912 resultados para Aïllament social -- Espanya -- Models matemàtics
Resumo:
A tecnologização que a sociedade experimenta nas últimas décadas trouxe a profusão de máquinas informatizadas e seus sistemas de operação. Neste período a indústria desenvolveu sofisticados e caros softwares aplicativos proprietários para o pleno uso destas máquinas, o que colocou boa parte do mercado social nas mãos de poucas empresas multinacionais, entre elas, a Microsoft, e outras. Mas, o espírito libertário de membros das comunidades científicas e hackers promoveu o desenvolvimento do software livre e aberto, que pode ser usado como bem social mais amplo e, principalmente, evoluir no melhor do espírito colaborativo. O presente trabalho estuda os dois modelos de produção de software, os compara visando tornar evidentes as qualidades de cada um, seus custos, rendimentos e possibilidades de adoção. Projeta a possibilidade de que as habilitações da área da comunicação possam migrar para o modelo de software livre, dadas as plenas qualidades deste sistema, a radical redução de custos e as constatações que amplos segmentos da produção audiovisual os está adotando. Para tanto, compara as experiências aplicadas com ambos os sistemas em dois cursos de comunicação, em sua habilitação de Rádio e Televisão.(AU)
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Psychological stress is thought to contribute to reactivation of latent herpes simplex virus (HSV). Although several animal models have been developed in an effort to reproduce different pathogenic aspects of HSV keratitis or labialis, until now, no good animal model existed in which application of a psychological laboratory stressor results in reliable reactivation of the virus. Reported herein, disruption of the social hierarchy within colonies of mice increased aggression among cohorts, activated the hypothalamic-pituitary-adrenal axis, and caused reactivation of latent HSV type 1 in greater than 40% of latently infected animals. However, activation of the hypothalamic-pituitary-adrenal axis using restraint stress did not activate the latent virus. Thus, the use of social stress in mice provides a good model in which to investigate the neuroendocrine mechanisms that underlie behaviorally mediated reactivation of latent herpesviruses.
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We discuss linear Ricardo models with a range of parameters. We show that the exact boundary of the region of equilibria of these models is obtained by solving a simple integer programming problem. We show that there is also an exact correspondence between many of the equilibria resulting from families of linear models and the multiple equilibria of economies of scale models.
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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.
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Esta pesquisa investiga o contexto social do desenvolvimento da produção científica contábil brasileira, defendendo a tese de que os agentes, no decorrer do processo de divulgação de suas investigações, estão priorizando aspectos produtivistas e quantitativos e, consequentemente, deixando em segundo plano a preocupação qualitativa e epistemológica [vigilância crítica] de tal produção. Fundamentado na Teoria de Campos de Pierre Bourdieu, este estudo busca relacionar a socialização acadêmica, o habitus dos agentes imbricados no campo, a distribuição do capital científico na área contábil e as características epistemológicas das publicações científicas da área, para obtenção das evidências sobre a problemática levantada. Trata-se de um levantamento operacionalizado por meio de entrevista semiestruturada, com uma amostra de 9 respondentes e estudo documental, com uma amostra de 43 artigos. Os dados foram analisados com emprego da técnica de análise de conteúdo. Apoiando-se em Bourdieu (2004, 2008, 2009, 2011, 2013) foram encontradas evidências de que as teorias, conceitos, metodologias, técnicas e demais escolhas realizadas pelos pesquisadores da área contábil, na maioria das vezes, não passam de manobras estratégicas que visam conquistar, reforçar, assegurar ou derrubar o monopólio da autoridade científica, visando a obtenção de maior poder simbólico no campo. Com relação ao habitus dos agentes pertencentes ao campo científico contábil, constatou-se uma tendência ao produtivismo em consequência das determinações dos órgãos reguladores da pesquisa em contabilidade (CAPES) e das lutas simbólicas travadas no campo para obtenção da autoridade científica. No tocante à socialização acadêmica, reforçou-se a presença de condutas produtivistas, por meio dos programas de pós-graduação stricto sensu, que repassam aos agentes as regras do jogo científico, doutrinando-os na maneira de publicar grande quantidade de comunicações em pouco tempo e com menos custos. As análises epistemológicas puderam triangular os dois últimos constructos, a fim de lhes dar validade, e evidenciaram uma preferência por temáticas que envolvem a contabilidade destinada aos usuários externos e procedimentos contábeis destinados ao mercado financeiro, privilegiando a utilização de dados secundários, por meio de pesquisas documentais. Em termos metodológicos, constatou-se a presença unânime de estudos positivistas, com alguns aspectos empiristas, mostrando uma ausência de inovação em termos de pesquisas norteadas por abordagens metodológicas alternativas e utilização de modelos econométricos para explicar a realidade observada sem teoria para embasar e explicar esses modelos. Por fim, a distribuição do capital simbólico no campo, mostrou que individualmente nenhum agente desponta com maior capital científico, mas, institucionalmente, a FEA/USP ocupa essa posição de destaque. Por conseguinte, pôde-se concluir que o campo científico contábil permanece estagnado e sem grandes modificações teóricas, pelo fato do produtivismo e das lutas simbólicas no interior do campo; fatos esses que, de certa maneira, motivaram a criação de uma espécie de \"receita mágica para publicar\" ou \"formato ideal\" legitimado, institucionalizado e difícil de ser modificado, a não ser que ocorra uma revolução científica que mude o paradigma existente
