999 resultados para rentabilidad de la banca


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La ricerca punta a ricostruire il complesso e travagliato processo decisionale che porta alla realizzazione del quarto centro siderurgico di Taranto. Il grande stabilimento viene progettato nel 1955, approda sui tavoli del comitato di Presidenza della Finsider nel settembre del 1956 e dopo quasi quattro anni di dibattiti e dietrofront ottiene il via libera dal consiglio dei Ministri il 9 giugno del 1959. La prima pietra del centro verrà posta il 10 luglio del 1960, il primo settore (un tubificio) inaugurato nel 1961, mentre il resto del complesso entrerà in funzione nel 1964. Ispiratore del centro è Pasquale Saraceno e gli uomini dell'associazione Svimez, convinti sostenitori dell'industrializzazione dell'Italia Meridionale. Il progetto sostenuto apertamente dalla Democrazia Cristiana a partire dal 1956 e in seguito da tutte le forze politiche, viene convintamente osteggiato dall'Impresa Pubblica, Finsider in testa, che vede messa a repentaglio l'autonomia imprenditoriale del gruppo e i propri equilibri economici. Il centro meridionale è considerato strategicamente penalizzante ed economicamente sconveniente, dato che i maggiori centri industriali italiani del tempo si trovano nell'Italia Settentrionale (quindi una localizzazione meridionale comporterebbe un aggravio di costi per le operazioni di trasporto dell'acciaio). L'Impresa pubblica opterebbe su una politica imprenditoriale più prudente, incentrata sul potenziamento graduale dei centri già esistenti. Non così la Politica decisa ad attuare una svolta in grado di realizzare evidenti progressi nell'economia meridionale. La nostra ricerca ha cercato di ricostruire l'impegno e le manovre dei principali partiti politici e parallelamente le strategie e le ragioni dell'Impresa pubblica tenendo anche conto del grande dibattito sorto sulla stampa nazionale tra favorevoli e contrari al progetto e al coinvolgimento dell'opinione pubblica meridionale in particolare pugliese. La ricerca si divide in tre parti (dedicate alle origini del progetto (1954-1955), gli sviluppi della vicenda (1957-1958), il via libera al centro (1959-1960) e si articola in sei capitoli (Meridione e industrializzazione: verso il quarto centro siderurgico; La siderurgia italiana verso il boom: il progetto del IV centro a ciclo integrale; La polemica Iri – Dc: uno scontro istituzionale; Il Pci e il centro siderurgico di Taranto; La vicenda Vado Ligure e la posizione dell'impresa privata; L'approvazione del progetto). La tesi cerca di mettere a fuoco la posizione della Politica (Dc e Pci su tutti), della Tecnica (Iri e Finsider ma anche progetti e impegno dei privati, quali la Fiat e la Falck) e della società civile (soprattutto quella tarantina dedicando una certa attenzione al mondo cattolico). La ricerca si è svolta su più livelli. Nel primo anno si è compiuta un'approfondito studio presso l'archivio dell'Iri (conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma), della Dc (Istituto Sturzo, Roma), del Pci (Istituto Gramsci Roma). Il secondo ha permesso di soffermarsi sulle vicende di Taranto (Archivio dell'Arcidiocesi, Archivio del Comune, Biblioteca Comunale). Il terzo è stato focalizzato ancora su vicende politiche e finanziarie (Archivio Storico Banca d'Italia, Archivio Giulio Andreotti, Archivio storico del Senato, tutti con sede a Roma). L'esame dei verbali dei Comitati esecutivi della Finsider per gli anni 1954 -1959 rivela una chiara direzione: la Finsider studia con grande rigore la situazione del mercato italiano, delle varie aziende e dei centri produttivi del Gruppo. Un rigore finalizzato alla chiusura dei centri ritenuti antiquati e poco funzionali e al potenziamento di quelli più moderni e dalle dimensioni imponenti. Un'azione tesa ad incrementare la produzione, essere competitivi sul mercato internazionale e salvaguardare il vero faro dell'azienda in quegli anni: l'economicità. Cioè ottenere il più possibile tutelando gli equilibri finanziari del Gruppo. E' per questo che per ben due anni, i funzionari dell'azienda avanzano progetti complementari, come quello del piccolo centro di Apuania, ma il Comitato esecutivo pur considerando l'investimento indispensabile e conveniente, decide di rinviarne la realizzazione. Gli elementi più rilevanti sono emersi per l'anno 1957. E' noto come il centro siderurgico meridionale fosse messo a rischio da un altro progetto avanzato dalla Fiat, decisa a realizzare un proprio stabilimento nell'Italia settentrionale, a Vado Ligure. Il centro avrebbe dovuto rifornire di acciaio gli stabilimenti della casa automobilistica rendendola indipendente dall'Industria di Stato. Nel caso si fosse realizzato il centro di Vado (al quale la Fiat rinuncerà nel 1957) sarebbe risultato impossibile realizzarne un altro nel Meridione (a quel punto la produzione avrebbe superato i consumi). Dai dati esaminati emerge una trattativa finora inedita che vede il coinvolgimento della Finsider e di privati stranieri.

