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Le travail offre une vision d’ensemble des représentations du Moyen Âge tardif (XIVe-XVIe siècles), consacrées à des héroïnes féminines, en vue d’une étude de synthèse encore manquante sur le sujet. Le domaine culturel examiné est français, mais le panorama est élargi aux représentations provençales et toscanes quand on a de traces de représentation en France, même si le texte original est perdu. Les protagonistes des drames conservés sont des héroïnes de la foi : l’étude se focalise en particulier sur les drames qui mettent en scène des martyres. En outre, sont analysés d’un côté deux dialogues dramatiques latins de Hrotsvita (Xe siècle), qui constituent l’exemple le plus ancien d’un drame médiéval consacré à une sainte martyre, dans une perspective comparatiste qui prend aussi en compte la diachronie ; de l’autre côté, sont proposés des excursus sur le culte et l’iconographie ainsi qu’une comparaison avec les légendes hagiographiques. Le commentaire des textes du corpus révèle non seulement leurs qualités poétiques et leurs potentialités performatives, mais il présente aussi les constantes dramaturgiques qui les relient ainsi que les singularités qui les distinguent. Enfin, la comparaison avec deux exemples de drames européens de la même époque qui mettent en scène respectivement une héroïne historique et une figure légendaire, placées dans un horizon mondain et non saint, vient enrichir la lecture de l’héroïne martyre. La thèse se donne pour perspective de montrer que les problèmes posés par les textes (la stigmatisation du sujet féminin libre, la répression de la résistance au pouvoir, la contradiction entre un corps vulnérable et une parole puissante) sont d’un intérêt considérable non seulement pour le lecteur expert, mais aussi pour un spectateur et un metteur en scène potentiels, de sorte que se trouve justifiée la redécouverte de ces représentations médiévales par et sur les scènes d’aujourd’hui.
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Dall’inizio del XXI secolo, un’importante rivoluzione tecnologica è in corso nel campo delle neuroscienze: l’idea di base è quella di attivare/inibire con la luce un neurone che normalmente non è in grado di rispondere a tale stimolo. Si tratta di un approccio che integra metodi ottici e genetici per controllare l’attività di cellule eccitabili e di circuiti neuronali. La combinazione di metodi ottici con strumenti fotosensibili geneticamente codificati (optogenetica) offre l’opportunità di modulare e monitorare rapidamente un gran numero di eventi neuronali e la capacità di ricreare i modelli fisiologici, spaziali e temporali dell’attività cerebrale. Le tecniche di stimolazione ottica possono rispondere ad alcune delle problematiche legate alla stimolazione elettrica, fornendo una stimolazione più selettiva, una maggiore risoluzione spaziale e una minore invasività del dispositivo, evitando gli artefatti elettrici che complicano le registrazioni dell’attività neuronale elettricamente indotta. Quest’innovazione ha motivato lo sviluppo di nuovi metodi ottici per la fotostimolazione neuronale, tra cui la fotostimolazione neuronale nell’infrarosso, le tecniche di scansione del fascio e di fotostimolazione parallela, ciascuna con i suoi vantaggi e limiti. Questa tesi illustra i principi di funzionamento delle tecniche di fotostimolazione ed il loro utilizzo in optogenetica, presentandone i vantaggi e gli inconvenienti. Infine, nell’elaborato è presa in considerazione la possibilità di combinare i metodi di fotostimolazione con approcci di imaging ottico funzionale innovativi per un’indagine più ampia, mirata e completa del circuito neuronale. Sebbene siano necessari ulteriori studi, le tecniche di fotostimolazione in optogenetica sono quindi molto promettenti per la comprensione dei disturbi neuronali, svelando la codifica neurale e facilitando nuovi interventi per la diagnosi e terapia di malattie neurologiche.
