999 resultados para dispositivo de aliança


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Oggigiorno, grazie al progresso tecnologico nel settore informatico e alla vasta diffusione dei dispositivi mobili all'interno del mercato mondiale, numerose sono le persone che utilizzando questi prodotti all'interno della vita di tutti giorni e.g. smartphone, smartwatch, smartband, auricolari, tablet, ecc. Per poter utilizzare questi dispositivi, spesso è necessario l'impiego di applicazioni apposite installate sui cellulari di ultima generazione e collegate ai dispositivi che permettono il controllo, la gestione e la raccolta dei dati relativo all'oggetto in questione. Oltre a facilitare le attività giornaliere, questi programmi, potrebbero causare dei problemi agli utenti a causa della ridotta o mancata sicurezza, poiché le informazioni personali come credenziali d'accesso, dati salutistici oppure quelli inerenti ai metodi di pagamento possono essere soggetti ad attacchi informatici. Questa tesi consiste nell'elaborazione di un software composto da un'applicazione Android, uno script Batch e dall'uso di programmi di terze parti, per poter effettuare la simulazione di un attacco sniffing in modo da poter intercettare i dati trasmessi, quali credenziali di accesso, OTP, tramite la tecnologia Bluetooth Low Energy.

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Nodo è indaga la relazione tra il movimento del corpo umano, e le conseguenti risposte muscolari, e la loro riproduzione in condizioni di realtà mista. Attraverso la progettazione di un dispositivo casalingo che faccia da antagonista al movimento del corpo durante la pratica del pugilato a distanza, attraverso le tecnologie di aumento della realtà e quelle aptiche; ho cercato di approfondire il tema dello sport, scegliendolo come ambito di progettazione specifico.

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Una delle applicazioni maggiormente richieste in ambito industriale è quella della presa e movimentazioni di oggetti. Questa tipologia di operazione trova diverse soluzioni nel mondo della robotica e automazione. Nella loro forma più comune un dispositivo di presa si presenta come una pinza motorizzata attraverso la quale è possibile eseguire l’afferraggio di oggetti. Tra essi si possono distinguere i Soft Gripper, ovvero quella classe di pinze che ricorrono a componenti flessibili e parti in materiali soffici che nell’azione di presa si conformano all’oggetto per deformazione dei componenti. Un esempio di questa tipologia di strumenti di presa è il Fin Ray. Tuttavia, questa tipologia di soft-gripper possiede delle limitazioni, come il carico massimo movimentabile determinato sostanzialmente dalla rigidezza della struttura. In questo contesto, al fine di superare tale limite, viene proposto di implementare sulla superficie di contatto un dispositivo a film-sottile elettroadesivo, per generare forze di taglio superficiali per principio elettrostatico, che aumentino la capacità di sollevamento del soft-gripper senza intaccare la sua caratteristica principale di conformità. Lo scopo della tesi è proprio un’analisi numerica e sperimentale di un Fin Ray integrato con un dispositivo elettroadesivo, con lo scopo di analizzare la forza scambiata con un oggetto. Il gripper progettato in questo lavoro, è così prima simulato, e poi realizzato in laboratorio per eseguire la caratterizzazione sperimentale. Gli esperimenti sono stati condotti su un banco prova per la misurazione della forza di contatto scambiata durante l’afferraggio. Per ottenere una validazione del modello sviluppato, sono stati realizzati dei gripper con due differenti materiali altamente deformabili, e con una combinazione di parametri fondamentali diversi, come la posizione e la dimensione dell’oggetto in presa, ottenendo infine una caratterizzazione completa del gripper sviluppato.