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El propósito de este trabajo consiste en examinar los determinantes de los resultados empresariales, derivados de la estrategia de diversificación en la expansión a mercados exteriores, en términos de los factores del mercado, del producto y de la empresa. Como novedad, la metodología aplicada utiliza el estudio del suceso ("event-study") para estimar los excesos de rentabilidad de las acciones generados en la Bolsa por una muestra de 35 noticias de expansión a mercados exteriores correspondientes a 11 empresas españolas diversificadas; así como el análisis de regresión para examinar el impacto de los factores del mercado, del producto y de la empresa sobre dichos excesos de rentabilidad. La aplicación empírica realizada en nuestro país permite detectar que, en promedio, el impacto de dichas noticias sobre la rentabilidad de las acciones es positivo, siendo sus determinantes la especialización del producto y el grado de desarrollo del país de destino.

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This article focuses on the impact of third-party complaints on firm performance. We propose two research hypotheses, which are developed from the literature of dissatisfaction, emotions, and economics. The methodology is based on an event study to estimate variation in firm share returns in the stock market due to the publication of the Annual Complaints Service Report by the Bank of Spain; as well as a regression analysis to examine the impact of the number of complaints per branch on the variation obtained. The empirical focus is on a sample of eleven banks to which complaints were made and which were quoted on the Spanish Stock Exchange between 1992 and 2001. The results show a negative impact of the publication of these annual complaint reports on the share returns of the banks concerned. Additionally, these returns have a negative relationship with the number of complaints per branch.

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En los últimos años, los análisis de productividad y eficiencia han adquirido gran importancia en el ámbito empresarial debido a sus importantes implicaciones de gestión. Así, la importancia de este tipo de análisis se centra en dos grandes aspectos. Por un lado, este tipo de análisis tiene importantes implicaciones para los productores de bienes y servicios, puesto que les va a permitir la identificación de aquellos intermediarios que utilizan eficientemente sus recursos para hacer llegar los bienes y servicios de los productores al mercado, erigiéndose la eficiencia en un criterio orientativo para la elección de intermediario a nivel de relaciones de tipo vertical en el canal de distribución. Por otro lado, los análisis de productividad y eficiencia tienen un papel clave en la estrategia de las propias empresas detallistas, puesto que la utilización eficiente de los recursos productivos representa una estrategia que permite a las empresas mejorar su rentabilidad, así como garantizar su competitividad y futuro. En este sentido, este artículo se centra en el concepto de eficiencia y en los métodos propuestos para su estimación, poniendo de manifiesto su interés en el ámbito de la distribución comercial. Adicionalmente, el artículo presenta los resultados de una aplicación empírica desarrollada sobre una muestra de cadenas de supermercados que operan en el mercado español. Los resultados obtenidos permiten identificar a los intermediarios más eficientes en el desarrollo de sus actividades, y ponen de manifiesto que la superficie media de los establecimientos y el nivel de salarios ejercen un impacto positivo sobre la eficiencia.

