996 resultados para filosofia contemporânea
Resumo:
In base ad una recensione esaustiva dei riferimenti alla musica e al sonoro nella produzione filosofica di Gilles Deleuze e Félix Guattari, la presente ricerca s’incentra sulla posizione che il pensiero musicale di John Cage occupa in alcuni testi deleuziani. Il primo capitolo tratta del periodo creativo di Cage fra il 1939 e il 1952, focalizzandosi su due aspetti principali: la struttura micro-macrocosmica che contraddistingue i suoi primi lavori, e i quattro elementi che in questo momento sintetizzano per Cage la composizione musicale. Questi ultimi sono considerati in riferimento alla teoria della doppia articolazione che Deleuze e Guattari riprendono da Hjelmslev; entrambi gli aspetti rimandano al sistema degli strati e della stratificazione esposta su Mille piani. Il secondo capitolo analizza la musica dei decenni centrali della produzione cagiana alla luce del luogo in Mille piani dove Cage è messo in rapporto al concetto di “piano fisso sonoro”. Un’attenzione particolare è posta al modo in cui Cage concepisce il rapporto fra durata e materiali sonori, e al grado variabile in cui sono presenti il caso e l’indeterminazione. Le composizioni del periodo in questione sono inoltre viste in riferimento al concetto deleuzo-guattariano di cartografia, e nelle loro implicazioni per il tempo musicale. L’ultimo quindicennio della produzione di Cage è considerata attraverso il concetto di rizoma inteso come teoria delle molteplicità. In primo luogo è esaminata la partitura di Sylvano Bussotti che figura all’inizio di Mille piani; in seguito, i lavori testuali e musicali di Cage sono considerati secondo le procedure compositive cagiane del mesostico, delle parentesi di tempo che concorrono a formare una struttura variabile, e dell’armonia anarchica dell’ultimo Cage.
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La ricerca ha preso le mosse da tre ipotesi fondamentali: 1) Esiste un legame tra processi cognitivi di basso ed alto livello; 2) Lo spazio senso-motorio è una percezione soggettiva; 3) Lo spazio senso-motorio varia in funzione delle diverse modalità di interazione sociale. La tesi sostiene che lo spazio senso-motorio si lascia modulare dalla semplice co-presenza di un altro agente umano e da interazioni cooperative e non cooperative. I capitoli I, II, III, hanno lo scopo di scomporre e spiegare il significato della prima, seconda e terza ipotesi; giungendo a formulare la tesi centrale che sarà poi dimostrata sperimentalmente nel capitolo IV. Il capitolo V introduce future linee di ricerca nell’ambito dell’etica proponendo una nuova ipotesi sul legame che potrebbe sussistere tra la percezione dello spazio durante l’interazione sociale e i giudizi morali. Il lavoro svolto chiama ad operare insieme diverse discipline che concorrono a formare le scienze cognitive: la storia della filosofia, la filosofia della mente contemporanea, la neuropsicologia sperimentale ed alcuni temi della psicologia sociale.
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Il nostro lavoro è incentrato su Filosofia dell’ineguaglianza, acceso libello di filosofia sociale in forma epistolare, composto da Nikolaj Berdjaev all’inizio del 1918. Nelle quattordici veementi lettere che costituiscono l’opera, egli critica aspramente l’idea di eguaglianza sociale e metafisica propagandata dai rivoluzionari, schierandosi a favore dell’ineguaglianza gerarchica, da lui considerata l’unica garanzia della libertà e della statura teantropica dell’uomo. Abbiamo suddiviso la nostra indagine in tre parti: il primo capitolo è un’introduzione storico-filosofica al testo, in cui sono evidenziati i concetti fondamentali del pensiero del Nostro; nel secondo capitolo abbiamo messo in luce il legame tra lo “stile filosofico” di Berdjaev e la cultura religiosa a cui egli appartiene, riflettendo poi sui problemi traduttivi che ne derivano; in particolare ci siamo soffermati sull’aforisticità del suo pensiero e sullo spiccato afflato emotivo che pervade la sua esposizione. Infine, abbiamo incluso nel terzo capitolo la traduzione di quattro lettere (Sulla rivoluzione, Sui fondamenti ontologico-religiosi della socialità, Sullo Stato, Sul regno di Dio) e della postfazione aggiunta da Berdjaev a Berlino nel 1923, in occasione della pubblicazione del libro.
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La letteratura mostra come siano innumerevoli le difficoltà e gli ostacoli nell'apprendimento del concetto di limite: la ricerca è volta ad ipotizzare un possibile aiuto e supporto alla didattica con l'utilizzo della storia della matematica relativa al concetto di limite.
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Questo lavoro pone i problema di una presentazione filosofica della Meditazione milanese, nel suo rapporto con l'opera letteraria di Gadda e, contemporaneamente, instaura un confronto tra il complesso della produzione gaddiana (saggistica e narrativa) e l'ipotesi, messa in rilevo da Merleau-Ponty, di trovare al di fuori del vocabolario filosofico le possibilità di esprimere e raccontare la realtà che ci circonda. Nel costante riferimento alle posizioni teoretiche espresse nella Meditazione milanese, non solo viene inscritta la figura di Gadda entro un panorama filosofico, ma risulta problematizzato lo statuto stesso della filosofia. .