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L'abbandono del cliente, ossia il customer churn, si riferisce a quando un cliente cessa il suo rapporto con l'azienda. In genere, le aziende considerano un cliente come perso quando un determinato periodo di tempo è trascorso dall'ultima interazione del cliente con i servizi dell'azienda. La riduzione del tasso di abbandono è quindi un obiettivo di business chiave per ogni attività. Per riuscire a trattenere i clienti che stanno per abbandonare l'azienda, è necessario: prevedere in anticipo quali clienti abbandoneranno; sapere quali azioni di marketing avranno maggiore impatto sulla fidelizzazione di ogni particolare cliente. L'obiettivo della tesi è lo studio e l'implementazione di un sistema di previsione dell'abbandono dei clienti in una catena di palestre: il sistema è realizzato per conto di Technogym, azienda leader nel mercato del fitness. Technogym offre già un servizio di previsione del rischio di abbandono basato su regole statiche. Tale servizio offre risultati accettabili ma è un sistema che non si adatta automaticamente al variare delle caratteristiche dei clienti nel tempo. Con questa tesi si sono sfruttate le potenzialità offerte dalle tecnologie di apprendimento automatico, per cercare di far fronte ai limiti del sistema storicamente utilizzato dall'azienda. Il lavoro di tesi ha previsto tre macro-fasi: la prima fase è la comprensione e l'analisi del sistema storico, con lo scopo di capire la struttura dei dati, di migliorarne la qualità e di approfondirne tramite analisi statistiche il contenuto informativo in relazione alle features definite dagli algoritmi di apprendimento automatico. La seconda fase ha previsto lo studio, la definizione e la realizzazione di due modelli di ML basati sulle stesse features ma utilizzando due tecnologie differenti: Random Forest Classifier e il servizio AutoML Tables di Google. La terza fase si è concentrata su una valutazione comparativa delle performance dei modelli di ML rispetto al sistema storico.
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Il presente elaborato offre una proposta di traduzione verso l'italiano dei primi 30 capitoli del webcomic cinese Xie Wendong. Il lavoro svolto vuole sottolineare l'importanza dei recenti sviluppi tecnologici per il panorama mondiale del fumetto e porre l'attenzione sulle scelte traduttive operate nella resa dell'opera citata. A questo proposito, la proposta di traduzione è preceduta da una descrizione delle caratteristiche del fumetto e un excursus storico sulla nascita e lo sviluppo della nona arte (capitolo 1) e da un approfondimento sulla sua evoluzione con riferimento alle tecnologie digitali e alla comunicazione via Internet (capitolo 2). I capitoli 3 e 4 si concentrano sulla traduzione del fumetto, rispettivamente descrivendone le principali sfide e le diverse strategie adottabili per la sua resa, e proponendo un'analisi dettagliata del lavoro svolto, in cui verranno evidenziati gli aspetti più importanti e le scelte traduttive compiute, influenzate dalle caratteristiche del medium e dettate dalla volontà di riportare nella versione italiana gli elementi salienti dell'originale.
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La città di Buenos Aires nasconde al suo interno numerose forze che si respingono e si amalgamano in un movimento continuo. L’area della Villa 31 rappresenta un nodo centrale in cui la città stocastica e la città deterministica si confrontano. In questo luogo, a lungo abbandonato, gli abitanti hanno dato vita ad un’altra città. Confrontarsi con questa realtà, significa analizzarne la storia e le vicissitudini politiche che la caratterizzano, ascoltare le voci di chi la vive e di ciò che la circonda. È necessario andare oltre ciò che è visibile e misurabile. Il progetto utilizza una metodologia in grado di astrarre la natura più intima del luogo, conservarla e restituirle nuovi spazi. Secondo il principio per cui, ogni essere umano ha diritto ad una casa degna in cui accrescere la propria persona e con la premessa che sia necessario uno stravolgimento del sistema economico-politico, il progetto offre una nuova visione della Villa 31. Grandi spazi verdi invadono il territorio e lo riconnettono al resto della città. Le abitazioni, dapprima ammucchiate le une alle altre, crescono in verticale attraverso un polmone che prolunga la vita pubblica dalla strada fino all’ultimo piano degli edifici. Le tradizioni della popolazione rimangono intatte e trovano nuovi e più grandi spazi in cui realizzarsi. Ogni abitante disporrà della libertà e dei mezzi per sostenere il suo focolare e mantenere lo spirito di unione e comunità che li contraddistingue.
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Questo elaborato intende illustrare come il successo della serie Netflix Original Dark abbia reso la Germania uno dei più grandi esportatori europei di serie tv sul mercato globale. La tesi è articolata in tre capitoli: nel primo viene fornita un’introduzione sulla nascita della piattaforma di streaming Netflix fino al suo arrivo in Europa e sulla distribuzione delle prime coproduzioni europee, per poi concentrarsi sul caso di studio della serie Dark, spiegando come si siano svolti i processi produttivi e distributivi, fino ad arrivare alla campagna marketing adottata per pubblicizzare l’uscita delle tre stagioni. Nel secondo capitolo viene presentata una panoramica delle tematiche che hanno determinato il successo di Dark, cercando di approfondire i diversi livelli di lettura che la serie offre all’interno della trama, talvolta solo accennati e difficoltosi da decifrare per il fruitore. Il terzo ed ultimo capitolo si concentra sulla ricezione che la serie Dark ha avuto a livello globale e sulla storia della televisione tedesca, analizzando come i paradigmi produttivi e distributivi siano mutati con l’avvento delle piattaforme di streaming.
