993 resultados para Olografia, Ologramma, Luce, Interferenza
Resumo:
Dopo più di due secoli dalla nascita di Darwin e più di centocinquant’anni dalla pubblicazione della sua opera più importante, l’Origine delle specie, tenuta in debita considerazione l’importanza del concetto di evoluzione biologica come chiave esplicativa per tutta la Biologia, diviene fondamentale ripercorrere brevemente, per così dire, l’evoluzione dell’evoluzionismo. Il 12 febbraio del 1809 nasceva Charles Robert Darwin, mentre il 24 novembre 1859 veniva pubblicata la sua opera più importante l’Origine delle specie. Nonostante le conoscenze biologiche di duecento anni fa fossero inadeguate a fornire il sostrato adeguato per spiegare come effettivamente si ereditassero i caratteri dei genitori, le esplorazioni dei Paesi extraeuropei, con il corollario di importanti reperti biologici che affluivano in Europa, nonché l’accumulo di fatti e scoperte, coadiuvati dall’emergere di una nuova borghesia avida di conoscenza, rendevano sempre più problematica l’accettazione delle spiegazioni metafisiche dei fenomeni naturali. Ovviamente, il cambio di paradigma non è stato indolore: le gerarchie ecclesiastiche ed il potere politico non accettarono facilmente (e non lo fanno neanche adesso!) di vedere messo in discussione lo status quo. Mi torna in mente la frase che il Primo Ministro Britannico Disraeli disse, commentando l’uscita dell’Origine delle specie: “Il Signor Darwin discenderà dalle scimmie, ma io discendo dagli angeli”. A prescindere da ciò, attualmente gli strepitosi successi della Biologia, uniti alla necessità, sempre più impellente, di salvaguardare la diversità biologica, impongono di conoscere, almeno per sommi capi, l’evoluzionismo ed il suo sviluppo poiché, come affermato da Dobzhansky: “Nulla ha senso in Biologia, se non alla luce dell’Evoluzione”. Infatti, Con lo sviluppo della biologia moderna, e delle altre scienze ad essa collegate, si è profondamente modificato il concetto stesso del mondo naturale. Si è inserita una visione storica della natura. Di più, l’uomo è sceso da quel piedistallo su cui credeva di essere nel sistema naturale. Per questo Sigmund Freud ha definito l’Origine delle specie di Darwin, il “colpo biologico” alla presunzione umana. Il concetto di evoluzione ha anche contribuito allo sviluppo di una visione laica della realtà.
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Il termine Gaslighting trae origine dal titolo di un’opera teatrale del 1944, “Gaslight”. Narra la storia di un marito che, utilizzando delle strategie, in particolare l’alterazione della luce delle lampade a gas della casa, spinge la moglie a dubitare di se stessa e delle sue capacità critiche fino a condurla sull’orlo della pazzia. Modalità di abuso psicologico che solo di recente ha suscitato l’interesse di studiosi, psicologi, psichiatri, medici e giuristi. Attenzione da attribuire anche ad una maggiore partecipazione ai problemi sociali realizzata dai mass-media che espongono al pubblico quotidiane storie di persecuzioni e maltrattamenti famigliari. Per cui il presente lavoro ha come obiettivo proprio la descrizione del fenomeno del gaslighting, ponendo particolare attenzione agli aspetti prettamente giuridici di questa forma di abuso psicologico.
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La legge n.354 del 1975 ha apportato importanti cambiamenti nella vita detentiva. Viene messa in luce un nuovo senso della sanzione: una pena più umana in cui il detenuto non può più essere considerato un soggetto da diagnosticare, ma da conoscere e reinserire nel contesto sociale. Tuttavia il carcere resta una realtà complessa piena di problematiche e contraddizioni. Il seguente lavoro ha cercato di comprendere l’opinione dei detenuti su tematiche che quotidianamente ruotano intorno al carcere: recidiva, finalità rieducativa e sorveglianza dinamica. A tal proposito è stato somministrato un questionario appositamente strutturato su tali tematiche ad un campione di 161 detenuti. Il carcere aperto e la sorveglianza dinamica risultano una nuova conquista trattamentale. Solo un carcere più vivibile, pieno di opportunità può realmente rieducare il soggetto ed insegnargli ad essere libero nel rispetto della legge.
