1000 resultados para Desenvolvimento urbano-territorial
Resumo:
Recently in Brazil cities have been suffering strong influence concerning concepts of sustainable development and urban-environmental management in order to implement public policies. These approaches combined, subsidize fair democratic construction, along with citizen participation and transparency regarding the use of resources. This study was meant to address the evaluation of performance and environmental quality through the use of sustainability indicators as a tool for planning and management of municipal urban-environmental, its advantages, disadvantages and contributions to the effectiveness in the implementation of policies aimed at local sustainable development. The main objective of the study was to do a comparative analysis of the indicators used in Piracicaba, to the national indicator system and other municipal programs, and also, its application in urban and environmental planning. To achieve this goal, initially a topic selection was made based on a bibliographic analysis in order to discuss the use of management tools and municipal evaluation systems from the perspective of sustainability, showing the management tools such as laws, agreements, documents and mainly, sustainability indicators. It was then, prepared the case study carried out in Piracicaba, São Paulo municipality. With the obtained results, it was possible to provide a model which shows strengths and weaknesses of public actions and policies for the environment, such as project suggestions that could be applied aiming greater sustainability and continuous improvement of municipal environmental performance
Resumo:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Recently in Brazil cities have been suffering strong influence concerning concepts of sustainable development and urban-environmental management in order to implement public policies. These approaches combined, subsidize fair democratic construction, along with citizen participation and transparency regarding the use of resources. This study was meant to address the evaluation of performance and environmental quality through the use of sustainability indicators as a tool for planning and management of municipal urban-environmental, its advantages, disadvantages and contributions to the effectiveness in the implementation of policies aimed at local sustainable development. The main objective of the study was to do a comparative analysis of the indicators used in Piracicaba, to the national indicator system and other municipal programs, and also, its application in urban and environmental planning. To achieve this goal, initially a topic selection was made based on a bibliographic analysis in order to discuss the use of management tools and municipal evaluation systems from the perspective of sustainability, showing the management tools such as laws, agreements, documents and mainly, sustainability indicators. It was then, prepared the case study carried out in Piracicaba, São Paulo municipality. With the obtained results, it was possible to provide a model which shows strengths and weaknesses of public actions and policies for the environment, such as project suggestions that could be applied aiming greater sustainability and continuous improvement of municipal environmental performance
Resumo:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
O objetivo é analisar o papel das instituições administrativas no planejamento urbano e regional do Estado de São Paulo. Nosso objeto de estudo são as leis e decretos estaduais e federais e as ações do Estado que definiram os padrões de organização territorial das cidades. Entendemos que a partir deles as ações administrativas atribuíram às cidades um modelo de planejamento setorizado e polarizado. Entre as décadas de 1930 e 1960, esse modelo formou a base para a aplicação de uma divisão funcional urbana fundada nas características produtivas e responsável pela provisão de recursos. A partir da década de 1960, a organização territorial paulista foi padronizada pelo conceito de polo urbano e o planejamento urbano e regional ficou submetido às condicionantes econômicas.
