889 resultados para Epic poetry, Classical.
Resumo:
Questa ricerca si concentra sulla gestione dei sintagmi nominali complessi nell’interpretazione simultanea in italiano dei discorsi inglesi del corpus elettronico EPIC (European Parliament Interpreting Corpus). EPIC contiene le trascrizioni di discorsi pronunciati al Parlamento europeo in inglese, italiano e spagnolo e le rispettive interpretazioni nelle altre due lingue. Per quest’analisi sono stati utilizzati due sottocorpora: I discorsi originali inglesi e i rispettivi discorsi interpretati in italiano. L’obiettivo del progetto era estrarre i sintagmi nominali complessi dal sottocorpus dei discorsi inglesi e confrontarli con le rispettive traduzioni in italiano per studiare le strategie adottate dagli interpreti. L’ipotesi iniziale era che i sintagmi nominali complessi sono una sfida traduttiva. I sintagmi analizzati erano stringhe di parole formate da una testa nominale preceduta da due o più modificatori, che potevano essere aggettivi, sostantivi, avverbi, numeri cardinali e genitivi. Nel primo capitolo sono state descritte le caratteristiche dei modificatori sia in inglese che in italiano. Il secondo capitolo espone lo stato dell’arte degli studi di interpretazione basati sui corpora, con una sezione dedicata agli studi svolti su EPIC. Il terzo capitolo si concentra sulla metodologia utilizzata. I dati sono stati estratti automaticamente con tre espressioni di ricerca e poi selezionati manualmente secondo dei criteri di inclusione e di esclusione. I sintagmi nominali scelti sono stati confrontati con le corrispondenti traduzioni in italiano e classificati secondo il modello teorico delle relazioni traduttive di Schjoldager (1995). Il quarto capitolo contiene I dati raccolti, che sono stati analizzati nel quinto capitolo sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. I sintagmi nominali in tutto il sottocorpus sono stati confrontati con i sintagmi nominali di gruppi specifici di testi, suddivisi secondo la velocità di eloquio e la modalità di presentazione. L’ipotesi iniziale è stata in parte confermata e sono state descritte le strategie traduttive adottate dagli interpreti.
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This thesis proposes a translation from Persian into Italian and English of an ancient Persian epic called Shahname, or literally “The Book of Kings,” by Ferdosi, first published in the 11th century CE. The translation proposed, however, is not based on the original book by Ferdosi, which is written all in verse, but rather, an edited, shorter, and simplified version written in prose, by Mohamad Hosseini, first published in 2013. Nonetheless, in his version, Hosseini included some of the verses from the original poems in order to show the value and the beauty of Ferdosi’s writing. Many translations of Ferdosi’s book have been made into English, but only one translation has been made into Italian, by one Italo Pizzi, in 8 volumes, all in verse, in 1886. This thesis analyses and discusses the choices made for the two translations presented into English and Italian. My project is not only to propose translations of Hosseini’s version, but to also introduce the reader to the Persian culture, and to the life of the most famous Iranian epic writer, Ferdosi, and his masterpiece, Shahname.
