984 resultados para Processo evolutivo
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Pós-graduação em Biociências - FCLAS
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Pós-graduação em História - FCHS
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This study offers an analysis of classification of the main issues of logic and logical thinking found in competitive tendering and math tests, according to their concepts and characteristics, whether involving mathematics, or not. Moreover, a research on the evolutionary historic processes of logic according to three major crises of the foundations of mathematics was conducted. This research helped to define Logic as a science that is quite distinctive from Mathematics. In order to relate the logical and the mathematical thinking, three types of knowledge, according to Piaget, were presented, with the logical-mathematical one being among them. The study also includes an insight on the basic concepts of propositional and predicative logic, which aids in the classification of issues of logical thinking, formal logic or related to algebraic, and geometric or arithmetic knowledge, according to the Venn diagrams. Furthermore, the key problems - that are most frequently found in tests are resolved and classified, as it was previously described. As a result, the classification in question was created and exemplified with eighteen logic problems, duly solved and explained
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This study offers an analysis of classification of the main issues of logic and logical thinking found in competitive tendering and math tests, according to their concepts and characteristics, whether involving mathematics, or not. Moreover, a research on the evolutionary historic processes of logic according to three major crises of the foundations of mathematics was conducted. This research helped to define Logic as a science that is quite distinctive from Mathematics. In order to relate the logical and the mathematical thinking, three types of knowledge, according to Piaget, were presented, with the logical-mathematical one being among them. The study also includes an insight on the basic concepts of propositional and predicative logic, which aids in the classification of issues of logical thinking, formal logic or related to algebraic, and geometric or arithmetic knowledge, according to the Venn diagrams. Furthermore, the key problems - that are most frequently found in tests are resolved and classified, as it was previously described. As a result, the classification in question was created and exemplified with eighteen logic problems, duly solved and explained
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Le conoscenze relative al controllo ormonale del metabolismo epatico dei pesci sono ancora piuttosto limitate e per molti anni sono state controverse. Per lungo tempo si è ritenuto che le catecolamine, adrenalina e noradrenalina, agissero nel fegato dei pesci soltanto attraverso i recettori adrenergici di tipo β. Quindi l’assetto recettoriale dei mammiferi, che comprende recettori α e β, era considerato frutto di un processo evolutivo che non aveva ancora avuto luogo nei pesci. Successivamente, nel fegato di vari teleostei è stata dimostrata la presenza di recettori sia α che β. Tuttavia il ruolo fisiologico dei due tipi di recettori non è ancora chiaro. Per esempio, in acciughe e sgombri non è stato fatto alcuno studio sulla risposta alle catecolamine ottenuta attraverso i recettori α e β, nel fegato di trota i recettori α non sono accoppiati alla cascata fisiologica che porta al rilascio di glucosio, e in anguilla e pesce gatto l’azione delle catecolamine attraverso recettori β è predominante rispetto a quella attraverso recettori α. L’utilizzo di ligandi farmacologici non ha portato a chiarimenti significativi, perché la loro specificità per i recettori di mammifero non trova sempre riscontro nei pesci. In questo studio, quindi, abbiamo studiato l’espressione dei geni codificanti per i recettori α e β adrenergici attraverso la tecnica della PCR real time, ottenendo i primi dati in letteratura per quanto riguarda la loro quantificazione assoluta. L’organismo modello utilizzato è stata l’anguilla, teleosteo caratterizzato da un ciclo biologico molto particolare in cui si distinguono nettamente una fase gialla ed una argentina. Le anguille argentine non sono mai state studiate a tale proposito, e date le estreme differenze nella disponibilità e nell’uso delle risorse energetiche in questi due stadi di crescita, il presente studio ha mirato a valutare la differente sensibilità alle catecolamine da parte degli epatociti isolati da anguille gialle ed argentine. I nostri dati hanno confermato quanto solo ipotizzato nei vari studi pubblicati negli ultimi due decenni, ma mai avvalorato da risultati sperimentali, cioè che i recettori α e β sono contemporaneamente espressi negli epatociti dell’anguilla, sia gialla che argentina, e la proporzione tra loro giustifica il ruolo significativamente maggiore giocato dai recettori β. Nelle anguille argentine infatti, come nelle gialle, l’effetto dell’adrenalina sul rilascio di glucosio ottenuto attraverso recettori β è chiaramente predominante. Inoltre, i nostri dati indicano che in due diverse fasi del ciclo vitale dell’anguilla, così come si osserva nell’ontogenesi dei mammiferi, i recettori adrenergici sono espressi in quantità differente.
