913 resultados para cinema japonès
Resumo:
SIN FINANCIACIÓN
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Normalmente el desarrollo de un país se ha explicado desde una perspectiva tradicional en términos de su crecimiento económico, teniendo en cuenta indicadores macroeconómicos como el PIB, la inflación y el desempleo. Poca atención se le ha puesto a la importancia que para el desarrollo de un país representan el capital humano y el proceso de liderazgo. Debido a lo anterior, mediante este estudio de caso, se pretende entender el éxito de la estrategia de crecimiento por exportaciones de Japón entre los años 1960-1980 teniendo en cuenta estos aspectos. Así, se busca sustentar que la incorporación de un tipo de liderazgo transformacional- transaccional y los elementos propios de su cultura como el confucianismo y el budismo, le imprimieron una perspectiva no economicista al éxito del modelo de desarrollo como parte de la triada empresa-estado-universidad. Lo anterior se realizará partiendo de un análisis cualitativo y con un enfoque en la economía política internacional y en el liderazgo. Este último estudiado desde las disciplinas de la administración, la sociología y la psicología
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Crime possesses a dual nature deriving from its portrayal in the media leading to duplicity in the act of witnessing crime which by showing reality inevitably transforms it into a different kind of reality. The direct relationship with the Gothic genre is very naturally justified by real crime seeming to replicate fictional crime and vice versa, thus originating various forms of the lack of distinction between reality itself and fictional reality, or between truth and falsehood, which many writers and artists associated with Gothic aesthetics have always relied on, and numerous examples of this can be found in the works of Edgar Poe, Patricia Highsmith, Chuck Palahniuk and many others. While real crime may take the Gothic novel as its prototype, it turns out that nowadays television has taken on this role. Examples of this phenomenon are the recent symptoms of obsessive dependence on TV series such as C.S.I., Criminal Minds, The X Files, The Following and Dexter, showing a tendency for television series to replace Gothic novels, thus revealing a perverse attraction for witnessing violence through the same means that transmit the daily news featuring violent events in different scenarios of war all over the world.
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A documentação incorporada nos últimos anos no Arquivo Distrital de Évora, tem-nos permitido traçar linhas de permanência sobre a realização dos espectáculos públicos na cidade de Évora. Destaca-se neste pequeno texto, as possibilidades de estudo da cinematografia através daquela documentação.
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This thesis brings together feminist documentary film theory and feminist new materialism(s) to describe how feminist material-discursive practices in a sample of Spanish and Italian documentary cinema made between 2013-2018 (can) visualise gender in/equalities. The accomplished objectives have been: 1. Building a bridge between feminist documentary film theory and Karen Barad’s diffractive methodology by approaching non-fiction cinema that deals with social inequalities as a diffraction apparatus. 2. Developing a feminist toolbox for a response-able gaze by gathering different insights from feminist film theory. 3. Identifying feminist material-discursive practices in a sample of documentary films produced in Spain and Italy over the last six years (2013-2018). 4. Analysing the effects that these feminist material-discursive practices in documentary cinema have, particularly in terms of visualising gender in/equalities on both sides of the camera and on both sides of the screen. 5. Revealing patterns between the ten case studies by reading through one another (i.e. diffractively) insights raised in each one of them. In ten documentary films/case studies, I identify patterns of continuities and differences concerning feminist material-discursive practices at four levels: content, form, production and reception. In terms of contents, I detect two patterns in which feminist material-discursive practices may operate: enacting the right to appear or enacting the right to look back and/or against the grain. As for the forms, I exemplify how feminism politicises Bill Nichols’s six modes of representation. My analysis of production practices is elaborated along the filmmakers’ self-positions/situatedness, tensions/obstructions, and effects/affects/emotions regarding four key concepts: documentary cinema, equality, gender and feminism(s). And in the case of reception practices, I identify patterns of affective identification and/or intellectual reflections.
