974 resultados para Monasterio de Santa Maria del Puig (Valencia)


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Descripció de l' evolució del llinatge dels senyors de Cervià i la fundació del monestir benedictí de Sta. Maria de Cervià l'any 1053 i de la canònica de Sta. Maria de Vilabertran l'any 1069 en el context de la societat catalana del segle XI

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Article sobre els resultats de les excavacions a Roses que daten de entre l’antiguitat tardana i els inicis de l’alta edat mitjana, concretament es tracta del cementiri de Santa Maria

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Els horts familiars són el focus de cada cop més estudis científics per la seva importància socioecològica, sobretot en les comunitats rurals o indígenes. Aquest estudi, desenvolupat a la comunitat indígena Tsimane’ de Santa Maria, té l’objectiu de determinar si existeix una relació entre la composició dels horts familiars i l’ús de les plantes medicinals. A més, també descriu i analitza les característiques bàsiques dels horts: les espècies presents, el tipus de maneig, les diferències en la implicació d’homes i dones, etc. A partir dels resultats obtinguts es pot concloure que la diversitat d’espècies trobada és de 102 (30 d’elles medicinals), i les diferències de gènere en la implicació en els horts familiars són significatives: les dones tenen mes plantes medicinals que els homes. Tanmateix, no trobem una relació entre el cultiu de plantes medicinals i la seva utilització.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

This painting with an exceptional iconography of the Assumption of the Virgin with All the Saints, was saved from a altarpiece in the church of Santa Maria de l'Alba in Manresa, which was burnt during the Spanish Civil War. The article attributes this painting to Antoni Viladomat i Manalt (1678-1755), one of the most relevant figures in the Catalan artistic scene in the 18th century, and it dates it to the latter years of his extensive artistic career. An analysis of the work shows that the Catalan painter incorporated some figurative elements that he borrowed from an engraving of the Swiss engraver, Jakob Frey (1681-1752), interpreted from a canvas of the Italian painter Sebastiano Conca (1680-1764). This helps to relate the canvas of the Barcelona painter-based on his previous figurative work with high Roman baroque- to the new proposals of the so-called Roman barrochetto. In addition the study hopes to offer the reader an artistically cultural view of Antoni Viladomat, openly concerned by the novelties that constantly reached Catalonia by means of the engravings

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Article sobre els resultats de les excavacions a Roses que daten de entre l’antiguitat tardana i els inicis de l’alta edat mitjana, concretament es tracta del cementiri de Santa Maria

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Resumen tomado de la publicación. Incluye imágenes

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Acompañan al texto imágenes ilustrativas de estancias y esculturas e imaginería del Monasterio

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Descripció de l' evolució del llinatge dels senyors de Cervià i la fundació del monestir benedictí de Sta. Maria de Cervià l'any 1053 i de la canònica de Sta. Maria de Vilabertran l'any 1069 en el context de la societat catalana del segle XI

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

A presente pesquisa teve como objetivo investigar as opiniões de violinistas egressos do Centro Suzuki de Santa Maria sobre o método Suzuki, descrevendo as influências do método na vida pessoal desses instrumentistas, examinando as contribuições do ensino através do método e analisando algumas críticas feitas ao método. Neste estudo empreguei o método de survey. Através dele foram selecionados quatorze ex-alunos que começaram a estudar violino pelo método Suzuki com a professora irmã Wilfried. As informações foram coletadas por meio de questionário enviado eletronicamente. Os dados foram confrontados com a literatura sobre o método Suzuki apresentada neste trabalho através de textos do próprio Suzuki (1994) e de outros autores, como Penna (1998a, 1998b), Gerling (1989), Mark (1986), Priest (1989), Hargreaves (1986), entre outros. Entre os resultados desta investigação, pude constatar uma forte concordância com o método por parte dos investigados. Além disso, a maioria deles considera o método Suzuki como o melhor método para o ensino da música e do instrumento, principalmente no que se refere ao ensino para crianças e à sociabilidade que se dá através do tocar em grupo.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

