999 resultados para collaborative piano


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I sistemi di raccomandazione sono una tipologia di sistemi di filtraggio delle informazioni che cercano di prevedere la valutazione o la preferenza che l'utente potrebbe dare ad un elemento. Sono diventati molto comuni in questi ultimi anni e sono utilizzati da una vasta gamma di applicazioni, le più popolari riguardano film, musica, notizie, libri, articoli di ricerca e tag di social networking. Tuttavia, ci sono anche sistemi di raccomandazione per i ristoranti, servizi finanziari, assicurazioni sulla vita e persone (siti di appuntamenti online, seguaci di Twitter). Questi sistemi, tuttora oggetto di studi, sono già applicati in un'ampia gamma di settori, come ad esempio le piattaforme di scoperta dei contenuti, utilizzate on-line per aiutare gli utenti nella ricerca di trasmissioni televisive; oppure i sistemi di supporto alle decisioni che utilizzano sistemi di raccomandazione avanzati, basati sull'apprendimento delle conoscenze, per aiutare i fruitori del servizio nella soluzioni di problemi complessi. Inoltre, i sistemi di raccomandazione sono una valida alternativa agli algoritmi di ricerca in quanto aiutano gli utenti a scoprire elementi che potrebbero non aver trovato da soli. Infatti, sono spesso implementati utilizzando motori di ricerca che indicizzano dati non tradizionali.

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Sviluppo del posizionamento e del piano di marketing di una nuova linea di prodotto per ufficio direzionale isixty

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Questa tesi muove dal Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che il Comune di Bologna sta costruendo insieme ad altri tre partners attraverso il progetto life + BLUEAP. L’obiettivo della tesi è quello di presentare le evidenze attuali dei cambiamenti climatici nella situazione locale bolognese e vedere come la pianificazione urbanistica possa avere un ruolo importante nel prevenire e rallentare questi effetti e limitarne gli impatti a qualunque scala si intervenga; sia a livello di progetto urbano sia di politiche integrate ai piani urbanistici, si può tendere verso scelte “clima consapevoli”. Presenterò anche, quindi, una soluzione progettuale con comparazione del grado di resilienza dell’area prima e dopo l’intervento. L’ambito di studio e di progetto scelto è quello del fiume Reno, nel suo tratto di attraversamento urbano, perché mostra una serie di criticità legate al cambiamento climatico, rendendo evidenti i punti deboli e il livello di resilienza del sistema.

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La tesi riguarda la compattificazione di uno spazio topologico non compatto.

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In questa tesi ho ripercorso storicamente i modelli del piano proiettivo studiando in particolare quelli di Möbius, Klein e Grassman, fino ad arrivare a quelli più comunemente usati, mostrando le loro equivalenze.

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Si è interessati a classificare le cubiche del piano proiettivo complesso. In particolare vengono classificate le cubiche piane dimostrando che ogni cubica non singolare è proiettivamente equivalente a una cubica di equazione affine nota e che esistono infinite classi di equivalenza proiettiva per le cubiche piane non singolari. Si mostra inoltre che le cubiche piane singolari irriducibili possono essere ricondotte a due classi di equivalenza proiettive: la prima classe contiene le cubiche con un nodo, la seconda classe contiene invece le cubiche con una cuspide. Infine si studiano le proiezioni piane della cubica gobba da un suo punto, oppure da un punto esterno alla cubica.

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È ben noto che non è possibile definire un embedding dello spazio proiettivo P^2(R) in R^3. Werner Boy nel 1901 provò per via teorica l’esistenza di un’immersione di P^2 in R^3: l’immagine di tale immersione è nota come superficie di Boy. Successivamente tale immersione venne fornita esplicitamente e si dimostrò che la superficie di Boy poteva essere ottenuta deformando la superficie romana di Steiner. Quest’ultima è una rappresentazione di P^2(R) in R^3 che non è tuttavia un’immersione, per la presenza di punti singolari detti pinch points.

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In questa tesi si cerca un flusso diffuso di neutrini nel piano Galattico. ANTARES, un telescopio di neutrini che si trova nel Mar Mediterraneo, ha un’area di visibilit`a tale da poter osservare questa parte di cielo, quindi isolare l’emissione di neutrini per trovarne le sorgenti. Sono confrontate diverse regioni del cielo, selezionate in modo tale che abbiano le stesse dimensioni. In particolare si comparano la regione corrispondente al Centro Galattico, detta on-zone, e altre regioni, dove secondo i modelli analizzati ci si aspetta un minor segnale, dette off-zone.

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Il documento analizza i vantaggi introdotti nel mondo delle telecomunicazioni dai paradigmi di Software Defined Networking e Network Functions Virtualization: questi nuovi approcci permettono di creare reti programmabili e dinamiche, mantenendo alte le prestazioni. L’obiettivo finale è quello di capire se tramite la generalizzazione del codice del controller SDN , il dispositivo programmabile che permette di gestire gli switch OpenFlow, e la virtualizzazione delle reti, si possa risolvere il problema dell’ossificazione della rete Internet.

