999 resultados para Cavour, Camillo Benso, conte di, 1810-1861.


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Il presente lavoro intende individuare le possibili configurazioni di Piano della Performance (PdP) utilizzabili dagli enti locali, provvedendo poi a delineare il livello di distribuzione e di allineamento dei PdP 2011-2013 dei Comuni medi e grandi rispetto alle suddette configurazioni. Inoltre, verrà valutato, tramite una griglia predisposta dagli autori, il livello di adeguatezza programmatica dei Piani della Performance dei Comuni medi e grandi, al fine di confermare le configurazioni esistenti o di proporne una nuova in caso di inadeguatezza delle prime.

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Il D.Lgs. 150/09 ha inteso dar vita ad una “riforma organica” della PA italiana, improntandone il funzionamento a logiche di programmazione e controllo delle performance. Attorno a tale concetto la riforma ha costruito un Sistema teso a programmare, misurare, controllare, valutare e comunicare la performance degli enti. Il lavoro si focalizza sulla programmazione, e in particolare sullo strumento cardine introdotto dal D.Lgs. 150/09: il Piano della Performance (PdP). Il contributo, basato su una metodologia deduttivo-induttiva, si concentra sui comuni medi italiani, scelti in quanto statisticamente rappresentativi del livello medio di complessità degli enti locali. Sono stati oggetto di indagine i PdP pubblicati sui siti istituzionali degli enti considerati, al fine di verificarne sia il livello di aderenza alle Linee Guida (LG) emanate dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) e dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sia il loro livello di adeguatezza economico-aziendale. Preliminarmente si indagherà il tema della programmazione, sotto il profilo normativo-dottrinale, concentrandosi su soggetti, processi e strumenti. Poi si sposterà il focus sul PdP: dopo aver definito obiettivi, quesiti e metodologia della ricerca, verranno esplicitate le configurazioni di PdP emergenti dalle LG CIVIT e ANCI. Verranno poi illustrati i risultati della ricerca empirica, mettendo in luce il livello di allineamento dei PdP dei comuni medi alle LG, nonché il livello di adeguatezza economico-aziendale degli stessi. Si tratteggeranno quindi alcune brevi conclusioni.

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Lo scopo del presente lavoro è delineare un nuovo modello inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici, con particolare attenzione per la variabile strumentale. E' stata adottata una metodologia mista, deduttivo-induttiva. Nella fase deduttiva è stata analizzata la normativa italiana nonché la dottrina economico aziendale nazionale ed internazionale in tema di gestione dei servizi pubblici locali: in tal modo è stato estrapolato un modello normativo-dottrinale inerente l'organizzazione, i processi e gli strumenti di programmazione e controllo a supporto della governance degli enti locali sulle loro aziende di gestione dei servizi pubblici. Nella fase induttiva è stata realizzata un'indagine empirica che ha coinvolto i comuni capoluogo di Emilia-Romagna e Toscana, in modo tale da testare il livello di utilizzo del modello normativo-dottrinale precedentemente estrapolato Nella fase di feedback sono stati delineati i punti di forza e di debolezza del succitato modello emergenti dalla ricerca. Si è così cercato di proporre un nuovo modello, con particolare attenzione per la variabile strumentale, in grado di porre rimedio ai punti di debolezza e di potenziare i punti di forza del modello normativo-dottrinale.

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Il tema del ruolo della contabilità nella Chiesa, con particolare riferimento al legame esistente tra contabilità e valori religiosi, non appare ad oggi sufficientemente studiato, soprattutto se si considera l’importanza economica e sociale di tale istituzione nel passato e nel presente. Il lavoro intende contribuire a tale indagine analizzando la realtà della Diocesi di Ferrara del XV secolo. Il Quattrocento rappresenta per la Chiesa italiana un’epoca di grande importanza, in quanto caratterizzato da un tentativo di riforma promosso da Papa Eugenio IV, volto a combattere la dilagante corruzione morale all’interno del clero e a riportare quest’ultimo alla sua funzione pastorale. L’appello pontificio venne accolto con particolare attenzione da due vescovi ferraresi, Giovanni Tavelli da Tossignano e Francesco Dal Legname, che attraverso le loro visite pastorali cercarono di divulgare i valori della riforma nella propria Diocesi. La promozione della nuova moralità, nell’esperienza ferrarese, era basata anche sulla diffusione degli strumenti contabili, mezzo essenziale per mettere in luce l’operato dei diversi membri del clero ed in particolare l’utilizzo da parte loro dei beni della Chiesa. Attraverso lo studio di documenti originali del XV secolo, scritti in lingua latina, il contributo si propone di mettere in luce come la contabilità possa assumere un ruolo complementare alla promozione dei valori religiosi.

