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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Modernism was a movement that began in the 1920s through the critical activities of Oswald de Andrade, Menotti del Picchia, Mário de Andrade and others who warned of the valuation of national roots. Thus exposed their ideas renewing groups of artists who begin to unite around a new aesthetic proposal. Modern architecture in Brazil had its origins in European avant-garde in the early twentieth century as well, represented by architect Antonio Moya. In 1923 arrives in São Paulo Warchavchik the architect, who always insisted on the same character "modern" time and "Brazil" in its architecture. Years following: architects claim in full, influencing young architects. This research aims to analyze the projects executed by some architects that have reshaped or rewrote the architecture in Brazil with modernism and artistic / visual interference with paneled walls and details entered in these buildings.

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This work refers to a cut of my artistic creation path with some reflections on the subject other. Mail Art has been an alternative trend of art / avant-garde, where communication between artists networks is the goal to be achieved, therefore, from this statement, was approached some historical and particular aspects regarding the post and its contingencies in the art / forefront. Share this moment of academic completion with a postcard exhibition that will take place through the agency of other participating artists. To do so, were invited artists from the theme IDENTIFY UP to send work in postcard size with the exclusive use of the Post Office. The exhibition event will take place in the Gallery of the Art Institute. Participant of other similar projects, I believe I experienced a new role: who calls, organizes and rules.

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This work refers to a cut of my artistic creation path with some reflections on the subject other. Mail Art has been an alternative trend of art / avant-garde, where communication between artists networks is the goal to be achieved, therefore, from this statement, was approached some historical and particular aspects regarding the post and its contingencies in the art / forefront. Share this moment of academic completion with a postcard exhibition that will take place through the agency of other participating artists. To do so, were invited artists from the theme IDENTIFY UP to send work in postcard size with the exclusive use of the Post Office. The exhibition event will take place in the Gallery of the Art Institute. Participant of other similar projects, I believe I experienced a new role: who calls, organizes and rules.

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The topic of this research is to demonstrate the technical and conceptual connections which can be seen between the style adopted by the Argentinean writer Julio Cortázar (1914-1984) in his “collage” books La vuelta al día en ochenta mundos (1967) and Último round (1969) and with the avant-garde art movements Dada and Surrealism.

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Leggere il progetto del Moderno e le sue culture costruttive in relazione alla storia e allo sviluppo della tecnologia, consente di esplorare alcuni aspetti dell’Architettura Moderna in Europa. Oltre alla più famosa, e maggiormente studiata, triade dei materiali ‘moderni’ – l’acciaio, il calcestruzzo e il vetro – la pietra ha svolto un importante ruolo nella definizione sia dello stile che della costruzione moderna. La costruzione in pietra è stata sempre associata alla tradizione e quindi deliberatamente dimenticata dal Movimento Moderno, durante la fase cruciale della modernizzazione della società e quindi dell’architettura e della costruzione. La pietra tuttavia testimonia la delicata transizione dalla tradizionale arte del costruire alle nuove tecnologie. La ricerca ha studiato l’evoluzione delle tecniche costruttive in pietra in Francia ed in Italia, durante gli anni ’20 e ’30, in relazione alle nuove tecniche industrializzate e i linguaggi delle avanguardie. La ricerca è partita dallo studio dei manuali, delle riviste e dei progetti presentati sulle loro pagine. In Italia e in Francia il rivestimento in pietra si afferma come un sistema costruttivo ‘razionale’, dove la costruzione moderna converge lentamente verso nuove soluzioni; questo sistema ha avuto negli anni ’20 e ’30 un ruolo centrale, nel quale è stato possibile un dialogo, senza contraddizioni, tra i materiali ‘moderni’ e la pietra. L’evoluzione dalle tradizionali tecniche costruttive verso i nuovi sistemi tecnologici, ha determinato una nuova costruzione in pietra che è alla base di una modernità che non rifiuta questo materiale tradizionale, ma lo trasforma secondo i nuoci principi estetici.

