999 resultados para Unificación Italiana
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La tardor de 2006, Gabriele Turi1, professor d'Història contemporània a la Universitat de Florència, es va desplaçar fins a Barcelona per participar en un cicle de conferències. CERCLES. REVISTA D'HISTÒRIA CULTURAL va aprofitar l'ocasió per fer-li una entrevista. La dilatada trajectòria professional del professor Turi i l¿evolució dels seus treballs el converteixen en un observador privilegiat de l'evolució de lahistoriografia europea contemporània, especialment de la italiana.
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Lo que se pretende en este estudio es establecer el fundamento de la metodología comparativa en educación. Se logra presentando un conjunto de doce características que constituyen un amplio sistema de relaciones e interrelaciones que definen la metodología comparativa. La idea dominante es que para establecer una comparación entre dos hechos o fenómenos es preciso que tengan algo en común, y deben ser vistos así por la aplicación de . un criterio comparativo que permita ordenar y relacionar las diferentes variables objeto de estudio. La comparación tiene por objeto descubrir las semejanzas, las diferencias y las diversas relaciones que pueden establecerse. Comparar es pensar relacionando. Se insiste en la importancia de las coordenadas espacio y tiempo en la comparación, pues ésta supone una afinidad o proximidad geográfica e histórica. La comparación suele tender hacia una unificación o generalización. Se parte de un estado de desigualdad o diferencia entre dos o más realidades, pero se acaba por descubrir entre ellas algún principio de unidad, alguna ley común. Incluso en la práctica, la Pedagogía Comparada expresa a menudo su deseo de servir al ideal de unidad entre los diferentes pueblos, a través de una unidad establecida en sus sistemas educacionales. Con los pronósticos educacionales que intenta ayudar a formar, quiere dar una base a las políticas educativas para que funcionen lo más correctamente posible. Al enumerar las etapas del análisis comparativo se reproduce el esquema de F. Hilker y G. Bereday, por considerar lo ya clásico en Pedagogía Comparada. En el comentario de cada una de las cuatro fases se explica ampliamente en qué consisten éstas y se,señalan modalidades originales de aplicación de las mismas Se insiste en que el método comparativo no debe limitarse a los llamados estudios de área (o sistemas educativos nacionales y regionales), sino que debe aplicarse también a otros sectores pedagógicos. Finalmente se señalan unas vías que pueden ayudar a un avance de la Pedagogía Comparada, aun reconociendo las limitaciones propias de ésta, que es calificada como una disciplina más esclarecedora y orientadora que normativa.
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Comprend : Libia italiana / [P. Vinassa de Regny] ; Istituto geografico De Agostini, Novara ; Carta geologica della Libia italiana / rilevata e compilata da P. Vinassa de Regny ; Istituto geografico De Agostini, Novara
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Letterato versatile e curioso del presente, Sertorio Quattromani (Cosenza 1541-1603) fu uno dei migliori critici letterari della seconda metà del Cinquecento, come dimostrano innanzi tutto l'importante esposizione delle Rime di Della Casa (edita postuma nel 1616) e ora il commento alle Rime di Bembo, qui per la prima volta pubblicato, sulla base del manoscritto Palatino 1036 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel quale si conserva adespoto con il titolo Luoghi difficili del Bembo. Elaborato tra il 1564 e il 1570, il commento bembiano si presenta non del tutto compiuto, per quanto già ricco di chiose esplicative e di riferimenti intertestuali. Occorre tuttavia considerare che la tipologia esegetica scelta da Quattromani non è quella dell'esposizione