955 resultados para Kalliokoski,Toni
Resumo:
La presente Tesi di Dottorato intende affrontare una lettura critica della Casa in Belvederestraße 60, realizzata dall’architetto Oswald Mathias Ungers (Kaisersesch, 12 luglio 1926 – Köln, 30 settembre 2007), nel 1958-’59 a Köln-Müngersdorf, come studio per sé ed abitazione per la propria famiglia. Questo primo oggetto della ricerca viene considerato evidente espressione delle convinzioni formali e compositive dell’architetto, negli anni Cinquanta e Sessanta. A differenza di altri progetti residenziali coevi ed antecedenti, frutto di un’elaborazione autonoma, la prima casa che costruisce per sé riflette una maggiore libertà di pensiero, dettata dalla coincidenza delle figure di progettista e committente; a ciò si aggiunge anche una precisa volontà dichiarativa ed ideologica. Proprio quest’ultimo aspetto permette di introdurre il secondo oggetto della Tesi: il manifesto “ideologico”, Zu einer neuen Architektur, scritto dallo stesso Oswald Mathias Ungers e da Reinhard Gieselmann, alla fine del 1960; un breve testo che espone, con toni perentori ed inappellabili, il punto di vista dei due architetti nei confronti di un panorama architettonico e critico, caratterizzato da una sterilità di pensiero dilagante, a causa dell’egemonia costruttiva funzionalista. La ricerca indaga quindi le forti reciprocità delle due opere: casa e testo, viste in chiave di “manifesto scritto e manifesto costruito”. Il primo legame tra i due soggetti è senza dubbio la concomitanza temporale, (tra il 1958 ed il 1960) associata ad un rapporto causa-effetto, tale per cui il manifesto viene redatto a difesa delle aspre critiche scaturite dalla pubblicazione della casa sulla rivista Bauwelt. Il secondo nesso è la possibilità di comprendere le accezioni effettive dei termini impiegati nella redazione del testo, attraverso le forme di una delle opere maggiormente personali dell’architetto, estraendone il senso e conferendogli un’immagine architettonica. Si vuole creare così un rapporto biunivoco di traducibilità, dell’architettura nello scritto e della semantica ungersiana in azioni compositive.
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Il presente lavoro di tesi è finalizzato allo sviluppo di un dispositivo indossabile, e minimamente invasivo, in grado di registrare in maniera continua segnali legati all’attività elettromeccanica del muscolo cardiaco, al fine di rilevare eventuali anomalie cardiache. In tal senso il sistema non si limita alla sola acquisizione di un segnale ECG, ma è in grado di rilevare anche i toni cardiaci, ovvero le vibrazioni generate dalla chiusura delle valvole cardiache, la cui ampiezza è espressione della forza contrattile (funzione meccanica) del cuore. Il presente lavoro di tesi ha riguardato sia la progettazione che la realizzazione di un prototipo di tale dispositivo ed è stato svolto presso il laboratorio di Bioingegneria del Dipartimento di Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna, sito presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Il sistema finale consiste in un dispositivo applicabile al torace che, attraverso una serie di sensori, è in grado di rilevare dati legati alla meccanica del cuore (toni cardiaci), dati elettrici cardiaci (ECG) e dati accelerometrici di attività fisica. Nello specifico, il sensing dei toni cardiaci avviene attraverso un accelerometro in grado di misurare le vibrazioni trasmesse al torace. I tracciati, raccolti con l’ausilio di una piattaforma Arduino, vengono inviati, tramite tecnologia Bluetooth, ad un PC che, attraverso un applicativo software sviluppato in LabVIEW™, ne effettua l’analisi, il salvataggio e l’elaborazione in real-time, permettendo un monitoraggio wireless ed in tempo reale dello stato del paziente.