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L’ampliamento dello spettro d’ospite è strettamente connesso al processo evolutivo a cui i virus sono assoggettati e rappresenta una notevole sfida alla loro capacità di adattarsi. L’attitudine a superare le barriere di specie è conseguente alla costante e relativamente rapida evoluzione che caratterizza i virus; allo stesso tempo, la forza selettiva esercitata dal nuovo ospite rappresenterà un ulteriore stimolo per le capacità adattative del virus. Ad oggi, i meccanismi genetici ed evolutivi responsabili del salto di specie virale, cioè la trasmissione di un virus da un ospite tradizionale ad uno precedentemente resistente all’infezione, sono parzialmente sconosciuti. Nel seguente lavoro verranno presentati gli studi effettuati sulle dinamiche evolutive caratterizzanti virus a RNA e a DNA in cui si sono osservate variazioni dello spettro d’ospite. Gli studi hanno riguardato i coronavirus, con particolare riferimento al ruolo svolto dai pipistrelli nell’evoluzione dei coronavirus SARS-correlati, e l’importanza del gatto nell’evoluzione dei parvovirus dei carnivori. Nella prima sezione saranno mostrate le correlazioni genetiche dei coronavirus identificati in Italia nei pipistrelli appartenenti alla specie Rhinolophus ferrumequinum con i ceppi europei e del resto del mondo, allo scopo di chiarire l’origine evolutiva dei coronavirus dei pipistrelli correlati al virus della SARS (Bat-SARS-like CoV) europei, gli eventi migratori che hanno caratterizzato la loro diffusione nel continente e le potenziali ripercussioni sulla salute pubblica. Nella seconda sezione saranno evidenziate le caratteristiche molecolari dei ceppi di parvovirus circolanti nella popolazione felina, valutandone la diversità di sequenza e la complessità genetica, allo scopo di ottenere importanti informazioni in merito all’evoluzione del virus e alle interazioni tra il parvovirus e l’ospite.
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La tesi riguarda il processo evolutivo dell’industria cinematografica italiana dal momento della sua prima espansione (biennio1906-1908) fino allo scoppio della I guerra mondiale. In particolare il lavoro si è concentrato sulle vicende societarie e produttive di una delle maggiori case di produzioni attive in Italia nel periodo preso in esame: la Milano Films. Le ricerche relative alla società milanese hanno portato al rinvenimento di una cospicua quantità di documenti finora inediti, attraverso i quali è stato possibile ricostruire nel dettaglio la vicenda societaria e produttiva della casa di produzione. Lo studio ha inoltre analizzato le peculiarità specifiche che, tra il 1908 e il 1914, contraddistinguono la cinematografia italiana dal punto di vista degli assetti societari e finanziari, dell’organizzazione produttiva, delle strategie distributive e commerciali, attraverso un costante confronto con il complessivo quadro industriale italiano coevo e, in particolare, con quei settori produttivi considerati più all’avanguardia nei primi anni del Novecento.
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Il lavoro svolto in questa tesi si propone di valutare la variabilità della composizione corporea nell’infanzia e nell’adolescenza, con particolare attenzione alla transizione dalla prima alla seconda, in relazione allo stato nutrizionale ed agli stili di vita. Lo studio è stato condotto eseguendo misure antropometriche presso scuole primarie e secondarie di Bologna. Sono stati analizzati inoltre dati acquisiti a partire dal 2004. Il campione analizzato comprende 3546 soggetti di età compresa tra 6 anni e 14 anni. In particolare sono state analizzate le principali misurazioni utili per il calcolo della composizione corporea, evidenziando i parametri antropometrici principali quali BMI, circonferenza vita, WHR, %F e FFM. Questi caratteri sono stati quindi messi in relazione con le informazioni inerenti l’attività sportiva extrascolastica e gli stili di vita dei soggetti esaminati. L’analisi trasversale delle principali caratteristiche antropometriche ha fornito un interessante panorama della situazione italiana e del nord Italia; lo studio longitudinale delle variabili antropometriche permette di ottenere un quadro aggiornato dei principali incrementi delle misure corporee. La valutazione della variabilità della composizione corporea in relazione all’attività sportiva e allo stile di vita durante il processo di accrescimento ha indicato come abitudini sane e propensione all’attività motoria sono sicuramente in grado di apportare miglioramenti nella modificazione della composizione corporea nel processo evolutivo specialmente se somministrate con modalità adeguate all’età e alle esigenze individuali. Questi aspetti sono certamente rilevanti e complessi, sarebbe infatti interessante in prospettiva futura riuscire ad indagare ancora più dettagliatamente sull’interazione tra i fattori che determinano e modificano la composizione corporea in un periodo della vita così particolare come la transizione dall’infanzia all’adolescenza.
