802 resultados para Narrative poetry.
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In this article, I analyze the representation of the Other in three texts that were published during the Spanish Civil War: El infierno azul (1938?), by Republican Isidro R. Mendieta, and two closely related works by Falangist Jacinto Miquelarena: Cómo fui ejecutado en Madrid (1937) and El otro mundo: La vida en las embajadas de Madrid (1938). Although these texts adhere to different political ideologies and are stylistically very divergent, they are similar in their constant criticisms of the enemy. Furthermore, both Republicans and rebels tend to depict the enemy as possessing an inadequate masculinity. He is described, on one hand, as a beast or an animal, unable to control his instincts, and, on the other hand, as an unmanly and effeminate coward. Thus, for the construction of the nation, the Other presents an inappropriate masculinity, which is either excessive and uncontainable, or insufficient. Therefore, national ideologies seem to propose a normative masculinity that is located in an ambiguous middle ground: a masculinity that is able to control animal instincts yet capable of heroic acts.
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Background: The expression 'bipolar disorder' refers to any of several psychological disorders of mood that alternate episodes of depression and mania. Also called manic depression or manic-depressive illness, it is a relatively common but unknown pathology that brings some stigmas for patients and provokes deleterious effects for their lives. This research aimed to comprehend actions, behaviors and emotions involved with bipolar disorder, through narratives of patient's personal and familiar histories. Methods: We surveyed 30 patients from a psychiatric service located in Aparecida, Paraiba, Brazil. Selected patients had bipolar disorder according to DSM-IV. For data collection, we used non-structured interview, approaching specific aspects related to bipolar disorder. Quantitative and qualitative analysis were done and Hamilton Rating Scale for Depression (HAMD) was used. Results: Most of patients presented depressive actions associated with moderate euphoria. 11 of them related familiar history of psychopathology. Mania and hippomania were prevalent on male gender, while psychotic symptoms overlay ate female. Conclusion: Patients lack a translation of behavioral and temperamental processes to minimize harm caused to their lives.
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This study aimed to evaluate the importance of a descriptive narrative process of the significance involved in a depressive phenomenon. The research population consisted of 324 adult and adolescent patients of both genders, located in the central area of the city of Paraiba, for clinical and psychological health care. For surveyed patients, suffering and or psychological pain were the most common complaints. A sample of 159 patients was taken, including male and female adolescents and adults. Data were collected through a narrative interview. Shutz' procedure was used for information analysis. The obtained data offered the opportunity to review concepts, discuss life history and listen to narrative positioning episodes of manifested depression. The narratives were considered to be a determinant factor to consider inherent conflicts.
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PURPOSE: To verify the use of conjunctions in narratives, and to investigate the influence of stimuli's complexity over the type of conjunctions used by children with specific language impairment (SLI) and children with typical language development. METHODS: Participants were 40 children (20 with typical language development and 20 with SLI) with ages between 7 and 10 years, paired by age range. Fifteen stories with increasing of complexity were used to obtain the narratives; stories were classified into mechanical, behavioral and intentional, and each of them was represented by four scenes. Narratives were analyzed according to occurrence and classification of conjunctions. RESULTS: Both groups used more coordinative than subordinate conjunctions, with significant decrease in the use of conjunctions in the discourse of SLI children. The use of conjunctions varied according to the type of narrative: for coordinative conjunctions, both groups differed only between intentional and behavioral narratives, with higher occurrence in behavioral ones; for subordinate conjunctions, typically developing children's performance did not show differences between narratives, while SLI children presented fewer occurrences in intentional narratives, which was different from other narratives. CONCLUSION: Both groups used more coordinative than subordinate conjunctions; however, typically developing children presented more conjunctions than SLI children. The production of children with SLI was influenced by stimulus, since more complex narratives has less use of subordinate conjunctions.
