993 resultados para Hollande (Affaires de). 1729, dossier Jacques


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Hoffmann wrote several fairy tales, including "Princess Brambilla" (1821), which has an remarkable pictorial component: when it was published, the text went along with eight illustrations by Carl Friedrich Thiele, which were derived from original prints made by the Frenchman Jacques Callot. While Callot images portray the Italian theater of the Commedia dell'Arte, Thiele's works follow the plot of the narrative, representing the characters of Hoffmann, who disguise themselves because of the carnival that is taking place in Rome. The costumes and masks worn by the characters however do not ensure them full secrecy. Instead of a complete undercover, they lead to double meanings and double identities so that narrative levels and artistic references overlap and create an effect similar to a set of a polyphonic orchestra (which is a metaphor implied in the very subtitle, where the narrative is called a Capriccio).

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Este artigo discorre sobre a psicanálise aplicada ao sintoma, promovendo uma reflexão sobre as duas clínicas de Jacques Lacan. O trabalho examina o deslocamento operado pelo autor, ao final de seu ensino, do conceito de sintoma, formação do inconsciente, para o conceito de sinthoma, com nova grafia, em um enfoque além do Édipo, ou seja, além do simbólico. Por fim, o estudo teórico destaca como a reformulação do conceito de sintoma possibilitou o surgimento de novas modalidades de intervenção analítica, em uma clínica mais acessível à população. Conclui-se que a tarefa analítica, na atualidade, não consiste em interpretar infinitamente, mas, sim, em sustentar a prontidão para acolher a surpresa.

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Pós-graduação em Filosofia - FFC

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Premio Extraordinario de Doctorado. Rama de Artes y Humanidades. Tesis Mención con Doctorado Europeo

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Quello del falso è un problema con cui si sono dovuti confrontare gli specialisti di ogni epoca storica, ma che ha subito un’accelerazione e un’esasperazione con la storia del tempo presente, anche per via della simultanea presenza dei protagonisti che hanno reso più complessa una scena storica e memoriale segnata profondamente dal rapporto tra storici e testimoni e dall’articolazione della memoria pubblica e di quella privata. L’evento che più acutamente ha risentito del problema del falso in età contemporanea è certamente il genocidio degli ebrei compiuto dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale perché è proprio al cuore dell’impresa genocidiaria che è avvenuta la grande falsificazione che ha alimentato qualsiasi successivo discorso revisionista. L’emersione del testimone sulla scena pubblica ha posto pertanto in modo acuto il problema dello statuto della testimonianza rendendo l’analisi del funzionamento della memoria indispensabile per comprendere quanto un testimone sia molto più utile per la descrizione, non tanto del fatto in sé, ma del modo in cui l’evento è stato socialmente codificato, registrato e trasmesso. Il legame tra i casi esaminati, pur nella loro estrema eterogeneità, spaziando da false autobiografie, come quella di Binjamin Wilkomirski, a testi controversi, come quello di Jean-François Steiner, o da racconti contestati, come quelli di Deli Strummer e Herman Rosenblat, a narrazioni che nel tempo hanno subito importanti variazioni, come nel caso Aubrac e nelle vicende del libro di Alcide Cervi, sarà stabilito grazie alla centralità giocata, in ognuno di essi, dalla forma testimoniale e dall’altrettanto fondamentale argomentazione in termini di affaire. Il problema del falso è stato perciò indagato all’interno delle ragioni storiche e culturali che hanno determinato la formazione discorsiva che ha per soggetto il testimone e la testimonianza come più autentico punto di vista sugli eventi del passato con le relative conseguenze sul piano storico e pubblico.

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Questa tesi è incentrata sulla traduzione di un dossier in lingua francese diviso in due parti, pubblicate in due numeri successivi all’interno di una rivista settoriale per neuroscienziati francofoni. Nella fase di selezione del testo ho svolto il ruolo d’ipotetico editore italiano che gestisce una rivista per neuroscienziati italofoni e che vuole rendere disponibili all’interno della comunità neuroscientifica italiana contributi provenienti dall’estero sotto forma di dossier tematici. Nel primo capitolo ho analizzato il dossier basandomi sulla griglia di Tudor, un modello di analisi testuale ideato a scopi didattici per i corsi di traduzione che in questo caso si presta molto bene come strumento di riflessione sulle caratteristiche del testo source. Nel secondo capitolo valuto la macrostrategia traduttiva più idonea per la redazione del testo d’arrivo e approfondisco sia le conoscenze relative al dominio dei microtesti che costituiscono il dossier sia gli aspetti terminologici relativi ai termini inizialmente sconosciuti. Sempre in questo capitolo approfondisco l’analisi terminologica e propongo alcune schede terminologiche. Nel terzo capitolo presento la proposta di traduzione con testo di partenza a fronte. Infine nel quarto capitolo commento il processo traduttivo analizzando la fase di documentazione, la fase di ricerca terminologica e i principali problemi traduttivi.