612 resultados para vulnerabilità sismica aggregati edilizi storici carpi
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Collection : Biblioteca di storia contemporanea ; 5-6
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Se plantea la preocupación por la ausencia de una conciencia de la génesis transpositiva del saber histórico que incide en una deficiente enseñanza de la historia. La noción de transposición obliga a una nueva visión de la didáctica al considerar el saber histórico y el texto que lo comunica, como un problema y no como un supuesto previo.
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As revealed by the NADH-diaphorase and myosine ATPase, the M. extensor carpi radialis longus of the rat possesses at least 3 main kinds of fibres, with different distribution on the superficial and deep portions of the muscle. The superficial portion revealed that 67.68 % are FG (fast-twitch-glycolytic) fibres, 14.72 % are FOG (fast-twitch-oxidative) fibres and 17.60 % are SO (slow-twitch-glycolytic) fibres. Already the deep portion revealed that 71.29 % are SO (slow-twitch-glycolytic) fibres, 17.46 % are FOG (fast-twitch-oxidative-glycolytic) fibres and 11.25 % are FG (fast-twitch-glycolytic) fibres. The miosine ATPase reaction was used to demonstrate contracting characteristics. These findings suggest that the movements of fast contraction of the M. extensor carpi radialis longus are predominant.
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Successful application of shallow seismic reflection method is related directly to the ability of the ground to transmit high-frequency seismic energy from a seismic source. The dominant frequencies of reflection data are in the range of 50 to 100 Hz and depend on the surface materials and water table. A spread of geophones send the siemsic signal to be recorded on a 12, 24 or 48 channel portable seismograph, using a single high-frequency geophone per channel. Although it is possible to find seismographs with display and processing unities, it is also possible to transfer digitalized data to a personal computer to be processed and interpreted by using specific programs. Some results of two recent field studies to specify the underground structure in the tidal flats area of Baie St. Paul (Quebec-Canada) and in glacial terrains, in the Waterloo (Ontario-Canada) region. -from English summary
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Le reti di distribuzione idrica conservano un ruolo importante ed irrinunciabile nella sicurezza antincendio, ma diversi fattori sul piano normativo e strutturale limitano la loro potenzialità nelle fasi di estinzione dell'incendio. Ma in che modo si è evoluta in Italia negli ultimi anni la lotta all'incendio? E' ormai noto che non esistono incendi standard, quelli per i quali è possibile definire procedure d'intervento e modalità di estinzione; non è quindi banale identificare le portate antincendio necessarie (Needed Fire Flow) e il tempo per il quale esse devono essere garantite. In certi contesti è possibile ipotizzare un certo standard d'incendio ma ciò presuppone che edifici, strutture e tutto ciò che è sottoposto ad incendio, possano essere considerati fabbricati a "regola d'arte", ovvero realizzati attraverso procedure esecutive aventi standard di qualità certificata. Ciò è stato affrontato nei criteri di realizzazione delle nuove costruzioni, ma le vecchie costruzioni, soprattutto gli edifici presenti nei centri storici, sono evidentemente più vulnerabili e sfuggono alla possibilità di identificare affidabili valori del NFF. Il quadro che si presenta coinvolge quindi carenze normative, contesti urbani con differente vulnerabilità e una sostanziale disomogeneità prestazionale delle reti di distribuzione idrica presenti nel territorio nazionale, legata non solo alla disponibilità idrica ma, anche e soprattutto, alla conformazione della rete, ai livelli di pressione ed alla specifica capacità della rete nel sostenere incrementi di flusso dovuto al prelievo dagli idranti stradali. La scarsa conoscenza di questi aspetti, piuttosto che tradursi in miglioramenti della rete idrica e della sua efficienza ai fini antincendio, ha portato nel tempo ad adottare soluzioni alternative che agiscono principalmente sulle modalità operative di utilizzo dei mezzi dei VV.F. e sul fronte dei dispositivi antincendio privati, quali una migliore protezione passiva, legata all'uso di materiali la cui risposta all'incendio fosse la minore possibile, e protezioni attive alternative, quali impianti sprinkler, di tipo aerosol o misti. Rimangono tutte le problematiche legate alla caratterizzazione nell'area urbanizzata in termini di risposta al prelievo per incendio dagli idranti pubblici sui quali la normativa vigente non impone regole circa le prestazioni e la loro dislocazione sul territorio. Questa incertezza spesso si traduce in un maggiore dispiego di mezzi rispetto all'entità dell'incendio ed ad una scarsa possibilità di ottimizzare l'allocazione delle unità operative dei VV.F., con un evidente incremento del rischio nel caso in cui si verifichino più eventi di incendio contemporaneamente. La simulazione numerica avanzata, su modelli opportunamente calibrati delle reti di distribuzione, può consentire una maggiore comprensione quantitativa del livello di sicurezza antincendio offerto da una rete di distribuzione idrica.