999 resultados para Inhibidores de transcriptasa inversa
Resumo:
L'obiettivo di questa tesi è l'estrazione di parametri cinematici e dinamici per la progettazione di un esoscheletro motorizzato. Sono state effettuate analisi per il dimensionamento dei motori e vagliate ipotesi di tuning di ortesi motorizzate e non.
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Nei capitoli I e II ho costruito rigorosamente le funzioni circolari ed esponenziali rispettivamente attraverso un procedimento analitico tratto dal libro Analisi Matematica di Giovanni Prodi. Nel III capitolo, dopo aver introdotto il numero di Nepero e come limite di una particolare successione monotona, ho calcolato i limiti notevoli dell'esponenziale e della sua inversa, che sono alla base del calcolo differenziale di queste funzioni, concludendo poi la sezione dimostrando l'irrazionalità del numero e, base dei logaritmi naturali. Nel capitolo successivo ho dato, delle funzioni circolari ed esponenziali, i rispettivi sviluppi in serie di Taylor ma solamente nel V capitolo potremo renderci veramente conto di come i risultati ottenuti siano fra loro dipendenti. In particolare verrà messa in evidenza come il legame del tutto naturale che si osserva fra le funzioni circolari e le funzioni esponenziali rappresenta le fondamenta di argomenti molto notevoli e pieni di significato, come l'estensione ai numeri complessi dell'esponenziale o le celebri identità di Eulero. L'ultimo capitolo vedrà come protagonista pi greco, così misterioso quanto affascinante, che per secoli ha smosso gli animi dei matematici intenzionati a volerne svelare la natura. Come per il numero di Nepero, non potrà mancare un paragrafo dedicato alla dimostrazione della sua non razionalità.
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Molte applicazioni sono legate a tecniche di rilassometria e risonanza magnetica nucleare (NMR). Tali applicazioni danno luogo a problemi di inversione della trasformata di Laplace discreta che è un problema notoriamente mal posto. UPEN (Uniform Penalty) è un metodo numerico di regolarizzazione utile a risolvere problemi di questo tipo. UPEN riformula l’inversione della trasformata di Laplace come un problema di minimo vincolato in cui la funzione obiettivo contiene il fit di dati e una componente di penalizzazione locale, che varia a seconda della soluzione stessa. Nella moderna spettroscopia NMR si studiano le correlazioni multidimensionali dei parametri di rilassamento longitudinale e trasversale. Per studiare i problemi derivanti dall’analisi di campioni multicomponenti è sorta la necessità di estendere gli algoritmi che implementano la trasformata inversa di Laplace in una dimensione al caso bidimensionale. In questa tesi si propone una possibile estensione dell'algoritmo UPEN dal caso monodimensionale al caso bidimensionale e si fornisce un'analisi numerica di tale estensione su dati simulati e su dati reali.
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Questa tesi è essenzialmente focalizzata sullo sviluppo di un sistema di controllo in tempo reale per uno Shaker Elettrodinamico usato per riprodurre profili di vibrazione ambientale registrati in contesti reali e di interesse per il recupero di energia. Grazie all'utilizzo di uno shaker elettrodinamico è quindi possibile riprodurre scenari di vibrazione reale in laboratorio e valutare più agevolmente le prestazioni dei trasduttori meccanici. Tuttavia, è richiesto un controllo dello Shaker non solo in termini di stabilità ma anche per garantire l'esatta riproduzione del segnale registrato nel contesto reale. In questa tesi, si è scelto di sviluppare un controllo adattivo nel dominio del tempo per garantire la corretta riproduzione del profilo di accelerazione desiderato. L'algoritmo è stato poi implementato sul sistema di prototipazione rapida dSPACE DS1104 basata su microprocessore PowerPC. La natura adattiva dell'algoritmo proposto permette di identificare cambiamenti nella risposta dinamica del sistema, e di regolare di conseguenza i parametri del controllore. Il controllo del sistema è stato ottenuto anteponendo al sistema un filtro adattivo la cui funzione di trasferimento viene continuamente adattata per rappresentare al meglio la funzione di trasferimento inversa del sistema da controllare. Esperimenti in laboratorio confermano l'efficacia del controllo nella riproduzione di segnali reali e in tipici test di sweep frequenziale.