L’analisi condotta sulle condizioni geo-morfologiche dell’intera regione abruzzese e in particolare della città de L’Aquila ha evidenziato l’importanza del contesto paesaggistico territoriale che non può che essere assunto come riferimento progettuale per rinnovare il rapporto tra uomo e natura, soprattutto in una realtà come quella aquilana dove sono il paesaggio naturale e la struttura morfologica che permangono come fattori costanti nel tempo, nonostante le trasformazioni attuate dalla società o dagli eventi sismici che da sempre caratterizzano la storia della città e che rappresentano quindi due elementi in grado di restituire l’identità stessa della popolazione. Questa caratteristica rappresenta il pretesto per un approfondimento sul paesaggio dal punto di vista percettivo: è infatti l’uomo che nel corso dei secoli modifica fortemente il proprio territorio e la percezione che ha di esso. L’obiettivo di tale studio è quello di riuscire a cogliere, in fase progettuale, l’essenza del luogo, il carattere peculiare delle diverse suggestioni che i cittadini aquilani potranno riaffermare come parte della propria identità. Considerate tali premesse, il progetto propone il disegno di un nuovo parco urbano collocato entro le mura lungo l’intera lunghezza dell’area oggetto di studio; l’obiettivo è quello di collegare i poli verdi preesistenti del Parco del Castello e del Parco del Sole e contemporaneamente di ridefinire il lacerato rapporto tra centro storico e prima periferia eleggendo il verde ad elemento capace di una relazione attiva con il contesto urbano, con la possibilità di contribuire alla coesione sociale, alla sensibilizzazione ai temi ambientali e al miglioramento dell’offerta dei luoghi di ritrovo. Il nuovo parco ospiterà architetture legate alla musica e al teatro, temi da sempre di notevole importanza per la città, come testimoniano le numerose strutture che prima dell’evento tellurico arricchivano il patrimonio culturale della città. Per evitare che funzioni di così notevole importanza per la città corrano il rischio di essere progressivamente relegate verso la periferia ed i centri minori, il progetto propone di integrare all’interno del nuovo parco una serie di attività quali laboratori teatrali e foresterie per attori, centro ricreativo, biblioteca e sala espositiva, conservatorio, attività commerciali e residenze, disposti secondo una successione lineare da nord a sud. Tale intervento sarà integrato dalla realizzazione di un complesso di residenze,costituito da tre corpi lineari disposti secondo il naturale declivio del terreno, lungo l’asse est-ovest, in corrispondenza del prolungamento dei tracciati storici secondari. Si viene a creare, quindi una sorta di struttura a pettine, nella quale le aree verdi adibite ad orti e gli spazi costruiti si compenetrano definendo un vero e proprio filtro tra città storica e quella suburbana. La disposizione dei diversi edifici e la presenza in ognuno di essi di uno spazio pubblico esterno, sono pensati in modo tale da creare una successione di spazi collettivi, suggerita in risposta all’assenza di attrezzature pubbliche all’interno del quartiere preesistente. Il progetto prevede, infatti di dare maggiore spazio alle attività pubbliche, investendo sulla realizzazione di luoghi e di spazi per l’incontro e la collettività, che rappresentano un necessità primaria per ogni città ed in particolare per L’Aquila post sisma. Contestualmente al parco che costituisce una sorta di asse verde sviluppato in direzione nord-sud, il progetto si estende anche in direzione perpendicolare, lungo la direttrice est-ovest, attraverso la riqualificazione dell’asse storico di via San Bernardino, cercando di restituire ad esso ed alla monumentale scalinata omonima la valenza storica progressivamente perduta nel corso degli anni. Pertanto, il progetto prevede la ridefinizione di entrambi i lati della scalinata oggi abbandonati al verde incolto ed in particolare la realizzazione, lungo il lato orientale, di un nuovo polo culturale, costituito da una biblioteca ed una sala espositiva. Il nuovo edificio, assume un ruolo cardine all’interno del progetto, rappresentando uno dei punti di collegamento tra città storica e verde pubblico. Il complesso nasce dall’incontro di cinque elementi lineari disposti in modo tale da assecondare il naturale dislivello del terreno e da consentire la realizzazione di due ampi spazi pubblici: uno verde, pensato come prolungamento del parco, sul quale si affaccia l’ampia sala di lettura della biblioteca ed uno pavimentato, ai piedi della scalinata, delimitato da un portico a doppia altezza. Il nuovo edificio, consente inoltre di creare un belvedere dal parco verso la città storica, evocando una suggestione cara agli abitanti della città.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Il presente elaborato si propone di offrire un’analisi dell’importanza della mediazione linguistico-culturale in ambito sanitario sia per i pazienti stranieri che per la società. In un contesto sociale sempre più multietnico l’impatto della popolazione straniera sul Servizio Sanitario Nazionale è aumentato in modo esponenziale e le occasioni in cui le barriere linguistico-culturali possono rendere difficoltosa (se non impossibile) la comunicazione clinica si sono moltiplicate. La MLC diviene allora lo strumento che permette agli utenti stranieri di usufruire effettivamente del diritto alla salute e, infatti, questo servizio è legittimato dalle fonti normative sia a livello nazionale che internazionale. Viene quindi presentato dettagliatamente il funzionamento del servizio di MLC negli ospedali e nei servizi sanitari di Reggio Emilia e Provincia e in particolare presso l'Arcispedale Santa Maria Nuova. Viene inoltre analizzato il colloquio tra un medico italiano e una paziente francofona, con attenzione agli aspetti verbali e non verbali della comunicazione. Vengono infine elencate le difficoltà che rendono l’impiego della MLC ancora poco efficace e le soluzioni auspicate.