947 resultados para Provana di Leini, Andrea, 1511-1592.


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Il seguente lavoro di tesi è nato durante un’attività di stage della durata di 7 mesi svolto all’interno della divisione Tea&Coffe di IMA S.p.A., azienda leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Le attività svolte si collocano all’interno di un progetto avviato da IMA per promuovere il passaggio ad un modello di industria necessariamente più evoluta, facendo leva sull’attitudine ad integrare e sviluppare nuove conoscenze e nuove tecnologie interdisciplinari e, allo stesso tempo, di massimizzare la sinergia tra le dimensioni tecnica ed economica, comportando una reale riduzione di sprechi nella filiera produttiva, commerciale ed ambientale. I moderni impianti di produzione devono infatti affrontare una sfida che li vede alla continua ricerca della produttività, ovvero di una produzione che remuneri velocemente e con ampi margini gli investimenti effettuati, della qualità dei prodotti e dei processi di produzione, ovvero della garanzia di soddisfacimento delle aspettative espresse ed inespresse del cliente, e della sicurezza per la salvaguardia della collettività e dell’ambiente. L’obiettivo di questo elaborato è stato quello di effettuare lo studio affidabilistico di una macchina automatica per la produzione di bustine di tè al fine di poterne studiare il suo comportamento al guasto e di elaborare in un secondo momento le politiche manutentive ottimizzate che ne permettano una gestione più efficiente. In questo ambito la macchina è stata scomposta in gruppi e sono stati esaminati tutti i pezzi di ricambio che sono stati richiesti in un arco temporale di durata pari a dieci anni, il fine è quello di poter individuare ed effettuare un’analisi affidabilistica dei componenti critici per poi procedere, attraverso l’uso di piattaforme software quali Weibull++ e Blocksim, col modellarne le distribuzioni statistiche e simulare il funzionamento del sistema nel suo complesso.

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L'assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica 60-70° all'aroma di anice, generalmente dalla colorazione verde smeraldo o verde chiaro, derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell’Artemisia absinthium L. dal quale prende il nome. Le proprietà officinali della pianta sono conosciute ed utilizzate fin dall’antichità dal momento che la pianta e le sue applicazioni terapeutiche sono addirittura citate in un papiro egiziano del 1500 a.C. Tale distillato conobbe una diffusione eccezionale nell’800, e divenne particolarmente noto alla fine del secolo, grazie alla fama che ebbe tra gli artisti e gli scrittori di Parigi. Il successo dell’assenzio in Europa fu clamoroso, ma altrettanto rapido fu poi il suo declino. Infatti, scomparve da tutti i mercati d’Europa e d’oltre oceano in poco più di un decennio. Attualmente l’assenzio, ritornato in voga, trova applicazione durante la celebrazione di numerose ritualità magico-esoteriche dove lo si celebra come capace di ridurre la carica aggressiva, sviluppare la calma e fortificare corpo e mente. Siti internet di matrice magico-occultista riportano il suo consumo durante lo svolgimento di vari rituali. Questo utilizzo “nascosto” ma diffuso ha posto le basi per indagarne il suo reale consumo voluttuario tra i giovani, in considerazione della sua facile reperibilità e dei suoi effetti farmaco-tossicologici.

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Lo scopo della tesi è analizzare gli aspetti principali del progetto People Mover di Bologna, toccando gli aspetti costruttivi, ambientali e trasportistici, esaminando lo studio della domanda di trasporto e svolgendo infine un analisi swot dei punti di forza o debolezza. Il People Mover di Bologna è un sistema innovativo di trasporto pubblico che collegherà in 7 minuti la stazione ferroviaria all’aeroporto Marconi, effettuando una sola fermata intermedia presso il Lazzaretto, un’area destinata ad ospitare un nuovo insediamento abitativo nonché nuovi spazi per l’Università di Bologna. Il People Mover è un sistema di trasporto pubblico che offre: certezza sui tempi di percorrenza, mobilità silenziosa, zero emissioni (trazione elettrica), sicurezza di esercizio, costi ridotti rispetto ad una metropolitana. Dopo aver valutato in sede di analisi swot, i pro e contro di tale opera è giusto fare un confronto tra il People Mover e il Servizio Ferroviario Metropolitano. In passato il confronto fra i sostenitori del People mover e del Sistema ferroviario metropolitano è stato in parte ideologico, in parte politico e solo limitatamente tecnico. La tesi analizza le differenze tecniche dei due sistemi di trasporto. Voler far convivere sulla stessa infrastruttura due utenze molto diverse (quella aeroportuale e quella pendolare) è difficile e porterebbe alla non soddisfazione di entrambe. Se l’utenza aeroportuale chiede rapidità e spazio per i bagagli, i pendolari chiedono maggiori posti a sedere e maggiore intensità del servizio. In conclusione lo scopo di questa tesi non è porre dei dubbi sul progetto dell’opera stessa, peraltro già in fase di cantierizzazione, ma fornire un analisi più completa sul progetto.