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Sempre più spesso negli ultimi decenni la figura e la musica di Carlo Ambrogio Lonati (c.1645-post 1701) hanno destato l’interesse degli studiosi e degli esecutori, i quali hanno preso in considerazione singoli aspetti della sua biografia e della sua produzione. Tuttavia, il processo di riscoperta e di recupero è stato ostacolato dalla mancanza di un’investigazione complessiva e integrata, capace tanto di dar conto della poliedricità di Lonati – violinista, compositore, cantante, didatta – quanto di riesaminare e ricontestualizzare le sue composizioni. Questa dissertazione tenta di colmare tale lacuna e propone una riconsiderazione di Lonati alla luce della sua produzione per violino. L’impiego di un approccio circolare fa in modo che mentre le composizioni violinistiche offrono un canale privilegiato allo studio del percorso artistico e dell’opera di questo compositore, la riconsiderazione critica della biografia permette di calare la musica per violino in un contesto ampio, oltre le distinzioni tra generi. L’integrazione di approcci metodologici differenti ha permesso di proporre una visione completamente nuova del compositore e di riformulare lo studio delle sonate violinistiche. Uno scrupoloso studio codicologico e filologico ha investito quattro testimoni a stampa e diciannove manoscritti e ha permesso di riconsiderare profondamente alcune composizioni già individuate. Suddivise in certe, attribuibili e dubbie, le trentuno sonate sono state poste sotto la lente di diverse prospettive interpretative e analitiche e appaiono differenti per tradizione e statuto testuale, stile, forma e scrittura. Il quadro multiforme che esse descrivono permette un approccio trasversale al repertorio violinistico e strumentale europeo del tardo Sei e del primo Settecento e introduce questioni relative all’autorialità, all’attribuzionismo e ai concetti di opus, creatività e stile. L’edizione critica delle diciannove sonate per violino inedite offre un primo confronto con questo repertorio; l’inventario di tutte le composizioni oggi note attribuite a Lonati fornisce invece le basi per i prossimi studi.
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Esta tesis doctoral aborda un tema complejo y de actualidad. Complejo, porque no es posible estudiarlo desde un punto de vista jurídico, sin un conocimiento previo de la tecnología subyacente - el blockchain. Y de actualidad, porque esta tecnología ya ha tenido un profundo impacto en el sector financiero en general, coincidiendo con una tendencia reguladora en este campo que no tiene precedentes normativos en los que basarse. El mundo financiero, el derecho bancario, el derecho de valores y los contratos comerciales se enfrentan a retos que no se pueden ignorar. Este trabajo de investigación aborda esta tecnología desde una perspectiva jurídica, valorando en qué medida el ordenamiento jurídico se está adaptando al ritmo exigido; en qué medida el régimen jurídico vigente ofrece soluciones y puede aplicarse, con ligeras adaptaciones, a esta nueva realidad económico-comercial; y, por último, cuáles son los elementos y características diferenciales de las aplicaciones de la tecnología blockchain, que deben tenerse en cuenta para una adecuada regulación de las mismas, que responda a los problemas que plantean. Conocer los beneficios, riesgos y ventajas son elementos esenciales a considerar en el proceso de regulación, ya iniciado y guiado por la UE, en su voluntad de apostar por la innovación digital en la economía de la Eurozona.
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La tesi adotta una prospettiva etnostorica rafforzata da una metodologia etnografica per analizzare lo sviluppo dei processi di politicizzazione nel territorio boliviano dal periodo coloniale ad oggi, collocandoli all’interno di un più ampio sistema di relazioni economiche, politiche e sociali dettate dall’eterogeneo sviluppo del capitalismo globale; la tesi mostra sia il modo specifico in cui, nelle varie contingenze storiche, queste relazioni hanno riorganizzato l’«abigarrada» società boliviana e inciso sui processi di politicizzazione, sia il modo in cui i soggetti hanno contestato e messo in tensione tale riorganizzazione. Per l’analisi si partirà dalla posizione di quei soggetti che sono stati definiti alternativamente come indios, indigeni, campesinos nel territorio boliviano, guardando alle connessioni politiche che questi hanno messo in campo con diversi soggetti – donne, lavoratori, attivisti urbani. Questa posizione offre una «prospettiva epistemologica privilegiata» per indagare il modo in cui i movimenti sociali impattano nell’articolazione tra Stato, società civile e capitale, non perché tali soggetti sono portatori di un’autenticità alternativa al capitalismo, ma perché il modo in cui riattivano quell’insieme di miti, credenze e residui precapitalistici – i «resabios» – che concorrono alla «memoria larga» delle lotte, innestandoli su elementi introdotti dal capitalismo, mostra la loro capacità di sovvertire la posizione subalterna che la riproduzione del capitale nel territorio boliviano ha imposto loro. Si mostreranno anche le tensioni e i conflitti dati dalle diverse posizioni che donne e uomini, giovani e anziani, figure d’autorità e ‘base’ assumono all’interno della loro identificazione come indigeni. La ricerca permette di affermare che l’identità indigena è il prodotto della risposta istituzionale che di volta in volta è stata data per neutralizzare l’emergenza politica di soggetti la cui eterogeneità non ha impedito, ma al contrario ha reso possibile, un’accumulazione di forza tale da mettere in crisi gli assetti politici, economici e istituzionali dello Stato post-coloniale.