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La implantación de sistemas de calidad aporta a las empresas beneficios internos y externos. Este artículo analiza la relación entre la certificación de calidad del Instituto para la Calidad Turística Española y los resultados y el tamaño de las cadenas hoteleras con presencia en España. Los análisis muestran que la certificación tiene efectos positivos en los resultados y que el tamaño de la cadena no es un factor importante para certificarse.

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El objetivo del trabajo consiste en analizar la rentabilidad de las empresas que integran una marca colectiva en el sector vinícola español. El supuesto básico es que la marca colectiva puede explicar la rentabilidad de las bodegas, porque la reputación colectiva es una señal de calidad que reduce las percepciones de riesgo del consumidor. Los resultados obtenidos evidencian que sólo algunas marcas colectivas tienen un efecto positivo en la rentabilidad de las bodegas en relación con las no acogidas a dichas marcas colectivas. Asimismo, la rentabilidad viene asociada positivamente a la diversificación de la bodega en dos o más marcas colectivas.

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El presente trabajo pretende demostrar que no es recomendable la introducción de un cultivo tropical como el mango (Mangifera indica) dentro del área mediterránea del valle del Guadalhorce (Málaga, España). Es un cultivo en expansión por su rentabilidad económica, pero es necesario atender a los posibles riesgos climáticos para su explotación (tras la gran inversión que requiere). Para justificar esta afirmación se presenta un estudio agroclimático realizado en las parcelas experimentales de la finca de IFAPA (Instituto de Investigación y Formación Agraria y Pesquera de Andalucía) de Churriana (Málaga). Los resultados se obtienen a través de los datos de una estación meteorológica y una modelización territorial a partir de herramientas de análisis espacial con SIG. Se tienen en cuenta las variables térmicas y los vientos como condicionantes principales de la aparición de la necrosis apical: patología mortal para el mango.