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Nel mito, quindi, bene e male si stringono nel fuoco, in un abbraccio fatale. Nonostante esso abbia per sempre cambiato in meglio le sorti dell’umanità, racchiude in se il mistero: fonte di calore e di luce, elemento dalla materialità domestica, resta però inafferrabile agli uomini, a volte irrefrenabile, spesso temibile e altrettanto seducente. È da ricercare perciò in questa sua dualità il fascino che il fuoco provoca negli uomini: esso divora, con la sua fiamma distruttiva, tutto quello che incontra nel suo passaggio, lasciando dietro di sé terreni ristorati, nutriti dalla decomposizione dei vegetali. Con la sua luce e calore permettel’esistenza, ma nel contempo ha la possibilità di distruggerla per sempre. Proprietà che hanno fatto del fuoco un potente simbolo rappresentativo sia della vita che della morte, introducendolo di conseguenza nel “mondo del soprannaturale”, come facoltà e prerogativa degli Dei entrando così a far parte dei miti, delle credenze e delle tradizioni di molti popoli.
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Les adolescents qui ont subi de la négligence ou des abus substantiels dans leur famille risquent de présenter des symptômes anxieux et dépressifs et des comportements antisociaux plus importants. Parmi les ressources internes qui pourraient contribuer à la résilience de ces jeunes, les stratégies qu’ils adoptent pour composer avec les situations stressantes ont été peu examinées. Dans cette thèse, nous examinons les stratégies d’adaptation utilisées par 336 adolescents placés en centre de réadaptation, avec pour objectif de vérifier leur rôle modérateur dans la relation entre les mauvais traitements qu’ils perçoivent et l’ampleur de leurs problèmes intériorisés ou extériorisés. Le premier chapitre présente une revue de la recherche sur les liens entre divers stresseurs, les stratégies d’adaptation des jeunes et leur condition psychologique. Ces études mettent en lumière combien les effets des stratégies qu’ils utilisent peuvent varier selon les stresseurs familiaux ou sociaux auxquels ils sont exposés. Les deux études empiriques aux chapitres 2 et 3 portent sur les interactions entre trois types de maltraitance (abus émotionnel ou physique, négligence émotionnelle) et quatre stratégies d’adaptation (centrées sur les problèmes, les émotions, la diversion sociale et la distraction). Dans la première étude, ces interactions sont testées pour leurs effets sur l’ampleur des problèmes intériorisés rapportés par les jeunes ou leurs éducateurs; la seconde étude explore leurs effets sur l’ampleur des problèmes extériorisés. Quand les problèmes intériorisés sont rapportés par les adolescents, les stratégies centrées sur les problèmes, la diversion sociale et la distraction avaient un effet protecteur sur l’ampleur des symptômes associés à la maltraitance émotionnelle, surtout chez les filles. Les stratégies centrées sur les problèmes ont aussi un effet protecteur sur la relation entre l’abus émotionnel et les comportements agressifs rapportés par les jeunes. Toutefois quand il s’agit des problèmes extériorisés, plusieurs interactions montrent plutôt que les effets adaptatifs de certaines stratégies diminuent quand les mauvais traitements augmentent. Il en est ainsi pour les stratégies centrées sur les problèmes ou la diversion sociale quand ces problèmes sont observés par les éducateurs, et pour les distractions, lorsqu’ils sont rapportés par les filles. Enfin la diversion sociale est associée à des comportements délinquants plus marqués rapportés par les jeunes et son effet modérateur chez les garçons montre que cette relation est plus forte quand ils sont moins maltraités. Les stratégies d’adaptation examinées contribuent donc surtout à atténuer la détresse émotionnelle des filles victimes de maltraitance psychologique, mais elles semblent avoir peu d’impact sur les comportements antisociaux des jeunes maltraités. Ces résultats sont discutés en lien avec les caractéristiques de notre échantillon. Les implications cliniques qui s’en dégagent permettent de suggérer des pistes pour mieux soutenir ces jeunes dans l’apprentissage de stratégies adaptatives pour réguler leur stress.