Resumo:
La ricerca si propone di definire le linee guida per la stesura di un Piano che si occupi di qualità della vita e di benessere. Il richiamo alla qualità e al benessere è positivamente innovativo, in quanto impone agli organi decisionali di sintonizzarsi con la soggettività attiva dei cittadini e, contemporaneamente, rende evidente la necessità di un approccio più ampio e trasversale al tema della città e di una più stretta relazione dei tecnici/esperti con i responsabili degli organismi politicoamministrativi. La ricerca vuole indagare i limiti dell’urbanistica moderna di fronte alla complessità di bisogni e di nuove necessità espresse dalle popolazioni urbane contemporanee. La domanda dei servizi è notevolmente cambiata rispetto a quella degli anni Sessanta, oltre che sul piano quantitativo anche e soprattutto sul piano qualitativo, a causa degli intervenuti cambiamenti sociali che hanno trasformato la città moderna non solo dal punto di vista strutturale ma anche dal punto di vista culturale: l’intermittenza della cittadinanza, per cui le città sono sempre più vissute e godute da cittadini del mondo (turisti e/o visitatori, temporaneamente presenti) e da cittadini diffusi (suburbani, provinciali, metropolitani); la radicale trasformazione della struttura familiare, per cui la famiglia-tipo costituita da una coppia con figli, solido riferimento per l’economia e la politica, è oggi minoritaria; l’irregolarità e flessibilità dei calendari, delle agende e dei ritmi di vita della popolazione attiva; la mobilità sociale, per cui gli individui hanno traiettorie di vita e pratiche quotidiane meno determinate dalle loro origini sociali di quanto avveniva nel passato; l’elevazione del livello di istruzione e quindi l’incremento della domanda di cultura; la crescita della popolazione anziana e la forte individualizzazione sociale hanno generato una domanda di città espressa dalla gente estremamente variegata ed eterogenea, frammentata e volatile, e per alcuni aspetti assolutamente nuova. Accanto a vecchie e consolidate richieste – la città efficiente, funzionale, produttiva, accessibile a tutti – sorgono nuove domande, ideali e bisogni che hanno come oggetto la bellezza, la varietà, la fruibilità, la sicurezza, la capacità di stupire e divertire, la sostenibilità, la ricerca di nuove identità, domande che esprimono il desiderio di vivere e di godere la città, di stare bene in città, domande che non possono essere più soddisfatte attraverso un’idea di welfare semplicemente basata sull’istruzione, la sanità, il sistema pensionistico e l’assistenza sociale. La città moderna ovvero l’idea moderna della città, organizzata solo sui concetti di ordine, regolarità, pulizia, uguaglianza e buon governo, è stata consegnata alla storia passata trasformandosi ora in qualcosa di assai diverso che facciamo fatica a rappresentare, a descrivere, a raccontare. La città contemporanea può essere rappresentata in molteplici modi, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista sociale: nella letteratura recente è evidente la difficoltà di definire e di racchiudere entro limiti certi l’oggetto “città” e la mancanza di un convincimento forte nell’interpretazione delle trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno investito la società e il mondo nel secolo scorso. La città contemporanea, al di là degli ambiti amministrativi, delle espansioni territoriali e degli assetti urbanistici, delle infrastrutture, della tecnologia, del funzionalismo e dei mercati globali, è anche luogo delle relazioni umane, rappresentazione dei rapporti tra gli individui e dello spazio urbano in cui queste relazioni si muovono. La città è sia concentrazione fisica di persone e di edifici, ma anche varietà di usi e di gruppi, densità di rapporti sociali; è il luogo in cui avvengono i processi di coesione o di esclusione sociale, luogo delle norme culturali che regolano i comportamenti, dell’identità che si esprime materialmente e simbolicamente nello spazio pubblico della vita cittadina. Per studiare la città contemporanea è necessario utilizzare un approccio nuovo, fatto di contaminazioni e saperi trasversali forniti da altre discipline, come la sociologia e le scienze umane, che pure contribuiscono a costruire l’immagine comunemente percepita della città e del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. La rappresentazione del sociale urbano varia in base all’idea di cosa è, in un dato momento storico e in un dato contesto, una situazione di benessere delle persone. L’urbanistica moderna mirava al massimo benessere del singolo e della collettività e a modellarsi sulle “effettive necessità delle persone”: nei vecchi manuali di urbanistica compare come appendice al piano regolatore il “Piano dei servizi”, che comprende i servizi distribuiti sul territorio circostante, una sorta di “piano regolatore sociale”, per evitare quartieri separati per fasce di popolazione o per classi. Nella città contemporanea la globalizzazione, le nuove forme di marginalizzazione e di esclusione, l’avvento della cosiddetta “new economy”, la ridefinizione della base produttiva e del mercato del lavoro urbani sono espressione di una complessità sociale che può essere definita sulla base delle transazioni e gli scambi simbolici piuttosto che sui processi di industrializzazione e di modernizzazione verso cui era orientata la città storica, definita moderna. Tutto ciò costituisce quel complesso