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Las organizaciones receptoras Manfrey Coop. de Tamberos y La Lacteo S.A. están conformadas por un conjunto de productores asociados, que llevan a cabo la explotación de establecimientos lecheros. Desde estas organizaciones, se demanda la necesidad de formación de sus integrantes involucrados en la producción, en relación a los sistemas de gestión de la calidad, buenas prácticas de producción y conceptos relacionados al bienestar de los animales en producción. Esta demanda parte de la realidad a nivel de mercado que vive el sector en relación a dichas temáticas, y a los beneficios productivos y económicos y de calidad de vida que pueden acompañar a los conocimientos adquiridos en este sentido. La demanda actual de productos alimenticios se caracteriza tanto por la sensibilidad de la población respecto a su calidad e inocuidad como por una creciente preocupación por la forma en que han sido producidos. Las Buenas Prácticas (BP) tienden a disminuir las externalidades negativas, es decir, aquellos procesos colaterales de los sistemas productivos que tienen su efecto sobre el medio ambiente, la inocuidad de los alimentos o la salud de las personas. Además, en la actualidad, las BP son un componente de competitividad, que permite al productor rural y a la industria diferenciar su producto ante sus competidores. Según Izquierdo y Fazzone (2006) en el informe de la conferencia de la FAO "BUENAS PRÁCTICAS AGRÍCOLAS (BPA): En busca de sostenibilidad, competitividad y seguridad alimentaria" se afirma que las BPA deben posicionarse como el límite mínimo o la base común que en un futuro debe exigirse para cualquier sistema de producción de alimentos. En la misma se mencionó que las áreas donde se concentran las mayores dificultades y se necesita orientar los apoyos a los pequeños y medianos productores para las primeras instancias de la aplicación de las BPA son: - el desconocimiento de las BPA y falta de educación o capacitación, - la falta de infraestructura/financiamiento y - la falta de tecnología o tecnología adecuada. A su vez, los representantes por nuestro país en dicha conferencia afirmaron que las actividades y medidas necesarias para incentivar la integración de pequeños productores al proceso de las BPA eran: - Apoyar y colaborar en la elaboración de normas técnicas a nivel nacional y subregional e - Incentivar la integración de pequeños productores al proceso de BPA mediante la capacitación y apoyando la implementación. En la producción de leche bovina la capacitación en estos aspectos adquiere gran importancia, ya que la implementación de Buenas Práticas y el respeto del bienestar animal en el sector lácteo (tambos e industrias) permitirá mejorar y garantizar la calidad, inocuidad, estandarización y la forma de obtención de los productos lo que se traduciría en una mejora considerable de la rentabilidad. Este aumento de la rentabilidad se debería, a la mejora de la eficiencia del sistema productivo por menores costos de la no calidad y por la posibilidad de acceder a otros mercados y precios diferenciales. Para ello es fundamental la capacitación de los profesionales, productores y operarios de tambo en la temática, destinatarios directos del proyecto, de manera de que conozcan los fundamentos de estas tecnologías, permitiendo mejorar y garantizar la calidad, inocuidad, estandarización y la forma de obtención de los productos lo que se traduciría en una mejora considerable de la rentabilidad. En este punto es importante resaltar que es muy escasa la oferta de capacitación en esta tematica y muchas veces inalcansable. Por lo expuesto y en en base a la experiencia previa, donde venimos trabajando en forma interdisciplinaria e interinstitucional en la temática, se plantea la necesidad de llevar adelante este proyecto para dar respuesta a una problemática y necesidad ya detectada en los sistemas lecheros y cuya finalidad es hacer una contribución al respecto

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El proyecto de transferencia se encuentra orientado a promover, difundir y ampliar los servicios de la incubadora de empresas, tanto a nivel de las personas que participan cuanto de los procesos sostenidos por la incubadora de empresa, actual y potencial. La incubadora sostiene un proceso de asesoramiento y soporte técnico. A su vez, ha desarrollado en 12 años de implantación en la ciudad de Córdoba y en relación a otros municipios de la provincia, una red de capacitación e información empresarial y un sistema de comunicación interna que posibilita el desarrollo de competencias en los emprendedores actuales y potenciales. La demanda vehiculiza un aspecto de los problemas, y desafíos que la incubadora posee actualmente: poder fortalecer y expandir la red actual de capacitación e información empresarial y el sistema de comunicación entre emprendedores. Dado que los estudios realizados en este campo determinan como dimensión importante la transmisión de aspectos actitudinales presentes como una matriz subjetiva en los emprendedores, se pretende abordar el problema de la organización centrado en ampliar su cobertura y servicios brindados desde el dispositivo de RED y así poder acercar los objetivos propuestos de desarrollo de emprendimientos productivos. La focalización de transmisión en aspectos de la dimensión subjetiva, se fundamenta tanto en la filosofía de la incubadora, donde el emprendedor y su red están en el centro de la atención, como en los resultados de investigaciones que indican que el aspecto actitudinal es central para el sostenimiento de la trama económica activa y productiva. El proceso emprendedor no se realiza de manera aislada sino que cada nuevo emprendimiento que se inserta en el circuito productivo lo hace también en la trama social, determinando nuevas relaciones, nuevos sistemas de comunicación y redes de trabajo o asociación. La incubadora como un espacio, donde los emprendedores participan de la sinergia que proporcionan las relaciones y las actividades comunes con sus iguales, estimulando y potenciando su actitud emprendedora. Puede profundizarse difundiendo conocimientos sobre las principales dimensiones del perfil emprendedor y su vinculación a la rentabilidad y sostenimiento de su emprendimiento productivo, a la comunicación y relación con su entorno inmediato y a la responsabilidad social que tendrá como empresa en el futuro. El perfil emprendedor que desarrolla la incubadora de empresas tiende a potenciar capacidades en entornos de alta exigencia, en los cuales es necesario tomar decisiones con rapidez, delegar autoridad, administrar el tiempo, establecer prioridades, mantener expectativas equilibradas respecto del éxito o fracaso, potenciar la comunicación y las relaciones interpersonales entre socios o en su núcleo familiar, especialmente en relación a las decisiones que pueden comprometer a otros, son algunos de los aspectos a tener en cuenta. Por otro lado, la integración entre ciencia, investigación, y realidad social, permitirá la utilización de hallazgos investigativos como parte de la responsabilidad ética y social del investigador. Estas actividades presentan como ventajas el hecho de que aumentará la cobertura de la función educativa y de transmisión de conocimientos que desarrolla la incubadora. A la vez, permitirá que teorías y descubrimientos se hagan accesibles, posibilitará la creación y fortalecimiento de la imagen social de la investigación y del progreso científico, creando una base de conocimiento social equitativa Destacamos que esta base de conocimiento e información creada a partir de la difusión, construye un puente para aprovechar el potencial creador (de innovación, solución de problemas, evaluación, etc.) de grupos de emprendedores, empresarios y comunidades sociales en sus contextos particulares, construyendo además un espacio ideal para el ejercicio de ciudadanía al poder participar de manera directa en sus procesos.

