837 resultados para Agent-based modeling and simulation
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The fungi Pochonia chlamydosporia and Pochonia rubescens are parasites of nematode eggs and thus are biocontrol agents of nematodes. Proteolytic enzymes such as the S8 proteases VCP1 and P32, secreted during the pathogenesis of nematode eggs, are major virulence factors in these fungi. Recently, expression of these enzymes and of SCP1, a new putative S10 carboxypeptidase, was detected during endophytic colonization of barley roots by these fungi. In our study, we cloned the genomic and mRNA sequences encoding P32 from P. rubescens and SCP1 from P. chlamydosporia. P32 showed a high homology with the serine proteases Pr1A from the entomopathogenic fungus Metarhizium anisopliae and VCP1 from P. chlamydosporia (86% and 76% identity, respectively). However, the catalytic pocket of P32 showed differences in the amino acids of the substrate-recognition sites compared with the catalytic pockets of Pr1A and VCP1 proteases. Phylogenetic analysis of P32 suggests a common ancestor with protease Pr1A. SCP1 displays the characteristic features of a member of the S10 family of serine proteases. Phylogenetic comparisons show that SCP1 and other carboxypeptidases from filamentous fungi have an origin different from that of yeast vacuolar serine carboxypeptidases. Understanding protease genes from nematophagous fungi is crucial for enhancing the biocontrol potential of these organisms.
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We have measured experimental adsorption isotherms of water in zeolite LTA4A, and studied the regeneration process by performing subsequent adsorption cycles after degassing at different temperatures. We observed incomplete desorption at low temperatures, and cation rearrangement at successive adsorption cycles. We also developed a new molecular simulation force field able to reproduce experimental adsorption isotherms in the range of temperatures between 273 K and 374 K. Small deviations observed at high pressures are attributed to the change in the water dipole moment at high loadings. The force field correctly describes the preferential adsorption sites of water at different pressures. We tested the influence of the zeolite structure, framework flexibility, and cation mobility when considering adsorption and diffusion of water. Finally, we performed checks on force field transferability between different hydrophilic zeolite types, concluding that classical, non-polarizable water force fields are not transferable.
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The microfoundations research agenda presents an expanded theoretical perspective because it considers individuals, their characteristics, and their interactions as relevant variables to help us understand firm-level strategic issues. However, microfoundations empirical research faces unique challenges because processes take place at different levels of analysis and these multilevel processes must be considered simultaneously. We describe multilevel modeling and mixed methods as methodological approaches whose use will allow for theoretical advancements. We describe key issues regarding the use of these two types of methods and, more importantly, discuss pressing substantive questions and topics that can be addressed with each of these methodological approaches with the goal of making theoretical advancements regarding the microfoundations research agenda and strategic management studies in general.
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This study evaluates the application of denim fiber scraps as a precursor for the synthesis of adsorbents for water treatment via pyrolysis and their application in water defluoridation. The best pyrolysis conditions for the synthesis of this novel adsorbent have been identified and a metal doping route with different salts of Al3 +, La3 + and Fe3 + was proposed to improve its fluoride adsorption behavior. Different spectroscopic and microscopic techniques (i.e., FTIR, XPS, XRF, SEM) were used to characterize the precursor and adsorbents, and to analyze the surface interactions involved in the fluoride removal mechanism. Experimental results showed that these adsorbents were effective for fluoride adsorption showing uptakes up to 4.25 mg/g. The Si-O–metal–F interactions appear to be highly relevant for the fluoride removal. This study highlights the potential of denim textile waste as a raw material for the production of added-value products, thus minimizing their associated disposal cost. It also shows the performance of denim textile waste as a precursor of adsorbents for addressing relevant environmental concerns such as fluoride pollution.
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L’obiettivo della tesi è quello di fare una panoramica sulla strategia BIM e quindi sulla digitalizzazione del processo costruttivo. Grazie alla analisi di un caso di studio, altro obiettivo è quello di analizzare e valutare la metodologia BIM 4D/5D, ossia la gestione dei tempi e dei costi di realizzazione dell’opera. Nella prima fase si affronta il tema del BIM, con una analisi sull’evoluzione degli strumenti di elaborazione e rappresentazione digitale del progetto architettonico, su come questi strumenti si differenzino sia dal punto di vista operativo che concettuale rivoluzionando il flusso di lavoro odierno. Quindi, partendo da un’analisi che e ritrae l’estrema frammentazione del settore delle costruzioni, si va ad analizzare come il BIM aumenti e favorisca la collaborazione delle parti interessate, armonizzando l’intero processo costruttivo dell’opera. Si prosegue con l'esame della diffusione e del livello di maturità degli strumenti BIM, di come i privati e le amministrazioni pubbliche, a livello mondiale, stiano spingendo per favorire l’adozione della metodologia BIM. Inoltre si analizzano le dinamiche dell’interoperabilità, delle metodologie e protocolli di interscambio dati, che sono un elemento chiave per il successo del BIM per via dei numerosi strumenti, specializzati nelle varie discipline del settore edile. Nella terza parte, dedicata al Project Management di un caso di studio, si verifica la bontà delle metodologie teorizzate attraverso la realizzazione di un modello virtuale in Revit. Dal modello realizzato dal laureando sono estrapolate le informazioni necessarie alla gestione, e tramite il software STRVison CPM, si elaborano i principali documenti per la progettazione e gestione del cantiere: il CM, il CME, i tempi operativi, il cronoprogramma Gantt. Obbiettivo è constatare l’effettivo livello di maturità della strategia BIM 4D e 5D e la reale possibilità di un impiego capillare nel panorama italiano del settore delle costruzioni.
