996 resultados para Raggi cosmici,Filamenti cosmici,Ponti intracluster,Radiogalassia gigante,Energia,UHECR
Resumo:
Nell'ambito di questa tesi, sono trattate le proprietà dei Nuclei Galattici Attivi(AGN) e dei loro getti. In particolare è stata esaminata la radiogalassia M87. Quest'ultima ha un getto che si muove apparentemente con velocità superiori a quella della luce, il cosidetto moto superluminale. É stato preso in esame la parte iniziale del getto. I dati sono stati presi dal progetto pubblico "Mojave", in modo tale da poter essere analizzati tramite il software AIPS, per ricavare informazioni inerenti al moto di una sottostruttura del jet. É stato trovato che questa componente ha una velocità apparente bassa(0.05 c), mentre la velocità collettiva del jet è fortemente relativistica.
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I semiconduttori organici presentano proprietà che consentono la produzione di dispositivi impensabili fino a pochi anni fa: sono flessibili, leggeri e robusti, ed inoltre facili ed economici da depositare. La loro capacità di rivelare direttamente la radiazione ionizzante, convertendola in segnale elettrico, li pone come ottimi candidati per una nuova generazione di rivelatori a stato solido per raggi X, utilizzabili in situazioni e luoghi prima inaccessibili a quelli inorganici, o addirittura comodamente indossabili. Tuttavia i fenomeni di fotogenerazione e raccolta di carica in questi materiali non sono ancora completamente compresi. Ottimali per lo studio di queste ed altre proprietà intrinseche sono le forme di impacchettamento a cristallo singolo. Questa tesi analizza e confronta i segnali elettrici di campioni di cristalli singoli di TIPS-pentacene quando esposti a flussi crescenti di radiazione visibile e di raggi X a diversi voltaggi, proponendo dei modelli per la loro interpretazione. Viene inoltre riportato un confronto con le stesse misure effettuate su un campione dello stesso materiale in forma di film sottile.
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L'obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare la stabilità di uno spettro raggi X emesso da un tubo usurato per analisi cardiovascolari, in modo da verificare il suo comportamento. Successivamente questo tipo di analisi sarà effettuata su tubi CT. Per raggiungere questo scopo è stato assemblato un particolare set-up con un rivelatore al germanio criogenico in modo da avere la miglior risoluzione energetica possibile ed alcuni particolari collimatori così da ridurre il flusso fotonico per evitare effetti di pile-up. Il set-up è stato costruito in modo da avere il miglior allineamento possibile nel modo più veloce possibile, e con l'obiettivo di rendere l'intero sistema portabile. Il tubo usato è un SRM Philips tube per analisi cardiovascolari; questa scelta è stata fatta in modo da ridurre al minimo i fattori esterni (ottica elettromagnetica, emettitori) e concentrare l'attenzione solo sugli effetti, causati dalle varie esposizioni, sull'anodo (roughness e bending) e sul comportamento di essi durante il surriscaldamento e successivo raffreddamento del tubo. I risultati mostrano come durante un'esposizione alcuni fattori di usura del tubo possono influire in maniera sostanziale sullo spettro ottenuto e quindi alterare il risultato. Successivamente, nell'elaborato, mediante il software Philips di ricostruzione e simulazione dello spettro si è cercato di riprodurre, variando alcuni parametri, la differenza riscontrata sperimentalmente in modo da poter simulare l'instabilità e correggere i fattori che la causano. I risultati sono interessanti non solo per questo esperimento ma anche in ottica futura, per lo sviluppo di applicazioni come la spectral CT. Il passo successivo sarà quello di spostare l'attenzione su un CT tube e verificare se l'instabilità riscontrata in questo lavoro è persiste anche in una analisi più complessa come quella CT.