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Desde su nacimiento hasta la caída de la dictadura de Primo de Rivera, el ferrocarril se perfiló como una industria doblemente creadora de riqueza, estimulando por un lado la ya existente e impulsando el desarrollo económico por otro. Ante sus peculiaridades técnicas, económicas y de mercado, los distintos gobiernos adoptaron soluciones intervencionistas de mayor o menor grado. Simultáneamente, en su primer desarrollo, se produjo el abandono del paradigma clásico basado en la libre competencia, lo que derivó en la conversión del ferrocarril en foco de la retórica anti-competencia y de la práctica intervencionista. En este trabajo realizamos un seguimiento del nacimiento y desarrollo del ferrocarril, centrado exclusivamente en la evolución político-económica del sector dentro de la propia evolución histórica, paralela a la vía nacionalista del capitalismo español, y en la descriptiva teórica y práctica del desarrollo del intervencionismo y las restricciones al libre mercado.

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El objetivo de este trabajo es generar un documento que brinde elementos que contribuyan al conocimiento de los factores de riesgo ligados a ambiente laborales en espacios confinados en el agro y sus agroindustrias. Esto se persigue como objetivo, en resguardo de los trabajadores frente a aquellos factores de riesgo que puedan generar accidentes, muchas veces mortales o enfermedades profesionales vinculadas a la contaminación por polvo, ruido, escasez de oxígeno o por la exposición a contaminantes químicos que podrían ser tóxicos o sensibilizantes de las vías respiratorias o la piel. Estos últimos, en muchas ocasiones, son la consecuencia de la presencia en dichos ambientes confinados de distintos productos agroquímicos, fundamentalmente insecticidas. Sin afectar el fin lógico de las empresas que buscan mejorar la productividad y la rentabilidad permanentemente, este trabajo se propone brindar algunos elementos de apoyo que permitan dar respuesta a las demandas de los mercados que exigen producir con adecuada calidad atendiendo además al bienestar de los trabajadores: garantizar la salud, seguridad y confort en el lugar en el que el operario busca el sustento, respetando asimismo el cuidado del ambiente y de las personas que habitan en él, que son condiciones ineludibles de cumplimiento obligado en toda sociedad responsable