di questioni che attualmente viene definito “nuovo welfare”, in contrapposizione a quello essenzialmente basato sull’istruzione, sulla sanità, sul sistema pensionistico e sull’assistenza sociale. La ricerca ha quindi analizzato gli strumenti tradizionali della pianificazione e programmazione territoriale, nella loro dimensione operativa e istituzionale: la destinazione principale di tali strumenti consiste nella classificazione e nella sistemazione dei servizi e dei contenitori urbanistici. E’ chiaro, tuttavia, che per poter rispondere alla molteplice complessità di domande, bisogni e desideri espressi dalla società contemporanea le dotazioni effettive per “fare città” devono necessariamente superare i concetti di “standard” e di “zonizzazione”, che risultano essere troppo rigidi e quindi incapaci di adattarsi all’evoluzione di una domanda crescente di qualità e di servizi e allo stesso tempo inadeguati nella gestione del rapporto tra lo spazio domestico e lo spazio collettivo. In questo senso è rilevante il rapporto tra le tipologie abitative e la morfologia urbana e quindi anche l’ambiente intorno alla casa, che stabilisce il rapporto “dalla casa alla città”, perché è in questa dualità che si definisce il rapporto tra spazi privati e spazi pubblici e si contestualizzano i temi della strada, dei negozi, dei luoghi di incontro, degli accessi. Dopo la convergenza dalla scala urbana alla scala edilizia si passa quindi dalla scala edilizia a quella urbana, dal momento che il criterio del benessere attraversa le diverse scale dello spazio abitabile. Non solo, nei sistemi territoriali in cui si è raggiunto un benessere diffuso ed un alto livello di sviluppo economico è emersa la consapevolezza che il concetto stesso di benessere sia non più legato esclusivamente alla capacità di reddito collettiva e/o individuale: oggi la qualità della vita si misura in termini di qualità ambientale e sociale. Ecco dunque la necessità di uno strumento di conoscenza della città contemporanea, da allegare al Piano, in cui vengano definiti i criteri da osservare nella progettazione dello spazio urbano al fine di determinare la qualità e il benessere dell’ambiente costruito, inteso come benessere generalizzato, nel suo significato di “qualità dello star bene”. E’ evidente che per raggiungere tale livello di qualità e benessere è necessario provvedere al soddisfacimento da una parte degli aspetti macroscopici del funzionamento sociale e del tenore di vita attraverso gli indicatori di reddito, occupazione, povertà, criminalità, abitazione, istruzione, etc.; dall’altra dei bisogni primari, elementari e di base, e di quelli secondari, culturali e quindi mutevoli, trapassando dal welfare state allo star bene o well being personale, alla wellness in senso olistico, tutte espressioni di un desiderio di bellezza mentale e fisica e di un nuovo rapporto del corpo con l’ambiente, quindi manifestazione concreta di un’esigenza di ben-essere individuale e collettivo. Ed è questa esigenza, nuova e difficile, che crea la diffusa sensazione dell’inizio di una nuova stagione urbana, molto più di quanto facciano pensare le stesse modifiche fisiche della città.
Resumo:
La questione energetica ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo centrale nel dibattito mondiale in relazione a quattro fattori principali: la non riproducibilità delle risorse naturali, l’aumento esponenziale dei consumi, gli interessi economici e la salvaguardia dell'equilibrio ambientale e climatico del nostro Pianeta. E’ necessario, dunque, cambiare il modello di produzione e consumo dell’energia soprattutto nelle città, dove si ha la massima concentrazione dei consumi energetici. Per queste ragioni, il ricorso alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) si configura ormai come una misura necessaria, opportuna ed urgente anche nella pianificazione urbanistica. Per migliorare la prestazione energetica complessiva del sistema città bisogna implementare politiche di governo delle trasformazioni che escano da una logica operativa “edificio-centrica” e ricomprendano, oltre al singolo manufatto, le aggregazioni di manufatti e le loro relazioni/ interazioni in termini di input e output materico-energetiche. La sostituzione generalizzata del patrimonio edilizio esistente con nuovi edifici iper-tecnologici, è improponibile. In che modo quindi, è possibile ridefinire la normativa e la prassi urbanistica per generare tessuti edilizi energeticamente efficienti? La presente ricerca propone l’integrazione tra la nascente pianificazione energetica del territorio e le più consolidate norme urbanistiche, nella generazione di tessuti urbani “energy saving” che aggiungano alle prestazioni energetico-ambientali dei singoli manufatti quelle del contesto, in un bilancio energetico complessivo. Questo studio, dopo aver descritto e confrontato le principali FER oggi disponibili, suggerisce una metodologia per una valutazione preliminare del mix di tecnologie e di FER più adatto per ciascun sito configurato come “distretto energetico”. I risultati di tale processo forniscono gli elementi basilari per predisporre le azioni necessarie all’integrazione della materia energetica nei Piani Urbanistici attraverso l’applicazione dei principi della perequazione nella definizione di requisiti prestazionali alla scala insediativa, indispensabili per un corretto passaggio alla progettazione degli “oggetti” e dei “sistemi” urbani.
