983 resultados para Arte Urbano


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Il progetto di percorso urbano ‘S’intende per restauro qualsiasi intervento volto a conservare e a trasmettere al futuro, facilitandone la lettura e senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le opere d’interesse storico, artistico e ambientale; esso si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche costituite da tali opere, proponendosi, inoltre, come atto d’interpretazione critica non verbale ma espressa nel concreto operare’ (G.Carbonara) Celate all’interno di edifici privati, ritrovate quasi sempre fortuitamente, ai più sconosciute, le pitture murali del Trecento riminese necessitano un processo di valorizzazione. Si tratta di portarle alla luce una seconda volta creando un percorso di riscoperta di queste opere nascoste, di cui raramente si è più sentito parlare dopo il clamore sollevato dalla mostra del 1935 organizzata da Brandi. Si parla quindi di un percorso conoscitivo. Un percorso urbano che tocchi i luoghi dove queste sono ancora conservate: l’antica chiesa di San Michelino in foro (oggi divisa tra più proprietari privati), la chiesa di Sant’Agostino, la cappella del campanile della chiesa di Santa Maria in Corte, la cappella del Crocifisso in San Nicolò al porto. Le chiese costituiranno le tappe di un percorso che si articolerà attraverso le strade medievali della città. Si verrà a creare quindi un percorso non solo alla scoperta delle pitture murali del XIII e XIV secolo, ma alla scoperta della Rimini del Trecento, delle sue vie, del suo sviluppo urbano. Si affronterà il problema del restauro delle pitture murali, ma sempre preoccupandosi della buona conservazione e del mantenimento del monumento nel suo insieme. Pittura murale e architettura sono, come sostiene Philippot, inscindibili: trattando una pittura murale, il restauratore tratta sempre e solo una parte di un insieme più vasto, che costituisce il tutto al quale egli si dovrà riferire, tanto dal punto di vista estetico e storico, quanto dal punto di vista tecnico . Per ogni chiesa si prevederà quindi, oltre al progetto di restauro della pittura, anche un progetto di fruizione dello spazio architettonico e di riconfigurazione dello stesso, quando necessario, ragionando caso per caso. Si è deciso di porre come origine del percorso l’antica chiesa di San Michelino. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che in questo edificio si è individuato il luogo adatto ad ospitare uno spazio espositivo dove raccontare la Rimini del Trecento. Uno spazio espositivo al servizio della città, con la progettazione del quale si cercherà di restituire unità agli ambienti dell’antica chiesa, oggi così frazionati tra troppi proprietari. Da San Michelino si continuerà verso la chiesa di Sant’Agostino, dove si trovano affreschi del Trecento riminese già molto noti e studiati. Ciò che si rende necessario in questo caso è la riconfigurazione architettonica e spaziale degli affreschi della parte bassa della cappella del campanile, staccati e trasferiti su pannelli negli anni ’70, oltre alla previsione di un sistema di monitoraggio degli affreschi stessi. La terza tappa del percorso sarà la chiesa di Santa Maria in Corte. Il ciclo di affreschi si trova all’interno della cappella del campanile, oggi chiusa al pubblico ed esclusa dallo spazio della chiesa dopo gli interventi barocchi. Abbiamo quindi pensato di proporre una soluzione che permetta una più agevole fruizione della cappella, progettando un’illuminazione e un percorso d’accesso adeguati. Più complesso è il caso di San Nicolò al porto, individuata come ultima tappa del percorso. Si tratta in questo caso della riconfigurazione di un intero isolato, che nel tempo ha perso totalmente il suo significato urbano riducendosi ad una sorta di spartitraffico. Qui si rendeva necessaria inoltre la progettazione di una nuova chiesa, presentando quella attuale seri problemi statici.