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L’attività di tesi, svolta presso i laboratori dell’Istituto CNR-IMM di Bologna, si è focalizzata sulla crescita tramite Deposizione Chimica da Fase Vapore di schiume di grafene - network tridimensionali costituiti da fogli di grafene interconnessi, in grado di unire le straordinarie proprietà del grafene ad una elevatissima area superficiale - e sulla loro caratterizzazione, con l’obiettivo di sintetizzare strutture 3D di grafene con una porosità controllata e buone caratteristiche strutturali. Nel primo capitolo della tesi vengono illustrate da un punto di vista generale le caratteristiche e proprietà salienti del grafene, sia dal punto di vista strutturale che fisico. il secondo capitolo è dedicato alle tecniche di produzione del materiale, dall’esfoliazione meccaniche, a quella chimica, per arrivare alle tecniche di crescita vere e proprie. Maggiore attenzione viene chiaramente riservata alla Deposizione Chimica da Fase Vapore, utilizzata poi nell’ambito dell’attività sperimentale svolta. Nel terzo capitolo vengono descritti in dettaglio tutti gli apparati sperimentali utilizzati, sia per la sintesi del materiale (il sistema CVD), che per la sua caratterizzazione (microscopia elettronica a scansione, diffrazione a raggi X, spettroscopia fotoelettronica a raggi X e Raman). Il quarto ed il quinto capitolo sono dedicati alla parte sperimentale vera e propria. Nel quarto si descrive e si discute il processo messo a punto per crescere strutture tridimensionali di grafene a partire da schiume metalliche commerciali, mentre nel quinto vengono infine descritti gli approcci originali messi a punto per la sintesi di strutture con porosità controllata. Nelle conclusioni, infine, oltre a tirare le somme di tutto il lavoro svolto, vengono delineate le prospettive applicative dei materiali prodotti e le attività che sono attualmente in corso relative alla loro caratterizzazione e al loro impiego.
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Little sequence information exists on the matrix-protein (MA) encoding region of small ruminant lentiviruses (SRLV). Fifty-two novel sequences were established and permitted a first phylogenetic analysis of this region of the SRLV genome. The variability of the MA encoding region is higher compared to the gag region encoding the capsid protein and surprisingly close to that reported for the env gene. In contrast to primate lentiviruses, the deduced amino acid sequences of the N- and C-terminal domains of MA are variable. This permitted to pinpoint a basic domain in the N-terminal domain that is conserved in all lentiviruses and likely to play an important functional role. Additionally, a seven amino acid insertion was detected in all MVV strains, which may be used to differentiate CAEV and MVV isolates. A molecular epidemiology analysis based on these sequences indicates that the Italian lentivirus strains are closely related to each other and to the CAEV-CO strain, a prototypic strain isolated three decades ago in the US. This suggests a common origin of the SRLV circulating in the monitored flocks, possibly related to the introduction of infected goats in a negative population. Finally, this study shows that the MA region is suitable for phylogenetic studies and may be applied to monitor SRLV eradication programs.
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Bistriazoles, 1,3-bis(1,2,4-triazol-4-yl)propane (tr2pr) and 1,3-bis(1,2,4-triazol-4-yl)adamantane (tr2ad), were examined in combination with the rigid tetratopic 1,3,5,7-adamantanetetracarboxylic acid (H4-adtc) platform for the construction of neutral heteroleptic copper(II) metal−organic frameworks. Two coordination polymers, [{Cu4(OH)2(H2O)2}{Cu4(OH)2}(tr2pr)2(H-adtc)4]·2H2O (1) and [Cu4(OH)2(tr2ad)2(H-adtc)2(H2O)2]·3H2O (2), were synthesized and structurally characterized. In complexes 1 and 2, the N1,N2-1,2,4-triazolyl (tr) and μ3-OH− groups serve as complementary bridges between adjacent metal centers supporting the tetranuclear dihydroxo clusters. The structure of 1 represents a unique association of two different kinds of centrosymmetrical {Cu4(OH)2} units in a tight 3D framework, while in compound 2, another configuration type of acentric tetranuclear metal clusters is organized in a layered 3,6-hexagonal motif. In both cases, the {Cu4(OH)2} secondary building block and trideprotonated carboxylate H-adtc3− can be viewed as covalently bound six- and three-connected nodes that define the net topology. The tr ligands, showing μ3- or μ4-binding patterns, introduce additional integrating links between the neighboring {Cu4(OH)2} fragments. A variable-temperature magnetic susceptibility study of 2 demonstrates strong antiferromagnetic intracluster coupling (J1 = −109 cm−1 and J2 = −21 cm−1), which combines for the bulk phase with a weak antiferromagnetic intercluster interaction (zj = −2.5 cm−1).
