980 resultados para Sforza, Caterina, 1463-1509.
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[ES] El Libro Blanco de la Titulación del Grado en Historia, publicado por la ANECA en 2004 recogía, a partir de las sugerencias del informe del Tuning Project, una serie de recomendaciones para incorporar las TIC, y en particular lo que se ha venido en denominar como alfabetización informacional en el programa formativo de las nuevas titulaciones. En el presente trabajo se explica la experiencia de innovación educativa de la Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, cuyo Grado en Historia incluye entre las materias obligatorias una asignatura que incorpora estos contenidos, con especial referencia al manejo de los recursos de la web 2.0.
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La tecnica di ozonolisi viene applicata ai fanghi biologici derivanti da impianti di depurazione acque reflue urbane, e consiste nell'ottenere, grazie all'ozono, una minor massa fangosa da smaltire e una miglior trattabilità del fango residue. In questo elaborato si prendono in esame le sperimentazioni effettuate a Marina di Ravenna e si estraggono le prime conclusioni gestionali, economiche e ambientali sull'applicabilità del metodo a questo tipo di fango.
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Chemistry can contribute, in many different ways to solve the challenges we are facing to modify our inefficient and fossil-fuel based energy system. The present work was motivated by the search for efficient photoactive materials to be employed in the context of the energy problem: materials to be utilized in energy efficient devices and in the production of renewable electricity and fuels. We presented a new class of copper complexes, that could find application in lighting techhnologies, by serving as luminescent materials in LEC, OLED, WOLED devices. These technologies may provide substantial energy savings in the lighting sector. Moreover, recently, copper complexes have been used as light harvesting compounds in dye sensitized photoelectrochemical solar cells, which offer a viable alternative to silicon-based photovoltaic technologies. We presented also a few supramolecular systems containing fullerene, e.g. dendrimers, dyads and triads.The most complex among these arrays, which contain porphyrin moieties, are presented in the final chapter. They undergo photoinduced energy- and electron transfer processes also with long-lived charge separated states, i.e. the fundamental processes to power artificial photosynthetic systems.
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La studio della distribuzione spaziale e temporale della associazioni a foraminiferi planctonici, campionati in zone con differente regime idrografico, ha permesso di comprendere che molte specie possono essere diagnostiche della presenza di diverse masse d’acqua superficiali e sottosuperficiali e di diversi regimi di nutrienti nelle acque oceaniche. Parte di questo lavoro di tesi si basa sullo studio delle associazioni a foraminiferi planctonici attualmente viventi nel Settore Pacifico dell’Oceano Meridionale (Mare di Ross e Zona del Fronte Polare) e nel Mare Mediterraneo (Mar Tirreno Meridionale). L’obiettivo di questo studio è quello di comprendere i fattori (temperatura, salinità, nutrienti etc.) che determinano la distribuzione attuale delle diverse specie al fine di valutarne il valore di “indicatori” (proxies) utili alla ricostruzione degli scenari paleoclimatici e paleoceanografici succedutisi in queste aree. I risultati documentano che la distribuzione delle diverse specie, il numero di individui e le variazioni nella morfologia di alcuni taxa sono correlate alle caratteristiche chimico-fisiche della colonna e alla disponibilità di nutrienti e di clorofilla. La seconda parte del lavoro di tesi ha previsto l’analisi degli isotopi stabili dell’ossigeno e del rapporto Mg/Ca in gusci di N. pachyderma (sin) prelevati da pescate di micro zooplancton (per tarare l’equazione di paleo temperatura) da un box core e da una carota provenienti dalla zona del Fronte Polare (Oceano Pacifico meridionale), al fine di ricostruire le variazioni di temperatura negli ultimi 13 ka e durante la Mid-Pleistocene Revolution. Le temperature, dedotte tramite i valori degli isotopi stabili dell’ossigeno, sono coerenti con le temperature attuali documentate in questa zona e il trend di temperatura è paragonabile a quelli riportati in letteratura anche per eventi climatici come lo Younger Dryas e il mid-Holocene Optimum. I valori del rapporto Mg/Ca misurato tramite due diverse tecniche di analisi (laser ablation e analisi in soluzione) sono risultati sempre molto più alti dei valori riportati in letteratura per la stessa specie. La laser ablation sembra carente dal punto di vista del cleaning del campione e da questo studio emerge che le due tecniche non sono comparabili e che non possono essere usate indifferentemente sullo stesso campione. Per quanto riguarda l’analisi dei campioni in soluzione è stato migliorato il protocollo di cleaning per il trattamento di campioni antartici, che ha permesso di ottenere valori veritieri e utili ai fini delle ricostruzioni di paleotemperatura. Tuttavia, rimane verosimile l’ipotesi che in ambienti particolari come questo, con salinità e temperature molto basse, l’incorporazione del Mg all’interno del guscio risenta delle condizioni particolari e che non segua quindi la relazione esponenziale con la temperatura ampiamente dimostrata ad altre latitudini.