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Nello studio sperimentale oggetto della tesi è stato indagato il comportamento a fatica policiclica, in regime fessurato, di calcestruzzi rinforzati con fibre macro-sintetiche. Per tale tipologia di prova non esiste una procedura standardizzata; occorre anche osservare come in letteratura le testimonianze di prove policicliche su FRC siano piuttosto limitate soprattutto in riferimento a calcestruzzi rinforzati con fibre macro-sintetiche in regime fessurato. A tale scopo è stata messa a punto una procedura di prova a flessione su tre punti finalizzata a valutare il comportamento a fatica del materiale. Sono stati testati calcestruzzi con lo stesso dosaggio e con la stessa tipologia di fibre sottoposti a carichi ciclici con diversi ampiezza e stress level. La sperimentazione ha riguardato anche prove di flessione su tre punti di tipo monotono condotte sul medesimo materiale e su calcestruzzi non fibrorinforzati. I dati sperimentali ottenuti dalle prove monotone sono stati impiegati come input per una procedura di analisi inversa finalizzata alla definizione della relazione tensione-apertura di fessura per i materiali testati.
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In questa tesi si è studiato uno dei principali processi nelle stelle responsabili della nucleosintesi degli elementi pesanti dopo il 56Fe, il processo-s. In particolare sono state illustrate le sorgenti di neutroni che alimentano questo processo e si è analizzata la reazione 22Ne (α,n) 25Mg. Per costruire un valido modello matematico di questo processo è necessario conoscere in maniera accurata il reaction rate di questa reazione. Conseguentemente è necessario conoscere la sezione d'urto di tale reazione in maniera molto accurata. Sono stati condotti diversi esperimenti nel tentativo di valutare la sezione d'urto per via diretta, facendo collidere un fascio di particelle α su un campione di 22Ne. Queste rilevazioni hanno dato esiti non soddisfacenti nell'intervallo di energie riguardanti il processo-s, in quanto, a causa di disturbi dovuti al fondo di raggi cosmici e alla barriera Coulombiana, non è stato possibile osservare risonanze per valori di energie delle particelle α minori di (832± 2) keV. Per colmare la mancanza di dati sperimentali si è deciso di studiare gli stati eccitati del nucleo composto 26Mg tramite la reazione inversa 25Mg+n alle facility n_TOF, situata al CERN, e GELINA al IRMM. Le misure effettuate hanno mostrato diverse risonanze al di sotto di (832±2) keV, compatibili con le spin-parità di 22Ne e α. In seguito è stato stimato il loro contributo al reaction rate e i risultati hanno mostrato che per temperature tipiche di stelle massive il contributo di queste risonanze è trascurabile ma risulta di grande rilevanza alle temperature tipiche delle stelle appartenenti al ramo asintotico delle giganti (AGB).
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Significant synchronous shifts in the chemistry, mineralogy, grain sizes and color of the sediments at 6 m below sea floor (mbsf) at ODP Site 1195 on the Marion Plateau (NE Australia) are interpreted to reflect a major regional paleoceanographic change: the initiation of the southern province of the Great Barrier Reef (GBR). The onset of this massive carbonate production centre nearby resulted primarily in increased deposition of carbonate-rich sediments of neritic origin. Both sedimentation rate and terrigenous input record a coincident decline attributed to inshore trapping of materials behind the reefs. Our best estimate places the development of reef framework in the southern part of the GBR between 560 and 670 kyr B.P., based on an age model combining magnetostratigraphic and biostratigraphic data. The proposed estimation agrees with previous studies reporting an age between 500 and 930 kyr B.P., constraining more tightly their results. However, it does not support research placing the birth of the GBR in Marine Isotope Stage (MIS) 11 (~400 kyr), nor the theory of a worldwide modern barrier reef development at that time.
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El estudio integral del destino IGUAZÚ-CATARATAS. Controversias y desafios para el desarrollo local II. para la presente etapa se propuso el objetivo general de “Contribuir al desarrollo del Destino Iguazú-Cataratas mediante la realización del estudio integral transfronterizo que permita la selección de las mejores alternativas de desarrollo local para la toma de decisiones en los respectivos municipiosciudades e instituciones públicas, privadas junto a la gestión de los Parques Nacionales”. Asimismo en el marco del objetivo general se desarrollaron los siguientes objetivos específicos: Determinar y caracterizar en proceso continuo, las áreas de intervención y gestión municipal más urgentes en pos del ordenamiento territorial y ambiental de Puerto Iguazú, de elevada complejidad, apoyado en el programa político nacional y provincial, conjuntamente con las organizaciones sociales del municipio. Indagar en la dinámica de desarrollo del Destino Iguazú – Cataratas los factores facilitadores e inhibidores de las variables económico-productivas, políticas y sociales (demográficas) en proceso; los flujos de la demanda y la evolución de la oferta que genera la actividad turística en dicho destino. Estudiar comparativamente la sinergia generada a partir de los datos históricos y actuales de los visitantes en los Parques Nacionales de Argentina y Brasil, para identificar el rol promotor social, económico y turístico a fin de contrastarlo y lograr información que refleje la realidad de la actividad turística del Destino Iguazú-Cataratas. Determinar y caracterizar el perfil socio laboral y trayectoria de vida de los residentes en las 2000 hectáreas, las formas de funcionamiento en redes de acciones de educación y trabajo cooperativo para construir escenarios alternativos en la expansión rururbana - periurbana en Puerto Iguazú.