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Il progetto di percorso urbano ‘S’intende per restauro qualsiasi intervento volto a conservare e a trasmettere al futuro, facilitandone la lettura e senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le opere d’interesse storico, artistico e ambientale; esso si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche costituite da tali opere, proponendosi, inoltre, come atto d’interpretazione critica non verbale ma espressa nel concreto operare’ (G.Carbonara) Celate all’interno di edifici privati, ritrovate quasi sempre fortuitamente, ai più sconosciute, le pitture murali del Trecento riminese necessitano un processo di valorizzazione. Si tratta di portarle alla luce una seconda volta creando un percorso di riscoperta di queste opere nascoste, di cui raramente si è più sentito parlare dopo il clamore sollevato dalla mostra del 1935 organizzata da Brandi. Si parla quindi di un percorso conoscitivo. Un percorso urbano che tocchi i luoghi dove queste sono ancora conservate: l’antica chiesa di San Michelino in foro (oggi divisa tra più proprietari privati), la chiesa di Sant’Agostino, la cappella del campanile della chiesa di Santa Maria in Corte, la cappella del Crocifisso in San Nicolò al porto. Le chiese costituiranno le tappe di un percorso che si articolerà attraverso le strade medievali della città. Si verrà a creare quindi un percorso non solo alla scoperta delle pitture murali del XIII e XIV secolo, ma alla scoperta della Rimini del Trecento, delle sue vie, del suo sviluppo urbano. Si affronterà il problema del restauro delle pitture murali, ma sempre preoccupandosi della buona conservazione e del mantenimento del monumento nel suo insieme. Pittura murale e architettura sono, come sostiene Philippot, inscindibili: trattando una pittura murale, il restauratore tratta sempre e solo una parte di un insieme più vasto, che costituisce il tutto al quale egli si dovrà riferire, tanto dal punto di vista estetico e storico, quanto dal punto di vista tecnico . Per ogni chiesa si prevederà quindi, oltre al progetto di restauro della pittura, anche un progetto di fruizione dello spazio architettonico e di riconfigurazione dello stesso, quando necessario, ragionando caso per caso. Si è deciso di porre come origine del percorso l’antica chiesa di San Michelino. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che in questo edificio si è individuato il luogo adatto ad ospitare uno spazio espositivo dove raccontare la Rimini del Trecento. Uno spazio espositivo al servizio della città, con la progettazione del quale si cercherà di restituire unità agli ambienti dell’antica chiesa, oggi così frazionati tra troppi proprietari. Da San Michelino si continuerà verso la chiesa di Sant’Agostino, dove si trovano affreschi del Trecento riminese già molto noti e studiati. Ciò che si rende necessario in questo caso è la riconfigurazione architettonica e spaziale degli affreschi della parte bassa della cappella del campanile, staccati e trasferiti su pannelli negli anni ’70, oltre alla previsione di un sistema di monitoraggio degli affreschi stessi. La terza tappa del percorso sarà la chiesa di Santa Maria in Corte. Il ciclo di affreschi si trova all’interno della cappella del campanile, oggi chiusa al pubblico ed esclusa dallo spazio della chiesa dopo gli interventi barocchi. Abbiamo quindi pensato di proporre una soluzione che permetta una più agevole fruizione della cappella, progettando un’illuminazione e un percorso d’accesso adeguati. Più complesso è il caso di San Nicolò al porto, individuata come ultima tappa del percorso. Si tratta in questo caso della riconfigurazione di un intero isolato, che nel tempo ha perso totalmente il suo significato urbano riducendosi ad una sorta di spartitraffico. Qui si rendeva necessaria inoltre la progettazione di una nuova chiesa, presentando quella attuale seri problemi statici.

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Il concetto di contaminazione fra architettura ed arti plastiche e figurative è molto antico. La dicotomia arte-architettura, sancita in via definitiva con il moderno museo di spoliazione napoleonica, non può che essere considerata una variazione neo-tecnicista sulla quale, non sempre giustamente, sono andati assestandosi gli insegnamenti delle scuole politecniche. Non così è sempre stato. Come il tempio greco può essere considerato un’opera plastica nel suo complesso, esempio tra i primi di fusione tra arte e architettura, moltissimi sono gli esempi che hanno guidato la direzione della ricerca che si è intesa perseguire. Molti sono gli esempi del passato che ci presentano figure di architetto-artista: un esempio fra tutti Michelangelo Buonarroti; come per altro non è nuovo, per l’artista puro, cimentarsi nella progettazione dello spazio architettonico o urbano, o per l'architetto essere coinvolto dalle indagini della ricerca artistica a lui contemporanea dalla quale trarre suggestioni culturali. Le rappresentazioni dei linguaggi visivi sono il frutto di contaminazioni che avvengono su diversi livelli e in più direzioni. Spesso le ricerche artistiche più significative hanno anticipato o influenzato il mondo del design, dell’architettura, della comunicazione. L’intenzione della ricerca è stata quindi approfondire, attraverso un viaggio nel Novecento, con particolare attenzione al Secondo Dopoguerra, i fenomeni culturali che hanno prodotto i più significativi sviluppi stilistici nell’ambito della ricerca e del rinnovo del linguaggio architettonico. Il compito, parafrasando Leonardo Benevolo, non è stato quello di elencare le singole battute della discussione ma di riconoscere gli interventi fruttuosi a lunga scadenza. Mutuando gli insegnamenti della scuola del Bauhaus, arte e architettura sono state affiancate perché considerate espressioni strettamente relazionate di coevi fenomeni culturali. L’obiettivo ha puntato all’individuazione dei meccanismi delle interazioni tra discipline, cercando di delineare il profilo della complessità dell’espressione del contemporaneo in architettura.