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The preparations, X-ray structures, and magnetic characterizations are presented for two new pentadecanuclear cluster compounds: [NiII{NiII(MeOH)3}8(μ-CN)30{MV(CN)3}6]·xMeOH·yH2O (MV = MoV (1) with x = 17, y = 1; MV = WV (2) with x = 15, y = 0). Both compounds crystallize in the monoclinic space group C2/c, with cell dimensions of a = 28.4957(18) Å, b = 19.2583(10) Å, c = 32.4279(17) Å, β = 113.155(6)°, and Z = 4 for 1 and a = 28.5278(16) Å, b = 19.2008(18) Å, c = 32.4072(17) Å, β = 113.727(6)°, and Z = 4 for 2. The structures of 1 and 2 consist of neutral cluster complexes comprising 15 metal ions, 9 NiII and 6 MV, all linked by μ-cyano ligands. Magnetic susceptibilities and magnetization measurements of compounds 1 and 2 in the crystalline and dissolved state indicate that these clusters have a S = 12 ground state, originating from intracluster ferromagnetic exchange interactions between the μ-cyano-bridged metal ions of the type NiII−NC−MV. Indeed, these data show clearly that the cluster molecules stay intact in solution. Ac magnetic susceptibility measurements reveal that the cluster compounds exhibit magnetic susceptibility relaxation phenomena at low temperatures since, with nonzero dc fields, χ‘ ‘M has a nonzero value that is frequency dependent. However, there appears no out-of-phase (χ‘ ‘M) signal in zero dc field down to 1.8 K, which excludes the expected signature for a single molecule magnet. This finding is confirmed with the small uniaxial magnetic anisotropy value for D of 0.015 cm-1, deduced from the high-field, high-frequency EPR measurement, which distinctly reveals a positive sign in D. Obviously, the overall magnetic anisotropy of the compounds is too low, and this may be a consequence of a small single ion magnetic anisotropy combined with the highly symmetric arrangement of the metal ions in the cluster molecule.
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Using molecular building blocks to self-assemble lattices supporting long-range magnetic order is currently an active area of solid-state chemistry. Consequently, it is the realm of supramolecular chemistry that synthetic chemists are turning to in order to develop techniques for the synthesis of structurally well-defined supramolecular materials. In recent years we have investigated the versatility and usefulness of two classes of molecular building blocks, namely, tris-oxalato transition-metal (M. Pilkington and S. Decurtins, in “Magnetoscience—From Molecules to Materials,” Wiley–VCH, 2000), and octacyanometalate complexes (Pilkington and Decurtins, Chimia 54, 593 (2001)), for applications in the field of molecule-based magnets. Anionic, tris-chelated oxalato building blocks are able to build up two-dimensional honeycomb-layered structural motifs as well as three-dimensional decagon frameworks. The discrimination between the crystallization of the two- or three-dimensional structures relies on the choice of the templating counterions (Decurtins, Chimia 52, 539 (1998); Decurtins et al. Mol. Cryst. Liq. Cryst. 273, 167 (1995); New J. Chem. 117 (1998)). These structural types display a range of ferro, ferri, and antiferromagnetic properties (Pilkington and Decurtins, in “Magnetoscience—From Molecules to Materials”). Octacyanometalate building blocks self-assemble to afford two new classes of cyano-bridged compounds namely, molecular clusters and extended three dimensional networks (J. Larionova et al., Angew. Chem. Int. Ed. 39, 1605 (2000); Pilkington et al., in preparation). The molecular cluster with a MnII9MoV6 core has the highest ground state spin value, S=51/2, reported to-date (Larionova et al., Angew. Chem. Int. Ed. 39, 1605 (2000)). In the high-temperature regime, the magnetic properties are characterized by ferromagnetic intracluster coupling. In the magnetic range below 44 K, the magnetic cluster signature is lost as possibly a bulk behavior starts to emerge. The three-dimensional networks exhibit both paramagnetic and ferromagnetic behavior, since the magnetic properties of these materials directly reflect the electronic configuration of the metal ion incorporated into the octacyanometalate building blocks (Pilkington et al., in preparation). For both the oxalate- and cyanide-bridged materials, we are able to manipulate the magnetic properties of the supramolecular assemblies by tuning the electronic configurations of the metal ions incorporated into the appropriate molecular building blocks (Pilkington and Decurtins, in “Magnetoscience—From Molecules to Materials,” Chimia 54, 593 (2000)).