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The first part of my work consisted in samplings conduced in nine different localities of the salento peninsula and Apulia (Italy): Costa Merlata (BR), Punta Penne (BR), Santa Cesarea terme (LE), Santa Caterina (LE), Torre Inserraglio (LE), Torre Guaceto (BR), Porto Cesareo (LE), Otranto (LE), Isole Tremiti (FG). I collected data of species percentage covering from the infralittoral rocky zone, using squares of 50x50 cm. We considered 3 sites for location and 10 replicates for each site, which has been taken randomly. Then I took other data about the same places, collected in some years, and I combined them together, to do a spatial analysis. So I started from a data set of 1896 samples but I decided not to consider time as a factor because I have reason to think that in this period of time anthropogenic stressors and their effects (if present), didn’t change considerably. The response variable I’ve analysed is the covering percentage of an amount of 243 species (subsequently merged into 32 functional groups), including seaweeds, invertebrates, sediment and rock. 2 After the sampling, I have been spent a period of two months at the Hopkins Marine Station of Stanford University, in Monterey (California,USA), at Fiorenza Micheli's laboratory. I've been carried out statistical analysis on my data set, using the software PRIMER 6. My explorative analysis starts with a nMDS in PRIMER 6, considering the original data matrix without, for the moment, the effect of stressors. What comes out is a good separation between localities and it confirms the result of ANOSIM analysis conduced on the original data matrix. What is possible to ensure is that there is not a separation led by a geographic pattern, but there should be something else that leads the differences. Is clear the presence of at least three groups: one composed by Porto cesareo, Torre Guaceto and Isole tremiti (the only marine protected areas considered in this work); another one by Otranto, and the last one by the rest of little, impacted localities. Inside the localities that include MPA(Marine Protected Areas), is also possible to observe a sort of grouping between protected and controlled areas. What comes out from SIMPER analysis is that the most of the species involved in leading differences between populations are not rare species, like: Cystoseira spp., Mytilus sp. and ECR. Moreover I assigned discrete values (0,1,2) of each stressor to all the sites I considered, in relation to the intensity with which the anthropogenic factor affect the localities. 3 Then I tried to estabilish if there were some significant interactions between stressors: by using Spearman rank correlation and Spearman tables of significance, and taking into account 17 grades of freedom, the outcome shows some significant stressors interactions. Then I built a nMDS considering the stressors as response variable. The result was positive: localities are well separeted by stressors. Consequently I related the matrix with 'localities and species' with the 'localities and stressors' one. Stressors combination explains with a good significance level the variability inside my populations. I tried with all the possible data transformations (none, square root, fourth root, log (X+1), P/A), but the fourth root seemed to be the best one, with the highest level of significativity, meaning that also rare species can influence the result. The challenge will be to characterize better which kind of stressors (including also natural ones), act on the ecosystem; and give them a quantitative and more accurate values, trying to understand how they interact (in an additive or non-additive way).