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La tesi è incentrata sull'analisi dell'organizzazione retorica della prosa di Giorgio Manganelli, indagando il sistema ritmico attraverso il quale l'autore è in grado di creare un fluire sintattico che sfugge alle classificazioni di genere. Per Manganelli, infatti, il linguaggio è solamente organizzazione di se stesso, e perciò la scrittura ruota attorno a un centro narrativo vuoto, dissimulando l'assenza di necessità. Egli è un retore puntuale dotato di una straordinaria abilità compositiva, che gli consente di mettere in scena l'ambiguità insita nella retorica. Per affrontare questa analisi è stato opportuno avvalersi della critique du rythme ideata da Henri Meschonnic, a partire dalle riflessioni di Emile Benveniste sul concetto eracliteo di ritmo, poiché essa fornisce una prospettiva duttile, dinamica e svincolata da pregiudizi critici. Meschonnic infatti considera il ritmo non come schema metrico ma in quanto organizzazione del senso nel discorso, volto alla signifiance del testo. In quest'ottica si è tentato di costruire un percorso attraverso le opere di Manganelli per descrivere il sistema retorico su cui si fonda la sua scrittura, a partire dai materiali del suo laboratorio (poesie, prose, appunti di diario, scambi epistolari) fino all'ideazione di discorsi pseudo-teologici che si presentano come allegoria stessa della scrittura. Si sono analizzati in particolare la trasposizione letteraria della tecnica musicale della variazione in Nuovo commento (1969), e il ritmo del periodo ipotetico in Rumori o voci (1987), testo emblematico della ricerca di Manganelli sulle potenzialità del linguaggio. Infine la prosa manganelliana è stata messa a confronto con quella di altri importanti autori italiani del Novecento (Pavese, Gadda, Camporesi, Celati), al fine di comparare tra loro diverse organizzazioni ritmiche del linguaggio, e ricollocando così Manganelli al centro del panorama letterario italiano con tutta la sua eversiva marginalità.
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La mia tesi di dottorato ha ad oggetto lo studio e l’analisi del ruolo della Narrative all’interno di tre ambiti, quali Medical Ethics, Clinical Practice e Medical Education. La tesi è strutturata in 4 capitoli: i primi tre vanno a comporre la parte teorica mentre nel quarto capitolo viene riportata una ricerca sul campo da me svolta negli Stati Uniti. Nel primo capitolo, analizzo il ruolo della narrative all’interno della Medical Ethics specificando che cosa si intenda con etica narrativa, quali sono le motivazione alla base del suo sviluppo e chi sono i suoi principali esponenti. In questo capitolo, inoltre, esamino i problemi che l’etica narrativa solleva suggerendo un nuovo modo in cui essa si integra alla riflessione bioetica. Il secondo capitolo è dedicato al contributo della narrative nella Medical Practice investigando sia le modalità attraverso le quali il paziente può avvalersi della narrazione per analizzare la sua esperienza di malattia sia la cosiddetta Medicina Narrativa. Il terzo capitolo è dedicato all'analisi delle Medical Humanities, ossia di quelle discipline che all’interno della Medical Education si stanno rivelando strumenti efficaci per una formazione più equilibrata e completa dei professionisti della salute. Il quarto capitolo, invece, è dedicato alla descrizione di una ricerca svolta presso l’University of California – Irvine . Durante questa esperienza ho frequentato i corsi del Program in Medical Humanities and Arts diretto dalla Prof.ssa J. Shapiro, (programma in vigore da 13 anni e implementato allo scopo di migliorare alcune competenze nei futuri medici quali: l'empatia, l’altruismo, la compassione e la predisposizione alla cura verso i pazienti, oltre che per affinare le comunicazione clinica e la capacità di osservazione) e intervistato gli studenti che hanno preso parte a queste lezioni.
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A partire da una ricognizione storica sull’ultimo impero coloniale portoghese, la tesi intende analizzare come il mito dell’impero abbia contribuito a definire l’identità nazionale del Portogallo e il suo patrimonio culturale e letterario. Il mito viene indagato in particolar modo nella sua componente linguistica e discorsiva, come modalità peculiare di costruire “costellazioni” di immagini. In questo contesto la letteratura assume una rilevanza specifica, poiché le sue risorse formali le permettono di contrapporre alla fissità del mito una potente articolazione in grado di scardinare gli automatismi legati ad una translatio imperii volta a reiterare l’immaginazione del centro. L’analisi di un corpus letterario afferente a quella che potremmo chiamare la letteratura “dei retornados”, che si concentra soprattutto sulla definizione della focalizzazione narrativa e sulla rielaborazione delle figure narrative, intende ricercare le diverse forme di assumere criticamente il canone imperiale e di oltrepassarlo.