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"Lineamenti di storia del cinema muto in Colombia" nasce da un particolare interesse volto a determinare in che misura i colombiani parteciparono allo sviluppo del proprio cinema nazionale tra il 1897 e il 1926. Al fine di conseguire tale obiettivo, questo lavoro si prefigge come scopo la realizzazione di una rassegna critica dei lineamenti di storia del cinema muto colombiano. Inoltre, e considerando la forte partecipazione di impresari e cineasti italiani nel cinema muto colombiano tra il 1909 e il 1926, si presta particolare attenzione al loro contributo, a cui è dedicato il capitolo 4 e alcune sezioni dei capitoli 2, 3, 5 e 7. Preme mettere in evidenza che analizzare il contributo dei cineasti locali smentisce gran parte della bibliografia esistente sul cinema muto, dal momento che nessun testo colombiano o straniero ha mai constatato il loro contributo alla cinematografia locale o internazionale. Infatti, in questa ricerca si approfondiscono le nozioni di policentrismo, polimorfismo e polivalenza cinematografica, con l’obiettivo di realizzare uno studio documentato e aggiornato del cinema muto colombiano. Si auspica di poter dimostrare che il contributo di questi ultimi alla cinematografia muta colombiana e latino-americana –e in parte a quella italiana– fu consistente e di vasta portata, sia in termini di quantità che di contenuto. Infine, la presente ricerca si propone non soltanto di definire il contributo dei cineasti colombiani allo sviluppo del proprio cinema nazionale, ma anche, e soprattutto, di individuare l’origine di alcuni degli elementi che caratterizzano il cinema colombiano.
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La ricerca, divisa in tre parti, analizza il frammento superstite del film collocandolo nell’ambito del filone dei film “seriali “che si affermano, anche in Italia, parallelamente alle più note esperienze americane, dove emerge un nuovo modello di donna audace ed indipendente. Lo studio si concentra sul restauro e sulla fonte letteraria del film, il romanzo scritto da Carolina Invernizio nel 1909, nonché sul contesto dei romanzi d’appendice a lungo denigrati dalla critica letteraria e oggetto di analisi storiografica e narratologica solo a partire dagli anni Settanta del Novecento. Viene inoltre esaminata la figura della poliziotta dilettante, progenitrice delle detective donne che popolano i prodotti della serialità contemporanea. Si constata che la dimensione filmica libera il personaggio della protagonista dalle maglie ancora retrive della letteratura d’appendice, restituendoci un'immagine femminile dai tratti dinamici e moderni.
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Il cinema è molte cose, una forma d’arte, ma anche un’industria, e come tale ha affrontato diversi ostacoli economici nella sua storia. Fin dagli albori il settore cinematografico è stato scosso da varie crisi economiche, declini, momenti in cui è stata costretta a trasformarsi, a cambiare, per poter sopravvivere. In una situazione così singolare come quella odierna, in cui il cinema sta passando uno dei periodi più difficili per quanto riguarda la sfera economica, ho pensato di svolgere la mia tesi di laurea su quelle crisi che il settore cinematografico ha passato nella sua storia. I momenti storici presi in esame andranno dalla crisi del 1906 fino a quella attuale, causata dalla pandemia di COVID-19, passando per i vari declini produttivi, sia hollywoodiani che italiani. Più che una storia economica del cinema, che richiederebbe molto più spazio, questa tesi analizzerà soltanto i periodi di crisi più significativi, spiegando i motivi che hanno portato al loro scoppio, e facendo dei confronti con l’economia generale. Si vedrà di come in alcuni casi il settore cinematografico abbia seguito l’economia generale e di come in altri sia andato controcorrente, addirittura beneficiandone. Grande importanza avrà il cinema hollywoodiano, di cui si parlerà spesso e lo si considererà come punto di riferimento, ma non mancheranno alcuni capitoli interamente dedicati al cinema italiano, in cui la situazione è stata spesso più delicata e difficile. Verrano presi in esame diversi film usciti nei periodi delle varie crisi, che hanno dato uno sguardo a realtà così decadenti, alle condizioni pietose dei vari lavoratori, o che a volte hanno addirittura cercato di nascondere.
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Trattazione sulla mostruosità nell'arte, con particolare riguardo del suo ruolo in ambito cinematografico. Si discute la centralità del mostro nelle opere odierne, ovvero l'utilità narrativa e sociale, nonché della rivalutazione del suo contributo culturale. Inoltre viene analizzata l'emarginazione come caratteristica comune alla figura del mostruoso, in varie sfumature dello stesso tema.