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Uno dei comparti industriali più importanti nel mondo è senz’altro il settore automobilistico, il quale è oggetto di particolare attenzione da parte dei governi mondiali. Infatti l’automobile è il mezzo sia urbano che extraurbano che è stato perfezionato nel tempo in base alle esigenze dell’uomo, ma bisogna anche evidenziare che in generale il settore dei trasporti è un settore industriale che negli anni non ha portato grandi innovazioni, in quanto presenta ancora la stessa tecnologia di trent’anni fa. Attualmente, grazie alle nuove normative Europee riguardanti la tutela dell’ambiente e le riduzioni di emissioni, si sta passando a nuove forme di alimentazione per ridurre le emissioni di CO2 ed evitare di utilizzare i combustibili fossili. Una valida soluzione è stata attuata attraverso i veicoli completamente elettrici (EV), dato il rendimento energetico nettamente superiore e l’assente emissione di gas inquinanti. Purtroppo gli utenti hanno ancora timore ad utilizzare i veicoli elettrici (EV): ciò avviene soprattutto per mancanza/scarsità di infrastrutture e servizi a supporto degli utenti, provocando nell’utente un’insicurezza che viene più comunemente chiamata “range anxiety” (timore che il EV non abbia autonomia sufficiente per arrivare a destinazione) e generando l’infondata idea che i EV siano utilizzabili solo in città o per i tragitti brevi. In questo documento è proposta un’applicazione la quale sarà in grado di ridurre i problemi relativi a “Driving without anxiety”. In particolare tale applicazione è in grado di rilevare la velocità media e l’accelerazione sul tratto di strada che si sta percorrendo. Attraverso il servizio di Google Direction si richiede la velocità media stimata sul medesimo tratto. L’applicazione confronta il valore reale ed il valore medio stimato, ed in base a quello fornisce una classificazione dello stile di guida dell’utente (es. Aggressivo); fornisce una stima dell’energia consumata sul tratto percorso, inserendo nel calcolo dell’energia un parametro che consente di tener conto dello stile di guida, determinato al passo precedente.

