859 resultados para Data mining, Business intelligence, Previsioni di mercato
Resumo:
I convertible bonds sono degli strumenti finanziari che conferiscono al suo possessore la facoltà di scegliere se, una volta scaduta l'obbligazione, essere rimborsato tramite una somma di denaro (valore nominale) oppure convertire l'obbligazione in un numero predefinito di azioni. Successivamente si è trattato l’argomento della tesi, i reverse convertible bonds. Queste obbligazioni sono simili ai convertible bonds con la differenza che in tal caso il diritto di scegliere se convertire o meno l'obbligazione in azioni è lasciato all'emittente e non al sottoscrittore. I reverse convertible si ottengono dalla combinazione di un coupon bond ordinario (senza l'opzione di conversione) a breve termine e di un'opzione put sulle azioni sottostanti. E' stata analizzata la formula di valutazione dei reverse convertible bonds, data dalla differenza tra il prezzo di un coupon-bond ordinario emesso dalla stessa società e il prezzo di un'opzione put (quest'ultimo moltiplicato per il rapporto di conversione, ossia per il numero di azioni che si ottengono dalla conversione di ciascuna obbligazione convertibile). E’ stata poi fatta un’analisi empirica dei prezzi dei reverse convertible bonds. Sono stati calcolati i prezzi di 7 reverse convertible utilizzando i dati forniti dal database finanziario e macroeconomico, Thomson Reuters Datastream.I prezzi calcolati sono stati poi confrontati con i prezzi di mercato di tali obbligazioni relativamente allo stesso istante temporale, il giorno 6/6/2016.
Resumo:
Con lo sviluppo di sorgenti capaci di sostenere scariche di non equilibrio a pressione atmosferica è nato un notevole interesse per le applicazioni biomediche del plasma, data la generazione nella scarica di una varietà di agenti efficaci in più ambiti. I plasmi di questo tipo, caratterizzati principalmente da una temperatura macroscopica vicina a quella ambiente, sono infatti già utilizzati, ad esempio, per la sterilizzazione, per il trattamento di polimeri per migliorarne la biocompatibilità, e per l’accelerazione del processo di coagulazione del sangue. In questo lavoro verrà presentata un’altra possibilità applicativa, sempre nel settore della plasma medicine, ovvero l’utilizzo dei plasmi per il trattamento di cellule cancerose, che sta avendo un particolare successo a causa dei risultati ottenuti dai vari gruppi di ricerca che sottintendono un suo possibile futuro nel trattamento di neoplasie. Verrà presentata una breve introduzione alla fisica del plasma, mostrando alcuni parametri che caratterizzano questo stato della materia, concentrandosi in particolare sui plasmi non termici o di non equilibrio, per poi passare al processo di ionizzazione del gas. Nel secondo capitolo sono approfondite due sorgenti per la generazione di plasmi non termici, la scarica a barriera dielettrica e il plasma jet. Il terzo capitolo fornisce una preliminare spiegazione degli agenti generati nella scarica e il rapporto che hanno con la materia con cui interagiscono. L’ultimo capitolo è il fulcro della ricerca, e comprende risultati ottenuti negli ultimi anni da vari gruppi di ricerca di molte nazionalità, e una breve parte riguardante la sperimentazione originale svolta anche in mia presenza dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi”, rappresentato principalmente dal professor Carlo Angelo Borghi e dal professor Gabriele Neretti.