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Abstract It was in the first decade of the twentieth century that the first white china Factory was implemented in Brazil. Fruit of the association between the Sao Paulo Aristocracy and the Italian Romeo Ranzini, this factory was responsible for producing significant amounts of crockery in industrial moulds in sao Paulo, Brazil. It was also the first factory to produce decorative tiles that would be part of the architecture of the public buildings built between 1919 and 1922 in Commemoration of the Centennial of the Brazilian Independence. Known as The Santa Catharina Factory, this factory was inaugurated in 1913 with the participation of Italian immigrants and German technologies for the development of its first manufacturing activities. As a result of a number of economic, political and social matters that started in the previous century in the city of Sao Paulo, The Santa Catharina factory played an important role in industrial development as regards the production of national white china and was used as a model for the construction of new ceramic factories in Sao Paulo. After acquired by Matarazzo industries in 1927, had closed their activities in 1937. This research is based on the identification and analysis of the first tiles produced in Brazil by the Santa Catharina Factory, which were part of the architectural decorations of the buildings built in Sao Paulo to the celebration of the Centennial of the Brazilian Independence. Designed by Victor Dubugras, The Largo da Memoria (located in the city of Sao Paulo) and the buildings located in the "Paths of the Sea" road marked the beginning of Brazilian industrialization and the emergence of Neocolonial Movement in architecture of Sao Paulo. Studies of the first national patterns of decorative tiles approach a subject poorly researched by experts in tiled studies in Brazil, although in this case these tiles have represented not only an important milestone in the national industrialization, but also have demarcated the significant changes in architectural and decorative practices in the country in the early twentieth century; RESUMÈ: C'est durant la premiere decennie du XXe siecle que la premiere usine de porcelaine blanche fut implant& au Bresil. Elle fut le fruit de l'association entre l'aristocratie de Sao Paulo et l'italien Romeo Ranzini. L'usine produisait une quantite signifiante de porcelaine sur le territoire industriel de Sao Paulo. Ce fut egalement la premiere usine a produire des carreaux decoratifs qui sont aujourd'hui visibles dans l'architecture des batiments publics construit entre 1919 et 1922, pour la commemoration du centenaire de l'independance bresilienne. Connue sous le nom de Santa Catharina, cette usine fut inaugure en 1912. Elle fut construite par des émigrés Italiens, et utilisa pour la technologie allemande pour so production. En tant que resultat d'un certain nombre de questions economiques, politiques et sociales qui ont &butes durant le siecle precedent dans la ville de Sao Paulo, l'usine Santa Catharina a joue un role important dans le developpement industriel de la production de porcelaine blanche nationale et a ete utilise comme modele pour la construction de nouvelles usines de ceramique a Sao Paulo. Apres avoir ete achete par l'industrie Matarazzo en 1927, elle cessa ses activites en 1937. Cette recherche est basee sur l'identification et l'analyse des premiers carreaux decoratifs fabriques au Bresil par l'usine Santa Catharina, qui etait une partie des decorations architecturales des batiments construits a Sao Paulo pour la celebration du centenaire de l'Independance Bresilienne. Connue par Victor Dubugras, le "Largo da Memoria" (situe dans la ville de Sao Paulo), et les batiments situes sur le "Path of the Sea", ont marque le debut de l'industrialisation bresilienne et l'emergence d'un mouvement neocolonialiste dans l'architecture de Sao Paolo. L'etude des premiers modeles nationaux de carreaux decoratifs est un sujet peut etudie par les experts bresiliens, bien qu'ils furent un jalon importante pour l'industrialisation nationale. Its ont egalement entrains des changements importants dans les pratiques architecturales, et decoratives au sein du pays au XXe siecle. Mots-cles: Ceramique - carreaux decoratifs — L'usine Santa Catharina, Bresil - Production de carreaux; RIASSUNTO: Nel primo decennio del Novecento vide luce la prima fabbrica di ceramica di porcellana in Brasile. Frutto dell'associazione tra l'aristocrazia Paulista e l'italiano Romeo Ranzini, questa fabbrica fu responsabile della