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In recent years, disaster preparedness through assessment of medical and special needs persons (MSNP) has taken a center place in public eye in effect of frequent natural disasters such as hurricanes, storm surge or tsunami due to climate change and increased human activity on our planet. Statistical methods complex survey design and analysis have equally gained significance as a consequence. However, there exist many challenges still, to infer such assessments over the target population for policy level advocacy and implementation. ^ Objective. This study discusses the use of some of the statistical methods for disaster preparedness and medical needs assessment to facilitate local and state governments for its policy level decision making and logistic support to avoid any loss of life and property in future calamities. ^ Methods. In order to obtain precise and unbiased estimates for Medical Special Needs Persons (MSNP) and disaster preparedness for evacuation in Rio Grande Valley (RGV) of Texas, a stratified and cluster-randomized multi-stage sampling design was implemented. US School of Public Health, Brownsville surveyed 3088 households in three counties namely Cameron, Hidalgo, and Willacy. Multiple statistical methods were implemented and estimates were obtained taking into count probability of selection and clustering effects. Statistical methods for data analysis discussed were Multivariate Linear Regression (MLR), Survey Linear Regression (Svy-Reg), Generalized Estimation Equation (GEE) and Multilevel Mixed Models (MLM) all with and without sampling weights. ^ Results. Estimated population for RGV was 1,146,796. There were 51.5% female, 90% Hispanic, 73% married, 56% unemployed and 37% with their personal transport. 40% people attained education up to elementary school, another 42% reaching high school and only 18% went to college. Median household income is less than $15,000/year. MSNP estimated to be 44,196 (3.98%) [95% CI: 39,029; 51,123]. All statistical models are in concordance with MSNP estimates ranging from 44,000 to 48,000. MSNP estimates for statistical methods are: MLR (47,707; 95% CI: 42,462; 52,999), MLR with weights (45,882; 95% CI: 39,792; 51,972), Bootstrap Regression (47,730; 95% CI: 41,629; 53,785), GEE (47,649; 95% CI: 41,629; 53,670), GEE with weights (45,076; 95% CI: 39,029; 51,123), Svy-Reg (44,196; 95% CI: 40,004; 48,390) and MLM (46,513; 95% CI: 39,869; 53,157). ^ Conclusion. RGV is a flood zone, most susceptible to hurricanes and other natural disasters. People in the region are mostly Hispanic, under-educated with least income levels in the U.S. In case of any disaster people in large are incapacitated with only 37% have their personal transport to take care of MSNP. Local and state government’s intervention in terms of planning, preparation and support for evacuation is necessary in any such disaster to avoid loss of precious human life. ^ Key words: Complex Surveys, statistical methods, multilevel models, cluster randomized, sampling weights, raking, survey regression, generalized estimation equations (GEE), random effects, Intracluster correlation coefficient (ICC).^
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Con el resultado de la doctrina Monroe en 1823, el conjunto de América Latina estaba situado de facto bajo el protectorado de Estados Unidos y era considerado como un patio trasero. Por otra parte, durante la primera mitad del siglo XX se encontraba menos poblada que América del Norte y las riquezas económicas generadas en sus territorios siempre fueron menores. Sin embargo las relaciones demográficas evolucionan y modifican la geopolítica de las poblaciones. En los comienzos del siglo XXI, el peso demográfico de América Latina supera al de América del Norte. Brasil, el gigante del sector, está en el quinto lugar según la clasificación demográfica de los países, mientras que México se encuentra en la undécima posición. Tres megalópolis latinoamericanas, México, Sao Paulo y Buenos Aires están dentro de las ocho primeras ciudades del mundo. A ellos se le agrega un importante crecimiento de grupos diaspóricos, luego de que América Latina se ha vuelto un continente de emigración.