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Questo lavoro è volto a far conoscere l'opera dello scrittore H. Krausser "Einsamkeit und Sex und Mitleid" e il genere Pulp. Ho voluto approfondire alcune caratteristiche di questo genere perché è ancora poco conosciuto, dato che questa corrente letteraria è nata soltanto negli anni Novanta. Nella prima parte dell'elaborato ho inserito una breve presentazione del genere per spiegare l'origine del termine pulp e descrivere le caratteristiche principali che lo definiscono. In modo particolare mi sono concentrato sulla sua diffusione in Italia attraverso la corrente dei cannibali, indicandone i principali esponenti. Successivamente ho presentato l'autore Helmut Krausser che, attraverso un accurato lavoro letterario, è stato in grado di mettere insieme un mosaico di personaggi sparsi per la metropoli di Berlino. Julia König è una donna ambiziosa ed esigente, Vincent è un gigolò rinomato, Ekki un ex professore ridotto alla miseria, Swentja una giovane ragazza contesa tra due giovani e incapace di badare a sua sorella. Questi sono solo alcuni dei personaggi presenti nell'opera. Questo libro risultava interessante sul piano traduttivo poiché gli spunti da analizzare erano molteplici e, a mio avviso, intriganti. Visto l'ampio numero di personaggi, l'opera di H. Krausser è incentrata sul dialogo. Si tratta di una tipologia testuale che all'apparenza potrebbe sembrare semplice e lineare, ma in realtà può rivelarsi insidiosa per la traduzione. Infatti, non è semplice restituire la stessa spontaneità del testo di partenza e trasmettere in maniera fedele il registro tipico dell'oralità. Ho ritenuto opportuno analizzare questo genere letterario per le peculiarità che lo contraddistinguono dagli altri. Con i suoi toni crudi, violenti e talvolta anche cinici il pulp offre immagini di realtà drammatiche che producono un forte impatto emotivo sul lettore grazie a uno stile diretto, privo dei filtri della moralità e del pudore.
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Il presente elaborato ha come obiettivo l’analisi dei discorsi di ringraziamento pronunciati nelle cerimonie dei premi Oscar dal 1990 al 2015 da attori e attrici, protagonisti e non protagonisti, premiati con la statuetta dorata per le loro performance recitative. L’elaborato si articola in tre capitoli: nel primo, si delinea la storia dei premi Oscar, considerati la cerimonia di premiazione cinematografica per antonomasia, con particolare attenzione ai metodi di selezione di premiati e vincitori da parte dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences. Ci si concentra anche sul significato, letterale e simbolico, dei discorsi di ringraziamento, e sulla rilevanza che essi hanno all’interno della cerimonia. Nel secondo capitolo, si analizzano i discorsi di ringraziamento dei vincitori da un punto di vista linguistico, con particolare attenzione a prosodia, prossemica, retorica e deissi. Nel terzo e ultimo capitolo, infine, l’analisi assume toni più prettamente culturali, focalizzando l’attenzione sugli aspetti pragmatici e contenutistici dei discorsi, nonché nel tentativo di confrontare gli atteggiamenti delle due categorie nazionali più premiate agli Oscar: gli americani e i britannici.
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The tubulin-binding mode of C3- and C15-modified analogues of epothilone A (Epo A) was determined by NMR spectroscopy and computational methods and compared with the existing structural models of tubulin-bound natural Epo A. Only minor differences were observed in the conformation of the macrocycle between Epo A and the C3-modified analogues investigated. In particular, 3-deoxy- (compound 2) and 3-deoxy-2,3-didehydro-Epo A (3) were found to adopt similar conformations in the tubulin-binding cleft as Epo A, thus indicating that the 3-OH group is not essential for epothilones to assume their bioactive conformation. None of the available models of the tubulin-epothilone complex is able to fully recapitulate the differences in tubulin-polymerizing activity and microtubule-binding affinity between C20-modified epothilones 6 (C20-propyl), 7 (C20-butyl), and 8 (C20-hydroxypropyl). Based on the results of transferred NOE experiments in the presence of tubulin, the isomeric C15 quinoline-based Epo B analogues 4 and 5 show very similar orientations of the side chain, irrespective of the position of the nitrogen atom in the quinoline ring. The quinoline side chain stacks on the imidazole moiety of beta-His227 with equal efficiency in both cases, thus suggesting that the aromatic side chain moiety in epothilones contributes to tubulin binding through strong van der Waals interactions with the protein rather than hydrogen bonding involving the heteroaromatic nitrogen atom. These conclusions are in line with existing tubulin polymerization and microtubule-binding data for 4, 5, and Epo B.