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Nel seguente documento di tesi lo scopo della tecnologia blockchain è quello di creare un’architettura sicura per gli scambi di utility token basata su un sistema distribuito, ovvero un insieme eterogeneo formato da più calcolatori che appare all’utilizzatore come un unico dispositivo. Questa tesi descrive la progettazione e realizzazione di una rete blockchain Stellar permissioned capace di gestire transazioni di token applicabile a innumerevoli contesti all’interno di un ecosistema di pagamenti e di servizi. La tecnologia blockchain offre molteplici vantaggi tra cui la possibilità di diminuire le commissioni delle transazioni rispetto agli attuali sistemi di pagamento. L’architettura dell’infrastruttura di rete progettata prevede, oltre ai nodi della rete blockchain vera e propria, altri server che si occupano in particolare di offrire un servizio di database di custodia delle chiavi, un servizio di load balancing ed un servizio di accesso ai dati presenti nella rete tramite chiamate API fornite dai nodi Horizon. Oltre a questi è stato creato un elemento ad-hoc, ovvero il software BTKL, utilizzato per semplificare la comunicazione con la blockchain e per incrementare la sicurezza di comunicazione con il database di custodia.
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Questa tesi ha l'obiettivo di presentare un’esperienza di didattica laboratoriale come elemento di sostegno all’insegnamento della geometria, attualmente in declino nella scuola dell’obbligo italiana. Il lavoro, che inquadra brevemente la storia dell’insegnamento della geometria, con accenni alle probabili cause della sua decadenza e alle problematiche legate al suo insegnamento in Italia, offre alcuni spunti per ridare alla materia il valore che le spetta. A tale riguardo si prende in esame un esperimento di didattica con esito positivo: un laboratorio geometrico, imperniato sui tre criteri di congruenza dei triangoli, ideato e attuato nel corso del tirocinio universitario, in due classi di un Liceo Scientifico Statale.
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Oggigiorno l'individuazione diagnostica precoce della SARS-CoV-2 attraverso tamponi molecolari è fondamentale per interrompere la trasmissione del virus. Tuttavia, il monitoraggio della diffusione virale attraverso il test standard di RT-qPCR individuale comporta un elevato costo per ciascun tampone nasofaringeo analizzato e i reagenti chimici per l’estrazione dell’RNA virale sono sempre meno disponibili. Per ovviare a tali ostacoli, è stata ripresa la tecnica di group testing, sviluppata per la prima volta da Dorfman nel 1943 per individuare i soggetti affetti da sifilide prima del loro arruolamento. Questa strategia minimizza il numero di test condotti su un insieme di campioni: se un gruppo di n campioni risulta negativo, allora la condizione di ciascuno di essi è stata determinata mediante un solo test invece che con n test individuali. Negli ultimi due anni sono state sviluppate strategie in grado di migliorare le prestazioni del test di gruppo: per scenari a bassa prevalenza l’algoritmo dell’ipercubo rileva un singolo campione positivo in pool con dimensioni fino a 100 campioni attraverso due o più turni di test; invece, il P-BEST utilizza un solo turno di analisi, ma le dimensioni massime dei pool sono più ridotte. Per scenari ad alta prevalenza (10%) il team italiano dell’Università di Bologna ha progettato un metodo che identifica e rileva i membri infetti con un solo turno di test. Tuttavia, affinché il group testing sia efficace come l’analisi individuale dei tamponi molecolari, è necessario minimizzare l’effetto di diluizione, correlato alla dimensione del pool e causa di insorgenza di falsi negativi, nonché di un calo nella sensibilità nei test. I dati ottenuti da questi studi hanno dimostrato che questa strategia offre grandi potenzialità. Essa è essenziale per le indagini di routine della popolazione e concede vantaggi amplificati soprattutto se vengono testati soggetti quotidianamente in contatto tra loro, come famiglie o colleghi di lavoro.