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Questa tesi tratta lo sviluppo di strumenti web in grado di effettuare stime di sostenibilità aziendale basate su dati secondari. Alcuni studenti di Ingegneria Gestionale hanno svolto un’analisi della sostenibilità aziendale, cercando manualmente nei siti web delle aziende alcuni indicatori chiave da loro definiti, creando un Osservatorio per alcune aziende dell’Emilia-Romagna. L'obiettivo è quello di sviluppare un software capace di eseguire automaticamente questa attività: partendo da un elenco di aziende e dagli indicatori che si vogliono cercare, il software è in grado di scaricare i siti web delle aziende e di leggerli per effettuare la ricerca degli indicatori tramite un algoritmo sviluppato ad hoc.

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Biodiesel is a renewable fuel that has been shown to reduce many exhaust emissions, except oxides of nitrogen (NOx), in diesel engine cars. This is of special concern in inner urban areas that are subject to strict environmental regulations, such as EURO norms. Also, the use of pure biodiesel (B100) is inhibited because of its higher NOx emissions compared to petroleum diesel fuel. The aim of this present work is to investigate the effect of the iodine value and cetane number of various biodiesel fuels obtained from different feed stocks on the combustion and NOx emission characteristics of a direct injection (DI) diesel engine. The biodiesel fuels were chosen from various feed stocks such as coconut, palm kernel, mahua (Madhuca indica), pongamia pinnata, jatropha curcas, rice bran, and sesame seed oils. The experimental results show an approximately linear relationship between iodine value and NOx emissions. The biodiesels obtained from coconut and palm kernel showed lower NOx levels than diesel, but other biodiesels showed an increase in NOx. It was observed that the nature of the fatty acids of the biodiesel fuels had a significant influence on the NOx emissions. Also, the cetane numbers of the biodiesel fuels are affected both premixed combustion and the combustion rate, which further affected the amount of NOx formation. It was concluded that NOx emissions are influenced by many parameters of biodiesel fuels, particularly the iodine value and cetane number.

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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.

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SOMMARIO: 1. La “governance” nelle aziende familiari: rilevanza, aspetti distintivi e criticità. 2. Il ruolo della compagine proprietaria nella definizione dei meccanismi di governo. 3. Composizione e funzioni del consiglio d’amministrazione. 4. I patti di famiglia come strumento di disciplina dei rapporti impresa-famiglia. 5. Considerazioni conclusive: prospettive di analisi e scenari futuri negli studi sulla governance delle imprese familiari.

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SOMMARIO: 1. I fattori che incidono sulla funzione informativa del bilancio nelle imprese familiari. 2. Funzione, obiettivi e attese informative nella comunicazione esterna delle imprese familiari. 3. I caratteri del “familismo” nei prospetti di bilancio. 4. Verso un nuovo modello di bilancio per le imprese familiari: riflessioni critiche e spunti per la ricerca.

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Infrared spectroscopy has been used to study the adsorption of paranitrophenol on mono, di and tri alkyl surfactant intercalated montmorillonite. Organoclays were obtained by the cationic exchange of mono, di and tri alkyl chain surfactants for sodium ions [hexadecyltrimethylammonium bromide (HDTMAB), dimethyldioctadecylammonium bromide (DDOAB), methyltrioctadecylammonium bromide (MTOAB)] in an aqueous solution with Na-montmorillonite. Upon formation of the organoclay, the properties change from strongly hydrophilic to strongly hydrophobic. This change in surface properties is observed by a decrease in intensity of the OH stretching vibrations assigned to water in the cation hydration sphere of the montmorillonite. As the cation is replaced by the surfactant molecules the paranitrophenol replaces the surfactant molecules in the clay interlayer. Bands attributed to CH stretching and bending vibrations change for the surfactant intercalated montmorillonite. Strong changes occur in the HCH deformation modes of the methyl groups of the surfactant. These changes are attributed to the methyl groups locking into the siloxane surface of the montmorillonite. Such a concept is supported by changes in the SiO stretching bands of the montmorillonite siloxane surface. This study demonstrates that paranitrophenol will penetrate into the untreated clay interlayer and replace the intercalated surfactant in surfactant modified clay, resulting in the change of the arrangement of the intercalated surfactant.

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In the structure of title compound [Cs2(C7H5N2O4)2(H2O)2]n the asymmetric unit comprises two independent and different Cs centres, one nine-coordinate, the other seven coordinate, with both having irregular stereochemistry. The CsO9 coordination comprises oxygen donors from three bridging water molecules, one of which is doubly bridging, three from carboxylate groups, and three from nitro groups, of which two are bidentate chelate bridging. The CsO6N coordination comprises the two bridging water molecules, one amine N donor, one carboxyl O donor and four O donors from nitro groups (two from the chelate bridges). The extension of the dimeric unit gives a two-dimensional polymeric structure which is stabilized by both intra- and intermolecular amine N-H...O and water O-H...O hydrogen bonds to carboxyl O acceptors, as well as inter-ring pi-pi interactions [minimum ring centroid separation, 3.4172(15)A].