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Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare come, in una finestra di tempo di circa cento anni, si sia fissato nell’immaginario collettivo la figura dell’italoamericano come gangster. Partendo dalle questioni delle migrazioni, che caratterizzarono l’Italia meridionale a fine Ottocento, e che portarono migliaia di italiani negli Stati Uniti. Sin da subito vennero rappresentati su vignette satiriche come sporchi, ignoranti e ladri. Il cinema non tardò molto a dare la sua rappresentazione, con cortometraggi e successivamente film veri e propri. Con il passare del tempo questi personaggi italoamericani cominciarono ad essere sempre più caratterizzati dai cineasti, facendoli così diventare dei veri e propri miti, prendendo ispirazione dalla realtà, come accadde per i film degli anni Trenta Little Caesar e Scarface, che si basavano su Al Capone. Proprio sui protagonisti di questi due film vennero successivamente ricalcati i personaggi degli anni successivi, ovviamente apportando modifiche e caratterizzandoli maggiormente. Ci troviamo nel periodo del secondo dopoguerra e il genere gangster inizia a fondersi con il noir, caratterizzandosi da nuove sfaccettature, per ovviare anche al problema della censura del codice Hays, che vietava la rappresentazione di etnie in comportamenti immorali. Nella parte conclusiva di questo lavoro di tesi, mi occupo del periodo che va dagli anni Sessanta, caratterizzato da un clima di mutamento e di rivoluzione, sia per quanto riguarda la società americana che per il cinema stesso. Il codice Hays non ha più influenza sui cineasti e, adesso, cineasti italoamericani come Coppola e Scorsese, danno voce alle loro fantasie ed esperienze, abbracciando le loro origini.
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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Este artigo procura debater a psicologia social no cinema através de um conceito específico: a humilhação social como problema político. Para tanto foi tomado como objeto de análise o filme Ônibus 174, documentário realizado pelo cineasta José Padilha em 2002. Os comentários elaborados aqui visam compreender as estratégias narrativas utilizadas pelo diretor, que incluem aspectos estéticos e a participação do público, que transformam sua obra em um objeto de estudo da humilhação social que ocorre no âmbito da esfera pública, onde a ação define as relações sociais entre os indivíduos.
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We describe the use of factor analysis for assessing food habits in Japanese-Brazilians. Dietary data from 1,283 participants of a cross-sectional study were used. Besides statistical criteria, we also used the conceptual meaning of identified profiles to obtain scores for dietary patterns (Japanese or Western profile). Paired Student t test, linear regression and Poisson models were used to verify the existence of relationship between these scores and generation, body mass index (BMI), waist circumference and presence of metabolic syndrome, respectively. First generation subjects had higher mean Japanese profile scores and lower Western profile scores than those of second generation. The Western dietary pattern was associated with BMI (p = 0.001), waist circumference (p = 0.023) and metabolic syndrome (p < 0.05). We concluded that these scores were able to discriminate subjects who maintained their traditional Japanese lifestyle or otherwise, and that the incorporation of a Western lifestyle is associated to high values of BMI, waist circumference and presence of metabolic syndrome.
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Descreve-se o uso da análise fatorial na avaliação dos hábitos alimentares de nipo-brasileiros. Utilizaram-se dados dietéticos de 1.283 participantes de estudo transversal. A partir de critérios estatísticos e do significado conceitual dos padrões identificados, geraram-se escores que definiram os perfis dietéticos (japonês ou ocidental). Empregou-se o teste t de Student pareado, os modelos de regressão linear e de Poisson para examinar as relações desses escores com, respectivamente, a geração, índice de massa corporal (IMC), perímetro abdominal e a presença de síndrome metabólica. Aqueles de primeira geração, em relação aos de segunda, apresentaram escores maiores para o perfil japonês e menores para o ocidental. O perfil ocidental relacionou-se com o IMC (p = 0,001), perímetro abdominal (p = 0,023) e a síndrome metabólica (p < 0,05). Conclui-se que os escores discriminaram sujeitos que mantêm ou não estilo de vida tradicional japonês e que a incorporação de hábitos ocidentais associou-se a maiores valores de IMC, perímetro abdominal e a presença de síndrome metabólica