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L’elaborato si occupa di fare il punto in materia di indagini difensive a tre lustri dall’entrata in vigore della legge n. 397/2000, epilogo di un lungo processo evolutivo che ha visto da un lato, una gestazione faticosa e travagliata, dall’altro, un prodotto normativo accolto dagli operatori in un contesto di scetticismo generale. In un panorama normativo e giurisprudenziale in continua evoluzione, i paradigmi dettati dagli artt. 24 e 111 della Costituzione, in tema di diritto alla difesa e di formazione della prova penale secondo il principio del contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, richiedono che il sistema giustizia offra sia all’indagato che all’imputato sufficienti strumenti difensivi. Tenuto conto delle diversità che caratterizzano naturalmente i ruoli dell’accusa e della difesa che impongono asimmetrie genetiche inevitabili, l’obiettivo della ricerca consiste nella disamina degli strumenti idonei a garantire il diritto alla prova della difesa in ogni stato e grado del procedimento, nel tentativo di realizzare compiutamente il principio di parità accusa - difesa nel processo penale. La ricerca si dipana attraverso tre direttrici: l’analisi dello statuto sulle investigazioni difensive nella sua evoluzione storica sino ai giorni nostri, lo studio della prova penale nel sistema americano e, infine, in alcune considerazioni finali espresse in chiave comparatistica. Le suggestioni proposte sono caratterizzate da un denominatore comune, ovvero dal presupposto che per contraddire è necessario conoscere e che solo per tale via sia possibile, finalmente, riconoscere il diritto di difendersi indagando.
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Il testo contiene nozioni base di probabilità necessarie per introdurre i processi stocastici. Sono trattati infatti nel secondo capitolo i processi Gaussiani, di Markov e di Wiener, l'integrazione stocastica alla Ito, e le equazioni differenziali stocastiche. Nel terzo capitolo viene introdotto il rapporto tra la genetica e la matematica, dove si introduce l'evoluzione la selezione naturale, e altri fattori che portano al cambiamento di una popolazione; vengono anche formulate le leggi basilari per una modellizzazione dell’evoluzione fenotipica. Successivamente si entra più nel dettaglio, e si determina un modello stocastico per le mutazioni, cioè un modello che riesca ad approssimare gli effetti dei fattori di fluttuazione all'interno del processo evolutivo.
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Lo studio delle nuove forme di vitalizio diffuse nella prassi giuridica, da sempre oggetto di vivo interesse, ha sollevato l'annosa e complessa problematica degli incerti rapporti con il modello tipico della rendita vitalizia; diverse, nel tempo, sono state le ricostruzioni della dottrina e della giurisprudenza, che hanno animato e tuttora sollecitano il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in detta materia, in relazione alle molteplici ipotesi di vitalizi, tradizionalmente identificati come vitalizi impropri, così da tenerli distinti, almeno dal punto di vista classificatorio, dalla matrice della rendita di fonte codicistica. Delineati i tratti salienti dei medesimi vitalizi e ripercorso il lungo processo evolutivo sulla ricostruzione del concetto di causa del contratto - culminante con l'affermazione della causa quale funzione economico-individuale nonché dell'assoluta rilevanza dell'attenta valutazione degli interessi concretamente in gioco ai fini di una corretta analisi di ogni singola figura negoziale - si è pervenuto, facendo impiego di quest'ultimo criterio di indagine nella verifica, in detta materia, della variegata prassi contrattuale, al superamento della contrapposizione dicotomica di tipicità ed atipicità in sede di inquadramento dei vitalizi impropri ed alla consapevolezza della necessità di esaminare, per ciascuna delle fattispecie di vitalizio improprio, la regolamentazione posta dalle parti, al fine di accertare, volta a volta, la compatibilità delle singole norme legislative in tema di rendita con la concreta sistemazione di interessi voluta dai paciscenti.
