991 resultados para Curry, S. S. (Samuel Silas), 1847-1921
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In this paper, are analyzed the content of morality and civility disclosed in five articles published in the Revista de Educação, educational periodic published by the School for Teaching Training of Piracicaba, between 1921 and 1923, and that had Lourenço Filho as editor. For the analysis, it was used aspects of the theory of civilization processes, based on the emotional control idea, proposed by the German sociologist Norbert Elias, in the first decades of the twentieth century. Through historical approach, it was founded in these articles the principles of civility and of morality that should be taught through the school to the teaching training students so they could teach it to their students, future citizens of Republic. From the analysis of the articles of this journal it was possible to observe the "drawing" of citizen who was disclosed and, consequently, the spread - through the school – of values related to social behavior that matched to the standards of civilized individuals to the Brazilian Republic.
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This article intends to verify the Fanfulla's action in the dynamic of the political propaganda, as well as the cultural exchanges established with the fascism during 1922-1924. The leading question is insert on the political culture studies concerned with the significance of the fascism spread among the Italian immigrants and his descendants located on the Sao Paulo State. It unfold in others questions: the reason of the Mussolini government pledge to publish those ideas, the themes approached in this propaganda, the reactions it rise, as well on the Italian community, the Brazilian government and political movements. On this issue is included the position of the Brazilian government, on the Brazilian diplomacy or in the repressive agencies toward fascist Italy and the supporters of the fascism. The choice of the newspaper Fanfulla is justified for its position in the historiography, considered the most expressive source for this study, due its longevity, relations with the fascist regime and diffusion on Sao Paulo State.
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The Knox-Wise Family Papers includes a land grant issued to John Knox in 1768; diaries written by Dr. John Knox [1792-1859] covering the 1840s and 1850s; James N. Knox [1806-1880] covering 1859-1880; and William D. Knox [1847-1928] covering 1869-1928; indentures, deeds, receipts, court summonses and other papers of Hugh Knox [1757-1821], sheriff and justice of the peace in Chester County, South Carolina (ca. 1780s and 1790s); correspondence of James N. Knox, correspondence, and other professional papers of Dr. John Knox; correspondence, and other papers of William D. Knox, Superintendent of Education in Chester County from 1896-1928. Papers of various other members of the Knox and Wise families including Hugh Boyd Knox [1814-1886], Robert Knox [1796-1879], Sally Knox Wallace [1803-1901], Alexander Walker Wise, and Emmie R. Knox [1885-1969]; family histories of the Knox, Wise, Dunlap, Gaston, and Wilks families; church histories, photographs, and newspaper clippings. Also included are three published volumes of the United Confederate Veterans Minutes of the 21st (1911) and 25th (1915) Annual Meeting and Reunion; and the minutes of the annual reunion of the South Carolina Division of the United Confederate Veterans (1921-1927).
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The Samuel Avon Smith Diary is a journal written Samuel Avon Smith who was a Confederate soldier during the American Civil War (Company H, 5th Regiment, SC) and a doctor. The journal was written from ca. 1830-1876 or beyond (some pages have been destroyed). The first part is a reminiscence of his life from 1830 to ca. 1873 and from that point on he gives a monthly account of life in Bullock’s Creek, SC. Subjects covered in the journal are the battles of Manassas and Seven Pines, Confederate Troops at Leesburg, the reorganization of the Confederate Army, the march to Richmond, the conditions of the troops, wounds received at the battle of Seven Pines and his medical treatment at the Confederate hospital in Manchester, Virginia, his education at the Ebenezer Academy and the Medical College of SC in Charleston; his life, practice, and health conditions in Gaston County, NC, Lincoln County, NC, and in Bullock’s Creek, SC; and sentiments towards the reconstruction government and Ku Klux Klan. There is also mention of a conflict between Blacks and Whites in Chester County, SC in 1871.
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La presente tesi si concentra sul romanzo popolare irlandese scritto da donne, nel periodo compreso tra il 1798 e il 1921. Quattro sono le autrici prese in considerazione: Charlotte Elizabeth Tonna, Sydney Owenson (meglio conosciuta come Lady Morgan), Edith Somerville e Katharine Tynan, le cui vite e opere coprono un periodo storico fondamentale per l’uscita dell’Irlanda dal dominio coloniale britannico e la formazione della nazione irlandese nel sud del paese. L’interesse principale è quello di analizzare il modo in cui nei loro testi prende forma la nazione, e in particolare attraverso quali immagini e riferimenti religiosi. Il senso è quello, dunque, di rileggere tali testi prestando maggiore attenzione alla religione, uno dei principali collanti tra autrici e pubblico: all’epoca in cui l’Irlanda stava acquisendo i confini che oggi ancora mantiene, esisteva un terreno d’incontro tra discorso politico e letterario, quello della nazione, e tale terreno veniva attraversato anche dal messaggio religioso. Il fine ultimo è quello di dimostrare che la letteratura popolare non è “seconda” ad altre quanto a valori che è in grado di trasmettere e a messaggi che è in grado di veicolare: trascurarla significa non capire i meccanismi attraverso i quali una società si sviluppa e si modifica.