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In questi anni, c’è stato un grande sviluppo negli standard wireless nel mondo della televisione, della radio e delle comunicazioni mobili. Questo ha portato con sé problemi di compatibilità tra le reti wireless e ha limitato lo sviluppo di nuove funzionalità e servizi. La Software Defined Radio rappresenta una soluzione di flessibilità per affrontare questa serie di problematiche. In un sistema di comunicazione digitale, le informazioni viaggiano su un canale che è soggetto a rumore ed interferenza; perciò, per garantire robustezza e affidabilità alle applicazioni nella comunicazione digitale, i sistemi richiedono l’uso di codici di correzione degli errori, basati su schemi di codifica di canale. Esistono diverse tipologie di codici per la correzione degli errori, tra le quali il turbo codice, utilizzato nei sistemi LTE. Questo lavoro presenta la progettazione e la successiva ottimizzazione di un turbo encoder per sistemi LTE su una scheda FPGA, la quale, a differenza di altri dispositivi, meglio si presta a questo scopo, grazie alla caratteristica di riprogrammabilità. Dapprima viene presentato un turbo encoder sequenziale, il quale viene ottimizzato creandone una versione parallela. I risultati mostrano che l’architettura parallela presenta prestazioni, in termini di throughput, quattro volte migliori di quella sequenziale, a fronte di un lieve aumento dell’uso delle risorse della scheda. Confrontando questo turbo encoder ottimizzato con un progetto presente in letteratura, si nota che l’efficienza d’area risulta maggiore con un fattore circa pari a 3.

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Il presente elaborato analizza le rese del sistema di interpretazione automatica WT2 Plus di Timekettle in un reale contesto didattico. Nello specifico, sono state condotte tre sperimentazioni presso l’Accademia Europea di Manga utilizzando due modalità di interpretazione supportate dal dispositivo. L’obiettivo è valutare la qualità di un sistema di interpretazione automatica in un contesto reale, dato che allo stato attuale mancano studi che valutino la performance di questi dispositivi nei reali contesti per i quali sono stati sviluppati. Il primo capitolo ripercorre la storia dell’interpretazione automatica, cui fa seguito la spiegazione della tecnologia alla base dei sistemi disponibili sul mercato, di cui poi si presenta lo stato dell’arte. Successivamente si delinea in breve il prossimo passaggio evolutivo nell’interpretazione automatica e si analizzano tre casi studio simili a quello proposto. Il capitolo si conclude con l’approccio scelto per valutare la performance del dispositivo. Il secondo capitolo, dedicato alla metodologia, si apre con una panoramica su WT2 Plus e sull’azienda produttrice per poi descrivere il metodo usato nelle sperimentazioni. Nello specifico, le sperimentazioni sono state condotte durante alcune delle attività previste nel normale svolgimento delle lezioni presso l’Accademia Europea di Manga con il coinvolgimento di uno studente anglofono e di due membri del personale accademico. I dati raccolti sono analizzati e discussi rispettivamente nei capitoli 3 e 4. I risultati ottenuti sembrano suggerire che il dispositivo non sia, allo stato attuale, compatibile con un reale contesto didattico, per via del quasi mancato funzionamento di una delle modalità prescelte, per il servizio di interpretazione, che risulta ancora troppo letterale, la monotonia dell’intonazione della voce automatica e infine per la traduzione quasi completamente errata della terminologia tecnica.

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O presente trabalho consiste em um projeto de intervenção na área de HIPERDIA, para incentivar o vínculo dos pacientes junto à unidade de saúde da família. O campo de intervenção será o Programa de Saúde da Família Vilarejo, no município de Cruz das Almas, Bahia, que possui aproximadamente quatro mil pessoas cadastradas. Trata-se de um projeto observacional que tem como objetivo a implementação de um grupo de HIPERDIA em uma unidade de saúde no município supracitado, visando aumentar a qualidade de vida desses pacientes. Serão realizadas atividades educativas sobre temas relacionados à hipertensão e diabetes. Com a implantação do projeto, espera-se que haja um aumento significativo da adesão ao programa, ao tratamento medicamentoso, assim como mudança no estilo de vida e troca de experiências dos participantes.