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La letteratura e la musica hanno da sempre condiviso molti aspetti del processo creativo. Questa affinità intellettuale si è più volte espressa attraverso la produzione di opere che si incontrano a metà strada tra le due arti. All'interno di queste occorrenze si è delineata una frangia letteraria, la Jazz Poetry, che trova nel jazz e nei suoi esponenti le proprie muse. Questo lavoro analizza il fenomeno della Jazz Poetry e propone le traduzioni dall'inglese all'italiano di alcune opere esemplificative. Per essere in grado di affrontare questa sfida adeguatamente, la prima parte della tesi verte sullo studio di alcuni punti cardine della traduzione poetica e sulla costruzione di una cornice storico-culturale. All'interno di questa cornice viene analizzato il ruolo del jazz e della Jazz Poetry all'interno della società, con particolare focus sulla sua posizione rispetto ad alcune tematiche di rilievo del Novecento. Vengono evidenziati i principali autori e le distinte genesi storico-letterarie che hanno contribuito alla formazione di questo movimento. Nella seconda parte viene presentata al lettore la traduzione e la successiva analisi dei brani scelti. I sei testi sono stati divisi in due sottocategorie: la poetica di Kaufman e i Coltrane Poems. In entrambe le categorie un breve capitolo introduttivo evidenzia le tematiche affrontate e la rilevanza della cornice storico-sociale all'interno dei testi. Dopo ogni traduzione viene fornita un'analisi approfondita del testo e delle scelte operate a livello traduttivo, comprensiva di un'esegesi del brano. In linea di massima si è cercato di riprodurre il continuo dialogo tra il poeta e il soggetto poetico, sia esso musica o musicista, mantenendo un equilibrio costante tra la potenzialità orale e la realtà scritta del testo.
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Modern imaging technologies, such as computed tomography (CT) techniques, represent a great challenge in forensic pathology. The field of forensics has experienced a rapid increase in the use of these new techniques to support investigations on critical cases, as indicated by the implementation of CT scanning by different forensic institutions worldwide. Advances in CT imaging techniques over the past few decades have finally led some authors to propose that virtual autopsy, a radiological method applied to post-mortem analysis, is a reliable alternative to traditional autopsy, at least in certain cases. The authors investigate the occurrence and the causes of errors and mistakes in diagnostic imaging applied to virtual autopsy. A case of suicide by a gunshot wound was submitted to full-body CT scanning before autopsy. We compared the first examination of sectional images with the autopsy findings and found a preliminary misdiagnosis in detecting a peritoneal lesion by gunshot wound that was due to radiologist's error. Then we discuss a new emerging issue related to the risk of diagnostic failure in virtual autopsy due to radiologist's error that is similar to what occurs in clinical radiology practice.
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Boris Pasternak’s poemy are acutely self-conscious of their place in the epic tradition. Lieutenant Schmidt (LS) represents one attempt at exploring the parameters of the poema itself as the poet makes a “difficult” transition from “lyric thinking” to “the epic.” In this article I examine this transition against a contemporaneous example in the genre, Tsvetaeva’s Poema of the End (PE). In LS, structural elements of the poema are counterposed to those of PE. While PE amplifies the individual voice, LS muffles what is personal for the sake of the public voice. While PE is atemporal, LS is historical. While PE unfolds on symbolic planes, with elements of plot kept to a bare minimum (a single moment of separation), LS is a plot-driven account based on concrete, documentary material. Finally, while PE is an “overgrown lyric”—representing the “lyric thinking” that Pasternak hopes to transcend— LS is an exploration of the possibilities that a more traditional model of the poema can offer. Although in the present analysis I draw on several theories of poetic genres, this is by no means an exhaustive study of epic versus lyric forms of poetry. Instead, my analysis focuses on those structural and thematic features of the poema that the poets themselves perceived as central to their texts. Pasternak, for his part, develops the structure and thematics of his poema in ways that are inspired by PE, but also, as we will see, in more significant ways, contrast with it.
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In this study I consider the role of poetic description in Pasternak’s ‘Deviat’sot piatyi god’ (‘1905’) in the context of the genre of the poema. Descriptive passages in poetic narratives, as a rule, provide a static setting for a protagonist’s actions. In the absence of any single hero in Pasternak’s poema, topography itself begins to move. I examine the categories of stasis and motion, central to ‘1905’, at the intersection of the visual and the verbal. The idea of reanimating the events of the first Russian revolution twenty years after the fact borders on the ekphrastic in places, where the poet transposes techniques and genres from the visual arts into a verse epic. Finally, I suggest that aesthetic perception itself is the dominant principle in the poema, as opposed to documentary faithfulness, which is traditionally emphasized in the scholarship on this work.