Resumo:
En el primer punto de este informe final se realizó un estado del arte y un análisis monográfico del problema que abordamos al que denominamos La Ciudad como Objeto de Estudio, es decir un marco conceptual que nos permita situar el problema abordado además de señalar los avances en cuanto a la gestión de la ciudad. Al tratarse de un análisis teórico abordamos largamente diversos aspectos que se vinculan a la construcción epistemológica del tema. Algunos de los temas tratados son: el futuro de las ciudades en el proceso globalizador, la relación entre campo-ciudad, ciudad y estado nacional, Nación y fronteras nacionales, las teorías del desarrollo y la exclusión social, entre otras cuestiones. En el segundo punto tratamos y profundizamos la descripción de el Proyecto Yacyretá y las Obras Civiles en la Ciudad teniendo en cuenta que este proyecto modifico sustancialmente la urbanización de Posadas, la gestión municipal y la estructura social local. En este sentido se hace referencia a los proyectos del ente público que directamente se desarrollan en el área urbana, denominado en el proyecto como Obras Complementarias, se describe y evalúa ahí las diferentes proyecciones elaboradas por los diferentes momentos de los diferentes gerenciamientos que se sucedieron en el tiempo, a la vez se trata de explicitar las condiciones históricas en que se proyectaron y realizaron las obras. En el tercer punto "El entorno regional y los involucrados" se describe el entorno social del emplazamiento de las obras de análisis a la vez de los actores directa e indirectamente involucrados. Entre otras cuestiones se analizan los indicadores económicos, las características y cambios de la pobreza urbana y rural, el mercado inmobiliario, la infraestructura y los servicios, los sistemas de transporte: terrestre, fluvial y ferroviario, Actores Sociales, entre otros temas. En el punto cuarto se pone el foco de trabajo en la Ciudad de Posadas. Se vincula esta con la dinámica de frontera con su "gemela" ciudad de Encarnación, República del Paraguay que también es modificada por el mismo proyecto y en análogas dimensiones, tanto por su vinculación histórico-geográfico como por sus transformaciones a la luz de las obras del Proyecto Yacyretá. Se realiza una historización de la división y uso del suelo en Posadas, el proyecto Yacyretá y sus efectos en la dinamización del mercado inmobiliario, las políticas municipales y el problema de la vivienda. El punto quinto hace referencia a cual es la percepción de los actores y ciudadanos de Posadas con respecto a la ciudad, la gestión local, lo servicios públicos, etc. Se han adoptado diferentes técnicas en un diseño técnico metodológico que permita triangular técnicas cualitativas y cuantitativas. En tal sentido se ha trabajado diferentes técnicas que a la vez nos permita muestrear y elaborar tipos actores y condiciones de la población en relación al asentamiento en el que se sitúan. Primero exponemos los resultados de una encuesta realizada en la ciudad de Posadas sobre la visión de los ciudadanos respecto a los problemas de la ciudad y las responsabilidades institucionales. Segundo se hace referencia a información cualitativa recogida en lo que denominamos el primer cordón o conglomerado urbano, conformado por una heterogeneidad de barrios de NES medio y bajo. Las técnicas utilizadas en este punto fueron tres grupos focalizados. Tercero, se trata del procesamiento de una encuesta realizada en barrios de construcción pública en Posadas y Garupá, ambos conforman el gran conglomerado metropolitano de Posadas aunque se trate de dos municipios diferentes. Cuarto se analizar allí talleres realizados con población vulnerable de barrios de construcción pública. En las conclusiones se realiza una interpretación de los datos construidos. Durante todo el proceso de investigación el equipo de trabajo colaboró en todos los momentos y fases de investigación, desde el diseño y elaboración del proyecto, la construcción del objeto (problemas, estado del arte y elaboración de hipótesis), el diseño técnico metodológico en el que se fijaron a las estrategias o combinación de técnicas de recolección de información, (información secundaria, encuestas, entrevistas, grupos focales y talleres) procesamiento e interpretación. En las conclusiones se elaboran interpretaciones mediante técnicas del planeamiento estratégico como matriz DAFO, análisis de Juego de Actores, Árbol de Problemas y análisis prospectivo. Pero fundamentalmente se realiza una evaluación territorial de clases sociales. Se incluyen ilustraciones fotográficas y mapas temáticos en algunos puntos del informe.