Resumo:
Data la sempre maggiore richiesta di fabbisogno energetico, si è sviluppata una nuova filosofia nella gestione dei consumi energetici, il DSM (demand side management), che ha lo scopo di incoraggiare il consumatore ad usare energia in modo più intelligente e coscienzioso. Questo obiettivo, unito all’accumulo di energia da fonti rinnovabili, permetterà un abbassamento dell’utilizzo dell’energia elettrica proveniente dal consumo di fonti non rinnovabili e altamente inquinanti come quelle a combustibili fossili ed una diminuzione sia del consumo energetico, sia del costo per produrre energia che dell’energia stessa. L’home automation e la domotica in ambiente domestico rappresentano un esempio di DSM. L’obiettivo di questa tesi è quello di creare un sistema di home automation utilizzando tecnologie opensource. Sono stati utilizzati device come board Arduino UNO, Raspberry Pi ed un PC con sistema operativo GNU/Linux per creare una simulazione di un sistema di home automation abbinato alla gestione di celle fotovoltaiche ed energy storaging. Il sistema permette di poter spegnere un carico energetico in base a delle particolari circostanze come, per esempio, il superamento di una certa soglia di consumo di energia elettrica. Il software utilizzato è opensource e mira a poter ottimizzare il consumo energetico secondo le proprie finalità. Il tutto a dimostrare che si può creare un sistema di home automation da abbinare con il presente e futuro delle fonti rinnovabili utilizzando tecnologie libere in modo tale da preservare privacy e security oltre che customizzazione e possibilità di adattamento a diverse circostanze. Nella progettazione del sistema è stato implementato un algoritmo per gestire varie situazioni all’interno di un ambiente domestico. La realizzazione di tale algoritmo ha prodotto ottimi risultati nella raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il progetto di questa tesi può essere ulteriormente ampliato ed il codice è reperibile in un repository pubblico.
Resumo:
During the past decade, there has been a dramatic increase by postsecondary institutions in providing academic programs and course offerings in a multitude of formats and venues (Biemiller, 2009; Kucsera & Zimmaro, 2010; Lang, 2009; Mangan, 2008). Strategies pertaining to reapportionment of course-delivery seat time have been a major facet of these institutional initiatives; most notably, within many open-door 2-year colleges. Often, these enrollment-management decisions are driven by the desire to increase market-share, optimize the usage of finite facility capacity, and contain costs, especially during these economically turbulent times. So, while enrollments have surged to the point where nearly one in three 18-to-24 year-old U.S. undergraduates are community college students (Pew Research Center, 2009), graduation rates, on average, still remain distressingly low (Complete College America, 2011). Among the learning-theory constructs related to seat-time reapportionment efforts is the cognitive phenomenon commonly referred to as the spacing effect, the degree to which learning is enhanced by a series of shorter, separated sessions as opposed to fewer, more massed episodes. This ex post facto study explored whether seat time in a postsecondary developmental-level algebra course is significantly related to: course success; course-enrollment persistence; and, longitudinally, the time to successfully complete a general-education-level mathematics course. Hierarchical logistic regression and discrete-time survival analysis were used to perform a multi-level, multivariable analysis of a student cohort (N = 3,284) enrolled at a large, multi-campus, urban community college. The subjects were retrospectively tracked over a 2-year longitudinal period. The study found that students in long seat-time classes tended to withdraw earlier and more often than did their peers in short seat-time classes (p < .05). Additionally, a model comprised of nine statistically significant covariates (all with p-values less than .01) was constructed. However, no longitudinal seat-time group differences were detected nor was there sufficient statistical evidence to conclude that seat time was predictive of developmental-level course success. A principal aim of this study was to demonstrate—to educational leaders, researchers, and institutional-research/business-intelligence professionals—the advantages and computational practicability of survival analysis, an underused but more powerful way to investigate changes in students over time.
