889 resultados para monetary economics
Creating contestable banking market : the effect of changes in the regulatory structure in Indonesia
Resumo:
Traditionally, quantitative models that have studied households׳ portfolio choices have focused exclusively on the different risk properties of alternative financial assets. We introduce differences in liquidity across assets in the standard life-cycle model of portfolio choice. More precisely, in our model, stocks are subject to transaction costs, as considered in recent macroliterature. We show that when these costs are calibrated to match the observed infrequency of households׳ trading, the model is able to generate patterns of portfolio stock allocation over age and wealth that are constant or moderately increasing, thus more in line with the existing empirical evidence.
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“…el documento que se presenta a continuación recoge tanto una revisión analítica de algunas teorías del desarrollo desde la complejidad, como una aplicación de las mismas a un caso concreto de construcción de entidades regionales de carácter complejo, tales como las ciudades región. En la primera y la segunda parte, se hace una introducción y un acercamiento teórico a los enfoques del desarrollo y a la teoría de la complejidad, con el fin de establecer una definición más completa y estructurada de la categoría desarrollo. En la tercera parte, se establece el grado de avance de la región Bogotá – Cundinamarca a la luz de los postulados del desarrollo, constatando su estado desde los principales indicadores del bienestar. En la cuarta y quinta parte, se establecen los limitantes que las visiones sectoriales han impuesto al ejercicio de la planeación del desarrollo en la región de estudio; para luego, en la última parte, proponer una serie de aspectos que permitirían a la nueva entidad territorial incorporar aspectos de la complejidad al territorio y sus diversos componentes, para ponerla a tono con las condiciones impuestas por las nuevas lógicas de operación territorial en el contexto mundial actual”--introducción
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El objetivo de este trabajo es utilizar algunos hechos estilizados de la "Gran recesión", específicamente la drástica caída en el nivel de capitalización bancario, para analizar la relación entre los ciclos financieros y los ciclos reales, así como la efectividad de la política monetaria no convencional y las políticas macroprudenciales. Para esto, en el primer capítulo se desarrolla una microfundamentación de la banca a partir de un modelo de Costly State Verification, que es incluido posteriomente en distintas especificaciones de modelos DSGE. Los resultados muestran que: (i) los ciclos financieros y los ciclos económicos pueden relacionarse a partir del deterioro del capital bancario; (ii) Las políticas macroprudenciales y no convencionales son efectivas para moderar los ciclos económicos, pero son costosas en términos de recursos e inflación.
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In spite of increasing globalization around the world, the effects of international trade on economic growth are not very clear. I consider an endogenous economic growth model in an open economy with the Home Market Effect (HME) and non-homothetic preferences in order to identify some determinants of the different results in this relationship. The model shows how trade between similar countries leads to convergence in economic growth when knowledge spillovers are present, while trade between very asymmetric countries produces divergence and may become trade in a poverty or growth trap. The results for welfare move in the same direction as economic growth since convergence implies increases in welfare for both countries, while divergence leads to increases in welfare for the largest country and the opposite for its commercial partner in the absence of knowledge spillovers. International trade does not implicate greater welfare as is usual in a static context under CES preferences.
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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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A Work Project, presented as part of the requirements for the Award of a Masters Degree in Economics from the NOVA – School of Business and Economics
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A Masters Thesis, presented as part of the requirements for the award of a Research Masters Degree in Economics from NOVA – School of Business and Economics
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When dealing with sustainability we are concerned with the biophysical as well as the monetary aspects of economic and ecological interactions. This multidimensional approach requires that special attention is given to dimensional issues in relation to curve fitting practice in economics. Unfortunately, many empirical and theoretical studies in economics, as well as in ecological economics, apply dimensional numbers in exponential or logarithmic functions. We show that it is an analytical error to put a dimensional unit x into exponential functions ( a x ) and logarithmic functions ( x a log ). Secondly, we investigate the conditions of data sets under which a particular logarithmic specification is superior to the usual regression specification. This analysis shows that logarithmic specification superiority in terms of least square norm is heavily dependent on the available data set. The last section deals with economists’ “curve fitting fetishism”. We propose that a distinction be made between curve fitting over past observations and the development of a theoretical or empirical law capable of maintaining its fitting power for any future observations. Finally we conclude this paper with several epistemological issues in relation to dimensions and curve fitting practice in economics
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This paper studies monetary and fiscal policy interactions in a two country model, where taxes on firms sales are optimally chosen and the monetary policy is set cooperatively.It turns out that in a two country setting non-cooperative fiscal policy makers have an incentive to change taxes on sales depending on shocks realizations in order to reduce output production. Therefore whether the fiscal policy is set cooperatively or not matters for optimal monetary policy decisions. Indeed, as already shown in the literature, the cooperative monetary policy maker implements the flexible price allocation only when special conditions on the value of the distortions underlying the economy are met. However, if non-cooperative fiscal policy makers set the taxes on firms sales depending on shocks realizations, these conditions cannot be satisfied; conversely, when fiscal policy is cooperative, these conditions are fulfilled. We conclude that whether implementing the flexible price allocation is optimal or not depends on the fiscal policy regime.
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We estimate a forward-looking monetary policy reaction function for thepostwar United States economy, before and after Volcker's appointmentas Fed Chairman in 1979. Our results point to substantial differencesin the estimated rule across periods. In particular, interest ratepolicy in the Volcker-Greenspan period appears to have been much moresensitive to changes in expected inflation than in the pre-Volckerperiod. We then compare some of the implications of the estimated rulesfor the equilibrium properties of inflation and output, using a simplemacroeconomic model, and show that the Volcker-Greenspan rule is stabilizing.
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Monetary policy is conducted in an environment of uncertainty. This paper sets upa model where the central bank uses real-time data from the bond market togetherwith standard macroeconomic indicators to estimate the current state of theeconomy more efficiently, while taking into account that its own actions influencewhat it observes. The timeliness of bond market data allows for quicker responsesof monetary policy to disturbances compared to the case when the central bankhas to rely solely on collected aggregate data. The information content of theterm structure creates a link between the bond market and the macroeconomythat is novel to the literature. To quantify the importance of the bond market asa source of information, the model is estimated on data for the United Statesand Australia using Bayesian methods. The empirical exercise suggests that thereis some information in the US term structure that helps the Federal Reserve toidentify shocks to the economy on a timely basis. Australian bond prices seemto be less informative than their US counterparts, perhaps because Australia is arelatively small and open economy.
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We investigate the relationship between monetary policy and inflation dynamics in theUS using a medium scale structural model. The specification is estimated with Bayesiantechniques and fits the data reasonably well. Policy shocks account for a part of the declinein inflation volatility; they have been less effective in triggering inflation responses overtime and qualitatively account for the rise and fall in the level of inflation. A number ofstructural parameter variations contribute to these patterns.
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Since its inception, a most distinctive (and controversial) feature of the ECB monetary policy strategy has been its emphasis on money and monetary analysis, which constitute the basis of the so-called monetary pillar. The present paper examines the performance of the monetary pillar around the recent financial crisis episode, and discusses its prospects in light of the renewed emphasis on financial stability and the need for enhanced macro-prudential policies.