Resumo:
Hasta el momento se ha recogido información secundaria, se ha referenciado, tomado nota, escaneado y/o fotocopiado a fin de procesar en el siguiente periodo aunque se ha avanzado ya en ese sentido. Al ser información cualitativa su procesamiento es del mismo modo. La información recogida se procesa también con planos en formato GIS (Sistema de Información Geográfico con programa ARCGIS).La información geoprocesada y editada en planos temáticos se entregaran con el informe final. La información recogida y en principio procesada hace referencia al análisis de acciones y proyectos de inversión pública implementada y por implementarse en Posadas y áreas metropolitanas y al balance de pérdidas-reposiciones desde los aspectos económico-físico-territorial. Hasta el presente se han desarrollado los siguientes aspectos:Obras civiles Yayreta en Posadas y su influencia en el desarrollo de la ciudad; Encuesta realizada en la ciudad de Posadas sobre la visión de los ciudadanos respecto a los problemas de la ciudad y las responsabilidades institucionales; Información cualitativa recogida en lo que denominamos el primer cordón o conglomerado urbano, conformado por una heterogeneidad de barrios de NES medio y bajo. Las técnicas utilizadas en este punto fueron tres grupos focalizados; Se trata del procesamiento de una encuesta realizada en barrios de construcción pública en Posadas y Garupa, ambos conforman el gran conglomerado metropolitano de Posadas aunque se trate de dos municipios diferentes; Se analiza allí talleres realizados con población vulnerable de barrios de construcción pública; Se realiza un ensayo que permita una interpretación conceptual del problema abordado.
Resumo:
El objetivo principal del I Seminario Internacional “ La Interdisciplina en el Ordenamiento Territorial, fue debatir sobre el aporte de las diversas disciplinas que confluyen en el Ordenamiento Territorial. Las ponencias presentadas fueron de un alto nivel científico y a partir de los casos analizados se demuestra que en la realidad coexisten espacios fragmentados social y económicamente, ya que se verifica la existencia de espacios globalizados con fuertes inversiones frente a otros que quedan marginados. Esta situación se manifiesta a través de la presencia de nuevos procesos de expansión y suburbanización, espacios rurales que se desvalorizan y se abandonan, ecosistemas naturales que deben ser protegidos para evitar un mayor deterioro medioambiental. Entre las conclusiones de los trabajos presentados se destacan: • La necesidad del mejoramiento de la capacidad de gestión a través de propuestas de nuevas metodológicas de trabajo, • la búsqueda de soluciones a las grandes disparidades socioeconómicas y al progresivo deterioro ambiental a partir del consenso de los agentes que intervienen, • la formulación de nuevas normativas acordes a las exigencias que impone la economía de mercado, entre otros.
Resumo:
Se revisa la situación y el papel de los programas de formación de recursos humanos para la gestión del desarrollo urbano y regional de América Latina, a la luz de las transformaciones ocasionadas en las últimas décadas por los avances de la reestructuración productiva y la globalización. Con tal propósito considera su impacto sobre las condiciones que encuadran a este tipo de gestión, tratando de identificar sus principales efectos en la orientación, el contenido y la efectividad de dichos programas. En esa dirección analiza las implicancias de dichas transformaciones, tanto sobre el propio escenario de la acción social, como sobre las explicaciones teóricas sobre la generación del crecimiento económico, tratando de mostrar como ello altera las coordenadas básicas tanto de la gestión, como de los respectivos programas de formación urbano-regionales.