produzione di notevoli quantita di ceramica di porcellana mediante stampi industriali nella citta di San Paolo, Brasile. Fu anche la prima fabbrica a produrre azulejos che avrebbero poi fatto parte dell'architettura degli edifici pubblici costruiti tra it 1919 ed it 1922, per la commemorazione del Centenario dell'indipendenza Brasiliana. Conosciuta come Fabbrica di Santa Catharina, questa fu inaugurata nel 1913, con la partecipazione di immigrati italiani e con l'impiego di tecnologie tedesche per lo sviluppo delle sue prime attivita produttive. Risultato di una serie di cambiamenti economici, politici e sociali, che ebbero inizio nel secolo precedente nella citta di San Paolo, la Fabbrica di Santa Catharina svolse un ruolo importante nello sviluppo industriale per quanto riguarda la produzione di ceramica di porcellana nazionale e fu adottata come modello per la costruzione di nuove fabbriche a San Paolo. Successivamente, fu acquisita dalle industrie Matarazzo nel 1927, vedendo poi chiudersi le sue attivita nel 1937. Questa ricerca si basa sull'identificazione e l'analisi dei primi azulejos prodotti in Brasile dalla Fabbrica di Santa Catharina che fecero parte delle decorazioni architettoniche degli edifici costruiti a San Paolo per la commemorazione del Centenario dell'indipendenza Brasiliana. Progettati da Victor Dubugras, it Largo da Mem(Via (situato nella citta di San Paolo) e gli edifici che si trovano nei Caminhos do Mar marcarono l'inizio dell'industrializzazione brasiliana e la nascita del Movimento Neocolonial dell'architettura Paulista. Gli studi dei primi modelli di azulejos nazionali affrontano un argomento poco studiato dagli esperti in azulejaria in Brasile, nonostante rappresentino un importante avvenimento dell'industrializzazione nazionale, ma segnano anche i cambiamenti di significative pratiche architettoniche e decorative nel Paese nel primo Novecento. Parole chiave: Ceramica - porcellana - La fabbrica di Santa Catharina - Produzione di ceramica .
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Electoral researchers are so much accustomed to analyzing the choice of the single most preferred party as the left-hand side variable of their models of electoral behavior that they often ignore revealed preference data. Drawing on random utility theory, their models predict electoral behavior at the extensive margin of choice. Since the seminal work of Luce and others on individual choice behavior, however, many social science disciplines (consumer research, labor market research, travel demand, etc.) have extended their inventory of observed preference data with, for instance, multiple paired comparisons, complete or incomplete rankings, and multiple ratings. Eliciting (voter) preferences using these procedures and applying appropriate choice models is known to considerably increase the efficiency of estimates of causal factors in models of (electoral) behavior. In this paper, we demonstrate the efficiency gain when adding additional preference information to first preferences, up to full ranking data. We do so for multi-party systems of different sizes. We use simulation studies as well as empirical data from the 1972 German election study. Comparing the practical considerations for using ranking and single preference data results in suggestions for choice of measurement instruments in different multi-candidate and multi-party settings.
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Dissertação (mestrado)—Universidade de Brasília, Faculdade de Direito, Programa de Pós-Graduação em Direito, 2016.
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In questa tesi vengono analizzati i principi fisici che stanno alla base dei dispositivi ottici di misura di tensioni e di correnti e, in particolare, vengono presentate le differenti soluzioni tecnologiche investigate dai produttori. La trattazione si concentra principalmente sulle tecniche di misura polarimetriche, che riguardano mutamenti indotti nello stato di polarizzazione della luce, mentre essa viaggia attraverso una fibra ottica, a causa di fenomeni esterni di interesse (come campi magnetici o elettrici). Le tecniche ottiche di misura, in futuro, avranno ruoli sempre più predominanti nel settore della fornitura di energia elettrica, dove offrono miglioramenti in sensibilità e prestazioni, rispetto ai convenzionali sistemi, riducendo inoltre i costi grazie alla minima richiesta di isolamento. Esistono, però, ancora dei problemi da risolvere come l'influenza della temperatura ambientale nella misura o l'affidabilità dei dispositivi per lunghi funzionamenti.
