999 resultados para Traduzione Museo di storia naturale


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La tesi prende in esame Muerte de un escritor, quinto volume della serie El hombre de los 21 dedos, scritto da José Angel Manas e ambientato nella Spagna anni Novanta. La traduzione, limitata ai primi due capitoli del libro, si prefigge di rendere in italiano le diverse e complesse sfaccettature della lingua spagnola parlata utilizzata dall'autore. La traduzione è preceduta da una parte introduttiva, nella quale vengono presentati l'autore e le sue opere ed analizzati il suo stile narrativo e le tematiche trattate. Il linguaggio utilizzato da Manas è quindi oggetto di esame analitico, con il quale si evidenzia la capacità dell'autore di giocare con la lingua e di passare in poche righe da un registro alto a un registro basso, rendendo particolarmente interessante il lavoro del traduttore, che deve cogliere le sfumature del linguaggio e riportarle in italiano senza perdere la forza espressiva del testo originale.

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Il contenuto principale della tesi consiste nella traduzione delle pagine 20-24 del testo "Städtebau für Mussolini. Auf dem Weg zu einem neuen Rom" di Harald Bodenschatz.

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Il lavoro consiste nella presentazione e nella proposta di traduzione di un romanzo appartenente al genere della Letteratura per l'infanzia e l'adolescenza. Inoltre, la proposta di traduzione verrà accompagnata da un commento traduttologico in cui vengono presentate le caratteristiche principali del testo d'origine e le soluzioni traduttive adottate nella proposta.

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In questo elaborato si propone una traduzione per il primo capitolo del romanzo "The Slow Regard of Silent Things", un testo di narrativa fantasy per young adults. Si analizzano in oltre le particolarità del testo e alcuni punti critici della traduzione alla luce di un percorso teorico basato sul lavoro di studiosi dal diciannovesimo secolo fino ai giorni nostri.

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Il paesaggio attuale è un'eredità del passato.Solo chi conosce e capisce il passato è in grado di gestire il futuro.Lo studio dell'evoluzione naturale passata è utile quindi non solo per la comprensione dell'origine del nostro ambiente,ma anche per la pianificazione della gestione futura.Solo da pochi decenni si è per esempio riusciti a capire che gli estesi castagneti del Sud delle Alpi non hanno origine naturale,ma sono dovuti alla mano dell'uomo,che, al tempo della colonizzazione romana,ha iniziato a coltivare il castagno in maniera sistematica. Ma come è possibile ricostruire vicende della natura tanto remote? Sul fondo dei laghi e nelle torbiere i resti fossili di vegetali (p.es.polline e microcarboni) e di animali si sono accumulati nel corso dei millenni, rimanendo inalterati a causa della mancanza di ossigeno e quindi di organismi distruttori. Attraverso la trivellazione e l'analisi in laboratorio degli strati di questi sedimenti è possibile ricostruire il tipo di polline (e per analogia di vegetazione) e la frequenza di microcarboni (e quindi di incendi di bosco) che si sono succeduti nel corso dei millenni. E' quanto è stato fatto nel corso dell'ultimo decennio da parte dell'Università di Berna nei Laghi di Origlio e di Muzzano,ottenendo risultati interessanti e per certi versi anche inaspettati. A partire dal 5.500 a.C.la frequenza degli incendi è aumentata a causa dell'azione dell'uomo:i primi contadini delle nostre terre utilizzavano infatti il fuoco come mezzo per eliminare la foresta e guadagnare spazi aperti per l'agricoltura e l'allevamento del bestiame.Una pratica che nel corso dei millenni ha provocato anche una forte selezione della vegetazione arborea,distruggendo le foreste originali. La trasformazione del paesaggio forestale da parte dell'uomo non è quindi un fenomeno limitato agli ultimi 2.000 anni,ma ha le proprie radici nel Neolitico,oltre 7.000 anni orsono.Nel periodo del Ferro (800-15 a.C.),l'utilizzo del fuoco nella gestione del paesaggio diventa una pratica molto ricorrente, come dimostrano i picchi estremi della frequenza dei microcarboni.Bisognerà attendere l'introduzione del castagno durante l'Epoca Romana per assistere a un netto cambiamento di approccio:i castagneti diventano boschi di reddito da gestire senza l'aiuto del fuoco. A partire da questo momento,la frequenza degli incendi diminuisce drasticamente. Grazie a questi studi è stato quindi possibile capire l'origine della nostra attuale copertura boschiva e intuire quali sarebbero senza l'intervento dell'uomo le specie dominanti nei nostri boschi. Informazioni di estrema importanza per una futura gestione selvicolturale in sintonia con la natura.

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Offprint: Archivio per l'antropologia e la etnologia. Vol. 17, fasc. 1.

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At head of title: A. Rostagni.

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Bibliography: p. 29-39.

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Vol. 3 Encuadernado con Vol. 4 y vol. 5 - Vol. 1 Encuadernado con vol. 2.