833 resultados para Datação de sedimento eólico
Resumo:
Ogni anno, a causa dell’utilizzo di combustibili fossili e della produzione di cemento, vengono rilasciate in atmosfera 35,7 × 109 tonnellate di CO2, il principale dei gas serra. Durante l’ultima Conferenza delle Parti della UNFCCC, tenutasi a Parigi e nota come COP-21, gli Stati membri hanno posto come obiettivo il raggiungimento delle “emissioni zero” entro la seconda metà del XXI secolo. Secondo le previsioni fornite dall’IPCC il raggiungimento di tale obiettivo porterebbe comunque la concentrazione atmosferica di CO2 a 430 – 530 ppm con un conseguente aumento di temperatura di 1.5-2°C. Se non si riuscisse a rispettare questo traguardo potrebbe rendersi necessaria la rimozione forzata di CO2 dall’atmosfera. Negli ultimi anni è stata riconosciuta ad alcuni ecosistemi, tra cui le praterie di fanerogame marine, la capacità naturale di sottrarre elevate quantità di CO2, e rimuoverle dall’ambiente sotto forma di carbonio organico, chiamato “Blue Carbon”, per lunghi periodi di tempo. Il principale obiettivo di questo lavoro è quello di stimare i quantitativi di “Blue Carbon” contenuto all’interno dei sedimenti e nella biomassa vegetale di una prateria di Posidonia oceanica. I risultati hanno permesso di quantificare, al variare della densità dei fasci fogliari della pianta, la percentuale di carbonio organico contenuta nei primi 40 cm di sedimento e quello contenuto nella biomassa vegetale. Queste percentuali sono state utilizzate per stimare i quantitativi totali di carbonio all’interno di una ristretta area della prateria, quella attorno allo scoglio di Molarotto. Per quest’area il contenuto in carbonio organico stimato per i sedimenti è risultato essere compreso tra 104,4 e 122,7 t C ha-1, mentre quello contenuto nelle fronde tra 3,65 e 6,31 t C ha-1. Utilizzando il software QGIS è stato infine possibile stimare la quantità totale (fronde + sedimento) di carbonio contenuto all’interno della prateria in generale. Questo è risultato essere di 716 tonnellate.
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Le lagune costituiscono ecosistemi dinamici ed eterogenei, caratterizzati da comunità biologiche più ristrette rispetto agli ambienti marini confinanti. Si tratta di ambienti delicati e spesso soggetti a disturbo antropico, per cui è importante monitorare lo stato ecologico del loro sistema. Un ottimo strumento per questa valutazione è rappresentato dalle comunità di invertebrati che popolano i sedimenti. Nel presente studio ci si propone di indagare la struttura dei popolamenti macrobentonici nella laguna di Messolonghi (Grecia occidentale), parte di un sistema lagunare di importanza ecologica in tutto il Mediterraneo, come testimoniato dalla designazione di ‘important bird area’ (IPA) nell’ambito del programma sviluppato dall’organizzazione BirdLife International; dalla presenza di siti dichiarati di interesse comunitario (SIC) all’interno della rete di protezione europea “Natura 2000”, nell’ambito della Direttiva Habitat (92/43/CEE). In questo studio viene indagata la struttura della comunità di invertebrati nella laguna e il ruolo della vegetazione e delle condizioni ambientali nel condizionare la disposizione dei popolamenti. A tale scopo vengono applicati indici di diversità che vengono messi in relazione alle specie vegetali presenti e alle caratteristiche del sedimento. I risultati mostrano una comunità diversificata, non regolata da un preciso gradiente ambientale, su cui la principale influenza risulta essere la vegetazione nel suo complesso. Nelle stazioni vegetate si trova un’elevata ricchezza specifica mentre l’equidistribuzione rimane invariata tra habitat vegetato e non. Dalle possibili correlazioni esaminate, risulta che l’abbondanza di alcuni dei taxa più importanti nel differenziamento delle strutture di comunità osservato varia in relazione alla granulometria dei sedimenti e al loro contenuto in azoto e carbonio organico.
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I sedimenti superficiali dei fondali circostanti l’arcipelago del Golfo di La Spezia sono stati analizzati dal punto di vista granulometrico e composizionale al fine di ottenere la mappatura delle concentrazioni di coralliti sub-fossili di Cladocora caespitosa nel sedimento. Mediante lo studio del sedimento campionato in trentacinque stazioni, sono state individuate tre zone di accumulo di coralliti: (i) in corrispondenza del capo occidentale dell’Isola Palmaria con le concentrazioni più elevate comprese tra il 25 e 55% (ii) sul lato sud-orientale della stessa isola con concentrazioni tra il 10 e 12% e (iii) una fascia contornante l’Isola del Tinetto con quantità inferiori al 3%. La concentrazione anomala di coralliti è il risultato dello scarico di materiali di dragaggio provenienti dal porto di La Spezia, scaricati al largo delle coste occidentali dell’arcipelago tra gli anni ‘50 e ’70 e progressivamente ridistribuiti verso sud-est dalla deriva litorale.
