873 resultados para Brasil - Politica economica - 1960-1990


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

O Brasil é um país onde os 50% mais pobres se apropriam aproximadamente de 10% da renda agregada, e os 10% mais ricos detêm quase 50% deste mesmo. O colorário desse alto grau de desigualdade é que se uma pessoa está somente preocupada em maximizar o nível de GPD, a função de bem–estar social implícita adotada devota parte do seu peso ao bem-estar de 10% da população. Em outras palavras, a concentração brasileira de renda cria uma anomalia dentro da perspectiva de agente representativo implícito na análise macroeconômica aonde as pessoas valem aquilo que ganham. A análise da pobreza inverte esse peso estrutural da população, estipulando zero de peso para o segmento não pobre da sociedade e atribuindo pesos aos indivíduos que aumentam com suas necessidades insatisfeitas. Esse projeto estuda as conexões entre a evolução macroeconômica Brasileira recente e da pobreza. A análise é dividida em duas partes: A primeira parte descreve a evolução da pobreza brasileira e seus principais determinantes macroeconômicos durante os últimos 15 anos. A segunda parte tira proveito das mudanças da pobreza e desigualdades medidas durante o período 1993-96 para estudar seus principais determinantes macroeconômicos. Dado a maior importância do Plano Real, uma especial atenção foi dada a análise dos impactos da desinflação no nível e na distribuição de renda e a possível sinergia entre essas duas dimensões de determinação da pobreza. A terceira parte do projeto decompõe as mudanças dos diversos índices de pobreza através dos diferentes grupos dado pelas características dos chefes de família (i.e.; sexo, anos de estudo, raça, classe trabalhadora, setores de atividades, região, densidade populacional). Depois essa decomposição é avançada um passo desatrelando as mudanças nessa diferentes células de pobreza em termos de suas respectivas mudanças em termos de desigualdade da renda per capita. Esse perfil de pobreza ajuda a mapear as diferentes fontes de mudança da pobreza na análise histórica e fornece consistência interna para os exercícios de análises contra-factuais.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