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In questo lavoro si analizza il rendimento isoentropico di diversi espansori adottati all’interno di sistemi micro-ORC (Organic Rankine Cycle). Si parte da una descrizione generale dei sistemi ORC, mettendone in evidenza le principali caratteristiche, il layout tipico, le differenze rispetto ad un ciclo Rankine tradizionale, e gli ambiti di utilizzo. Si procede ad una trattazione teorica del rendimento isoentropico del compressore e dell’espansore, specificando le ipotesi adottate nei calcoli e mettendo in luce la relazione tra rendimento isoentropico e politropico nell’uno e nell’altro apparato. Si passa poi alla descrizione delle quattro principali tipologie di espansori presenti in letteratura: scroll, screw, vane e piston, e si prosegue con l'analisi nel dettaglio della letteratura relativa alla valutazione dell’efficienza di questi quando utilizzati all’interno di un sistema micro-ORC. Infine, dopo aver descritto il sistema ORC del laboratorio di via Terracini del DIN, illustrandone layout, componenti principali, potenza scambiata all’interno dei componenti e modalità di calcolo adottata per la valutazione del rendimento isoentropico dell’espansore e del sistema complessivo, si confrontano i dati di efficienza di questo con quelli reperiti in letteratura. Il confronto del rendimento, dell'espansore e complessivo, del sistema del DIN, 33.8% e 1,818% rispettivamente, con quelli degli altri sistemi, è risultato di difficilmente valutazione a causa delle condizioni di forte off-design del sistema stesso. Dalla ricerca è inoltre emerso che i fluidi più utilizzati nella sperimentazione, e dunque capaci di migliori prestazioni, sono R245fa, R134a e R123. Per quel che riguarda infine gli espansori, nel range di potenza di 1-10 kW, lo scroll risulta essere il migliore.
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La salvaguardia e conservazione del Patrimonio Artistico ed Architettonico rappresentano un aspetto imprescindibile di ogni cultura, e trovano le loro fondamenta nella coscienza e conoscenza dei Beni. Il rilievo è l’operazione basilare per acquisire una conoscenza rigorosa di un oggetto nella sua geometria e in altre sue caratteristiche. Le finalità delle operazioni di rilevamento sono molteplici, dall’archiviazione a scopo di documentazione fino all’indagine conservativa volta alla diagnostica e alla progettazione di interventi. I modelli digitali, introdotti dallo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni, permettono una perfetta conoscenza del bene, non necessitano di contatto diretto durante la fase di rilevamento e possono essere elaborati secondo le esigenze del caso. Le tecniche adottate nel Reverse Engineering si differenziano per il tipo di sensore utilizzato: quelle fotogrammetriche utilizzano sensori di tipo “passivo” e trovano oggi largo impiego nel settore dei Beni Culturali grazie agli strumenti di Structure from Motion, mentre strumenti basati su sensori di tipo “attivo” utilizzano Laser o proiezione di luce strutturata e sono in grado di rilevare con grande precisione geometrie anche molto complesse. La costruzione del modello della fontana del Nettuno e della torre Garisenda di Bologna costituiscono un valido esempio di applicazione delle tecniche di rilievo digitale, e dimostrano la validità delle stesse su oggetti di diversa dimensione in due diversi ambiti applicativi: il restauro e il monitoraggio. Gli sviluppi futuri del Reverse Engineering in questo ambito sono molteplici, e la Geomatica rappresenta senza dubbio una disciplina fondamentale per poterli realizzare.
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I neutroni possono essere classificati in base all'energia e per anni lo studio sui neutroni si è focalizzato verso le basse energie, ottenendo informazioni fondamentali sulle reazioni nucleari. Lo studio per i neutroni ad alta energia (E >20 MeV) ha ultimamente suscitato un vivo interesse, poiché i neutroni hanno un ruolo fondamentale in una vasta gamma di applicazioni: in campo medico, industriale e di radioprotezione. Tuttavia le informazioni sperimentali (sezioni d'urto) in nostro possesso, in funzione dell'energia dei neutroni, sono limitate, considerando che richiedono la produzione di fasci con un ampio spettro energetico e delle tecniche di rivelazione conforme ad essi. La rivelazione dei neutroni avviene spesso attraverso il processo di scintillazione che consiste nell'eccitazione e diseccitazione delle molecole che costituiscono il rivelatore. Successivamente, attraverso i fotomoltiplicatori, la luce prodotta viene raccolta e convertita in impulsi energetici che vengono registrati ed analizzati. Lo scopo di questa tesi è quello di testare quale sia la migliore configurazione sperimentale di un rivelatore costituito da scintillatori e fotomoltiplicatori per quanto riguarda la raccolta di luce, utilizzando una simulazione Monte Carlo per riprodurre le proprietà ottiche di un rivelatore per misure di flusso di un rivelatore ad alta energia.