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El objetivo de este trabajo fue probar y poner a punto un método para la valoración del impacto sobre el ambiente, generado por las industrias vitivinícolas y aceiteras. Sus efluentes líquidos se evaluaron sensorialmente durante dos años, en momentos y horarios clave de producción. Se practicaron pruebas de valoración de intensidad -mediante escalas de intervalo- y de ordenamiento, tanto para atributos: olor, color, turbidez y sedimento de efluentes líquidos, como para impactos: visual, olfativo y auditivo. Se caracterizaron las variables en cada tipo de establecimiento y por etapa considerada. Se elaboró una cartilla de color de efluentes líquidos mediante comparación con la escala Munsell. Se obtuvieron perfiles sensoriales de cada punto de muestreo. Las pruebas de ordenamiento (nivel de significancia = 0,05) arrojaron diferencias significativas para las variables y puntos de muestreo en estudio. Las pruebas de comparación múltiple indicaron los puntos de muestreo que debían mantenerse.
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El objetivo de este trabajo fue evaluar a campo la efectividad de diferentes tipos de labranzas junto con distintos grados de cobertura vegetal (CV) del suelo sobre el escurrimiento (E) y la pérdida de suelo (Ps). Se seleccionaron 34 sitios experimentales bajo labranza tradicional (LT) y siembra directa (SD), con diferentes niveles de CV (C1- < 49, C2- 50-79% y C3- > 80%). Se utilizó un diseño experimental completamente aleatorizado con 4 tratamientos y desigual número de repeticiones: 1) SD-C3, 2) LT-C3, 3) LT-C2, y 4) LT-C1, resultante de combinar el tipo de labranza con CV. Se realizó un ANOVA (p ≤ 0,05) y un análisis de contrastes ortogonales: 1) SD-C3 vs LT-C3, 2) LT-C1 vs LT-C2, y 3) C3 vs LT-C2+C1. Al cabo de cada simulación de lluvia se obtuvo el E y Ps. Se determinó: contenido de materia orgánica (CMO), contenido hídrico (CH) y densidad aparente del suelo (DA) en los 10 cm superficiales, y la pendiente (P) del terreno. La LT presentó mayor E y Ps en todos tratamientos evaluados respecto de SD. El mayor E (26,8 mm) se registró en LT-C2, y el menor (0,5 mm) en SD-C3. La Ps mostró igual tendencia que el E con 11,6 y 0,1 g respectivamente. Los contrastes mostraron E estadísticamente diferentes para los tres contrastes, mientras la Ps fue estadísticamente diferente en los contrastes Nº 2 y 3. Escurrimiento y Ps se correlacionaron entre sí (R2 = 0,98) y con P (R2 = 0,83 y 0,72 respectivamente). Los resultados obtenidos demuestran la importancia del efecto protector de la CV del suelo. Sin embargo, el CMO y CH, y la P y DA deben ser considerados también en el proceso de E - erosión del suelo.
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En el ámbito de la llanura pampeana tienen lugar procesos degradativos que condicionan la actividad agrícola ganadera, vinculados con la erosión de tipo hídrica superficial. El presente trabajo busca modelar la emisión de sedimentos en una cuenca hidrográfica con forestaciones del Noreste Pampeano. La metodología implementada consiste en aplicar un modelo cartográfico cuantitativo desarrollado en base geoespacial con Sistema de Información Geográfica, apoyado en la Ecuación Universal de Pérdida de Suelo Modificada (MUSLE). Se realizó un análisis de validación estadística con ensayos de microsimulador de lluvias a campo, para una lluvia de 30 mm.h-1 de dos años de retorno. Los resultados obtenidos fueron mapas georreferenciados de cada factor de la MUSLE valorizados por color-intensidad, que alcanzan un valor de 33,77 Mg de sedimentos emitidos a la salida de la cuenca, con un coeficiente de correlación de 0,94 y un grado de ajuste de Nash-Sutcliffe de 0,82. Se concluye que el modelo cartográfico generó información espacial precisa de los componentes de la MUSLE para un evento de lluvia concreto. La aplicación del microsimulador de lluvias permitió la obtención de valores reales de emisión de sedimentos, lográndose un alto grado de ajuste. La emisión de sedimentos en la cuenca resultó ser leve a nula.