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MOTIVAZIONI DI PARTENZA Gli studi sul processo di aziendalizzazione delle pubbliche amministrazioni (Hood 1991, Mussari 1994, Valotti 2000) hanno evidenziato che esse possono essere considerate aziende per tre ragioni: istituzionale, costitutiva e comportamentale (Deidda Gagliardo 2002). In particolare, gli enti locali che intendano agire come aziende dovrebbero adottare sistemi (Bertini 1990) di programmazione e controllo (D’Alessio 1992, Borgonovi 2005), funzionali ad un miglioramento delle performances economico-sociali (Anselmi 1993, Farneti 2004). Il presente lavoro è incentrato sul sub-sistema di programmazione delle amministrazioni territoriali: si focalizza l’attenzione sugli enti locali emiliano-romagnoli in quanto caratterizzati da un buon livello di aziendalizzazione (Orelli 2005). RISULTATI ATTESI L’analisi verterà sugli strumenti di programmazione utilizzati dagli enti in oggetto e sui rapporti -orizzontali e verticali (Deidda Gagliardo 2007)- intercorrenti tra gli stessi, mirando a verificarne livello e modalità di applicazione. Lo studio partirà dai risultati della ricerca “Il contributo dei sistemi di programmazione e controllo alla governance locale in Emilia-Romagna”, coordinata dal Prof. Deidda Gagliardo e condotta, rispetto all’universo di 350 enti potenziali, sul campione delle 178 amministrazioni che hanno risposto, rappresentativo di tutte le fasce dimensionali e di tutte le zone geografiche della regione. Tale ricerca, chiusa a fine 2007, ha indagato l’arco temporale 1996 - 2006. Dall’analisi dei dati ci si attende che tutti gli enti osservati adottino gli strumenti di programmazione “obbligatori”, e che l’utilizzo di quelli “facoltativi” sia circoscritto a quelli più virtuosi. La metodologia di ricerca è di tipo misto: • fase deduttiva: sono stati studiati i principali contributi teorici; • fase induttiva: è stato somministrato un questionario strutturato a risposte chiuse ai responsabili dei servizi finanziari; • fase di feedback: si procederà all’analisi critica dei risultati al fine di verificare livello e modalità di utilizzo degli strumenti di programmazione.

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The title compound, [Ni2Cl2(C9H10NO2)(2)]center dot CH3OH, is a dinuclear unit built up by two nickel(II) complexes, bridged by two Cl atoms. The coordination geometry around each Ni-II atom can be considered as distorted square-pyramidal, with the tridendate chelate Schiff base ligands coordinating in a trans conformation through their imine N atom and phenoxy and alkoxy O atoms.

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In [HgCl2(Pyp)](n) (Pyp = pyrazine, C4H4N2), chloride-bridged HgCl4/2 strands are connected into layers by pyrazine molecules. The Hg atom is on a site of symmetry 2/m, the unique Cl atom is on a mirror plane, the unique N atom is on a twofold rotation axis, and the unique C and H atoms are in general positions.

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The crystal structure of [HgCl2(Pyo)](n) (Pyo = pyridazine, C4H4N2) consists of chloride-bridged strands of octahedrally coordinated mercuric centers, connected by the two neighboring N atoms of pyridazine molecules. All atoms lie in special positions:Hg with site symmetry 2/m and the others on mirror planes.

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The crystal structure of [HgBr2(Pyo)](n) (Pyo = pyridazine, C4H4N2) consists of strands of octahedrally coordinated mercuric centers asymmetrically bridged by bromide and connected by the two neighboring N atoms of pyridazine molecules to complete the octahedral coordination of mercury. The Hg atoms lie on inversion centers.

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The structure of (Et4N)(2)[Hg2Br6] contains dinuclear [Hg2Br6](2-) species as isolated anions. Charge balance is achieved by ordered [Et4N](+) cations. An inversion centre is located at the centre of the [Hg2Br6](2-) unit.

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Aims/hypothesis: Diabetic nephropathy is a major diabetic complication, and diabetes is the leading cause of end-stage renal disease (ESRD). Family studies suggest a hereditary component for diabetic nephropathy. However, only a few genes have been associated with diabetic nephropathy or ESRD in diabetic patients. Our aim was to detect novel genetic variants associated with diabetic nephropathy and ESRD. Methods: We exploited a novel algorithm, ‘Bag of Naive Bayes’, whose marker selection strategy is complementary to that of conventional genome-wide association models based on univariate association tests. The analysis was performed on a genome-wide association study of 3,464 patients with type 1 diabetes from the Finnish Diabetic Nephropathy (FinnDiane) Study and subsequently replicated with 4,263 type 1 diabetes patients from the Steno Diabetes Centre, the All Ireland-Warren 3-Genetics of Kidneys in Diabetes UK collection (UK–Republic of Ireland) and the Genetics of Kidneys in Diabetes US Study (GoKinD US). Results: Five genetic loci (WNT4/ZBTB40-rs12137135, RGMA/MCTP2-rs17709344, MAPRE1P2-rs1670754, SEMA6D/SLC24A5-rs12917114 and SIK1-rs2838302) were associated with ESRD in the FinnDiane study. An association between ESRD and rs17709344, tagging the previously identified rs12437854 and located between the RGMA and MCTP2 genes, was replicated in independent case–control cohorts. rs12917114 near SEMA6D was associated with ESRD in the replication cohorts under the genotypic model (p < 0.05), and rs12137135 upstream of WNT4 was associated with ESRD in Steno. Conclusions/interpretation: This study supports the previously identified findings on the RGMA/MCTP2 region and suggests novel susceptibility loci for ESRD. This highlights the importance of applying complementary statistical methods to detect novel genetic variants in diabetic nephropathy and, in general, in complex diseases.

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A series of palladium, platinum and manganese di(organo) carbene complexes have been prepared from 4-chloro-N-methylquinolinone by processes that involve alkylation before or after attachment to the metal unit; the nucleophilic heteroatoms necessary for eventual carbene formation and stabilisation are separated from the C-donor atom by three bonds.

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We find that regional height levels around the world were fairly uniform throughout most of the 19th century, with two exceptions: above-average levels in Anglo-Saxon settlement regions and below-average levels in Southeast Asia. After 1880, substantial diver- gences began to differentiate other regions -- making the world population taller, but more unequal. During the late 19th century and 20th century, heights between world regions devi- ated significantly, when incomes also became very unequal. Interestingly, during the “breaking point period” between the two regimes, heights declined significantly in the cattle-rich New World countries, whereas they started to increase in Old Europe. We discuss in this study whether immigration was a core factor to influence the height decline in the “Anthropometric Decline of the Cowboy and Gaucho Empires”.