La ricerca punta a ricostruire il complesso e travagliato processo decisionale che porta alla realizzazione del quarto centro siderurgico di Taranto. Il grande stabilimento viene progettato nel 1955, approda sui tavoli del comitato di Presidenza della Finsider nel settembre del 1956 e dopo quasi quattro anni di dibattiti e dietrofront ottiene il via libera dal consiglio dei Ministri il 9 giugno del 1959. La prima pietra del centro verrà posta il 10 luglio del 1960, il primo settore (un tubificio) inaugurato nel 1961, mentre il resto del complesso entrerà in funzione nel 1964. Ispiratore del centro è Pasquale Saraceno e gli uomini dell'associazione Svimez, convinti sostenitori dell'industrializzazione dell'Italia Meridionale. Il progetto sostenuto apertamente dalla Democrazia Cristiana a partire dal 1956 e in seguito da tutte le forze politiche, viene convintamente osteggiato dall'Impresa Pubblica, Finsider in testa, che vede messa a repentaglio l'autonomia imprenditoriale del gruppo e i propri equilibri economici. Il centro meridionale è considerato strategicamente penalizzante ed economicamente sconveniente, dato che i maggiori centri industriali italiani del tempo si trovano nell'Italia Settentrionale (quindi una localizzazione meridionale comporterebbe un aggravio di costi per le operazioni di trasporto dell'acciaio). L'Impresa pubblica opterebbe su una politica imprenditoriale più prudente, incentrata sul potenziamento graduale dei centri già esistenti. Non così la Politica decisa ad attuare una svolta in grado di realizzare evidenti progressi nell'economia meridionale. La nostra ricerca ha cercato di ricostruire l'impegno e le manovre dei principali partiti politici e parallelamente le strategie e le ragioni dell'Impresa pubblica tenendo anche conto del grande dibattito sorto sulla stampa nazionale tra favorevoli e contrari al progetto e al coinvolgimento dell'opinione pubblica meridionale in particolare pugliese. La ricerca si divide in tre parti (dedicate alle origini del progetto (1954-1955), gli sviluppi della vicenda (1957-1958), il via libera al centro (1959-1960) e si articola in sei capitoli (Meridione e industrializzazione: verso il quarto centro siderurgico; La siderurgia italiana verso il boom: il progetto del IV centro a ciclo integrale; La polemica Iri – Dc: uno scontro istituzionale; Il Pci e il centro siderurgico di Taranto; La vicenda Vado Ligure e la posizione dell'impresa privata; L'approvazione del progetto). La tesi cerca di mettere a fuoco la posizione della Politica (Dc e Pci su tutti), della Tecnica (Iri e Finsider ma anche progetti e impegno dei privati, quali la Fiat e la Falck) e della società civile (soprattutto quella tarantina dedicando una certa attenzione al mondo cattolico). La ricerca si è svolta su più livelli. Nel primo anno si è compiuta un'approfondito studio presso l'archivio dell'Iri (conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma), della Dc (Istituto Sturzo, Roma), del Pci (Istituto Gramsci Roma). Il secondo ha permesso di soffermarsi sulle vicende di Taranto (Archivio dell'Arcidiocesi, Archivio del Comune, Biblioteca Comunale). Il terzo è stato focalizzato ancora su vicende politiche e finanziarie (Archivio Storico Banca d'Italia, Archivio Giulio Andreotti, Archivio storico del Senato, tutti con sede a Roma). L'esame dei verbali dei Comitati esecutivi della Finsider per gli anni 1954 -1959 rivela una chiara direzione: la Finsider studia con grande rigore la situazione del mercato italiano, delle varie aziende e dei centri produttivi del Gruppo. Un rigore finalizzato alla chiusura dei centri ritenuti antiquati e poco funzionali e al potenziamento di quelli più moderni e dalle dimensioni imponenti. Un'azione tesa ad incrementare la produzione, essere competitivi sul mercato internazionale e salvaguardare il vero faro dell'azienda in quegli anni: l'economicità. Cioè ottenere il più possibile tutelando gli equilibri finanziari del Gruppo. E' per questo che per ben due anni, i funzionari dell'azienda avanzano progetti complementari, come quello del piccolo centro di Apuania, ma il Comitato esecutivo pur considerando l'investimento indispensabile e conveniente, decide di rinviarne la realizzazione. Gli elementi più rilevanti sono emersi per l'anno 1957. E' noto come il centro siderurgico meridionale fosse messo a rischio da un altro progetto avanzato dalla Fiat, decisa a realizzare un proprio stabilimento nell'Italia settentrionale, a Vado Ligure. Il centro avrebbe dovuto rifornire di acciaio gli stabilimenti della casa automobilistica rendendola indipendente dall'Industria di Stato. Nel caso si fosse realizzato il centro di Vado (al quale la Fiat rinuncerà nel 1957) sarebbe risultato impossibile realizzarne un altro nel Meridione (a quel punto la produzione avrebbe superato i consumi). Dai dati esaminati emerge una trattativa finora inedita che vede il coinvolgimento della Finsider e di privati stranieri.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Resumen: En su segundo número el Informe de Economía e Instituciones cuenta con tres columnas que abordan temas teóricos y de política económica con respecto al ámbito institucional. En la primera, Inversiones en Energía Eléctrica e Instituciones en Argentina, Fernando Nicchi, aborda la cuestión de la inversión en energía eléctrica, tomando como punto de partida el desabastecimiento de energía eléctrica que se pronosticó en el 2004 y que recién hoy se comienzan a sufrir las consecuencias. Para evitar que falte la energía se necesita nuevas inversiones, pero dado el alto costo hundido que este tipo de servicio provoca, no hay muchas empresas que estén dispuestas a invertir sus capitales en él. El Estado centra en el plan Energía Plus la solución para atraer a los inversionistas. Pero aun así el problema persiste. Aquí entra en escena el papel que juegan las instituciones, éstas son las reglas de juego que perciben los actores y que modifican su acción en consecuencia. De esto se deriva que no hay nuevas inversiones, debido a la incertidumbre en las reglas del juego. En la segunda columna, No es economía, estúpido, Alicia Caballero, realiza una argumentación de porqué los problemas de la economía no son estrictamente técnicos o de instrumentos sino más bien institucionales. Para ello presenta una comparación entre la importancia que tienen las instituciones en Brasil, en contraposición con la importancia que se le da en Argentina. Brasil fijó hace décadas su mirada en el futuro a través de gobiernos de diferentes partidos políticos con igual respeto por ciertos ideales. La Argentina, en cambio, zigzaguea y discontinúa, como forma de un gobierno de plasmar el rechazo por la gestión del anterior. Recalca la debilidad institucional y la dificultad de un proceso de desarrollo sin una base institucional sólida. En la tercera columna, Bases doctrinales y los Cambios Institucionales, José María Dagnino Pastore, parte del enfoque global de la disciplina económica de Francisco Valsecchi, la que comprende tres partes: el deber ser, lo que es y lo que puede hacerse. La doctrina económica influye en el análisis y en la realidad, y se deben tener en cuenta los principios y valores implícitos. En este sentido se plantea la posibilidad de compatibilizar los valores éticos con la actividad económica. Para ello se analiza la doctrina, definida como la sistematización filosófica de principios y valores, concluyendo que la base doctrinaria da sustento al enfoque del marco institucional. Por último se muestra como estos aspectos operan en la realidad en un tema de relevancia actual en nuestro país como es la inseguridad.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Este projeto de dissertação se propõe a analisar a cooperação aeroespacial entre o Brasil e a Alemanha de 1969 a 2011 em três recortes temporais: 1969 a 1989, 1990 a 2001 e 2002 a 2011. Seguindo as bases teóricas de classificação da CID (Cooperação Internacional para o Desenvolvimento), e apoiada em pesquisa de campo conduzida em ambos os países, este trabalho apresenta um novo conceito de cooperação que, até onde a pesquisa bibliográfica aqui conduzida avaliou, constitui uma contribuição original deste trabalho: a Cooperação Complementar. A cooperação aeroespacial teuto-brasileira é pouco conhecida e divulgada, embora tenha completado vigorosas quatro décadas de exitosa existência. A conclusão de êxito desta cooperação encontrou lastro em pesquisa de campo conduzida pela autora no Brasil (IAE Instituto de Aeronáutica e Espaço) e na Alemanha (DLR Deutsche Zentrum für Luft- und Raumfahrt), consubstanciada por quatro entrevistas (SILVA, 2011a), (SILVA, 2011c), (SILVA, 2011d) e (SILVA, 2011e) realizadas junto a importantes representantes destes dois centros. Os conhecimentos extraídos por meio destas entrevistas agregaram, no entender desta autora, importantes informações à bibliografia específica e relativamente escassa disponível em ambos os países.O êxito defendido nesta dissertação fundamenta-se não apenas na longevidade advinda dos 40 anos de existência desta Cooperação, na sua capacidade de renovação e na complementaridade atingida, mas sobretudo pela consecução dos diversos objetivos técnico-científicos integrantes do escopo do referido Tratado, muitos dos quais responsáveis por importantes desdobramentos de tecnologias em outras áreas do saber, tais como o projeto DEBRA 25 (SCHUSTER, 2011), de energia eólica, e o projeto VLS (Veículo Lançador de Satélites), que utiliza como seus motores os foguetes desenvolvidos no escopo desta Cooperação.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Colombia y Brasil han tradicionalmente tenido pocas relaciones políticas y comerciales. Las relaciones entre los dos Estados estuvieron enmarcadas en una lógica regional. Después de la llegada de Luiz Inácio Da silva las relaciones empezaron a ser más dinámicas. El Programa de Sustitución Competitiva de Importaciones PSCI es un instrumento de la política comercial brasileña que busca disminuir las asimetrías comerciales buscando un mayor acercamiento con los vecinos. Esta monografía buscó analizar la incidencia de este Programa en las relaciones entre los dos Estados.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