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Sugarcane holds an important place in the Brazilian economy. Grate part of the sugarcane harvested still accomplished largely manually. Sugarcane harvesters available in Brazil use the technology to chop the cane into 200 to 300 mm billets to allow on the go cane transferring to transport, contradicting the traditional method of whole stalk sugarcane harvesting system. In order to make whole stalk mechanical harvesting system possible, one of the barriers to be expired is the mechanical removal of the straw. The design of a mechanism that accomplishes this operation depends directly on the knowledge of the mechanical properties of the sugarcane related to its resistance to compression and the forces necessary to remove the leaves from the stalk. Compression tests were conducted using the universal testing machine. For leaves removal test by friction, a special apparatus was designed to allow the registration of the normal and traction force. The sugarcane stalk can resist up to 4.9 MPa. With a normal pressure of 0.8 MPa, which correspond to a friction force of 315 N, it is possible to remove the leaves, independent of its location in the sugarcane stalk.

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Base cutting and feeding into harvesters of plants lying close to the ground surface require an efficient sweeping action of the cutting mechanism. It is not the case of conventional sugarcane harvesters which have rigid blades mounted on discs capable to contaminate the cane with dirt as well as damage the ratoons. The objective of this work was to simulate the sweeping performance of a segmented base cutter. The model was developed using the laws of dynamic. Simulation included two rotational speeds (400 and 600 rpm), two cutting heights (0.12 and 0.13 m) and two disk tilting angles (-10º and -12º). The simulated sweeping angle varied between 56º and 193º, which are very promising as a mean to cutting and feeding cane sticks lying on the ground. Cutting height was the variable that affected sweeping action the most. This behavior indicates the need to have an automatic control of the cutting disk height in order to keep good sweeping performance as the harvester moves forward.

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Nowadays the consumer market demands a gradually increase in the products' quality control. The manual control that exits, used in animal production, shows ineficiency in warrating an increasing percentual of the desirable quality, so this can only be reached when an effective animal tracebility system is applied, from birth to slaughter. Individual electronic identification presents high importance in this focus, providing information recorded directly from the animal. Electronic traceability uses electronic devices that emit a signal activated by a fixed reader placed where it is needed to record a certain event, or uses a manual reader which allows a higher independence of the operator. Knowing the importance of the electronic identification as a tool for applying traceability in animal production, this research had as objective to evaluate the use of transponders in order to garantee the manual reading as well as the fixed antenna reading. The following implant places were analized in piglet, just after their birth: 1) forehead, 2) external ear lobule, 3) the posterior auricular base, and 4) a transponder inserted in a earing implanted in the ear lobule. The factors of skin damage and migration were analized, as well as the reading efficiency. It was found that the best implant place was the posterior ear base.

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Fresh tomato harvest is traditionally made without harvesting aids. The main goal of this research was to evaluate performance parameters of fresh tomato harvesting aid equipment and compare it to traditional harvest, in the state of São Paulo. Therefore, an equipment was developed and the harvest process was evaluated in four different ways: traditional system (harvest system used in Santa Luzia farm, Brotas, SP, Brazil), picker walking with a harvesting aid equipment, picker seated in a harvesting aid equipment and a composition of both systems: two pickers seated and one picker walking in two different velocities ranges. The different systems using harvesting aid showed an average yield by picker more efficient than reference. Harvest system using three pickers showed an increase of 290% on yield average by picker, on the range of 0.5-1.0 fruit per plant, followed by the systems with a walking picker, that increased productivity in 41%, and picker seated harvester, that showed an increase of 35%. These results demonstrate the importance of using a harvesting aid equipment.