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The purpose of this study was the estimation of current and potential water erosion rates in Castellon Province (Spain) using RUSLE3D (Revised Universal Soil Loss Equation-3D) model with Geographical Information System (GIS) support. RUSLE3D uses a new methodology for topographic factor estimation (LS factor) based on the impact of flow convergence allowing better assessment of sediment distribution detached by water erosion. In RUSLE3D equation, the effect that vegetation cover has on soil erosion rate is reflected by the C factor. Potential erosion indicates soil erosion rate without considering C factor in RUSLE3D equation. The results showed that 57% of estimated current erosion does not exceed 10 t/ha.year (low erosion). In the case of potential erosion rates, 5% of the area of Castellon Province does not exceed 10 t/ha.year but 55% exceed 200 t/ha.year. Based on these results, the current vegetation cover of Castellon Province is adequate but needs to be conserved to avoid an increase in the current soil erosion rates as shown by potential erosion rates.
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El objetivo del siguiente trabajo fue seleccionar cepas de levaduras para uso enológico mediante métodos simples aplicables en laboratorios básicos de enología. Las Cátedras de Microbiología y Enología de la Facultad de Ciencias Agrarias, UNCuyo, cuentan con un cepario de levaduras provenientes de viñedos de Departamentos vitícolas de la Provincia de Mendoza: Luján de Cuyo, Tupungato, Maipú y Junín. Se tomó una muestra representativa de 40 aislados. En cada levadura se evaluaron características tecnológicas que establecen la eficiencia de la misma en el proceso de fermentación (tolerancia al etanol, poder de fermentación, cinética de fermentación, resistencia el anhídrido sulfuroso, formación de sedimento, factor killer, preferencia de consumo de glucosa y fructosa, producción de espuma, formación de film o anillo) y cualitativas que ayudan a determinar la composición química y la participación en las cualidades sensoriales de los vinos (actividad β-glucosidasa, formación de ácido acético y producción de ácido sulfhídrico). Los ensayos se realizaron por triplicado. Los parámetros estadísticos fueron calculados en InfoStat, para el agrupamiento de datos se utilizó el programa NTSyS 2.0 mediante el coeficiente UPGMA. De la muestra de cepas utilizadas en este trabajo, pocas fueron las que presentaron todas las características enológicas deseadas para llevar a cabo una fermentación vínica, asimismo, no existe un criterio único de selección, en consecuencia se plantea una necesidad de evaluar levaduras en función de las características del mosto y del vino que se desea elaborar. Del análisis de los resultados se concluye que hay una cepa que cumple con los requerimientos enológicos propuestos para elaborar vinos blancos y puede ser usada también para fermentaciones lentas o detenidas, otra cepa óptima para vinificaciones tintas y al igual que el aislado anterior puede intervenir cuando es necesario reanudar fermentaciones o aumentar le velocidad de las mismas, se hallaron además 2 levaduras aptas para vinificaciones tintas. Por último, cabe destacar, que estos ensayos son suficientes para cumplir los objetivos planteados en este trabajo, pero si se desea trabajar a nivel comercial deben realizarse pruebas moleculares de identificación y ensayos de vinificación a mayor escala.
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El objetivo general de la tesis es contribuir al conocimiento de la vegetación sammófila del centro-oeste de la Argentina mediante el análisis geosinfitosociológico (florístico y sinecológico) (paisaje vegetal) de la vegetación de los Médanos Grandes–San Juan, uno de los sistemas eólicos más importantes de Argentina. El análisis realizado permite definir en el sistema dos subambientes, el dominado por procesos eólicos, con megadunas, y el dominado por procesos fluvio-eólicos, sin megadunas. El sistema, en general estabilizado y fijo, tiene actividad sólo en las crestas con escasa cobertura vegetal. La vegetación juega un papel determinante en la dinámica de la arena y en el modelado de este sistema, estando estrechamente relacionada con la disponibilidad de agua que se ajusta a tres modelos: -el de escurrimiento superficial y subsuperficial desde la bajada pedemontana de la sierra de Pie de Palo al norte, -el de la freática relacionada con los ríos San Juan, al oeste, y Bermejo, al este, y – el del agua de lluvia que en las megadunas determina un bulbo húmedo con contenidos de 1,21-2,4 g de agua/100 g de arena, entre los 15-35 m de profundidad, aprovechada por las raíces de los arbustos. Cuatro comunidades vegetales dominan en el sistema:-el pastizal de Panicum urvilleanum en las crestas, el -matorral de Tricomaria usillo-Bulnesia retama en las laderas de las dunas e intermédanos a más de 690 m, el -matorral de Atriplex lampa en los sectores marginales con suelos salinos y el -bosque de Prosopis flexuosa en los intermédanos bajos. Sintaxonómicamente la vegetación pertenece a tres Clases, la Panico urvilleani-Sporoboletea rigentis Esk., 1992 en ambientes sammófilos, la Suaedetea divaricatae Alonso et Conticello ex Martinez Carretero, 2001 en ambientes halófilos y la Larreetea divaricato-cuneifoliae Roig, 89 en la estepa arbustiva del Monte. La relación entre las comunidades vegetales y las asociaciones geomorfológicas permite establecer dos paisajes: el Paisaje I o de Sistema eólico que incluye el 55 % de la superficie y el Paisaje II o de Sistema fluvio-eólico. Palabras claves: eólico, megadunas, comunidades vegetales, dinamismo, bioclima, paisaje vegetal.