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Long-term sedation with midazolam or propofol in intensive care units (ICUs) has serious adverse effects. Dexmedetomidine, an α(2)-agonist available for ICU sedation, may reduce the duration of mechanical ventilation and enhance patient comfort.
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Newborn screening (NBS) for Cystic Fibrosis (CF) has been introduced in many countries, but there is no ideal protocol suitable for all countries. This retrospective study was conducted to evaluate whether the planned two step CF NBS with immunoreactive trypsinogen (IRT) and 7 CFTR mutations would have detected all clinically diagnosed children with CF in Switzerland.
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Vascular surgical training currently has to cope with various challenges, including restrictions on work hours, significant reduction of open surgical training cases in many countries, an increasing diversity of open and endovascular procedures, and distinct expectations by trainees. Even more important, patients and the public no longer accept a "learning by doing" training philosophy that leaves the learning curve on the patient's side. The Vascular International (VI) Foundation and School aims to overcome these obstacles by training conventional vascular and endovascular techniques before they are applied on patients. To achieve largely realistic training conditions, lifelike pulsatile models with exchangeable synthetic arterial inlays were created to practice carotid endarterectomy and patch plasty, open abdominal aortic aneurysm surgery, and peripheral bypass surgery, as well as for endovascular procedures, including endovascular aneurysm repair, thoracic endovascular aortic repair, peripheral balloon dilatation, and stenting. All models are equipped with a small pressure pump inside to create pulsatile flow conditions with variable peak pressures of ~90 mm Hg. The VI course schedule consists of a series of 2-hour modules teaching different open or endovascular procedures step-by-step in a standardized fashion. Trainees practice in pairs with continuous supervision and intensive advice provided by highly experienced vascular surgical trainers (trainer-to-trainee ratio is 1:4). Several evaluations of these courses show that tutor-assisted training on lifelike models in an educational-centered and motivated environment is associated with a significant increase of general and specific vascular surgical technical competence within a short period of time. Future studies should evaluate whether these benefits positively influence the future learning curve of vascular surgical trainees and clarify to what extent sophisticated models are useful to assess the level of technical skills of vascular surgical residents at national or international board examinations. This article gives an overview of our experiences of >20 years of practical training of beginners and advanced vascular surgeons using lifelike pulsatile vascular surgical training models.
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BACKGROUND: Switzerland introduced newborn screening (NBS) for CF in 2011, using an IRT/DNA/IRT protocol. This paper describes the results of the first year and compares two versions of the protocol with different IRT cut-offs, particularly effects on recall rate, sensitivity and specificity. METHODS: IRT cut-offs were >45ng/ml (99.0th percentile) in period 1 (months 1-4) and >50ng/ml (99.2nd percentile) in period 2 (months 5-12). In period 2 we abstained from recalls when none of the 7 most common CF mutations were detected and IRT was <60ng/ml. RESULTS: In periods 1 and 2, 26,535 and 56,663 tests were performed. Recall rates were 0.94% and 0.48%, respectively (p<0.001), PPV increased from 23% to 47% (p=0.024) and sensitivity was 90% and 100%. CONCLUSIONS: Raising initial IRT cut-off from the 99.0th to the 99.2nd percentile and abstaining from recalls for children with an IRT<60ng/ml and carrying no major CFTR mutation significantly reduced the recall rate without affecting sensitivity.