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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física

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Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Educação Física

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OBJETIVO: esta pesquisa objetivou avaliar cefalometricamente as alterações dentoesqueléticas de jovens com Classe II dentária tratados com o distalizador Jones jig. METODOLOGIA: foram avaliados 30 pacientes, sendo 15 de cada gênero, com média de idades iniciais de 13,63 anos; brasileiros, naturais da cidade de Bauru/SP, caracterizados por má oclusão de Classe II, 1ª e 2ª divisões de Angle sem comprometimento esquelético. Os jovens foram tratados com aparelho Jones jig a fim de distalizar os molares superiores a uma relação molar de "super Classe I"; sendo que esse dispositivo permaneceu, em média, por 0,55 anos. Ao final da sobrecorreção, os molares distalizados receberam um botão de Nance e, como ancoragem extrabucal, o aparelho extrabucal (AEB) com tração média-alta, com o intuito de verticalizar e corrigir a angulação radicular dos molares distalizados. Foram realizadas telerradiografias em normal lateral inicial (T1) e pós-distalização (T2). As medidas cefalométricas foram submetidas ao teste t dependente de Student para avaliar as alterações de T1 para T2. RESULTADOS: com base nos resultados obtidos e a partir da metodologia empregada, observou-se alterações dentárias significativas, como a movimentação distal linear e angular, assim como a intrusão dos segundos e primeiros molares superiores no sentido vertical. Também se confirmou efeitos indesejáveis, como a perda de ancoragem refletida em mesialização, extrusão e angulação mesial dos segundos pré-molares, a protrusão dos incisivos superiores e o aumento do trespasse vertical e horizontal. Pode-se confirmar que certas movimentações dentárias promovem significativas alterações esqueléticas de estruturas localizadas à distância, ou seja, observou-se extrusão significativa dos segundos pré-molares superiores, o que resultou em rotação mandibular, aumento significativo da altura facial anteroinferior e protrusão do lábio inferior. CONCLUSÃO: pode-se concluir que o distalizador Jones jig promove, basicamente, alterações dentárias.

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This study evaluated the sealing ability of different lengths of remaining root canal filling and post space preparation against coronal leakage of Enterococcus faecalis. Forty-one roots of maxillary incisors were biomechanically prepared, maintaining standardized canal diameter at the middle and coronal thirds. The roots were autoclaved and all subsequent steps were undertaken in a laminar flow chamber. The canals of 33 roots were obturated with AH Plus sealer and gutta-percha. The root canal fillings were reduced to 3 predetermined lengths (n=11): G1=6 mm, G2=4 mm and G3=2 mm. The remaining roots served as positive and negative controls. Bacterial leakage test apparatuses were fabricated with the roots attached to Eppendorf tubes keeping 2 mm of apex submerged in BHI in glass flasks. The specimens received an E. faecalis inoculum of 1 x 107 cfu/mL every 3 days and were observed for bacterial leakage daily during 60 days. Data were submitted to ANOVA, Tukey's test and Fisher's test. At 60 days, G1 (6 mm) and G2 (4 mm) presented statistically similar results (p>0.05) (54.4% of specimens with bacterial leakage) and both groups differed significantly (p<0.01) from G3 (2 mm), which presented 100% of specimens with E. faecalis leakage. It may be concluded that the shortest endodontic obturation remnant leaked considerably more than the other lengths, although none of the tested conditions avoids coronal leakage of E. faecalis.

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This study ascertained whether under dental erosion models that closely mimics the real-life situation enamel and root dentin from bovine origin would be reliable substitutes for human counterparts. Through a 2x2 crossover design, in a first trial, 14 volunteers wore a palatal device containing slabs of bovine and human enamel. Half of the participants ingested (4x daily, for 10 days) orange juice first, crossing over to mineral water, while the remainder received the reverse sequence. In a second trial, volunteers wore devices with slabs of bovine and human root dentin. Except for the duration of each intraoral phase, which lasted 2 rather 10 days, the experiment with root dentin run exactly as for enamel. Dental substrates were analyzed for surface microhardness. Two-way ANOVAs (α=0.05) indicated no difference between the microhardness values recorded for human and bovine enamel (p=0.1350), but bovine root dentin had lower microhardness compared to its human counterpart (p=0.0432). While bovine enamel can reliably substitute its human counterpart in in situ dental erosion models, bovine root dentin does not seem to be a viable alternative to the corresponding human tissue.