924 resultados para calcolo frazionario indice di Hurst moto browniano frazionario


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SOMMARIO Si presenta un macro modello di tipo reticolare in grado di riprodurre il comportamento in presenza di taglio e momento di nodi esterni trave-colonna di telai in calcestruzzo fibrorinforzato con fibre di acciaio<br/>uncinato ed ordinario. Il caricamento del sistema di tipo monotono come nel caso dellanalisi di pushover. Il modello considera la presenza di armature orizzontali e verticali della regione nodale e tiene in conto delle modalit<br/>di rottura legate allo snervamento delle barre e allo schiacciamento delle regioni compresse in regime di sforzi pluriassiali. Il modello include le deformazioni flessionali della trave e della colonna in presenza di sforzo normale costante e restituisce la risposta del sistema colonna-nodo-trave (sub-assembralggio) tramite le curve carico-freccia allestremit della semitrave. Per i singoli costituenti (trave, colonna e nodo) si considerata la prima fessurazione, lo snervamento e lo schiacciamento delle regioni compresse e si sono fornite precise indicazioni sulla sequenza degli eventi che come noto sono di fondamentale importanza per lo sviluppo di un progetto plastico che rispetti la gerarchia delle resistenze. Con luso del modello il controllo della gerarchia delle resistenze avviene a livello sezionale (lo snervamento delle barre deve avvenire prima dello schiacciamento delle regioni compresse) o di macro elemento (nella regione nodale lo snervamento delle staffe precede la crisi dei puntoni) e dellintero elemento<br/>sub-assemblaggio trave debole, colonna forte e nodo sovraresistente.<br/>La risposta ottenuta con i modello proposto in buon accordo con le risposte sperimentali disponibili in letteratura (almeno in termini di resistenza del sub-assemblaggio). Il modello stato ulteriormente validato con analisi<br/>numeriche agli elementi finiti condotte con il codice ATENA-2D. Le analisi numeriche sono state condotte utilizzando per il calcestruzzo fibroso adeguate leggi costitutive proposte dagli autori ed in grado di cogliere gli effetti<br/>di softening e di resistenza residua a trazione legati alla presenza di fibre. Ulteriori sviluppi del modello saranno indirizzati a includere gli effetti di sfilamento delle barre darmatura della trave e del conseguente degrado delle<br/>tensioni daderenza per effetto di carichi monotonici e ciclici.<br/><br/>SUMMARY A softened strut-and-tie macro model able to reproduce the flexural behavior of external beam-tocolumn joints with the presence of horizontal and vertical steel bars, including softening of compressed struts and yielding of main and secondary steel bars, is presented, to be used for the pushover analysis. The model proposed is able to calculate also the flexural response of fibrous reinforced concrete (FRC) beam-to-column sub-assemblages in term of a multilinear load-deflection curves. The model is able to take into account of the tensile behavior of main bars embedded in the surrounding concrete and of the softening of the compressed strut, the arrangement and percentage of the steel bars, the percentage and the geometry of steel fibers. First cracking, yielding of main steel and crushing of concrete were identified to determine the corresponding loads and displacement and to plot the simplified monotonic load-deflection curves of the sub-assemblages subjected in the column to constant vertical<br/>load and at the tip of the beam to monotonically increasing lateral force. Through these load-delfection curves the component (beam, joint and column) that first collapse can be recognized and the capacity design can be verified.<br/>The experimental results available in the literature are compared with the results obtained through the proposed model. Further, a validation of the proposed model is numerically made by using a non linear finite element program (ATENA-2D) able to analyze the flexural behavior of sub-assemblages.

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Il presente lavoro intende individuare le possibili configurazioni di Piano della Performance (PdP) utilizzabili dagli enti locali, provvedendo poi a delineare il livello di distribuzione e di allineamento dei PdP 2011-2013 dei Comuni medi e grandi rispetto alle suddette configurazioni. Inoltre, verr valutato, tramite una griglia predisposta dagli autori, il livello di adeguatezza programmatica dei Piani della Performance dei Comuni medi e grandi, al fine di confermare le configurazioni esistenti o di proporne una nuova in caso di inadeguatezza delle prime.

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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una riforma organica della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessit degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e lIntegrit delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagher il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposter il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonch il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.

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Lo scopo del presente lavoro delineare un nuovo modello inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici, con particolare attenzione per la variabile strumentale. E' stata adottata una metodologia mista, deduttivo-induttiva. Nella fase deduttiva stata analizzata la normativa italiana nonch la dottrina economico aziendale nazionale ed internazionale in tema di gestione dei servizi pubblici locali: in tal modo stato estrapolato un modello normativo-dottrinale inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici. Nella fase induttiva stata realizzata un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, in modo tale da testare il livello di utilizzo del modello normativo-dottrinale precedentemente estrapolato Nella fase di feedback sono stati delineati i punti di forza e di debolezza del succitato modello emergenti dalla ricerca. Si cos cercato di proporre un nuovo modello, con particolare attenzione per la variabile strumentale, in grado di porre rimedio ai punti di debolezza e di potenziare i punti di forza del modello normativo-dottrinale.