continua ma quella del commento tecnico e selettivo, incentrato sulla spiegazione dei luoghi difficili e sull'allegazione dei loci paralleli, oltre che sulle censure di gusto e sui rilievi linguistici, stilistici e retorici. Focalizzata sulla parafrasi e sull'intertestualità, l'annotazione di Quattromani intende essere al servizio del testo e insieme offrire agli scrittori coevi la possibilità di entrare in uno dei più raffinati laboratori poetici del Rinascimento. Almeno due sono le ragioni per motivare il recupero di un'opera incompiuta, e che lo stesso autore non ritenne più adeguata ai tempi, impegnandosi nell'esegesi delle Rime dellacasiane. Innanzi tutto un motivo di ordine generale: letture e commenti di critici coevi all'autore sono di grande utilità per un'interpretazione dei testi storicamente fondata. Poi un motivo specifico, che riguarda lo sviluppo della lirica italiana: già da metà Cinquecento l'esegesi dei poeti contemporanei diventa uno strumento essenziale per costruire la lirica moderna sulle fondamenta gettate da Bembo prima e da Della Casa poi. Infatti nel commento bembiano di Quattromani la fitta allegazione di loci paralleli estratti dalla letteratura latina serve anche a rivelare quanto il petrarchismo di Bembo non si alimenti del solo Petrarca. Rispetto alla vulgata petrarchistica, ciò che emerge nel Bembo di Quattromani è pertanto l'impossibilità per un poeta non corrivo di attenersi a norme insensibili al mutare dei tempi. Il riuso del dettato petrarchesco resta ovviamente legge, ma a patto che accolga nuove commistioni e svariati incrementi. In particolare, si avverte come sempre più vitale la riappropriazione profonda di tutta la letteratura in latino, da quella antica a quella umanistico-rinascimentale, tanto da pervenire a una contaminazione di latino e volgare che può essere considerata uno dei principali fattori di apertura della strada verso il Barocco intrapresa a fine Cinquecento dalla poesia italiana.
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En aquest article es presenta una selecció d’un corpus extret del Pantagruel, en el qual els personatges de Rabelais ataquen o afalaguen, grotescament i hiperbòlica, en el més pur estil pantagruèlic, les altres nacions o viles. Per a aquests epítets ètnics, Rabelais reutilitza el blasó popular (blason populaire), en una fusió total de la lloança i la injúria. En el nostre treball comprovarem si la visió sociocèntrica que el blasonador aplica al blasonat, així com el propòsit lúdic, han aconseguit ser traslladats a les versions catalana (Miquel-Àngel Sánchez Férriz, 1985), espanyola (Alicia Yllera, 2003), italiana (Mario Bonfantini, 1953) i anglesa (Burton Raffel, 1991).
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En les dècades de 1980 i 1990, l’escriptora Maria Àngels Anglada fa feina de torsimany en els seus dos llibres de viatges Paisatge amb poetes (1988) i Paradís amb poetes (1993), en els quals se serveix de la poesia per a (re)construir, en forma d’assaig, les geografies italiana i grega. Aquest article analitza la confluència entre viatge i traducció a Paisatge amb poetes i Paradís amb poetes, textos híbrids amb els quals l’autora vigatana ret homenatge a unes veus clàssiques i mediterrànies germanes
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We have included the effective description of squark interactions with charginos/neutralinos in the MadGraph MSSM model. This effective description includes the effective Yukawa couplings, and another logarithmic term which encodes the supersymmetry-breaking. We have performed an extensive test of our implementation analyzing the results of the partial decay widths of squarks into charginos and neutralinos obtained by using FeynArts/FormCalc programs and the new model file in MadGraph. We present results for the cross-section of top-squark production decaying into charginos and neutralinos.