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In the title compound, [Li(C14H36N2PSi2)(C5H5N)2], the bulky chelating monoanionic P,P-di-tert-butyl-N-trimethylsilyl-P-(trimethylsilylamino)phosphine imidate ligand and two pyridine ligands bind to Li in a pseudo-tetrahedral arrangement with twofold symmetry. The Li-N [phosphine]distance is 2.048 (5) Å, while the LiP distance is 2.520 (6) Å

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A time series method for the determination of combustion chamber resonant frequencies is outlined. This technique employs the use of Markov-chain Monte Carlo (MCMC) to infer parameters in a chosen model of the data. The development of the model is included and the resonant frequency is characterised as a function of time. Potential applications for cycle-by-cycle analysis are discussed and the bulk temperature of the gas and the trapped mass in the combustion chamber are evaluated as a function of time from resonant frequency information.

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The electrical performance of indium tin oxide (ITO) coated glass was improved by including a controlled layer of carbon nanotubes directly on top of the ITO film. Multi-wall carbon nanotubes (MWCNTs) were synthesized by chemical vapor deposition, using ultra-thin Fe layers as catalyst. The process parameters (temperature, gas flow and duration) were carefully refined to obtain the appropriate size and density of MWCNTs with a minimum decrease of the light harvesting in the cell. When used as anodes for organic solar cells based on poly(3-hexylthiophene) (P3HT) and phenyl-C61-butyric acid methyl ester (PCBM), the MWCNT-enhanced electrodes are found to improve the charge carrier extraction from the photoactive blend, thanks to the additional percolation paths provided by the CNTs. The work function of as-modified ITO surfaces was measured by the Kelvin probe method to be 4.95 eV, resulting in an improved matching to the highest occupied molecular orbital level of the P3HT. This is in turn expected to increase the hole transport and collection at the anode, contributing to the significant increase of current density and open circuit voltage observed in test cells created with such MWCNT-enhanced electrodes.

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Nowadays, Workflow Management Systems (WfMSs) and, more generally, Process Management Systems (PMPs) are process-aware Information Systems (PAISs), are widely used to support many human organizational activities, ranging from well-understood, relatively stable and structures processes (supply chain management, postal delivery tracking, etc.) to processes that are more complicated, less structured and may exhibit a high degree of variation (health-care, emergency management, etc.). Every aspect of a business process involves a certain amount of knowledge which may be complex depending on the domain of interest. The adequate representation of this knowledge is determined by the modeling language used. Some processes behave in a way that is well understood, predictable and repeatable: the tasks are clearly delineated and the control flow is straightforward. Recent discussions, however, illustrate the increasing demand for solutions for knowledge-intensive processes, where these characteristics are less applicable. The actors involved in the conduct of a knowledge-intensive process have to deal with a high degree of uncertainty. Tasks may be hard to perform and the order in which they need to be performed may be highly variable. Modeling knowledge-intensive processes can be complex as it may be hard to capture at design-time what knowledge is available at run-time. In realistic environments, for example, actors lack important knowledge at execution time or this knowledge can become obsolete as the process progresses. Even if each actor (at some point) has perfect knowledge of the world, it may not be certain of its beliefs at later points in time, since tasks by other actors may change the world without those changes being perceived. Typically, a knowledge-intensive process cannot be adequately modeled by classical, state of the art process/workflow modeling approaches. In some respect there is a lack of maturity when it comes to capturing the semantic aspects involved, both in terms of reasoning about them. The main focus of the 1st International Workshop on Knowledge-intensive Business processes (KiBP 2012) was investigating how techniques from different fields, such as Artificial Intelligence (AI), Knowledge Representation (KR), Business Process Management (BPM), Service Oriented Computing (SOC), etc., can be combined with the aim of improving the modeling and the enactment phases of a knowledge-intensive process. The 1st International Workshop on Knowledge-intensive Business process (KiBP 2012) was held as part of the program of the 2012 Knowledge Representation & Reasoning International Conference (KR 2012) in Rome, Italy, in June 2012. The workshop was hosted by the Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale Antonio Ruberti of Sapienza Universita di Roma, with financial support of the University, through grant 2010-C26A107CN9 TESTMED, and the EU Commission through the projects FP7-25888 Greener Buildings and FP7-257899 Smart Vortex. This volume contains the 5 papers accepted and presented at the workshop. Each paper was reviewed by three members of the internationally renowned Program Committee. In addition, a further paper was invted for inclusion in the workshop proceedings and for presentation at the workshop. There were two keynote talks, one by Marlon Dumas (Institute of Computer Science, University of Tartu, Estonia) on "Integrated Data and Process Management: Finally?" and the other by Yves Lesperance (Department of Computer Science and Engineering, York University, Canada) on "A Logic-Based Approach to Business Processes Customization" completed the scientific program. We would like to thank all the Program Committee members for the valuable work in selecting the papers, Andrea Marrella for his valuable work as publication and publicity chair of the workshop, and Carola Aiello and the consulting agency Consulta Umbria for the organization of this successful event.