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Quantitative coccolithophore analyses were performed in core MD01-2446, located in the mid-latitude North Atlantic, to reconstruct climatically induced sea-surface water conditions throughout Marine Isotope Stages (MIS) 14-9. The data are compared to new and available paleoenvironmental proxies from the same site as well as other nearby North Atlantic records that support the coccolithophore signature at glacial-interglacial to millennial climate scale. Total coccolithophore absolute abundance increases during interglacials but abruptly drops during the colder glacial phases and deglaciations. Coccolithophore warm-water taxa (wwt) indicate that MIS11c and MIS9e experienced warmer and more stable conditions throughout the whole photic zone compared to MIS13. MIS11 was a long-lasting warmer and stable interglacial characterized by a climate optimum during MIS11c when a more prominent influence of the subtropical front at the site is inferred. The wwt pattern also suggests distinct interstadial and stadial events lasting about 4-10 kyr. The glacial increases of Gephyrocapsa margereli-G. muellerae 3-4 µm along with higher values of Corg, additionally supported by the total alkenone abundance at Site U1313, indicate more productive surface waters, likely reflecting the migration of the polar front into the mid-latitude North Atlantic. Distinctive peaks of G. margereli-muellerae (> 4 µm), C. pelagicus pelagicus, Neogloboquadrina pachyderma left coiling, and reworked nannofossils, combined with minima in total nannofossil accumulation rate, are tracers of Heinrich-type events during MIS12 and MIS10. Additional Heinrich-type events are suggested during MIS12 and MIS14 based on biotic proxies, and we discuss possible iceberg sources at these times. Our results improve the understanding of mid-Brunhes paleoclimate and the impact on phytoplankton diversity in the mid-latitude North Atlantic region.
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Con la finalidad de mejorar el manejo de suelos regadíos se propone, en reemplazo de los modelos teóricos, un método empírico de laboratorio que pretende ofrecer una visión más realista de los cambios cuanticualitativos de la solución edáfica por la acumulación de agua de riegos sucesivos de reposición. Para cada combinación específica agua-suelo se determina un Requerimiento de Lixiviación Funcional (RLF), definido como la inversa del número de veces, 1/n, que una cuota de riego (CR) -o su equivalente como la cantidad de agua por volumen de suelopodría ser aplicada consecutivamente hasta que fuere necesario lixiviar para limitar en la solución edáfica el nivel de salinidad total, o el de algún ión en particular. El valor de n es determinado experimentalmente por el análisis de los extractos de saturación del suelo, cuyas condiciones iniciales son conocidas, después de evaporar en horno de microondas un número creciente de CR. Este método fue aplicado regionalmente en 40 combinaciones de 5 suelos y 8 aguas de riego y sus RLF fueron comparados con los RL calculados como simple consecuencia de la concentración, sin considerar otros fenómenos posibles durante el proceso. Los resultados muestran que en algunas combinaciones de agua-suelo los RLF pueden diferir significativamente de los teóricos simples, no sólo con respecto a la evolución de la salinidad total (ya prevista en los modelos citados) sino también en la concentración de boro en solución. Una primera prueba de aplicación en cultivo del método propuesto se realizó en un ensayo en macetas, con clones de vid de un año, empleando la misma agua de riego en dos suelos de características funcionales distintas, según la apreciación previa del RLF en laboratorio. Los resultados obtenidos validaron los esperados de acuerdo con el procedimiento indicado. Complementariamente se analizaron las hojas y se calcularon regresiones entre los índices edáficos al final del ensayo y los contenidos foliares de B, Cl y Na, así como estos últimos entre ellos.