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El Mercado de Renta Variable en Colombia sigue estando en desarrollo, así como la confianza de los inversionistas a la hora de tomar decisiones de elección de portafolios óptimos de inversión, los cuales le brinden la maximización de los retornos esperados a un mínimo riesgo. Por lo anterior esta investigación explora y conoce más a fondo los sectores que conforman el mercado accionario y determina cual es más rentable que otro, a través del modelo propuesto por Harry Markowitz y teniendo en cuenta los avances a la teoría hecha por Sharpe a través del índice de Sharpe y Betas. Entre los sectores que conforman El Mercado de Renta Variable en Colombia está el Financiero, Materiales, Energía, Consumo Básico Servicios e Industrial; los cuales siguen la misma tendencia bajista que el Índice del Colcap, el cual en los últimos años está rentando negativamente. Por lo tanto con esta investigación el lector e inversionista cuenta con herramientas que aplican el modelo de Markowitz para vislumbrar de acuerdo a datos históricos, los sectores en los cuales se recomienda invertir y en los que por el contrario de acuerdo a la tendencia de debe desistir. Sin embargo, se aclara que esta investigación se basa en datos históricos, tendencias y cálculos matemáticos que pueden diferenciarse de la realidad actual, dado que por aspectos coyunturales económicos, políticos o sociales puede verse afectadas las rentabilidades de las acciones y sectores en los que decida invertir las personas.

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Este estudio pretende evaluar si las empresas que fueron privatizadas en Colombia durante los años de 1990 mejoraron sustancialmente su productividad y rentabilidad, como consecuencia de los cambios gerenciales que se debieron dar, o si por el contrario continuaron en niveles similares, contrariando la hipótesis de que los nuevos dueños propiciarían cambios sustanciales en su estrategia, como lo demuestra la experiencia internacional.

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Existen distintos enfoques para abordar la nutrición con P y, en la actualidad, muchos de ellos coexisten sin estar definidos claramente cuál es su objetivo. En la región pampeana norte de Argentina no se encuentra disponible una herramienta que integre la información disponible y permita realizar una recomendación de fertilización con P en el cultivo de maíz. Se decidió integrar los diferentes resultados científicos publicados para desarrollar una herramienta que ayude en la toma de decisiones de un plan de fertilización con P, teniendo en cuenta no solo las cuestiones agronómicas, una u otra filosofía, sino también las condiciones económicas y empresariales. Se desarrollaron ecuaciones en base a esa información científica y ajustes para que el calculador tuviese además un entorno sencillo de manejo y cálculos económicos para evaluar rentabilidad en función del criterio de aplicación de P seleccionado. Con las funciones proporcionadas por las fuentes consultadas se construyó un Calculador de P que estima la dosis de fertilizante a utilizar según el nivel actual de P Bray1 del suelo y el criterio de fertilización que se desee utilizar. De acuerdo a la función ajustada, se requiere un valor de P-Bray1 de 20 ppm, para que este nutriente no limite el rendimiento. Las bases de funcionamiento de la herramienta radican en información publicada, la cual puede ser revisada por cualquier interesado en el tema ya sea para perfeccionar la herramienta y generar un modelo superador o para interpretar lo realizado

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La presente investigación consistió en diseñar una estructura para el procesamiento de información contable del área de la construcción, proveyendo además de una herramienta útil para la toma de decisiones, con el objeto de minimizar y controlar los costos e incrementar la rentabilidad al término del proyecto; reforzándola mediante el manejo de material bibliográfico como: libros, revistas, tesis, CDS, apuntes e internet. A través de la aplicación de este tema se logrará dotar de un sistema contable que facilite un correcto análisis e interpretación de la información para la acertada toma de decisiones. Es así que durante el desarrollo del trabajo se necesitará contar con una comprensión clara de lo que constituye el contrato para la fabricación de un activo o un conjunto de activos, que están íntimamente relacionados entre sí o son interdependientes en términos de su diseño, tecnología y función, o bien en relación con su último destino o utilización (Contrato de Construcción) y de la lista de cuentas que definen la información de la obra, de acuerdo al detalle que se utilice, dependiendo de la complejidad del proyecto (Plan de Cuentas).