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L’elaborato illustra alcuni metodi di sequenziamento del DNA, partendo da dei cenni sulle tecniche a sfondo chimico tradizionali e di nuova generazione più diffuse. Tratta il sequenziamento tramite nanopori, descrivendo i fenomeni fisici nanoscopici su cui si basa, alla luce delle caratteristiche e delle proprietà degli acidi nucleici e dei pori in questione, concentrandosi in particolare sul nanoporo biologico α-emolisina. Di questa tecnica mostra i risultati raggiunti, le potenzialità ancora da sviluppare e i vantaggi finora emersi rispetto alle altre in uso da più tempo.
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La hipótesis de retroalimentación facial planteada por Tomkins en 1962 sustenta que la activación de algunos músculos faciales envía información sensorial al cerebro y se induce entonces una experiencia emocional en el sujeto. Partiendo de dicha teoría y de investigaciones que la sustentan, el presente estudio se propuso confirmar el efecto de la emoción inducida a través de la retroalimentación facial sobre la evaluación de cinco tipos de humor en publicidad. Para ello se realizó un experimento con 60 hombres y 60 mujeres, que fueron asignados aleatoriamente a una de dos condiciones: estimulación de sonrisa –músculos hacia arriba- o inhibición de sonrisa –músculos hacía abajo-, mientras evaluaban 16 imágenes de publicidad de humor. A partir del análisis de los resultados se encontraron diferencias significativas entre las condiciones; en línea con la hipótesis formulada, los participantes expuestos a la condición estimulación de sonrisa –músculos hacía arriba- evaluaron más positivamente los comerciales. También se encontraron diferencias significativas en función del sexo y los tipos de humor evaluados. El estudio ofrece evidencia empírica de la teoría propuesta hace más de medio siglo y su efecto en el ámbito de la publicidad actual.
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Introducción Los sistemas de puntuación para predicción se han desarrollado para medir la severidad de la enfermedad y el pronóstico de los pacientes en la unidad de cuidados intensivos. Estas medidas son útiles para la toma de decisiones clínicas, la estandarización de la investigación, y la comparación de la calidad de la atención al paciente crítico. Materiales y métodos Estudio de tipo observacional analítico de cohorte en el que reviso las historias clínicas de 283 pacientes oncológicos admitidos a la unidad de cuidados intensivos (UCI) durante enero de 2014 a enero de 2016 y a quienes se les estimo la probabilidad de mortalidad con los puntajes pronósticos APACHE IV y MPM II, se realizó regresión logística con las variables predictoras con las que se derivaron cada uno de los modelos es sus estudios originales y se determinó la calibración, la discriminación y se calcularon los criterios de información Akaike AIC y Bayesiano BIC. Resultados En la evaluación de desempeño de los puntajes pronósticos APACHE IV mostro mayor capacidad de predicción (AUC = 0,95) en comparación con MPM II (AUC = 0,78), los dos modelos mostraron calibración adecuada con estadístico de Hosmer y Lemeshow para APACHE IV (p = 0,39) y para MPM II (p = 0,99). El ∆ BIC es de 2,9 que muestra evidencia positiva en contra de APACHE IV. Se reporta el estadístico AIC siendo menor para APACHE IV lo que indica que es el modelo con mejor ajuste a los datos. Conclusiones APACHE IV tiene un buen desempeño en la predicción de mortalidad de pacientes críticamente enfermos, incluyendo pacientes oncológicos. Por lo tanto se trata de una herramienta útil para el clínico en su labor diaria, al permitirle distinguir los pacientes con alta probabilidad de mortalidad.