en relación a la estabilidad de la rodilla y a factores determinantes para realizar ascensos y descensos, caminado sobre superficies altamente inestables. La dinámica de las articulaciones con sus rangos articulares posibles y las especificas acciones musculares desarrolladas por el miembro inferior, propician a movilizar la rodilla activamente en la ejecución de cada movimiento, siendo determinante en la transferencia del peso corporal en relación a la locomoción ya que permiten que el movimiento se produzca de una forma determinada, brindando seguridad al ascenso sobre la montaña

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La finalidad de esta tesis es establecer un análisis de la metodología de entrenamiento de la resistencia especial en el futbolista. Su objetivo no está vinculado a realizar propuestas prácticas de entrenamiento, sino más bien, se tratará de abordar una posible justificación fisiológico - metabólica, a partir de la relevancia bioenergética de la creatina, en función de la creciente especialización que debe ir adquiriendo el proceso del entrenamiento deportivo a largo plazo, enfocado al logro de altos rendimientos deportivos. A partir del análisis de conceptos terminológicos de referencia, se asienta la idea general de este trabajo, es decir, la estructuración y desarrollo de la resistencia en los deportes de conjunto, como el fútbol. Los pilares de una adecuada planificación son el conocimiento y la aplicación de distintas leyes y principios del entrenamiento deportivo y su relación con los distintos medios y métodos de entrenamiento, como así también, los efectos de adaptación que provocan. Por lo tanto, a partir del análisis de los requerimientos morfológicos - funcionales de las competiciones de elite en fútbol, se pueden elaborar modelos que servirán de base y como objetivo final al cual debe ser orientado el proceso de entrenamiento. Es decir, que un entrenamiento multianual con miras a la formación de futbolistas de elite, debe respetar la especialización creciente de las cargas de entrenamiento, estableciendo una sucesión metodológica adecuada en función de los objetivos de cada etapa. En función de lo expuesto, se realiza un análisis que va desde la resistencia como capacidad física y su metodología de entrenamiento, recorriendo distintos conceptos y manifestaciones, pasando por el análisis de distintas zonas de intensidad o áreas funcionales, y desembocando en la metodología de entrenamiento intermitente de la resistencia o resistencia especial -en los deportes de conjunto-. Y es a partir de todo el análisis precedente que estamos en condiciones de abordar el entrenamiento específico en el fútbol, y más detalladamente la resistencia específica o intermitente que requiere este deporte. El entrenamiento intermitente puede ser considerado como una metodología cuyo énfasis es puesto en modificaciones que se producen a nivel muscular, por sobre factores centrales de rendimiento, presentándose como una variante óptima para el entrenamiento de la resistencia muscular local y específica del futbolista. Básicamente, el entrenamiento intermitente actuaría sobre dos puntos centrales: la mejora del sistema shuttle de la CrP, y sobre la rapidez de entrega de oxígeno al inicio del ejercicio. Aquí aparece la importancia de la suplementación con Cr: que al aumentar las concentraciones del sustrato, y junto con el entrenamiento, que mejora las reacciones enzimáticas implicadas, potenciaría las mejoras buscadas con este tipo de metodología. Queda por determinar cual es el preciso mecanismo de acción por el cual la recuperación de los fosfatos altamente energéticos se produce: si por biogénesis mitocondrial en las fibras reclutadas - generalmente FT -; o mediante el sistema de proteínas transportadoras de Cr - destacando la importancia de las ST - o por algún otro mecanismo no conocido. Su descubrimiento permitiría direccionar más precisamente el entrenamiento deportivo.

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A lo largo de los últimos años se profundizó en Argentina la discusión en torno a los usos del pasado y la representación de los imaginarios políticos mediante la construcción de la memoria. Este trabajo se inscribe en el marco de ese debate académico, cuya relevancia se asienta en que las operaciones de sentido que implican los procesos antes citados fueron el camino elegido para la legitimación del poder en la política del presente. En este caso se eligió analizar las claves que guiaron la resignificación de los hechos ocurridos en el periodo 1973 - 1976 en el libro Nadie Fue, escrito en 2008 por Juan Bautista Yofre, desde una perspectiva que propone una ruptura con el relato que reivindica la lucha armada planteada desde el campo popular para acceder al poder

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Se comunican datos relevados en una investigación ya concluida sobre Referentes identificatorios en adolescentes . Objetivos: Analizar y reflexionar sobre el material recogido, las representaciones de los adolescentes sobre el campo del trabajo y sus proyectos de futuro laboral. Conceptualizar acerca de la crisis de las significaciones sociales, que producen y ordenan sentidos y por lo tanto también organizan nuestras representaciones sobre el trabajo a través de los discursos y prácticas sociales que impactan sobre la subjetividad de adolescentes y jóvenes. Metodología: Breve exposición sobre conceptos que enmarcan la investigación cualitativa sobre la temática. Lectura y análisis de fragmentos de relatos de adolescentes, obtenidos en grupos focales en diferentes establecimientos públicos de enseñanza media. Conclusiones: Los adolescentes investigados, expresan una imagen de sí de incertidumbre y escepticismo ante sus posibilidades futuras. Ponen en evidencia, el impacto que produce la caída del trabajo como ideal para el hacer y el ser.Sólo algunos representan su proyecto futuro ligado a una actividad investida y valiosa, aunque no esté asociada a un bienestar económico seguro. Otros se muestran impotentes para cambiar el estado de las cosas, que oferta un campo ligado a valores consumistas y al "tanto tienes (en lo material), tanto vales".