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El trabajo se propone analizar diferentes relaciones entre la universidad, la empresa privada y el Estado al momento del surgimiento del diseño industrial y de la comunicación visual, inscriptas bajo el ala del diseño como disciplina institucionalizada. Para tal fin haremos hincapié en las trayectorias de individuos y grupos que promovieron los nuevos espacios como cátedras, carreras, institutos, y departamentos en las universidades, departamentos y agencias en las empresas, e impulsaron la investigación y la formación especializada en una agencia estatal. A este respecto nos planteamos la reconstrucción y análisis de las posiciones y los tramas de relaciones sociales entre los actores, los liderazgos e ideas que confluyeron en ese marco institucionalizador. A fines de la década del ´50 se abrieron espacios en instituciones estatales ?universidades nacionales y agencias del Estado- desde los que se promovió la formación e investigación en diseño industrial y comunicación visual. Al mismo tiempo, en medio del proceso de industrialización que demandaba nuevos especialistas, las empresas privadas abrieron secciones específicas dedicadas a proyectar diseños integrales para sus productos. Para entender los sistemas de valores sobre los que se originaron estos espacios indagaremos en los documentos, artículos, libros y bienes materiales ?entre otros- que los propios actores pusieron en circulación en ese tiempo y lugar. Haremos foco en las categorías de análisis y en las definiciones por ellos dictadas en ese momento sobre el diseño. El impulso a esta nueva disciplina se abordará desde la complejidad de las trayectorias de estos agentes entendiendo la pluralidad de intereses, afinidades y razones dadas en los ámbitos público y privado. Desde esta perspectiva intentaremos dar cuenta de las historias de los individuos involucrados y de los grupos que integraron esos espacios, y su injerencia en la creación de una agencia estatal. Así podremos constatar los factores que determinaron las políticas de cambio, las prácticas y los métodos de estudio propuestos en la universidad, la empresa privada y el Estado
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El trabajo se propone analizar diferentes relaciones entre la universidad, la empresa privada y el Estado al momento del surgimiento del diseño industrial y de la comunicación visual, inscriptas bajo el ala del diseño como disciplina institucionalizada. Para tal fin haremos hincapié en las trayectorias de individuos y grupos que promovieron los nuevos espacios como cátedras, carreras, institutos, y departamentos en las universidades, departamentos y agencias en las empresas, e impulsaron la investigación y la formación especializada en una agencia estatal. A este respecto nos planteamos la reconstrucción y análisis de las posiciones y los tramas de relaciones sociales entre los actores, los liderazgos e ideas que confluyeron en ese marco institucionalizador. A fines de la década del ´50 se abrieron espacios en instituciones estatales ?universidades nacionales y agencias del Estado- desde los que se promovió la formación e investigación en diseño industrial y comunicación visual. Al mismo tiempo, en medio del proceso de industrialización que demandaba nuevos especialistas, las empresas privadas abrieron secciones específicas dedicadas a proyectar diseños integrales para sus productos. Para entender los sistemas de valores sobre los que se originaron estos espacios indagaremos en los documentos, artículos, libros y bienes materiales ?entre otros- que los propios actores pusieron en circulación en ese tiempo y lugar. Haremos foco en las categorías de análisis y en las definiciones por ellos dictadas en ese momento sobre el diseño. El impulso a esta nueva disciplina se abordará desde la complejidad de las trayectorias de estos agentes entendiendo la pluralidad de intereses, afinidades y razones dadas en los ámbitos público y privado. Desde esta perspectiva intentaremos dar cuenta de las historias de los individuos involucrados y de los grupos que integraron esos espacios, y su injerencia en la creación de una agencia estatal. Así podremos constatar los factores que determinaron las políticas de cambio, las prácticas y los métodos de estudio propuestos en la universidad, la empresa privada y el Estado