El actual trabajo, busca determinar las relaciones comerciales bilaterales sostenidas entre Estados Unidos y Japón a partir del milagro japonés durante el periodo 1980 -1990; por lo anterior, se desarrollan tres objetivos específicos. Primero, describir los antecedentes de las relaciones comerciales bilaterales entre Estados Unidos y Japón, a partir del impacto de la firma del Tratado de San Francisco en 1951. Segundo, identificar los cambios en las relaciones comerciales bilaterales entre Estados Unidos y Japón durante la década de los 80 debido al surgimiento de la burbuja financiera en Japón. Tercero, analizar las consecuencias de las relaciones comerciales bilaterales entre Estados Unidos y Japón luego del término de la burbuja financiera en 1990.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Incluye Bibliografía

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Incluye Bibliografía

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Este livro visa analisar a vigência do conceito de heterogeneidade estrutural como parte do funcionamento da economia brasileira. Neste contexto, inclui uma análise das características e implicacões socioeconômicas das diferenças morfológicas e da dinâmica dos diferentes segmentos da estrutura produtiva do país. 0 Estudo começa analisando o desenvolvimento da heterogeneidade estrutural do Brasil, ou seja, a dinâmica da estrutura produtiva, a distribuição da renda e da ocupação no período de 1950 a 2009. A partir deste diagnóstico global, se realiza um exame da heterogeneidade produtiva, desde o ponto de vista setorial –incluindo a agricultura e a indústria– considerando, além disso, as diferenças regionais do país. Também são analisados temas específicos relacionados com a heterogeneidade produtiva, como é o tamanho das empresas e a desigualdade dos salários. Finalmente, é apresentado um exercício de convergência produtiva, mediante o qual se estima a magnitude dos recursos necessários e prazos para que a economia brasileira se situe no "umbral do desenvolvimento".