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Nella presente Tesi è affrontata l’analisi sperimentale e teorica del comportamento di pareti in muratura rinforzate con FRCM e sollecitate da azioni di taglio fuori piano. Lo schema statico adottato per i campioni sperimentati consiste in uno schema appoggio-appoggio, mentre le forze esterne di taglio sono state applicate secondo uno schema di carico a quattro punti. Durante il corso della prova, i pannelli murari sono inoltre stati soggetti ad un carico di precompressione verticale costante, che simula l’effetto della presenza del solaio in un edificio in muratura. Dopo una descrizione teorica delle principali caratteristiche dei materiali compositi e dei loro costituenti, all’interno della Tesi sono richiamati alcuni studi scientifici relativi al comportamento fuori piano di elementi strutturali rinforzati con FRCM. In seguito vengono presentati i materiali impiegati per la campagna sperimentale e le prove di caratterizzazione meccanica eseguite. Vengono poi riportati i risultati sperimentali delle prove a taglio fuori piano in termini di spostamenti, di deformazioni e di scorrimenti, affrontando infine un confronto tra i risultati ottenuti per i campioni esaminati e riportando alcune considerazioni circa la strumentazione impiegata. L’ultima parte della Tesi è dedicata all’analisi teorica delle pareti. Viene proposto un modello teorico per stimare la resistenza fornita dai muri rinforzati, ipotizzando tre possibili modalità di rottura: rottura a trazione della fibra, rottura per distacco tra FRCM e supporto in muratura e rottura per delaminazione interna. Infine, viene riportata la modellazione agli elementi finiti svolta mediante il codice di calcolo MidasFea, che consente di attribuire ai materiali legami costitutivi adeguati per la modellazione di strutture in muratura, cogliendone il comportamento non lineare e il progressivo danneggiamento.

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Background Prognostic models have been developed for patients infected with HIV-1 who start combination antiretroviral therapy (ART) in high-income countries, but not for patients in sub-Saharan Africa. We developed two prognostic models to estimate the probability of death in patients starting ART in sub-Saharan Africa. Methods We analysed data for adult patients who started ART in four scale-up programmes in Côte d'Ivoire, South Africa, and Malawi from 2004 to 2007. Patients lost to follow-up in the first year were excluded. We used Weibull survival models to construct two prognostic models: one with CD4 cell count, clinical stage, bodyweight, age, and sex (CD4 count model); and one that replaced CD4 cell count with total lymphocyte count and severity of anaemia (total lymphocyte and haemoglobin model), because CD4 cell count is not routinely measured in many African ART programmes. Death from all causes in the first year of ART was the primary outcome. Findings 912 (8·2%) of 11 153 patients died in the first year of ART. 822 patients were lost to follow-up and not included in the main analysis; 10 331 patients were analysed. Mortality was strongly associated with high baseline CD4 cell count (≥200 cells per μL vs <25; adjusted hazard ratio 0·21, 95% CI 0·17–0·27), WHO clinical stage (stages III–IV vs I–II; 3·45, 2·43–4·90), bodyweight (≥60 kg vs <45 kg; 0·23, 0·18–0·30), and anaemia status (none vs severe: 0·27, 0·20–0·36). Other independent risk factors for mortality were low total lymphocyte count, advanced age, and male sex. Probability of death at 1 year ranged from 0·9% (95% CI 0·6–1·4) to 52·5% (43·8–61·7) with the CD4 model, and from 0·9% (0·5–1·4) to 59·6% (48·2–71·4) with the total lymphocyte and haemoglobin model. Both models accurately predict early mortality in patients starting ART in sub-Saharan Africa compared with observed data. Interpretation Prognostic models should be used to counsel patients, plan health services, and predict outcomes for patients with HIV-1 infection in sub-Saharan Africa.

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Stability of radiolabelled cholecystokinin 2 (CCK2) receptor targeting peptides has been a major limitation in the use of such radiopharmaceuticals especially for targeted radionuclide therapy applications, e.g. for treatment of medullary thyroid carcinoma (MTC). The purpose of this study was to compare the in vitro stability of a series of peptides binding to the CCK2 receptor [selected as part of the COST Action on Targeted Radionuclide Therapy (BM0607)] and to identify major cleavage sites.

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Specific overexpression of cholecystokinin 2 (CCK2)/gastrin receptors has been demonstrated in several tumours of neuroendocrine origin. In some of these cancer types, such as medullary thyroid cancer (MTC), a sensitive diagnostic modality is still unavailable and therapeutic options for inoperable lesions are needed. Peptide receptor radionuclide therapy (PRRT) may be a viable therapeutic strategy in the management of these patients. Several CCK2R-targeted radiopharmaceuticals have been described in recent years. As part of the European Union COST Action BM0607 we studied the in vitro and in vivo characteristics of 12 1,4,7,10-tetraazacyclododecane-1,4,7,10-tetraacetic acid (DOTA)-conjugated CCK2R binding peptides. In the present study, we analysed binding and internalization characteristics. Stability, biodistribution and imaging studies have been performed in parallel by other centres involved in the project.

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Tenofovir (TDF) is increasingly used in second-line antiretroviral treatment (ART) in sub-Saharan Africa. We compared outcomes of second-line ART containing and not containing TDF in cohort studies from Zambia and the Republic of South Africa (RSA).