Resumo:
Thanks to the advanced technologies and social networks that allow the data to be widely shared among the Internet, there is an explosion of pervasive multimedia data, generating high demands of multimedia services and applications in various areas for people to easily access and manage multimedia data. Towards such demands, multimedia big data analysis has become an emerging hot topic in both industry and academia, which ranges from basic infrastructure, management, search, and mining to security, privacy, and applications. Within the scope of this dissertation, a multimedia big data analysis framework is proposed for semantic information management and retrieval with a focus on rare event detection in videos. The proposed framework is able to explore hidden semantic feature groups in multimedia data and incorporate temporal semantics, especially for video event detection. First, a hierarchical semantic data representation is presented to alleviate the semantic gap issue, and the Hidden Coherent Feature Group (HCFG) analysis method is proposed to capture the correlation between features and separate the original feature set into semantic groups, seamlessly integrating multimedia data in multiple modalities. Next, an Importance Factor based Temporal Multiple Correspondence Analysis (i.e., IF-TMCA) approach is presented for effective event detection. Specifically, the HCFG algorithm is integrated with the Hierarchical Information Gain Analysis (HIGA) method to generate the Importance Factor (IF) for producing the initial detection results. Then, the TMCA algorithm is proposed to efficiently incorporate temporal semantics for re-ranking and improving the final performance. At last, a sampling-based ensemble learning mechanism is applied to further accommodate the imbalanced datasets. In addition to the multimedia semantic representation and class imbalance problems, lack of organization is another critical issue for multimedia big data analysis. In this framework, an affinity propagation-based summarization method is also proposed to transform the unorganized data into a better structure with clean and well-organized information. The whole framework has been thoroughly evaluated across multiple domains, such as soccer goal event detection and disaster information management.
Resumo:
Ensemble Stream Modeling and Data-cleaning are sensor information processing systems have different training and testing methods by which their goals are cross-validated. This research examines a mechanism, which seeks to extract novel patterns by generating ensembles from data. The main goal of label-less stream processing is to process the sensed events to eliminate the noises that are uncorrelated, and choose the most likely model without over fitting thus obtaining higher model confidence. Higher quality streams can be realized by combining many short streams into an ensemble which has the desired quality. The framework for the investigation is an existing data mining tool. First, to accommodate feature extraction such as a bush or natural forest-fire event we make an assumption of the burnt area (BA*), sensed ground truth as our target variable obtained from logs. Even though this is an obvious model choice the results are disappointing. The reasons for this are two: One, the histogram of fire activity is highly skewed. Two, the measured sensor parameters are highly correlated. Since using non descriptive features does not yield good results, we resort to temporal features. By doing so we carefully eliminate the averaging effects; the resulting histogram is more satisfactory and conceptual knowledge is learned from sensor streams. Second is the process of feature induction by cross-validating attributes with single or multi-target variables to minimize training error. We use F-measure score, which combines precision and accuracy to determine the false alarm rate of fire events. The multi-target data-cleaning trees use information purity of the target leaf-nodes to learn higher order features. A sensitive variance measure such as f-test is performed during each node’s split to select the best attribute. Ensemble stream model approach proved to improve when using complicated features with a simpler tree classifier. The ensemble framework for data-cleaning and the enhancements to quantify quality of fitness (30% spatial, 10% temporal, and 90% mobility reduction) of sensor led to the formation of streams for sensor-enabled applications. Which further motivates the novelty of stream quality labeling and its importance in solving vast amounts of real-time mobile streams generated today.
Resumo:
Resuscitation and stabilization are key issues in Intensive Care Burn Units and early survival predictions help to decide the best clinical action during these phases. Current survival scores of burns focus on clinical variables such as age or the body surface area. However, the evolution of other parameters (e.g. diuresis or fluid balance) during the first days is also valuable knowledge. In this work we suggest a methodology and we propose a Temporal Data Mining algorithm to estimate the survival condition from the patient’s evolution. Experiments conducted on 480 patients show the improvement of survival prediction.