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La finalità di questa tesi è un excursus a posteriori sulle derive degli estremismi ideologici come il femminismo e la misoginia. Ci si è avvalsi delle teorie di studiosi quali Freud, Lacan, Weininger, Simone de Beauvoir, come anche Maria Zambrano, Adriana Cavarero, John Berger, Judith Butler, Luce Irigay, Camille Paglia e altri esponenti pertinenti alla materia analizzata. Si è infine concluso con le teorie innovative di Silvia Montefoschi, formulando una soluzione ipotetica alle discriminazioni di genere, applicabile al campo socio-linguistico.
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This dissertation is aimed at analysing deeply and thoroughly the most significant topics and features reflected in the Latin American literary work of Alberto Manzi. His almost thirty years of travelling and volunteering in the indigenous communities of South America formed a background of knowledge and experiences, which turned out to be crucial for the genesis of his Latin American trilogy. In the light of this, not only are ‘La luna nelle baracche’, ‘El loco’ and ‘E venne il sabato’ a speaking testimony of Manzi’s life and inner development, but they also offer a privileged perspective on the social, historical and religious situation of the people of Latin America. For a better understanding of the books, chapter one provides an extensive historical and economic commentary stretching over a century, from the collapse of the Spanish Empire to the rise of modern dictatorships in the late ‘70s, and the long democratic transition of the ‘80s. As far as the religious background is concerned, it is important to mention the influence of the liberation theology in the shaping of Manzi’s revolutionary thought. Indeed, chapter two identifies the precursors of the liberation theology, considers the effects of the Second Vatican Council on Latin America’s Catholic Church, and presents the methodology and the most powerful intuitions of the liberation theology. Finally, chapter three employs a critical analysis of Manzi’s Latin American trilogy, which focuses on his personal journal of his time in the austral continent, and Sonia and Giulia Manzi’s testimony published in a book entitled ‘Non è mai troppo tardi’. Chapter three provides an in-depth analysis of the evolution of the author’s revolutionary thought and plot dynamics; it discusses the psychological profile of the characters, the cultural features of the indigenous traditions, and the author’s urge to involve the readership in a permanent process of self-questioning.
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El proyecto se propuso abordar distintas estrategias narrativas y novelísticas a partir de conceptos relacionados con las investigaciones que los integrantes del equipo están llevando a cabo, tales como realismo, márgenes, hibridez genérica. Habría en la novela contemporánea una suerte de desborde, idea que surge a raíz de percibir una disolución del género que viene desde muy antiguo y que sigue activa. El proyecto pretende asimismo delimitar las nociones de real y realidad para volverlos funcionales al trabajo a realizar y a la vez indagar sobre las relaciones entre los mismos y el denso concepto de realismo. Por otro lado se intenta evidenciar las relaciones entre la hibridez y la contaminación con la nombrada disolución. Las problemáticas del realismo en la novela se investigarán a la luz de la escritura y sus nexos con lo referencial. En ella se rastrearán las ascendencias de disolución del género novela, dado que los autores ya trabajan en un marco desbordado, un marco que se instaló hace casi un siglo y ha seguido proliferando en linajes variados hasta el siglo XXI. Se trata trabajar categorías que permitan una permanente revisitación del concepto y por eso mismo, un enriquecimiento de métodos, abordajes y lecturas. Las marginalidades y los márgenes son conceptos muy presentes en las investigaciones individuales de los participantes de este proyecto (de la marginalidad social presente en las historias narradas al margen físico de los libros como espacio significante.) El margen es un anclaje concreto desde el cual poner en acto el punto de partida. Por tal motivo se intentarán definiciones puntuales para los recorridos y los trabajos de cada uno, que luego podrán relacionarse en artefactos teórico-críticos productivos.
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¿Cómo abordar conceptualmente a la violencia y la justicia en un entramado de relaciones sociales tan complejo como el género y la familia? Esta pregunta recorre el libro compilado por Theophilos Rifiotis y Natalia Castelnuevo. La complejidad de la pregunta se acrecienta al sumar el carácter comparativo a la compilación, ya que la obra pone en diálogo investigaciones de Argentina, Brasil, Colombia y, hasta, Timor Oriental. Una introducción y nueve artículos ordenan este atrayente y estimulante ejercicio comparativo.
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Actividades desarrolladas durante el período: Durante el año 2010 los miembros del equipo se abocaron a la elección y análisis de los textos y autores que trabajan con algunos de los conceptos elegidos y a la determinación de desvíos y coincidencias para obtener un corpus de definiciones que a través de una lectura crítica nos permitiera una síntesis de cada aproximación y un ensamble en una definición operativa para nuestro trabajo. Todas las producciones están en el marco de la redacción de tesinas de grado o tesis de maestría; Otra actividad fue la de re-diseñar el Seminario de grado “La letra con sangre entra: Violencia, política y construcción del detective en el género policial.”. El nuevo diseño que se llevó a cabo permitió explorar algunos de los conceptos abordados este año –cuerpo, experiencia, poder/contrapoder- en sistemas relacionales que consideramos pertinentes. En el segundo cuatrimestre de 2010, se realizó el Seminario de grado n°6; Actividades preparatorias de análisis y discusión de aspectos teóricos y metodológicos; Revisión de bibliografía literaria, teórica y crítica; Elaboración de constelaciones temáticas centrales y periféricas conectadas a las primeras; Determinación de estrategias y procedimientos constructivos para el abordaje de las mismas; Delimitación del corpus según la línea de trabajo de cada investigador; Revisión y ajuste del marco teórico y metodológico inicial, si fuere necesario; Recopilación, análisis e interpretación de informaciones referidas a las diferentes cuestiones a abordar; Diseño y dictado de seminarios de grado durante el 2010.