Resumo:
Por el éxito y trascendencia de sus eventos anteriores, el Instituto CIFOT siente la obligación de hacer conocer las principales conclusiones del II Seminario de Ordenamiento Territorial, el que comienza a marcar pautas a partir de las preocupaciones comunes, enfoques teórico-metodológicos prevalecientes en el Ordenamiento Territorial, la planificación Estratégica y Ambiental, como también sobre las prácticas de gestión de la información territorial. Se sintetiza la idea central de las conferencias Magistrales: - Dr. Juan Gastó- Pontificia Universidad Católica de Chile- presenta “ La Ordenación Territorial como eje del Desarrollo Rural", cuyo punto central es la imposibilidad de separar la problemática territorial urbana de la rural. - Dr. Eduardo Salinas- Universidad de La Habana , Cuba- en “El Ordenamiento Territorial como instrumento de la Planificación y Gestión Ambiental" establece la necesidad de una planificación sustentable ambientalmente, con una concepción sistémica y holística de los problemas. -Dra. Elsa Laurelli -Universidad de La Plata , Argentina- en “Nuevas Tendencias del Ordenamiento Territorial en una Economía de Mercado. Limitaciones y posibilidades" plantea coexistencia de áreas receptoras de IDE vs espacios degradados y con problemáticas sociales y reflexiona sobre el rol del Estado para atenuar los efectos del mercado en el territorio y la sociedad. - Dr. Pablo Ciccolella -UBA-, Argentina. En “ Desafíos y opciones en la Gestión Urbana bajo el Capitalismo Global: Planificación Estratégica y Desarrollo Económico-Territorial" alerta sobre la planificación llave en mano que genera un desarrollo elitista, banal y efímero. - Dr. Mariano Zamorano -Universidad Nacional de Cuyo, Mendoza- presenta “ Una propuesta de Regionalización de la Provincia de Mendoza sobre la base de la Lógica Territorial " destinada a optimizar la gestión municipal y provincial. Al II Seminario de Ordenamiento Territorial concurren alrededor de 140 personas y se exponen 43 trabajos en las siguientes áreas temáticas : - 1 Nuevas tendencias en el Ordenamiento territorial . - 2 Ambiente y Ordenamiento Territorial. - 3 El Ordenamiento Territorial en el ámbito urbano. - 4 El Ordenamiento Territorial en el ámbito rural. - 5 La gestión de la información en el Ordenamiento Territorial. - 6 El rol de las Instituciones en el Ordenamiento Territorial. Conclusiones De l rico debate e intercambio de ideas realizado durante el II Seminario, se extraen tres grandes temas: - La necesidad de una visión general y holística del territorio, evitando la fragmentación disciplinar. - La interdisciplina, como campo de convergencia de problemáticas complejas. La planificación estratégica como instancia participativa y visión integral del territorio. - La metodología para el Ordenamiento Territorial debe ser verdaderamente aplicada. No se puede seguir planificando con una racionalidad limitada en busca de una imagen objetivo rígida mientras el territorio, conformado por sistemas complejos y abiertos, está en constante cambio por exigencias propias de lo global. - Un Estado en retirada no contiene la estructura necesaria ni el consenso para imponerse en sociedades democráticas con dominio absoluto de tipo capitalista.
Resumo:
Enfoques del Ordenamiento Territorial en América Latina." La Revista Proyección editada por el Instituto CIFOT inicia una nueva etapa. El Comité Editor decide pasar al formato digital. Lanzada en el IV Seminario de OT (2007), incorpora los tres primeros números editados. La que hoy aparece lleva el Nº 4 y presenta los últimos enfoques teóricos metodológicos sobre el binomio ambiente -territorio, planteos a nivel mundial sobre desarrollo sustentable, sostenibilidad ambiental en el desarrollo territorial y su relación con el desarrollo local. Aparecen artículos referidos a metodologías para analizar y diagnosticar problemáticas urbanas y rurales, resultados de investigaciones y experiencias que demuestran la eficacia del Ordenamiento Territorial como herramienta de planificación y de gestión que ayuda a minimizar desequilibrios socioeconómicos y el deterioro ambiental. Damos respuesta a las inquietudes del público y aprovechamos la ocasión para invitar a sumarse a quienes tengan trabajos referidos a estos temas y quieran publicarlos.