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La presente dissertazione si pone come oggetto di analisi la produzione poetica di Robert Kroetsch (1927-2011), scrittore e critico letterario canadese nativo dell’Alberta (Canada), che tra il 1960 e il 2010 ha pubblicato un numero notevole di opere (nove romanzi, più di venti opere poetiche tra componimenti singoli e in raccolta, due volumi di saggi e diverse interviste). In particolare si è scelto di focalizzare l’attenzione sulle ultime tre raccolte di poesia – rispettivamente The Hornbooks of Rita K (2001), The Snowbird Poems (2004) e Too Bad: Sketches Toward a Self-Portrait (2010) – che, se confrontate con la produzione precedente, forniscono prova di alcuni elementi di novità all’interno della prospettiva poetica di Kroetsch. L’ipotesi dalla quale trae origine il presente studio è infatti che, a partire dalla raccolta The Hornbooks of Rita K, Kroetsch abbia imboccato un percorso di evoluzione stilistica che corre in parallelo con la formulazione di una nuova poetica. Nello specifico, si osserva che, negli ultimi dieci anni, da un punto di vista formale i componimenti si frammentano progressivamente, passando da una forma lunga – quella del long poem – a una breve – lo sketch, che risulta più adatta a rappresentare sul piano espressivo una mutata percezione dell’Io poetico. A un simile aspetto si aggiunge poi il fatto che la raffigurazione della propria vicenda umana diventa, con sempre maggiore evidenza, motivo di riflessione su una condizione universale dell’umano e sulla dimensione etica del suo agire.
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The present dissertation focuses on the dual number in Ancient Greek in a diachronical lapse stretching from the Mycenaean age to the Attic Drama and Comedy of the 5th century BC. In the first chapter morphological issues are addressed, chiefly in a comparative perspective. The Indo European evidence on the dual is hence gathered in order to sketch patterns of grammaticalisation and paradigmatisation of specific grams, growing increasingly functional within the Greek domain. In the second chapter syntactical problems are tackled. After a survey of scholarly literature on the Greek dual, we engage in a functional and typological approach, in order to disentangle some biased assessments on the dual, namely its alleged lack of regularity and intermittent agreement. Some recent frameworks in General Linguistics provide useful grounds for casting new light on the subject. Internal Reconstruction, for instance, supports the facultativity of the dual in each and every stage of its development; Typology and the Animacy Hierarcy add precious cross linguistical insight on the behaviour of the dual toward agreement. Glaring differences also arise as to the adoption — or avoidance — of the dual by different authors. Idiolectal varieties prove in fact conditioned by stylistical and register necessity. By means of a comparison among Epics, Tragedy and Comedy it is possible to enhance differences in the evaluation of the dual, which led sometimes to forms of ‘censure’ — thus triggering the onset of competing strategies to express duality. The last two chapters delve into the tantalising variety of the Homeric evidence, first of all in an account of the notorious issue of the Embassy of Iliad IX, and last in a commentary of all significant Homeric duals — mostly represented by archaisms, formulae, and ad hoc coinages.
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The focus of this study is the relationship among three different manuscripts (Modena, Bibl. Estense, MS α.R.4.4; Firenze, Bibl. Laurenziana MS Rediano 9; and London, BL, MS Harley, 2253) and the poetry they transmit. The aim of this research is to show the ways that the Bible was used in the transmission of the lyric poetry in the three literatures that they represent: Occitan (primarily through Marcabru’s songs), Italian (through the love poetry of Guittone d’Arezzo), and Middle English (through the Harley love lyrics and the MS.’s primary scribe), in a medieval European context.
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La letteratura e la musica hanno da sempre condiviso molti aspetti del processo creativo. Questa affinità intellettuale si è più volte espressa attraverso la produzione di opere che si incontrano a metà strada tra le due arti. All'interno di queste occorrenze si è delineata una frangia letteraria, la Jazz Poetry, che trova nel jazz e nei suoi esponenti le proprie muse. Questo lavoro analizza il fenomeno della Jazz Poetry e propone le traduzioni dall'inglese all'italiano di alcune opere esemplificative. Per essere in grado di affrontare questa sfida adeguatamente, la prima parte della tesi verte sullo studio di alcuni punti cardine della traduzione poetica e sulla costruzione di una cornice storico-culturale. All'interno di questa cornice viene analizzato il ruolo del jazz e della Jazz Poetry all'interno della società, con particolare focus sulla sua posizione rispetto ad alcune tematiche di rilievo del Novecento. Vengono evidenziati i principali autori e le distinte genesi storico-letterarie che hanno contribuito alla formazione di questo movimento. Nella seconda parte viene presentata al lettore la traduzione e la successiva analisi dei brani scelti. I sei testi sono stati divisi in due sottocategorie: la poetica di Kaufman e i Coltrane Poems. In entrambe le categorie un breve capitolo introduttivo evidenzia le tematiche affrontate e la rilevanza della cornice storico-sociale all'interno dei testi. Dopo ogni traduzione viene fornita un'analisi approfondita del testo e delle scelte operate a livello traduttivo, comprensiva di un'esegesi del brano. In linea di massima si è cercato di riprodurre il continuo dialogo tra il poeta e il soggetto poetico, sia esso musica o musicista, mantenendo un equilibrio costante tra la potenzialità orale e la realtà scritta del testo.