Resumo:
Méthodologie: Simulation; Analyse discriminante linéaire et logistique; Arbres de classification; Réseaux de neurones en base radiale
Resumo:
Introducción: El dolor lumbar y los desórdenes músculo esqueléticos comprometen la salud y la calidad de vida de los trabajadores, pueden poner en riesgo el futuro laboral de las personas. bjetivo: Estimar la prevalencia de dolor lumbar y los posibles factores biomecánicos asociados en el personal operativo y administrativo en una empresa manufacturera de jabón en Bogotá, en el año 2016 Metodología: Estudio de corte transversal donde se evaluó el riesgo biomecánico y la prevalencia del dolor lumbar en personal administrativo (138) y operativo (165); se utilizó como instrumento el ERGOPAR validado en España. Se revisó la asociación utilizando la prueba Chi Cuadrado de Pearson, con un nivel de significación α 0.05 Resultados: 303 trabajadores de una empresa manufacturera de jabón en Bogotá, donde predominó el género masculino (51,82%) y la población adulta media entre 30-39 años (57,42%). La prevalencia del dolor lumbar en la población fue de 61,39% (186). La edad no se asoció estadísticamente al dolor lumbar. Se encontró asociación estadística entre el síntoma dolor lumbar y extensión de cuello (p=0,05 OR1.95 IC 1.33-2.88), así como con agarrar o sujetar objetos (p= 0,036. OR 2.3 IC 1.59-3.51) y con las exigencias físicas laborales (p= 0.001 OR 1.99 IC 1.31-3.02). Conclusiones: La población estudiada presentó una alta prevalencia de dolor lumbar, con predominio en personal que realiza labores operativas, y del género femenino. La adopción de posturas de extensión del cuello y la sujeción o agarre de objetos son factores asociados directamente con la aparición de lumbalgia.
Resumo:
Las enfermedades huérfanas en Colombia, se definen como aquellas crónicamente debilitantes, que amenazan la vida, de baja prevalencia (menor 1/5000) y alta complejidad. Se estima que a nivel mundial existen entre 6000 a 8000 enfermedades raras diferentes(1). Varios países a nivel mundial individual o colectivamente, en los últimos años han creado políticas e incentivos para la investigación y protección de los pacientes con enfermedades raras. Sin embargo, a pesar del creciente número de publicaciones; la información sobre su etiología, fisiología, historia natural y datos epidemiológicos persiste escasa o ausente. Los registros de pacientes, son una valiosa herramienta para la caracterización de las enfermedades, su manejo y desenlaces con o sin tratamiento. Permiten mejorar políticas de salud pública y cuidado del paciente, contribuyendo a mejorar desenlaces sociales, económicos y de calidad de vida. En Colombia, bajo el decreto 1954 de 2012 y las resoluciones 3681 de 2013 y 0430 de 2013 se creó el fundamento legal para la creación de un registro nacional de enfermedades huérfanas. El presente estudio busca determinar la caracterización socio-demográfica y la prevalencia de las enfermedades huérfanas en Colombia en el periodo 2013. Métodos: Se realizó un estudio observacional de corte transversal de fuente secundaria sobre pacientes con enfermedades huérfanas en el territorio nacional; basándose en el registro nacional de enfermedades huérfanas obtenido por el Ministerio de Salud y Protección Social en el periodo 2013 bajo la normativa del decreto 1954 de 2012 y las resoluciones 3681 de 2013 y 0430 de 2013. Las bases de datos obtenidas fueron re-categorizadas en Excel versión 15.17 para la extracción de datos y su análisis estadístico posterior, fue realizado en el paquete estadístico para las ciencias sociales (SPSS v.20, Chicago, IL). Resultados: Se encontraron un total de 13173 pacientes con enfermedades huérfanas para el 2013. De estos, el 53.96% (7132) eran de género femenino y el 46.03% (6083) masculino; la mediana de la edad fue de 28 años con un rango inter-cuartil de 39 años, el 9% de los pacientes presentaron discapacidad. El registro contenía un total de 653 enfermedades huérfanas; el 34% del total de las enfermedades listadas en nuestro país (2). Las patologías más frecuentes fueron el Déficit Congénito del Factor VIII, Miastenia Grave, Enfermedad de Von Willebrand, Estatura Baja por Anomalía de Hormona de Crecimiento y Displasia Broncopulmonar. Discusión: Se estimó que aproximadamente 3.3 millones de colombianos debían tener una enfermedad huérfana para el 2013. El registro nacional logró recolectar datos de 13173 (0.4%). Este bajo número de pacientes, marca un importante sub-registro que se debe al uso de los códigos CIE-10, desconocimiento del personal de salud frente a las enfermedades huérfanas y clasificación errónea de los pacientes. Se encontraron un total de 653 enfermedades, un 34% de las enfermedades reportadas en el listado nacional de enfermedades huérfanas (2) y un 7% del total de enfermedades reportadas en ORPHANET para el periodo 2013 (3). Conclusiones: La recolección de datos y la sensibilización sobre las enfermedades huérfanas al personal de salud, es una estrategia de vital importancia para el diagnóstico temprano, medidas específicas de control e intervenciones de los pacientes. El identificar apropiadamente a los pacientes con este tipo de patologías, permite su ingreso en el registro y por ende mejora el sub-registro de datos. Sin embargo, cabe aclarar que el panorama ideal sería, el uso de un sistema de recolección diferente al CIE-10 y que abarque en mayor medida la totalidad de las enfermedades huérfanas.