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Fluxus è stato definito il più radicale e sperimentale movimento artistico degli anni Sessanta. Dalla prima comparsa ad oggi è stato osannato, analizzato, dimenticato e riscoperto molte volte, tuttora però rimane una delle più grandi incognite critiche della storia dell’arte del Novecento. La ricerca si sviluppa secondo uno schema tripartito: indagare origini, ascendenze e ispirazioni; collocare e contestualizzare il periodo di nascita e sviluppo; esaminare influenze e lasciti. Attraverso un confronto di manifesti, scritti autografi e opere si è cercato di verificare punti di contatto e di continuità tra Fluxus e le Avanguardie Storiche, con particolare riferimento a Futurismo e Dadaismo. Successivamente si è cercato di ricostruire le dinamiche che hanno portato, alla fine degli anni Cinquanta, al definirsi di un terreno fertile dal quale sono germinate esperienze strettamente legate quali Happening, Performance Art e lo stesso Fluxus, del quale si sono ripercorsi i cosiddetti “anni eroici” per evidenziarne le caratteristiche salienti. Nella terza sezione sono state individuate diverse ipotesi di continuazione dell’attitudine Fluxus, dal percorso storico-filologico dei precoci tentativi di musealizzazione, alle eredità dirette e indirette sulle generazioni successive di artisti, fino alla individuazione di idee e concetti la cui attualità rende Fluxus un elemento imprescindibile per la comprensione della cultura contemporanea.

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Tra le plurime conseguenze dell’avvento del digitale, la riarticolazione dei rapporti tra immagine statica e immagine in movimento è certamente una delle più profonde. Sintomatica dei cambiamenti in atto sia nei film studies sia nella storia dell’arte, tale riarticolazione richiede un ripensamento dei confini disciplinari tradizionali entro cui il cinema e la fotografia sono stati affrontati come oggetti di studio separati e distinti. Nell’adottare un approccio molteplice, volto a comprendere prospettive provenienti dalla New Film History e dalla media archaeology, dalla teoria dell’arte e dagli studi visuali, questo lavoro esplora l’esistenza di una relazione dialettica tra il cinema e la fotografia intesa in modo duplice: come tensione costitutiva tra due media indissolubilmente connessi – non tanto in considerazione di un medesimo principio realistico di rappresentazione quanto, piuttosto, in virtù di uno scambio incessante nella modellizzazione di categorie quali il tempo, il movimento, l’immobilità, l’istante, la durata; come istanza peculiare della pratica artistica contemporanea, paradigma di riferimento nella produzione estetica di immagini. La tesi si suddivide in tre capitoli. Il primo si concentra sul rapporto tra l’immobilità e il movimento dell’immagine come cifra in grado di connettere l’estetica delle attrazioni e la cronofotografia a una serie di esperienze filmiche e artistiche prodotte nei territori delle avanguardie. Il secondo capitolo considera l’emergenza, dagli anni Novanta, di pratiche artistiche in cui l’incontro intermediale tra film e fotografia fornisce modelli di analisi volti all’indagine dell’attuale condizione estetica e tecnologica. Il terzo offre una panoramica critica su un caso di studio, la GIF art. La GIF è un formato digitale obsoleto che consente di produrre immagini che appaiono, simultaneamente, come fisse e animate; nel presente lavoro, la GIF è discussa come un medium capace di contraddire i confini attraverso cui concepiamo l’immagine fissa e in movimento, suggerendo, inoltre, un possibile modello di pensiero storico-cronologico anti-lineare.

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La ricerca affronta il rapporto tra il Partito comunista italiano e le organizzazioni della sinistra extraparlamentare nate nel biennio 1968-1969. Sulla base di documentazione d’archivio e fonti a stampa, vengono ricostruite ed analizzate le relazioni tra questi due soggetti nel periodo compreso tra la fine degli anni Sessanta e la metà del decennio successivo, quando i principali gruppi politici della sinistra extraparlamentare si dotarono di una struttura organizzativa più stabile che segnava una discontinuità con l’esperienza precedente. Nel corso della prima metà degli anni Settanta, i rapporti tra il PCI e queste organizzazioni furono complessi e talvolta contraddittori. Il conflitto si consumò prevalentemente sulla reciproca pretesa di possedere l’esclusiva rappresentanza politica del fermento sociale che attraversava il paese in quegli anni: il PCI rappresentando se stesso come l’unica forza politica capace di mediare tra movimenti sociali e istituzioni; i gruppi della sinistra parlamentare come «avanguardie» di un irrealizzabile progetto «rivoluzionario».