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Data la forte prolificazione culturale, sbocciata a Faenza all’inizio del XIX secolo, nasce intorno al 1830, nel pieno centro storico della città, un giardino di stampo romantico. Si affacciano a questo piccolo parco due edifici: uno è il convento di Santa Caterina, l’altro è il palazzo più importante per il neoclassicismo in Romagna, palazzo Milzetti. La sua forte caratteristica è un nucleo centrale costituito da ponticelli, vasche e una particolarissima piccola costruzione di legno con tetto in paglia, affrescata all’interno con tempere di Romolo Liverani, risalente al 1851. Nel passare degli anni il parco subirà notevoli modifiche e nel 1947 sarà incautamente diviso a metà, tramite una recinzione. In questo modo il complesso romantico rimarrà di proprietà non più di palazzo Milzetti, ma del circolo del Dopo Lavoro Ferroviario. Attorno a questo nucleo all’inglese verranno nel tempo costruiti molte strutture a servizio del circolo, e demolite le aiuole e il verde che un tempo caratterizzavano questo luogo. Anche il capanno di legno rimarrà per anni abbandonato e senza la manutenzione necessaria per la sua sopravvivenza. Solo nel 1981 saranno condotti i primi lavori di restauro, con l’intento di recuperare il manufatto e il suo intorno. Ma solo un decennio dopo, una grossa nevicata crea grossi danni alla copertura del capanno, il quale verrà poi protetto da una struttura in tubi metallici, esteticamente poco congrua al carattere del sito. Il progetto di restauro, che viene qui presentato, riguarda in primo luogo il recupero dell’assetto originario del giardino, eliminando quindi la barriera che separa le due parti, per far acquisire una ritrovata spazialità e una originaria interezza. Dopo un rilievo dell’area, sono state quindi esaminate, una ad una, le piante del giardino e catalogate per capirne l’importanza estetica, storica o progettuale. In questo modo è stata scelta la vegetazione che dovrà essere rimossa per creare un ambiente più lineare, pulito e organizzato. Anche per gli elementi artificiali che sono stati incautamente aggiunti, è stata pensata la rimozione: pavimentazioni, palco, campo coperto da bocce, servizi igienici. L’area è stata risarcita tenendo in considerazione il tessuto originario dell’Ottocento, caratterizzato da aiuole verdi sinuose e sentieri in ghiaia. Sono stati utilizzati materiali conformi e già presenti nel parco, come la ghiaia, pavimentazione in ciottolato e aiuole erbose, ma al tempo stesso gli elementi di nuova costruzione non si vogliono del tutto mimetizzare con il resto ma denunciare, anche se sottovoce, la loro contemporaneità. Come secondo passo, si è pensato al restauro del capanno rustico. La prima necessaria operazione è stata quella di compiere il rilievo del manufatto e capire così in che modo fosse possibile intervenire. Il lavoro è stato quindi condotto su due registri: il primo quello dell’analisi dello stato di conservazione dei materiali, l’altro per capire la sua resistenza strutturale. Grazie ad un restauratore del legno, si è compreso quali trattamenti fossero più idonei, a seconda dell’essenza, dell’età e della collocazione. Per quanto riguarda la verifica strutturale si è giunti alla conclusione che l’edificio non è in uno stato di rischio e che quindi è necessaria la sola sostituzione degli elementi della copertura, ormai deteriorata. Proprio lo stato terminale del tetto, in paglia, è in condizioni precarie ed è necessario sostituirlo. Per quel che riguarda il complesso romantico, vengono ristuccate e impermeabilizzate le vasche e vengono poi sostituiti i parapetti lignei con altri che si avvicinano maggiormente alle forme riprodotte nella tela di Tancredi Liverani (1851) dove immortala l’edificio subito dopo la sua costruzione. Il nuovo progetto non vuole essere un intervento invasivo, ma desidera invece riprendere le linee e i punti di vista di un parco in stile romantico. Come infatti è noto, sono gli scorci, le pause e i percorsi le fondamenta del progetto, che vuole ridare a Faenza un’ area verde nel suo pieno centro storico.
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La tesi ha per oggetto i tre copioni danteschi di Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici, traspositori, rispettivamente, di Inferno, Purgatorio e Paradiso, nell’ambito del progetto di drammaturgia della Commedia ideato e commissionato dai Magazzini negli anni 1989-1991. L’analisi dei copioni si basa sulle teorie espresse da Genette in Palinsesti, e si sviluppa come lettura comparativa fra ipotesto (Commedia) e ipertesti (riscritture). Contestualmente, viene approfondito il tema della ricezione di Dante nel Novecento, specie nelle forme della traduzione in immagini, e fornita un'interpretazione − alla luce delle acquisizioni della critica dantesca novecentesca e della narratologia − della duplice natura del poema, materia prima oscillante tra vocazione e resistenza alla trasposizione drammatica.