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A sociedade da informação, enquanto paradigma organizador da sociedade ocidental, enquadra-se num contexto de globalização, caracterizado pelo desenvolvimento exponencial e acelerado das tecnologias de informação e comunicação (TIC). Estas tecnologias possibilitam uma rápida produção e distribuição da informação e do conhecimento científico, ao mesmo tempo que aceleram a mudança e a desatualização dos conhecimentos, das competências e, suscitam, em consequência, a necessidade de formação permanente. A utilização das TIC em todos os campos da vida pessoal e profissional altera as coordenadas socioculturais, tornando a sociedade mais mediatizada nos processos de comunicação, de interação, de socialização, de trabalho, de aprendizagem e de formação. Este quadro de referência tem evidentes repercussões na adequação dos atuais sistemas educativos e de formação profissional. É neste enquadramento que surge este trabalho que intitulamos A colaboração em ambientes virtuais: aprender e formar no século XXI no qual tanto valorizamos o aprender e formar em contextos colaborativos, como debatemos o contributo que os ambientes virtuais, sustentados pelas TIC ou pelas tecnologias digitais, podem proporcionar para o desenvolvimento da educação e da formação. A partir da bibliografia da especialidade e tendo desenvolvido trabalho empírico no terreno (no âmbito do projeto doutoral de Meirinhos (2007), preparamos um texto onde tentamos sistematizar o que de mais relevante nos pareceu poder interessar a profissionais da educação, a investigadores e a todos os que se interessem pela educação, pela formação e pelos desafios colocados pelas constantes mudanças tecnológicas que temos experimentado e vivido. Começamos por abordar e caracterizar a emergência de um novo contexto de aprendizagem e de formação, após o que aprofundamos, com algum pormenor, o processo evolutivo decorrido desde que apareceu a educação a distância até à realidade mais atual do e-learning. Em seguida, analisamos e refletimos pormenorizadamente os conceitos de cooperação e colaboração e as inter-relações entre os mesmos; em consequência e naturalmente, apresentamos e caracterizamos, depois, perspetivas atuais sobre comunidades virtuais de aprendizagem. Finalmente, conscientes das implicações e mudanças que estas novas realidades suscitam nas funções de formandos e formadores, discutimos a emergência de uma nova relação pedagógica e enunciamos os elementos de um novo paradigma educativo.
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Tese de doutoramento, Belas-Artes (Design de Equipamento), Universidade de Lisboa, Faculdade de Belas-Artes, 2016
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This dissertation presents an investigation of the evolutionary process of extended oboe techniques, through literary analysis and practical research. The objective of this work is to provide assistance to oboists interested in learning these techniques. Additionally, this work encourages the student, through the process of experimentation, to explore the questions that may arise around the aesthetics of sound, the concept of gesture as an additional visual and aural element in music, and the collaboration and “real-time” creation processes. Discussed within the work, are the relationship between the instrument (the oboe) and extended techniques, and two possible definitions of extended techniques, provided by Luk Vaes (2009) and Gardner Read (1993). Also explored are the how and why some composers have utilized extended techniques in their compositions, including brief discussions relating to extended techniques in real-time composition (improvisation), extended techniques and technological resources, theatrical gesture as an extended technique, and suggestions of how musicians might approach theatrical gestures in performance. Four works were visited: “I Know This Room So Well” – Lisa Bielawa (2007-9); “Four Pieces for Oboe and Piano” – Ernst Krenek (1966); “In Freundschaft” – Karlheinz Stockhausen (1978); “Atem” – Mauricio Kagel (1969-70); and an exploration of the difficulties and solutions associated with each extended technique found within these pieces, was carried out. The following founding works on extended oboe techniques were used, as a basis for research: books - Heinz Holliger’s Pro Musica Nova (1972); Gardner Read’s Compendium of Modern Instrumental Techniques (1993); Peter Veale & Claus-Steffen Mahnkopf’s The Techniques of Oboe Playing (1994); and Libby Van Cleve’s Oboe Unbound: Contemporary Techniques (2004); and articles - Nora Post’s “Monophonic sound resources for the oboe: Part I – Timbre” (1984), “Part II- Pitch and other techniques” (1984), and “Multiphonics for the oboe” (1982).