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Ms. Net wanted to find out if there was what she terms a "collective identity of the intelligentsia" of Romania and France between 1945 and 1989. She conducted her research on a corpus of memoirs from both cultures, and in the process, uncovered some fundamental differences, which she presented in the form of a 178 page manuscript in English, and also on disc. One of the most basic appears to be that French memorialists rarely deal with social, historical and political changes and events. Ms. Net regards these writers as shutting their eyes to reality, and attempting to preserve the past. They are interested in their personal history, and in the genesis of their own works. According to Ms. Net, this tendency is so marked that she doubts whether 20th century French writers share the dominant mentalities of their times. In her opinion all this points to the fact that the French intelligentsia are "trying hard to preserve their cultural hegemony" a task which she maintains has always been an essential aspect of the identity of the French intellectual. In Romania, of course, the situation was very different. To take an example: many Romanian memoirs speak about the campaigns to improve the lot of women, while at the same time recognising and analysing the way that this was simply a "cover" for promoting the most incompetent people, men and women alike. They also express frustration at the way access to information was blocked due to the media being government controlled. Ms. Net concludes, eventually, that, in general, intellectuals, more than any other group in society, ensure the continuity of the dominant mentalities in a given cultural space. Consequently, she feels, we must revise the idea - or myth as she calls it - that intellectuals represent the avant-garde in a given society. Specifically, she concludes that petty bourgeois, patriarchal and elitist mentalities are still prevalent in France. The truth is, she reflects, that intellectuals are always true to their nature, no mater when and where they are living.

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High altitude periodic breathing (PB) shares some common pathophysiologic aspects with sleep apnea, Cheyne-Stokes respiration and PB in heart failure patients. Methods that allow quantifying instabilities of respiratory control provide valuable insights in physiologic mechanisms and help to identify therapeutic targets. Under the hypothesis that high altitude PB appears even during physical activity and can be identified in comparison to visual analysis in conditions of low SNR, this study aims to identify PB by characterizing the respiratory pattern through the respiratory volume signal. A number of spectral parameters are extracted from the power spectral density (PSD) of the volume signal, derived from respiratory inductive plethysmography and evaluated through a linear discriminant analysis. A dataset of 34 healthy mountaineers ascending to Mt. Muztagh Ata, China (7,546 m) visually labeled as PB and non periodic breathing (nPB) is analyzed. All climbing periods within all the ascents are considered (total climbing periods: 371 nPB and 40 PB). The best crossvalidated result classifying PB and nPB is obtained with Pm (power of the modulation frequency band) and R (ratio between modulation and respiration power) with an accuracy of 80.3% and area under the receiver operating characteristic curve of 84.5%. Comparing the subjects from 1(st) and 2(nd) ascents (at the same altitudes but the latter more acclimatized) the effect of acclimatization is evaluated. SaO(2) and periodic breathing cycles significantly increased with acclimatization (p-value < 0.05). Higher Pm and higher respiratory frequencies are observed at lower SaO(2), through a significant negative correlation (p-value < 0.01). Higher Pm is observed at climbing periods visually labeled as PB with > 5 periodic breathing cycles through a significant positive correlation (p-value < 0.01). Our data demonstrate that quantification of the respiratory volume signal using spectral analysis is suitable to identify effects of hypobaric hypoxia on control of breathing.

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The next generation of learners expect more informality in learning. Formal learning systems such as traditional LMS systems no longer meet the needs of a generation of learners used to Twitter and Facebook, social networking and user-generated content. Regardless of this, however, formal content and learning models are still important and play a major role in educating learners, particularly in enterprise. The eLite project at DERI addressed this emerging dichotomy of learning styles, reconciling the traditional with the avant garde by using innovative technology to add informal learning capabilities to formal learning architectures.