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Questa tesi offre un contributo strategico e progettuale al processo di sviluppo del Piano Strategico per il centro storico della città di Faenza. L’argomento, l’ambito di intervento e il focus progettuale sono condivisi con l’amministrazione locale. L’oggetto è la rigenerazione del “comparto dei licei”, una porzione fortemente identitaria e riconoscibile del centro, che costituisce un nodo irrisolto da tempo. L’area è caratterizzata da notevoli potenzialità: adiacente alla zona pedonale/monumentale/commerciale, densamente popolata, frequentata dagli studenti delle numerose scuole secondarie presenti. Ciononostante, le condizioni positive sono inespresse e restano forti le criticità, evidenziate dalla presenza di alcuni edifici pubblici indecisi, non utilizzati e in stato di parziale abbandono. La tesi propone una analisi qualitativa delle questioni aperte e sviluppa un approccio trasversale basato sulla messa in rete degli spazi a vocazione pubblica, con particolare attenzione al sistema delle corti e alla connessione degli spazi interclusi. Vengono stabiliti chiari criteri di approccio e viene proposta una strategia di intervento basata su più livelli: urbanistica, architettura, identità dei luoghi e connotazione dello spazio pubblico, strategia di riuso degli spazi, assetto della mobilità.
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A partire dal suo cultural turn, la geografia si è dedicata ad oggetti apparentemente lontani dal suo campo disciplinare, come i prodotti di finzione di natura mediale, studiati secondo una prospettiva interdisciplinare, ma rivendicando una propria specificità metodologico-epistemologica, tale che permetta l’analisi dei processi di territorializzazione doppi (sia sulla Terra che nei media). Tra i prodotti culturali-mediali che alimentano un immaginario fortemente geografico, si distinguono oggi i Social e le canzoni, nei quali si assiste ad una mediazione del territorio e all’esposizione di processi territoriali configurativi che alimentano l’immagine del territorio stesso nel mediascape, favorendo anche un suo sviluppo, soprattutto in chiave turistica. L’area di Pavia e provincia, in Italia, fatica ad imprimersi nel panorama mediale nazionale, che ne ha veicolato, soprattutto tramite i media (audio)visivi, l’immagine di un territorio chiuso e autoriflettente, da cui si può solo passare o fuggire. Tale immagine è tuttavia ri-negoziata da prodotti realizzati da attori locali, come quelli dei due casi-studio di questo lavoro: la pagina Instagram paviacartoon, che offre un’originale contaminazione tra mondi finzionali cartoneschi e territorio locale, e la produzione/attività del gruppo dialettale I Fiö dla nebia. L’analisi geografica di questi prodotti mette in luce il loro originale carattere narrativo e configurativo, svelando un inedito potenziale turistico, particolarmente spendibile in un’ottica di sviluppo locale. Considerando come fondamentale l’analisi dei paesaggi mediali di un’area, soprattutto in un’ottica di sviluppo territoriale, si può osservare come l’immagine del territorio pavese, se adeguatamente filtrata con consapevolezza da uomini del territorio, e se supportata tramite scelte accurate sia politiche che di governance territoriale, possa essere oggetto di pratiche che gioverebbero allo sviluppo del territorio stesso, soprattutto in chiave turistica.
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Questo elaborato si propone di presentare il progetto Il Teatro Fa Bene realizzato da Jacopo Fo in collaborazione con Eni Foundation e i Medici con l’Africa CUAMM, con l’obiettivo di dimostrare che l’arte del teatro può essere uno strumento di sensibilizzazione e cambiamento attraverso la propria forza emotiva e tramite il suo linguaggio universale, quello del corpo. Lo spettacolo è stato ideato allo scopo di portare informazione e prevenzione sanitaria nella regione di Cabo Delgado, a nord del Mozambico, al fine di promuovere la salute materno-infantile e la partecipazione delle donne nei Centri di Salute che il CUAMM gestisce nel paese. Il primo capitolo offre una rapida panoramica della storia mozambicana focalizzandosi sugli eventi sociali più rilevanti per contestualizzare il progetto che viene esposto; nel secondo capitolo, invece, si trattano più da vicino i fattori che determinano la scarsa affluenza nei centri di salute come conseguenza del forte legame con la tradizione medica dei “curandeiros”. Il terzo capitolo presenta il progetto e ne descrive le fasi di sviluppo, includendo la trama dello spettacolo ed esponendo i cambiamenti rilevati in seguito all’iniziativa; infine, il quarto comprende una piccola intervista che Jacopo Fo ha gentilmente concesso telefonicamente.