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L'obiettivo della tesi è dimostrare l'utilità e i vantaggi che può fornire il Self-Management del diabete mellito di tipo 1 in un sistema di mobile Health a partire da un modello computazionale Agent-Based. Viene quindi affrontata in maniera approfondita la tematica del mobile Health ed il suo sviluppo nei paesi a basso/medio reddito, illustrando i risultati ottenuti dalla ricerca scientifica fino ad oggi, ed il concetto di Self-Management di malattie croniche, un processo di cura caratterizzato dalla partecipazione autonoma del paziente stesso, fornendo una panoramica degli approcci computazionali sviluppati. Viene quindi studiato il diabete mellito in ogni sua caratteristica, seguito dall'illustrazione di diverse applicazioni per la gestione autonoma della suddetta patologia tutt'ora in commercio. Nel caso di studio vengono effettuate diverse simulazioni, tramite la piattaforma di simulazione MASON, per realizzare varie dinamiche della rete fisiologica di un paziente al fine di stabilire feedback qualitativi per il Self-Management della patologia.
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Oggigiorno la ricerca di nuovi materiali per gradatori di campo da impiegarsi in accessori di cavi ha iniziato a studiare alcuni materiali nano dielettrici con proprietà elettriche non lineari con la tensione ed aventi proprietà migliorate rispetto al materiale base. Per questo motivo in questo elaborato si sono studiati materiali nanostrutturati a base di polietilene a bassa densità (LDPE) contenenti nano polveri di grafene funzionalizzato (G*), ossido di grafene (GO) e carbon black (CB). Il primo obiettivo è stato quello di selezionare e ottimizzare i metodi di fabbricazione dei provini. La procedura di produzione è suddivisa in due parti. Nella prima parte è stata utilizzatala tecnica del ball-milling, mentre nella seconda un pressa termica (thermal pressing). Mediante la spettroscopia dielettrica a banda larga (BDS) si sono misurate le componenti reali e immaginarie della permettività e il modulo della conducibilità del materiale, in tensione alternata. Il miglioramento delle proprietà rispetto al provino di base composto dal solo polietilene si sono ottenute quando il quantitativo delle nanopolveri era maggiore. Le misure sono state effettuate sia a 3 V che a 1 kV. Attraverso misurazioni di termogravimetria (TGA) si è osservato l’aumento della resistenza termica di tutti i provini, soprattutto nel caso quando la % di nanopolveri è maggiore. Per i provini LDPE + 0.3 wt% GO e LDPE + 0.3 wt% G* si è misurata la resistenza alle scariche parziali attraverso la valutazione dell’erosione superficiale dei provini. Per il provino contenente G* è stato registrato una diminuzione del 22% del volume eroso, rispetto al materiale base, mentre per quello contenente GO non vi sono state variazioni significative. Infine si è ricercata la resistenza al breakdown di questi ultimi tre provini sopra citati. Per la caratterizzazione si è fatto uso della distribuzione di Weibull. Lo scale parameter α risulta aumentare solo per il provino LDPE + 0.3 wt% G*.
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This thesis introduces and analyzes a dielectric elastomer actuator (DEA) working in zipping mode. Electrostatic zipping is a very familiar actuation principle used in silicon micro-electro-mechanical systems. With lower voltage supply, electrostatic zipping can provide great performance for forces and displacements of an elastic membrane. Applying this principle to dielectric elastomers, the softness of the material will provide better compliance compared to silicon materials. After the presentation of an analytical model, this thesis investigates how system geometry and elastomer pre-tensioning affect system response. Results highlight how a proper selection of system parameters makes it possible to improve system regulation and reduce operating voltage requirements. Potential applications of zipping DEAs are for microfluidic control and electro-forming.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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CIS Microfiche Accession Numbers: CIS 89 S761-8
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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"UILU Eng 79 1709."