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Calcareous nannofossil and planktic foraminiferal assemblages from ODP Hole 1210A in the northwestern Pacific Ocean were used to reconstruct surface-water conditions for the past 500 kyr. Stratigraphic control was provided by calcareous nannofossil events that are thought to be synchronous over a broad range of latitudes. Calcareous nannofossil and planktic foraminiferal assemblages and abundance patterns indicate the unlikelihood of long term (Milankovitch-scale) latitudinal shifts of the Kuroshio Extension over the last 500 kyr and illustrate two successive surface water-mass states, one that prevailed prior to 300 ka and one that existed after 300 ka. The relative abundance of very small placoliths and the absolute abundance of the upper photic zone (UPZ) coccolith species decrease abruptly at approximately 300 ka. The relative abundance of the lower photic zone (LPZ) species Florisphaera profunda greatly increases at the same time, although intervals during which the relative abundance of this taxon is very low or absent also occur prior to 300 ka. The absolute abundance of planktic foraminifera gradually increased after the 300-ka boundary, including peaks of Globoconella inflata. These assemblage and abundance changes suggest significant modifications to the surface water-mass structure. Surface water was weakly stratified prior to 300 ka, but alternated between intensely stratified and vertically mixed after 300 ka. Changes in the surface water-mass structure suggest an intensification of the East Asian summer and winter monsoon after 300 ka.
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El presente trabajo presenta en una visión sinóptica detallada el proyecto hermeneútico de Ser y Tiempo de Heidegger en expresa contraposición al proyecto especulativo de la Fenomenología del espíritu de Hegel. Tal oposición se muestra en la fundamentación inversa que expresamente propone Heidegger contra Hegel tanto en dicha obra como en sus lecciones y obras inmediatamente anteriores y posteriores a la misma sobre las cuestiones del ser, la finitud, la temporalidad y el acceso a las mismas, el problema del fenómeno. No obstante, estas cuatro cuestiones y su implicación problemática interna muestran también las notables convergencias de ambas obras, pues en ambas no sólo se trata de conducir el pensar hacia el ser por medio de un camino de fenómenos, sino también mostrar que dichos fenómenos son la justificación de derecho de un acceso al ser, es decir, son la justificación de derecho de la ontología. Finalmente, el trabajo busca una respuesta a tal contraposición filosófica consciente de Heidegger respecto de Hegel sobre el problema del ser y su accesibilidad concluyendo que una de las respuestas fundamentales reside en la diferencia en cómo un proyecto hermeneútico de tipo finitista y otro especulativo piensan la relación entre ser y ente.
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En las últimas décadas, la actividad vitivinícola de la provincia de Mendoza (Argentina) apunta a mejorar la calidad de sus uvas y sus vinos, para optimizar las condiciones de competencia en el plano internacional. En Mendoza, desde 1999 la Fundación Instituto de Desarrollo Rural (IDR) se propuso determinar el comportamiento agronómico y la caracterización fenológica de las variedades de vid de mayor utilización en la elaboración de vinos en todas las zonas productivas de la provincia. A partir de 2005 y mediante un convenio específico con la Facultad de Ciencias Agrarias, se realizaron, en esta Institución, los análisis físicos y químicos con el objetivo de describir los mostos de variedades viníferas blancas y tintas. Este proceso permitió generar una herramienta para el desarrollo de estrategias de optimización de calidad de los productos. Se estudiaron las variedades Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Malbec y Bonarda y se realizó una caracterización zonal empleando los Índices de Tonietto (IF), de Winkler (IW) y de Huglin (IH). Los resultados de los análisis físico-químicos de los mostos de variedades tintas durante las cosechas 2005, 2006 y 2007 muestran que existe correlación inversa entre los índices climáticos estudiados y los contenidos de antocianos y polifenoles. Se observa también que las variedades de ciclo largo, como Bonarda, encuentran limitantes importantes en zonas frías para alcanzar contenidos de azúcar comercialmente aceptables (mínimo 220 g/L).
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Microprograma que explica la logística inversa en el tratamiento de los residuos sólidos urbanos.
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Calcareous nannofossil assemblages were studied from Ocean Drilling Program Holes 1150A, 1150B, 1151A, 1151C, and 1151D in order to estimate the age of sediments drilled in the Japan Trench of the western Pacific Ocean. The abundance and species diversity of nannofossil flora are generally low but are sufficient to show that the sedimentary sequences range from Quaternary to Miocene in age (nannofossil Zones CN15-CN3). The abundance of Coccolithus pelagicus, a cold-water indicator, was studied from sediments younger than 3.83 Ma from both Holes 1150A and 1151A in order to elucidate past climate conditions. Between 3.83 and 2.82 Ma, the abundance of C. pelagicus was generally low, but abundance increased significantly after 2.82 Ma. In agreement with previous studies, this increase appears to be related to a change in the current system around the western Pacific Ocean and eastern Atlantic Ocean that occurred in response to the final elevation of the Isthmus of Panama.