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La tesi propone l'edizione critica dele traduzioni del Bellum Catilinae e del Bellum Iugurthinum di Sallustio eseguite dall'umanista ferrarese Ludovico Carbone intorno agli anni '70 del Quattrocento. I testi sono accompagnati dagli apparati delle varianti e delle correzioni d'autore; dal testo latino dell'edizione Ernout, con la segnalazione in corsivo delle parti in cui pare evidente che l'umanista aveva di fronte un testo latino diverso; e da note di commento in cui si riportano eventualmente lezioni della tradizione dell'opera sallustiana che potrebbero essere all'origine della traduzione. Nell'introduzione viene delineato il ruolo svolto da Ludovico Carbone nella Ferrara del secondo Quattrocento, tra corte, università e vita cittadina; particolare attenzione è data alle osservazioni sulla lingua italiana dell'umanista e alla sua frequentazione della letteratura in volgare. L'esame della tradizione e della diffusione dell'opera di Sallustio ha lo scopo di comprendere il significato della scelta operata dal traduttore e di cercar di capire che tipo di modello poteva trovarsi di fronte. I due volgarizzamenti sono inseriti nel contesto storico e culturale di Ferrara, che vide in questi anni un'intensa attività di traduzione - spesso su diretta richiesta del principe -, tra i cui autori si distinsero Matteo Maria Boiardo e Niccolò Leoniceno. Inoltre, per una comprensione più completa dell'operazione del Carbone, viene ricostruita la figura del dedicatario delle due traduzioni, Alberto d'Este, e la sua importanza all'interno della storia di Ferrara sia dal punto di vista politico che cultuale; operazione che permette di aggiungere elementi utili a una datazione più precisa delle opere qui pubblicate. Una parte centrale del lavoro riguarda l'analisi delle modalità di traduzione che mostra come l'operazione del Carbone, pur mantenendosi molto rispettosa del testo di partenza, abbia ambizioni letterarie. Lo sforzo del traduttore è incentrato in particolar modo sulla resa dei vocaboli e sul ritmo del periodare. E' interessante notare come l'umanista, la cui prosa latina ha un periodare ampio e ricco di subordinate su modello ciceroniano, in volgare mantenga queste caratteristiche stilistiche solo nelle lettere dedicatorie, mentre nella traduzione il suo stile si uniforma in gran parte al modello di Sallustio. La Nota al testo dà conto dei rapporti tra i manoscritti e dei criteri di edizione delle due opere. Nella Nota linguistica si trova un'analisi sistematica e approfondita della lingua del manoscritto autografo del Catilinario, mentre per gli altri manoscritti sono segnalati gli usi linguistici solo in funzione di una loro collocazione geografica. Un esame contrastivo delle abitudini linguistiche dei copisti rispetto a quelle del Carbone è alla base della scelta del manoscritto da utilizzare per l'edizione del Giugurtino, per il quale non si dispone di un autografo. Un capitolo è dedicato all'analisi delle varianti evolutive del manoscritto londinese contenente il Catilinario. Lo studio del lessico utilizzato nelle traduzioni ha portato alla costituzione del Glossario, che - attraverso un confronto con numerosi vocabolari e testi di area ferrarese o limitrofa - registra e illustra le più significative forme dialettali, i tecnicismi e i latinismi particolarmente crudi, rari o il cui significato si discosta da quello assunto più frequentemente in volgare. Si segnalano alcuni termini le cui prime attestazioni compaiono nella lingua volgare proprio in questo periodo.