Resumo:
Due to the high standards expected from diagnostic medical imaging, the analysis of information regarding waiting lists via different information systems is of utmost importance. Such analysis, on the one hand, may improve the diagnostic quality and, on the other hand, may lead to the reduction of waiting times, with the concomitant increase of the quality of services and the reduction of the inherent financial costs. Hence, the purpose of this study is to assess the waiting time in the delivery of diagnostic medical imaging services, like computed tomography and magnetic resonance imaging. Thereby, this work is focused on the development of a decision support system to assess waiting times in diagnostic medical imaging with recourse to operational data of selected attributes extracted from distinct information systems. The computational framework is built on top of a Logic Programming Case-base Reasoning approach to Knowledge Representation and Reasoning that caters for the handling of in-complete, unknown, or even self-contradictory information.
Resumo:
Clustering data streams is an important task in data mining research. Recently, some algorithms have been proposed to cluster data streams as a whole, but just few of them deal with multivariate data streams. Even so, these algorithms merely aggregate the attributes without touching upon the correlation among them. In order to overcome this issue, we propose a new framework to cluster multivariate data streams based on their evolving behavior over time, exploring the correlations among their attributes by computing the fractal dimension. Experimental results with climate data streams show that the clusters' quality and compactness can be improved compared to the competing method, leading to the thoughtfulness that attributes correlations cannot be put aside. In fact, the clusters' compactness are 7 to 25 times better using our method. Our framework also proves to be an useful tool to assist meteorologists in understanding the climate behavior along a period of time.
Resumo:
L’attività svolta durante il dottorato è stata incentrata su due tematiche riguardanti: (i) la modifica della composizione chimica delle classiche leghe di alluminio da fonderia per incrementarne la resistenza e stabilità termica; (ii) lo studio del comportamento a fatica di acciai innovativi alto-resistenziali, allo scopo di valutarne il loro utilizzo per la produzione di alberi motore e distribuzione in sostituzione dei tradizionali acciai utilizzati dopo bonifica e trattamento superficiale di nitrurazione. La messa a punto di una lega di alluminio da fonderia con elevata resistenza in temperatura ha richiesto, oltre all’individuazione della composizione chimica, l’ottimizzazione del trattamento termico e una completa caratterizzazione meccanica statica a fatica sia a temperatura ambiente sia a 200°C. L’attività ha permesso di sviluppare una lega, ottenuta aggiungendo 1,3% in peso di rame alla classica lega A357 (Al-Si-Mg), cha ha mostrato avere proprietà meccaniche superiori a quelle delle tradizionali leghe Al-Si-Mg-Cu quali la A354 e C355 sia a temperatura ambiente che a 200 °C dopo lunga esposizione in temperatura. Per quanto riguarda gli acciai innovativi, dopo una preliminare analisi di mercato per individuare quali acciai potessero essere oggetto di studio, è stato valutato come migliorarne le prestazioni a fatica, anche in presenza d’intaglio, attraverso la scelta del trattamento termico più opportuno e del processo di pallinatura. I risultati delle caratterizzazioni microstrutturale e meccanica svolte hanno permesso di individuare due acciai (nomi commerciali K890 e ASP2017) ottenuti per metallurgia delle polveri, ad oggi utilizzati solo per la produzione di stampi e/o utensili, in grado di sostituire gli acciai con cui vengono oggi realizzati i componenti, senza la necessità di eseguire il trattamento di nitrurazione