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En el primer punto de este informe final se realizó un estado del arte y un análisis monográfico del problema que abordamos al que denominamos La Ciudad como Objeto de Estudio, es decir un marco conceptual que nos permita situar el problema abordado además de señalar los avances en cuanto a la gestión de la ciudad. Al tratarse de un análisis teórico abordamos largamente diversos aspectos que se vinculan a la construcción epistemológica del tema. Algunos de los temas tratados son: el futuro de las ciudades en el proceso globalizador, la relación entre campo-ciudad, ciudad y estado nacional, Nación y fronteras nacionales, las teorías del desarrollo y la exclusión social, entre otras cuestiones. En el segundo punto tratamos y profundizamos la descripción de el Proyecto Yacyretá y las Obras Civiles en la Ciudad teniendo en cuenta que este proyecto modifico sustancialmente la urbanización de Posadas, la gestión municipal y la estructura social local. En este sentido se hace referencia a los proyectos del ente público que directamente se desarrollan en el área urbana, denominado en el proyecto como Obras Complementarias, se describe y evalúa ahí las diferentes proyecciones elaboradas por los diferentes momentos de los diferentes gerenciamientos que se sucedieron en el tiempo, a la vez se trata de explicitar las condiciones históricas en que se proyectaron y realizaron las obras. En el tercer punto "El entorno regional y los involucrados" se describe el entorno social del emplazamiento de las obras de análisis a la vez de los actores directa e indirectamente involucrados. Entre otras cuestiones se analizan los indicadores económicos, las características y cambios de la pobreza urbana y rural, el mercado inmobiliario, la infraestructura y los servicios, los sistemas de transporte: terrestre, fluvial y ferroviario, Actores Sociales, entre otros temas. En el punto cuarto se pone el foco de trabajo en la Ciudad de Posadas. Se vincula esta con la dinámica de frontera con su "gemela" ciudad de Encarnación, República del Paraguay que también es modificada por el mismo proyecto y en análogas dimensiones, tanto por su vinculación histórico-geográfico como por sus transformaciones a la luz de las obras del Proyecto Yacyretá. Se realiza una historización de la división y uso del suelo en Posadas, el proyecto Yacyretá y sus efectos en la dinamización del mercado inmobiliario, las políticas municipales y el problema de la vivienda. El punto quinto hace referencia a cual es la percepción de los actores y ciudadanos de Posadas con respecto a la ciudad, la gestión local, lo servicios públicos, etc. Se han adoptado diferentes técnicas en un diseño técnico metodológico que permita triangular técnicas cualitativas y cuantitativas. En tal sentido se ha trabajado diferentes técnicas que a la vez nos permita muestrear y elaborar tipos actores y condiciones de la población en relación al asentamiento en el que se sitúan. Primero exponemos los resultados de una encuesta realizada en la ciudad de Posadas sobre la visión de los ciudadanos respecto a los problemas de la ciudad y las responsabilidades institucionales. Segundo se hace referencia a información cualitativa recogida en lo que denominamos el primer cordón o conglomerado urbano, conformado por una heterogeneidad de barrios de NES medio y bajo. Las técnicas utilizadas en este punto fueron tres grupos focalizados. Tercero, se trata del procesamiento de una encuesta realizada en barrios de construcción pública en Posadas y Garupá, ambos conforman el gran conglomerado metropolitano de Posadas aunque se trate de dos municipios diferentes. Cuarto se analizar allí talleres realizados con población vulnerable de barrios de construcción pública. En las conclusiones se realiza una interpretación de los datos construidos. Durante todo el proceso de investigación el equipo de trabajo colaboró en todos los momentos y fases de investigación, desde el diseño y elaboración del proyecto, la construcción del objeto (problemas, estado del arte y elaboración de hipótesis), el diseño técnico metodológico en el que se fijaron a las estrategias o combinación de técnicas de recolección de información, (información secundaria, encuestas, entrevistas, grupos focales y talleres) procesamiento e interpretación. En las conclusiones se elaboran interpretaciones mediante técnicas del planeamiento estratégico como matriz DAFO, análisis de Juego de Actores, Árbol de Problemas y análisis prospectivo. Pero fundamentalmente se realiza una evaluación territorial de clases sociales. Se incluyen ilustraciones fotográficas y mapas temáticos en algunos puntos del informe.

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En este espacio presentaremos el proyecto de investigación "Artes performáticas en espacios públicos, corporalidades y políticas del estar juntos . Un estudio de las prácticas y las representaciones en grupos de danza, teatro, circo y música en el partido de La Plata", acreditado por el Programa de Incentivos a la Investigación-UNLP para el período 2013-2014. Con un equipo de trabajo conformado de manera interdisciplinaria y a partir de metodología etnográfica, realizaremos una investigación con grupos de danza, teatro, circo y música en el partido de La Plata, acerca de las siguientes cuestiones: las prácticas artísticas vinculadas con la utilización de espacios públicos agremiación o urbanos; las colectivización de diversas grupos experiencias locales de de asociación, las disciplinas mencionadas; las identidades construidas en vinculación con los procesos de utilización artística de espacios públicos urbanos y con las prácticas de generación de agrupaciones; las representaciones sobre el arte, sus sentidos políticos, los artistas, sus cuerpos y sus corporalidades; y las corporalidades específicas construidas en el contexto de ambos procesos. Se pondrá especial atención en los circuitos y las trayectorias; en los sentidos políticos reconocidos por los actores en las prácticas de uso de espacios públicos y en las experiencias de agrupación; y en los procesos de construcción de identidades y corporalidades. Los materiales etnográficos serán analizados en relación con marcos conceptuales provenientes fundamentalmente de la antropología sociocultural, la filosofía contemporánea y la teoría del arte