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Descripció del projecte. S’han de destacar les innovacions i aportacions a l’avanç del coneixement que incorpora el projecte. Es poden incorporar memòries, plànols, fotografies, esbossos, etc. També l’adreça web si s’ha penjat més informació sobre el projecte a la web.INTERVENCIÓN EN TERUELRemodelación de la Escalinata, el Paseo del Ovalo y su entornoTeruelConcurso Internacional - Proyecto GanadorEn colaboración con David Chipperfield ArchitectsUbicación: Plaza de la Estación, Paseo del Ovalo. TeruelConcurso: 2000Ejecución: 2001-2003Premio Europeo del Espacio Público Urbano- CCCBPremio Nacional 2004. Ciudades Patrimonio de la Humanidad. Ministerio de CulturaEl proyecto desarrolla una parte de la propuesta ganadora presentada por David Chipperfield Architects-b720 arquitectos en el concurso internacional convocado por la Diputación General de Aragón para transformar el frente urbano de la ciudad de Teruel y mejorar las condiciones de accesibilidad al centro histórico desde la nueva Estación de ferrocarril.La intervención inicial abarcaba una amplia zona que comprendía la reutilización de los terrenos ferroviarios anexos a la estación, la remodelación de la Plaza de la Estación junto con la restauración de la Escalinata neomudéjar, y la reforma del Paseo del Óvalo y la Plaza de la Glorieta con la creación de un aparcamiento subterráneo.De esta ambiciosa intervención la fase ejecutada contempla la remodelación y conexión de la Plaza de la Estación con el centro histórico y la reforma del Paseo del Óvalo, dejando para una segunda fase la futura actuación en la Plaza de la Glorieta. La intervención en el espacio de llegada desde la estación ha consistido en valorar la Escalinata neomudéjar. Esta gran escalera consigue con éxito crear un fuerte vínculo físico entre el espacio inferior y el Paseo del Óvalo. La propuesta consiste básicamente en la creación de una gran plaza pavimentada sobre la que se asienta el monumento poniéndolo en valor y reforzando sus cualidades.Por otra parte, la cualidad del Óvalo como gran balcón urbano podría alterarse si se interviniera en el muro sobre el que se apoya la gran escalera, interrumpiendo la continuidad de su borde. La propuesta para el nuevo acceso se sitúa a un lado con una intervención mínima evitando entrar en competencia con la Escalinata. Un sendero de piedra blanca aparentemente dispuesto sobre la Plaza como una alfombra arranca del mismo punto que los primeros tramos de la Escalinata frente a la Estación. Al viajero llegado en tren se le ofrece una alternativa: remontar la escalera o bien recorrer una cinta de dos metros y medio de ancho y ciento veinte metros de largo. Este camino en suave pendiente conduce a una cavidad que se abre en la muralla. Excavada en el basamento pétreo de la ciudad, es como una cueva que conduce a un pozo de luz natural. Un gran hueco abocinado tensa el espacio de acceso hasta descubrir la columna de luz proveniente de la caja transparente superior que conforma el edículo superior de llegada de los ascensores que transportan al visitante hasta el Paseo del Óvalo. Un largo recorrido horizontal y un breve recorrido vertical sintetizan el tránsito desde la estación hasta el Óvalo.La intervención el Paseo del Óvalo ha consistido en devolver al espacio su cualidad de salón urbano con un uso casi exclusivamente peatonal mediante la unificación del pavimento con el mismo adoquinado de piedra utilizado en la Plaza de la Estación, la supresión del desordenado estacionamiento de vehículos y la disposición de nuevo arbolado y mobiliario urbano. Se ha prestado especial atención a la iluminación dispuesta en el pretil del muro, en las balizas que limitan la zona de tráfico rodado, la parte inferior de los de los bancos de piedra y la fachada del Paseo. Plaça de la Estació Vista accés ascensor des de la Plaça de la Estación Planta general intervenció Secció per ascensor Secció per Paseo del Ovalo. Detall paviments
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A well circumscribed nodular mass discovered on routine chest ray examination, in the left inferior lobe of an otherwise healthy 49-year-old male. Histopathologically the lesion corresponded to a typical so called sclerosing hemangioma. The clinical and histopathological features are described. The sclerosing hemangioma of the lung is a rare benign tumor. Its histogenesis has not been explained yet. Following the electron-microscopic and immunohistochemical researches the opinions have been still unhomogeneous. Therefore, it is concluded that is a tumor of epithelial, endothelial, mesenchymal and even mesothelial origin. This study deals with this tumor, its immunohistochemical analysis points at its epithelial character.
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En 1987 Cataluña inició una profunda reforma de su organización territorial. Sin embargo, no se ha impulsado la prevista unificación provincial, al tiempo que el funcionamiento de las comarcas ha resultado insatisfactorio. Ello ha dado lugar a la elaboración de una nueva propuesta de reforma: el denominado «Informe Roca». Entre otros aspectos, propugna la creación de dos nuevas provincias. Por otra parte, en los últimos años Galicia y Aragón han generado dos modelos diferentes de comarcalización.