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Non-suicidal self-injury (NSSI), such as cutting and burning, is a widespread social problem among lesbian, gay, bisexual, transgender, queer, and questioning (LGBTQ) youth. Extant research indicates that this population is more than twice as likely to engage in NSSI than heterosexual and cisgender (non-transgender) youth. Despite the scope of this social problem, it remains relatively unexamined in the literature. Research on other risk behaviors among LGBTQ youth indicates that experiencing homophobia and transphobia in key social contexts such as families, schools, and peer relationships contributes to health disparities among this group. Consequently, the aims of this study were to examine: (1) the relationship between LGBTQ youth's social environments and their NSSI behavior, and (2) whether/how specific aspects of the social environment contribute to an understanding of NSSI among LGBTQ youth. This study was conducted using an exploratory, sequential mixed methods design with two phases. The first phase of the study involved analysis of transcripts from interviews conducted with 44 LGBTQ youth recruited from a community-based organization. In this phase, five qualitative themes were identified: (1) Violence; (2) Misconceptions, Stigma, and Shame; (3) Negotiating LGBTQ Identity; (4) Invisibility and Isolation; and (5) Peer Relationships. Results from the qualitative phase were used to identify key variables and specify statistical models in the second, quantitative, phase of the study, using secondary data from a survey of 252 LGBTQ youth. The qualitative phase revealed how LGBTQ youth, themselves, described the role of the social environment in their NSSI behavior, while the quantitative phase was used to determine whether the qualitative findings could be used to predict engagement in NSSI among a larger sample of LGBTQ youth. The quantitative analyses found that certain social-environmental factors such as experiencing physical abuse at home, feeling unsafe at school, and greater openness about sexual orientation significantly predicted the likelihood of engaging in NSSI among LGBTQ youth. Furthermore, depression partially mediated the relationships between family physical abuse and NSSI and feeling unsafe at school and NSSI. The qualitative and quantitative results were compared in the interpretation phase to explore areas of convergence and incongruence. Overall, this study's findings indicate that social-environmental factors are salient to understanding NSSI among LGBTQ youth. The particular social contexts in which LGBTQ youth live significantly influence their engagement in this risk behavior. These findings can inform the development of culturally relevant NSSI interventions that address the social realities of LGBTQ youth's lives.
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PURPOSE: We sought to analyze whether the sociodemographic profile of battered women varies according to the level of severity of intimate partner violence (IPV), and to identify possible associations between IPV and different health problems taking into account the severity of these acts. METHODS: A cross-sectional study of 8,974 women (18-70 years) attending primary healthcare centers in Spain (2006-2007) was performed. A compound index was calculated based on frequency, types (physical, psychological, or both), and duration of IPV. Descriptive and multivariate procedures using logistic regression models were fitted. RESULTS: Women affected by low severity IPV and those affected by high severity IPV were found to have a similar sociodemographic profile. However, divorced women (odds ratio [OR], 8.1; 95% confidence interval [CI], 3.2-20.3), those without tangible support (OR, 6.6; 95% CI, 3.3-13.2), and retired women (OR, 2.7; 95% CI, 1.2-6.0) were more likely to report high severity IPV. Women experiencing high severity IPV were also more likely to suffer from poor health than were those who experienced low severity IPV. CONCLUSIONS: The distribution of low and high severity IPV seems to be influenced by the social characteristics of the women involved and may be an important indicator for estimating health effects. This evidence may contribute to the design of more effective interventions.
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This study analyzes the relationships between social anxiety and dimensions of self-concept in a sample of 2022 (50.1% males) Spanish adolescents, ranging in age from 12 to 16 year-olds. The social anxiety was assessed by the Social Phobia and Anxiety Inventory (SPAI), and self-concept was measured with the Self-Description Questionnaire II (SDQ-II). Logistic regression analyses show that adolescents with social anxiety are more likely to negatively perceive their relationship with opposite sex peers and have lower scores in self-esteem than students without social anxiety. Furthermore, in most logistic models, students with social anxiety also show a higher probability of perceiving their relation with peers of the same sex in a negative way, considering worse student, less attractive and athletic, and more emotional instable than students without social anxiety. The relevance of sex and grade in the relationship between social anxiety and self-concept in adolescence is discussed.