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Il tema del ruolo della contabilit nella Chiesa, con particolare riferimento al legame esistente tra contabilit e valori religiosi, non appare ad oggi sufficientemente studiato, soprattutto se si considera limportanza economica e sociale di tale istituzione nel passato e nel presente. Il lavoro intende contribuire a tale indagine analizzando la realt della Diocesi di Ferrara del XV secolo. Il Quattrocento rappresenta per la Chiesa italiana unepoca di grande importanza, in quanto caratterizzato da un tentativo di riforma promosso da Papa Eugenio IV, volto a combattere la dilagante corruzione morale allinterno del clero e a riportare questultimo alla sua funzione pastorale. Lappello pontificio venne accolto con particolare attenzione da due vescovi ferraresi, Giovanni Tavelli da Tossignano e Francesco Dal Legname, che attraverso le loro visite pastorali cercarono di divulgare i valori della riforma nella propria Diocesi. La promozione della nuova moralit, nellesperienza ferrarese, era basata anche sulla diffusione degli strumenti contabili, mezzo essenziale per mettere in luce loperato dei diversi membri del clero ed in particolare lutilizzo da parte loro dei beni della Chiesa. Attraverso lo studio di documenti originali del XV secolo, scritti in lingua latina, il contributo si propone di mettere in luce come la contabilit possa assumere un ruolo complementare alla promozione dei valori religiosi.

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MOTIVAZIONI DI PARTENZA Gli studi sul processo di aziendalizzazione delle pubbliche amministrazioni (Hood 1991, Mussari 1994, Valotti 2000) hanno evidenziato che esse possono essere considerate aziende per tre ragioni: istituzionale, costitutiva e comportamentale (Deidda Gagliardo 2002). In particolare, gli enti locali che intendano agire come aziende dovrebbero adottare sistemi (Bertini 1990) di programmazione e controllo (DAlessio 1992, Borgonovi 2005), funzionali ad un miglioramento delle performances economico-sociali (Anselmi 1993, Farneti 2004). Il presente lavoro incentrato sul sub-sistema di programmazione delle amministrazioni territoriali: si focalizza lattenzione sugli enti locali emiliano-romagnoli in quanto caratterizzati da un buon livello di aziendalizzazione (Orelli 2005). RISULTATI ATTESI Lanalisi verter sugli strumenti di programmazione utilizzati dagli enti in oggetto e sui rapporti -orizzontali e verticali (Deidda Gagliardo 2007)- intercorrenti tra gli stessi, mirando a verificarne livello e modalit di applicazione. Lo studio partir dai risultati della ricerca Il contributo dei sistemi di programmazione e controllo alla governance locale in Emilia-Romagna, coordinata dal Prof. Deidda Gagliardo e condotta, rispetto alluniverso di 350 enti potenziali, sul campione delle 178 amministrazioni che hanno risposto, rappresentativo di tutte le fasce dimensionali e di tutte le zone geografiche della regione. Tale ricerca, chiusa a fine 2007, ha indagato larco temporale 1996 - 2006. Dallanalisi dei dati ci si attende che tutti gli enti osservati adottino gli strumenti di programmazione obbligatori, e che lutilizzo di quelli facoltativi sia circoscritto a quelli pi virtuosi. La metodologia di ricerca di tipo misto: fase deduttiva: sono stati studiati i principali contributi teorici; fase induttiva: stato somministrato un questionario strutturato a risposte chiuse ai responsabili dei servizi finanziari; fase di feedback: si proceder allanalisi critica dei risultati al fine di verificare livello e modalit di utilizzo degli strumenti di programmazione.

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<p>The title compound, [Ni2Cl2(C9H10NO2)(2)]center dot CH3OH, is a dinuclear unit built up by two nickel(II) complexes, bridged by two Cl atoms. The coordination geometry around each Ni-II atom can be considered as distorted square-pyramidal, with the tridendate chelate Schiff base ligands coordinating in a trans conformation through their imine N atom and phenoxy and alkoxy O atoms.</p>

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<p>In [HgCl2(Pyp)](n) (Pyp = pyrazine, C4H4N2), chloride-bridged HgCl4/2 strands are connected into layers by pyrazine molecules. The Hg atom is on a site of symmetry 2/m, the unique Cl atom is on a mirror plane, the unique N atom is on a twofold rotation axis, and the unique C and H atoms are in general positions.</p>

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<p>The crystal structure of [HgCl2(Pyo)](n) (Pyo = pyridazine, C4H4N2) consists of chloride-bridged strands of octahedrally coordinated mercuric centers, connected by the two neighboring N atoms of pyridazine molecules. All atoms lie in special positions:Hg with site symmetry 2/m and the others on mirror planes.</p>

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<p>The crystal structure of [HgBr2(Pyo)](n) (Pyo = pyridazine, C4H4N2) consists of strands of octahedrally coordinated mercuric centers asymmetrically bridged by bromide and connected by the two neighboring N atoms of pyridazine molecules to complete the octahedral coordination of mercury. The Hg atoms lie on inversion centers.</p>

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<p>The structure of (Et4N)(2)[Hg2Br6] contains dinuclear [Hg2Br6](2-) species as isolated anions. Charge balance is achieved by ordered [Et4N](+) cations. An inversion centre is located at the centre of the [Hg2Br6](2-) unit.</p>

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<p>A series of palladium, platinum and manganese di(organo) carbene complexes have been prepared from 4-chloro-N-methylquinolinone by processes that involve alkylation before or after attachment to the metal unit; the nucleophilic heteroatoms necessary for eventual carbene formation and stabilisation are separated from the C-donor atom by three bonds.</p>