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El presente trabajo intenta indagar sobre las representaciones - acciones artísticas - militantes en el espacio público. En los últimos años, la ciudad de La Plata fue testigo del surgimiento de una vasta producción mural. Estas formas de comunicación incorporadas al paisaje urbano surgen, en la mayoría de los casos, al margen de los espacios legitimados para dichas manifestaciones, constituyéndose en 'espacios tomados'. Aquí entonces se entrecruzan las acciones artísticas con las nuevas formas de comunicación y una concepción de militancia política que se entiende en términos de diálogo con un gran arco de actores heterogéneos. Elegimos al grupo Sienvolando como ejemplo de un colectivo de arte que interviene en el espacio público, siendo uno de los grupos con más trayectoria y producción mural de la ciudad y teniendo en cuenta su amplia articulación con otras agrupaciones generando así una red de comunicación, posicionamientos, reclamos y demandas. De este modo, valoraremos las producciones de Sienvolando como representaciones - acciones en el espacio público analizándolo como un caso que nos permite ver la activación de una esfera pública de oposición y la disputa por el espacio público, buscando evidenciar otros discursos y generar cambios, a través de interpelaciones y demandas hacia el Estado. Se propone entonces trabajar estas cuestiones, por un lado, con los enfoques que estudian la esfera pública no-estatal y su relación con el Estado, y ésta en relación con el arte. Por otro lado, estudiaremos la conformación de colectivos de arte surgidos desde la crisis del 2001, la concepción de acción colectiva, la organización colectiva de las prácticas artísticas y la acción cooperativa de las mismas, esto a través de nuestro colectivo de arte platense

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El presente trabajo intenta indagar sobre las representaciones - acciones artísticas - militantes en el espacio público. En los últimos años, la ciudad de La Plata fue testigo del surgimiento de una vasta producción mural. Estas formas de comunicación incorporadas al paisaje urbano surgen, en la mayoría de los casos, al margen de los espacios legitimados para dichas manifestaciones, constituyéndose en 'espacios tomados'. Aquí entonces se entrecruzan las acciones artísticas con las nuevas formas de comunicación y una concepción de militancia política que se entiende en términos de diálogo con un gran arco de actores heterogéneos. Elegimos al grupo Sienvolando como ejemplo de un colectivo de arte que interviene en el espacio público, siendo uno de los grupos con más trayectoria y producción mural de la ciudad y teniendo en cuenta su amplia articulación con otras agrupaciones generando así una red de comunicación, posicionamientos, reclamos y demandas. De este modo, valoraremos las producciones de Sienvolando como representaciones - acciones en el espacio público analizándolo como un caso que nos permite ver la activación de una esfera pública de oposición y la disputa por el espacio público, buscando evidenciar otros discursos y generar cambios, a través de interpelaciones y demandas hacia el Estado. Se propone entonces trabajar estas cuestiones, por un lado, con los enfoques que estudian la esfera pública no-estatal y su relación con el Estado, y ésta en relación con el arte. Por otro lado, estudiaremos la conformación de colectivos de arte surgidos desde la crisis del 2001, la concepción de acción colectiva, la organización colectiva de las prácticas artísticas y la acción cooperativa de las mismas, esto a través de nuestro colectivo de arte platense

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En este espacio presentaremos el proyecto de investigación "Artes performáticas en espacios públicos, corporalidades y políticas del estar juntos . Un estudio de las prácticas y las representaciones en grupos de danza, teatro, circo y música en el partido de La Plata", acreditado por el Programa de Incentivos a la Investigación-UNLP para el período 2013-2014. Con un equipo de trabajo conformado de manera interdisciplinaria y a partir de metodología etnográfica, realizaremos una investigación con grupos de danza, teatro, circo y música en el partido de La Plata, acerca de las siguientes cuestiones: las prácticas artísticas vinculadas con la utilización de espacios públicos agremiación o urbanos; las colectivización de diversas grupos experiencias locales de de asociación, las disciplinas mencionadas; las identidades construidas en vinculación con los procesos de utilización artística de espacios públicos urbanos y con las prácticas de generación de agrupaciones; las representaciones sobre el arte, sus sentidos políticos, los artistas, sus cuerpos y sus corporalidades; y las corporalidades específicas construidas en el contexto de ambos procesos. Se pondrá especial atención en los circuitos y las trayectorias; en los sentidos políticos reconocidos por los actores en las prácticas de uso de espacios públicos y en las experiencias de agrupación; y en los procesos de construcción de identidades y corporalidades. Los materiales etnográficos serán analizados en relación con marcos conceptuales provenientes fundamentalmente de la antropología sociocultural, la filosofía contemporánea y la teoría del arte

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