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Igor Stravinskij (1882-1971) utilizzò di sovente fonti preesistenti come parte integrante del proprio artigianato compositivo. In questa tesi dottorale ho studiato il processo creativo di Stravinskij negli anni Venti sulle musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij (1840-1893). Nella prima parte della dissertazione ho indagato la Sleeping Princess (1921) e il successivo Mariage d’Aurore (1922-1929), entrambi allestiti dai Ballets russes di Sergej Djagilev (1872-1929). Dopo aver localizzato e contestualizzato le fonti manoscritte e i materiali d’uso, ho ricostruito le ri-orchestrazioni effettuate da Stravinskij della Danse russe (Coda del Pas de deux n. 28) e del Presto del Finale (n. 30), che erano a tutt’oggi inedite. La ricerca sulla Sleeping Princess si è rivelata fondamentale per la conseguente analisi del Baiser de la Fée (1928, Ballets de Mme Ida Rubinstein), balletto basato su pezzi pianistici e romanze per voce e pianoforte di Čajkovskij. Grazie allo studio dello Skizzenbuch VIII, della partitura pianistica manoscritta e di tutte le fonti rinvenute, ho gettato ulteriore luce sul processo compositivo di Stravinskij sulle fonti čajkovskiane. Ho rinvenuto nuove appropriazioni che finora non erano note.
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Oggetto di questa tesi è l’analisi delle modalità di rappresentazione del trauma nel romanzo del Novecento e, in particolare, nelle opere di Samuel Beckett, Georges Perec e Agota Kristof. Fondamento dello studio sarà una disamina dei procedimenti linguistici e narrativi di rappresentazione del trauma nelle prose degli autori citati, al fine tracciare le linee di un’estetica in grado di descrivere le caratteristiche peculiari delle narrazioni in cui la dimensione antinarrativa della memoria traumatica assume il ruolo di principio estetico guida. L’analisi si soffermerà sulla cruciale relazione esistente, in tutti e tre gli autori, tra rappresentazione del trauma e sviluppo di strategie narrativi definibili come “denegative”. L’analisi dei testi letterari è condotta sulla base del corpus critico dei Trauma Studies, dell’ermeneutica della narrazione di stampo ricœuriano e della teoria del linguaggio psicoanalitica e affiancata, ove possibile, da uno studio filologico-genetico dei materiali d’autore. Alla luce di tali premesse, intendo rivalutare il carattere rappresentativo e testimoniale della letteratura del secolo scorso, in contrasto con la consuetudine a vedere nel romanzo novecentesco il trionfo dell’antimimesi e il declino del racconto. Dal momento che le narrazioni traumatiche si costruiscono intorno e attraverso i vuoti di linguaggio, la tesi è che siano proprio questi vuoti linguistici e narrativi (amnesie, acronie, afasie, lapsus, omissioni e mancanze ancora più sofisticate come nel caso di Perec) a rappresentare, in modo mimetico, la realtà apparentemente inaccessibile del trauma. Si tenterà di dimostrare come questi nuovi canoni di rappresentazione non denuncino l’impossibilità del racconto, bens una sfida al silenzio, celata in più sottili e complesse convenzioni narrative, le quali mantengono un rapporto di filiazione indiretto − per una via che potremmo definire denegativa − con quelle del romanzo tradizionale.
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Questa tesi si concentra sulle traduzioni italiane del classico in lingua inglese The Secret Garden (1911) di Frances Hodgson Burnett, con particolare attenzione all'uso della lingua e all'evoluzione della prassi traduttiva. Nella prima parte di questa tesi ho approfondito temi di natura teorica, quali la sfuggente e complessa definizione di letteratura per l'infanzia, la sua duplice appartenenza al sistema letterario e a quello pedagogico, e le peculiarità della sua traduzione. Inoltre ho presentato un excursus sulla storia di questo genere letterario, con particolare attenzione alla scena italiana e all'opera di propagazione della lingua portata avanti dai libri per ragazzi. Tali basi teoriche sono state necessarie allo scopo di inquadrare il romanzo in una cornice definita e utile in riferimento all'analisi e alla comparazione delle sue traduzioni. Il corpus delle traduzioni scelte consiste nei lavori di: Maria Ettlinger Fano (1921), Angela Restelli Fondelli (1956), F. Ghidoni (1973), Giorgio van Straten (1992) e Beatrice Masini (2013). Di ciascuna opera ho dato una descrizione generale, per poi concentrarmi sugli snodi traduttivi principali: da un lato i problemi di mediazione culturale come l'onomastica, i cibi, le lingue non standard nel testo originale, la religione e cos via; dall'altro le soluzioni linguistiche adottate. Al fine di presentare e comparare questi parametri, ho portato a supporto i passaggi delle diverse traduzioni significativi in tal senso. Ho concluso con alcune considerazioni finali sull'evoluzione delle traduzioni italiane di The Secret Garden, viste attraverso l'ottica del rapporto fra adulti (traduttore, editore, educatori, genitori...) e lettore bambino.
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Reading absurdist plays as hopeful is rare because they are filled with portrayals of horror and despair. However, the tragedy of these plays can allow the audience to experience an atypical kind of hope, often during the final moments of the play. Though the conclusions of the plays are usually ambiguous, this ambiguity and lack of resolutiondoes not preclude hope. The characters persist through their suffering and react in ways that can allow a hopeful affect on the audience. The three absurdist playwrights, Samuel Beckett, Edward Albee, and Sam Shepard, express differing views of the tragic nature of the human condition. However, persistent through all of their work is the ability to view tragedy as having a hopeful affect on the audience. Though the plays do not necessitate a reading of hopefulness, their plays do not preclude this. These absurdist plays do not force the audience into despair, but instead leave open the option of experiencing an expectation and determination for life.