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Introducción. En un contexto de incremento de las desigualdades y de la pobreza en la sociedad española, donde el desmantelamiento del Estado de Bienestar reduce la posibilidad de encontrar recursos e implementar políticas públicas de reducción de estos efectos; la Sociedad Civil y la ciudadanía desarrollan prácticas resilientes orientadas a satisfacer las necesidades de las comunidades más afectadas por el desempleo y el recorte de servicios sociales. Material y métodos. a) Datos secundarios estadísticos procedentes de organismos y fundaciones; y webs de organizaciones resilientes; b) datos primarios producidos a partir de entrevistas y grupos de discusión. Metodología de análisis de contenido y análisis de discurso. Resultados y discusión. las prácticas resilientes como satisfactores de necesidades, son estructuradas a partir de dos dimensiones adaptación/transformación; dependencia/autonomía. Se observa que estas prácticas cuanto más abstracción presentan (de las necesidades concretas relacionadas con la subsistencia, a las necesidades más intangibles relacionadas con cuestiones simbólicas e identitarias), mayor complejidad en su diseño y organización, y mayor potencia como satisfactor.
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Aims: To describe gender- and social class-related inequalities in sexual satisfaction and analyze their relationship with self-perceived health status. Methods: This population-based, cross-sectional study included 7384 sexually active people aged 16 years and over residing in Spain in 2009 (3951 men and 3433 women). The explanatory variables were gender, age, social class, share in performing domestic tasks, spend time looking after oneself, collaborate economically in supporting the family, caring for children, self-perceived health status, and the desire to increase or decrease frequency of having sexual relations. Bivariate and multivariate logistic regression models were fitted. Results: Among women, sexual satisfaction declines progressively after age 45. Sexual satisfaction is 1.7 times higher among women who look after themselves and who feel good compared with those who do not. The odds of wanting to increase sex is 3.3 times higher for women who are satisfied compared with women who desire a lower frequency of sexual intercourses; and good perceived health was associated with sexual satisfaction. In satisfied men, the corresponding odds is 1.9 times that of men desiring to reduce their frequency of sex. Conclusions: Gender and social class inequalities are found in sexual satisfaction. This is associated with perceived health status, adding evidence in support of the World Health Organization definition of sexual health.
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Two predictive models are developed in this article: the first is designed to predict people's attitudes to alcoholic drinks, while the second sets out to predict the use of alcohol in relation to selected individual values. University students (N = 1,500) were recruited through stratified sampling based on sex and academic discipline. The questionnaire used obtained information on participants' alcohol use, attitudes and personal values. The results show that the attitudes model correctly classifies 76.3% of cases. Likewise, the model for level of alcohol use correctly classifies 82% of cases. According to our results, we can conclude that there are a series of individual values that influence drinking and attitudes to alcohol use, which therefore provides us with a potentially powerful instrument for developing preventive intervention programs.
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Professional Social Work Education is commemorating 75 years of its contribution in addressing social problems and social welfare in India. While engaging layers of social realities, social work tries to create academic rigour, tests out new models and demands a statutory professional regulatory system. This article provides an overview on the issues, challenges and concerns of social work education in India. The first part details the historical development, the second part brings out various debates, the third part discusses the future concerns and challenges for social work education in India and it ends with a discussion.
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La percepción subjetiva de la movilidad social intergeneracional (ascendente, inmóvil o descendente) es un elemento importante para comprender la percepción que los individuos tienen de la sociedad en la que viven. De hecho, es al considerar las expectativas sobre el futuro cuando mejor pueden comprenderse las reacciones sociales en el presente.
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La incidencia en las políticas sociales es una importante función profesional de las trabajadoras sociales que precisa ser integrada en la educación teórica y práctica en Trabajo Social. Este artículo indaga sobre los fundamentos de esta función de incidencia en los cambios sociales promoviendo políticas sociales que reconozcan los derechos humanos. Partiendo de los referentes internacionales del trabajo social, se analiza el caso de España teniendo en cuenta los códigos deontológicos, los planes de estudio en Trabajo Social, la práctica profesional y los nuevos Grados en Trabajo Social. Se concluye planteando interrogantes sobre el grado de responsabilidad y de implicación de las universidades y Colegios profesionales en coherencia con los principios y valores del Trabajo Social.