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This work is a multidisciplinary environmental study that provides new insights into the relationships between sediment-organic matter characteristics and polybrominated diphenyl ethers (PBDEs) concentration. The aim of the present multivariate study was to correlate factors influencing PBDEs accumulation in sediment by using principal component analysis (PCA). Organic matter studies by Fourier Transform-Infrared spectroscopy and physicochemical analyses (Total Organic Carbon, pH, electrical conductivity) of sediment samples were considered for PCA. Samples were collected from an artificial irrigation network on the Mendoza River irrigation areas. PCA provided a comprehensive analysis of the studied variables, identifying two components that explained 63% of the data variance. Those factors were mainly associated to organic matter degradation degree, which represent a new insight into the relationships between organic matter in sediments and PBDEs fate. In this sense it was possible to determine that not only the content but also the type of organic matter (chemical structure) could be relevant when evaluating PBDEs accumulation and transport in the environment. Typification of organic matter may be a useful tool to predict more feasible areas where PBDE, may accumulate, as well as sediment transportation capability.
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El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación
Resumo:
El desarrollo de la música electrónica en los últimos 20 años revela ambigüedades y tensiones del proceso cultural vivido por la sociedad argentina. El caso de la música electrónica, en tanto construcción de un espacio eminentemente multisensorial que modula una experiencia en la que dialogan articulaciones técnicas, sonoras y quími¬cas, junto ala centralidad del movimiento corporal, permite el encuentro, desarrollo y mutua redefinición de sexualidad y religión. Caracterizaremos ese encuentro posibilitado por la música electrónica como parte de la constitución renovada de las culturas juveniles. Por un lado describimos cómo el dispositivo de la música electrónica, dada la relevancia y trascendencia del baile, y dada la postulación de la unidad indisoluble entre cuerpo y mente, se articula con el sedimento cultural en el que opera la religiosidad de la Nueva Era. Por otro lado, pero en paralelo con lo anterior, mostra¬mos que el de la música electrónica es un espacio de interrogación y construcción de comportamientos sexuales en que el repertorio sexual se vuelve más plural que el definido por otras escenas musicales
Resumo:
El desarrollo de la música electrónica en los últimos 20 años revela ambigüedades y tensiones del proceso cultural vivido por la sociedad argentina. El caso de la música electrónica, en tanto construcción de un espacio eminentemente multisensorial que modula una experiencia en la que dialogan articulaciones técnicas, sonoras y quími¬cas, junto ala centralidad del movimiento corporal, permite el encuentro, desarrollo y mutua redefinición de sexualidad y religión. Caracterizaremos ese encuentro posibilitado por la música electrónica como parte de la constitución renovada de las culturas juveniles. Por un lado describimos cómo el dispositivo de la música electrónica, dada la relevancia y trascendencia del baile, y dada la postulación de la unidad indisoluble entre cuerpo y mente, se articula con el sedimento cultural en el que opera la religiosidad de la Nueva Era. Por otro lado, pero en paralelo con lo anterior, mostra¬mos que el de la música electrónica es un espacio de interrogación y construcción de comportamientos sexuales en que el repertorio sexual se vuelve más plural que el definido por otras escenas musicales
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El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación
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El método DEMIT (Desarrollo Energético por Modelización e Inteligencia Territorial, véase figura 1) fue implementado para dar respuesta a las solicitudes de los ciudadanos de Quebec, Canadá, de transparencia y de participación en la toma de decisión para la puesta en marcha de parques eólicos. DEMIT articula dos métodos multicriterio: la Ayuda a la Decisión Multicriterio (ADMC) y los Sistemas de Información Geográfica (SIG) colaborativos y participativos. Dichas herramientas multicriterio proveen a los tomadores de decisión de un conjunto de condiciones que permitirán una toma de decisión transparente y participativa durante la implantación de un parque eólico. Este método fue objeto de un caso de estudio, entre 2010 y 2011, de un parque eólico en operación en Quebec. En 2012, gracias a un financiamiento para un proyecto bilateral Quebec-México, se realizó una primera y somera adaptación al contexto mexicano, en donde se identificaron algunos elementos que deben reformularse para su aplicación eficaz en México. Dichos elementos se presentan en esta comunicación