Resumo:
La scomposizione dei servizi finanziari rappresenta un processo in essere da diverso tempo, che tuttavia ha subito una significativa accelerazione negli ultimi anni, a causa di alcuni fattori, tra cui l’incremento degli scambi commerciali conseguente alla globalizzazione, la crescente finanziarizzazione dell’economia e, da ultimo, l’avvento di Internet, che ha progressivamente cannibalizzato i canali tradizionali del commercio e della finanza. In questo contesto hanno assunto un rilievo crescente, da un lato, la concentrazione degli intermediari finanziari, i quali, aumentando le proprie dimensioni, mirano a beneficiare dei rendimenti di scala crescenti tipici del settore in cui operano, dall’altro, la specializzazione degli operatori, anche non finanziari, che, al fine di aumentare la propria efficienza e diminuire i costi di produzione, si focalizzano su singoli processi o sottoprocessi dei servizi finanziari tradizionali, talvolta innovandoli o creandoli ex novo allo scopo di conquistare quote di mercato. Di fronte a tutto ciò, l’applicazione dell’esenzione IVA rappresenta una sfida per gli interpreti del diritto, in quanto, derogando al principio cardine della neutralità dell’IVA, può divenire o costituire già ora un fattore distorsivo del mercato, alterando la parità di condizioni in cui dovrebbero operare gli intermediari finanziari ed influenzando le scelte organizzative dei medesimi, a discapito dell’efficienza cui dovrebbero fisiologicamente tendere in condizioni di libera concorrenza.
Resumo:
La tesi adotta una prospettiva etnostorica rafforzata da una metodologia etnografica per analizzare lo sviluppo dei processi di politicizzazione nel territorio boliviano dal periodo coloniale ad oggi, collocandoli all’interno di un più ampio sistema di relazioni economiche, politiche e sociali dettate dall’eterogeneo sviluppo del capitalismo globale; la tesi mostra sia il modo specifico in cui, nelle varie contingenze storiche, queste relazioni hanno riorganizzato l’«abigarrada» società boliviana e inciso sui processi di politicizzazione, sia il modo in cui i soggetti hanno contestato e messo in tensione tale riorganizzazione. Per l’analisi si partirà dalla posizione di quei soggetti che sono stati definiti alternativamente come indios, indigeni, campesinos nel territorio boliviano, guardando alle connessioni politiche che questi hanno messo in campo con diversi soggetti – donne, lavoratori, attivisti urbani. Questa posizione offre una «prospettiva epistemologica privilegiata» per indagare il modo in cui i movimenti sociali impattano nell’articolazione tra Stato, società civile e capitale, non perché tali soggetti sono portatori di un’autenticità alternativa al capitalismo, ma perché il modo in cui riattivano quell’insieme di miti, credenze e residui precapitalistici – i «resabios» – che concorrono alla «memoria larga» delle lotte, innestandoli su elementi introdotti dal capitalismo, mostra la loro capacità di sovvertire la posizione subalterna che la riproduzione del capitale nel territorio boliviano ha imposto loro. Si mostreranno anche le tensioni e i conflitti dati dalle diverse posizioni che donne e uomini, giovani e anziani, figure d’autorità e ‘base’ assumono all’interno della loro identificazione come indigeni. La ricerca permette di affermare che l’identità indigena è il prodotto della risposta istituzionale che di volta in volta è stata data per neutralizzare l’emergenza politica di soggetti la cui eterogeneità non ha impedito, ma al contrario ha reso possibile, un’accumulazione di forza tale da mettere in crisi gli assetti politici, economici e istituzionali dello Stato post-coloniale.