937 resultados para ricostruzione immagini regolarizzazione in norma L1 metodo di tipo Newton formule L-BFGS
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Questo elaborato si pone l’obiettivo principale di formulare una metodologia volta alla misura sperimentale della risposta impulsiva di ambienti indoor in ambito acustico. Lo studio della risposta impulsiva di una stanza trova diverse applicazioni nell’ambito dell’ingegneria acustica. Essa contiene infatti informazioni sulla geometria della stanza stessa, che può essere ricostruita con appositi algoritmi. È sovente impiegata anche in campo architettonico per progettare interventi di correzione o ottimizzazione acustica. In questo elaborato si darà spazio ad una terza applicazione: si utilizzerà la risposta impulsiva misurata in una determinata stanza per aggiungere effetti ambientali a suoni registrati in camere anecoiche. Per perseguire quest’obiettivo, nel capitolo 1 si richiamano i concetti di base riguardo i sistemi LTI, funzioni di trasferimento e risposta impulsiva, approfondendo gli aspetti legati alle tecniche tradizionalmente usate per la misura della risposta impulsiva in ambito acustico. Si pone poi la base teorica del metodo sperimentale che sarà sviluppato nel corso dell’elaborato, fondato sulla stima numerica dello spettro di segnali ad energia finita. Nel secondo capitolo s’illustra l’impostazione della catena di misura, chiarendo le scelte hardware intraprese, le motivazioni di tali scelte, il funzionamento generale dei dispositivi impiegati e le condizioni ottimali di misura. Il capitolo 3 rappresenta il cuore di questo elaborato, nel quale viene illustrata l’implementazione vera e propria della metodologia della misura della risposta impulsiva, a partire dal settaggio degli strumenti utilizzati, alla realizzazione del codice MATLAB per l’elaborazione dei dati, per giungere infine all’analisi dei risultati sperimentali ottenuti. Con il quarto ed ultimo capitolo si introduce il concetto di equalizzazione e si implementa una prima e grossolana soluzione al problema degli effetti distorcenti introdotti dai dispositivi non ideali.
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Il CTBT (Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari) è un accordo multilaterale tra Stati, stilato nel 1996, che impone il divieto assoluto di effettuare esplosioni di tipo nucleare, sia per scopi civili che per scopi militari, in qualsiasi ambiente. Esso prevede l'istituzione di un sistema di verifica e monitoraggio che si prefigge lo scopo di rilevare tempestivamente se in una qualsiasi parte del mondo sia stato clandestinamente effettuato un test. Tra le varie tecniche utilizzate, la più decisiva per l'identificazione di un'esplosione è data dal monitoraggio di radionuclidi, che permette di fare ipotesi su di un eventuale evento illecito di origine nucleare se in una certa regione si rileva la presenza nell'ambiente di particolari isotopi radioattivi in quantità anomale. Attualmente, il metodo più efficace consiste nell'eventuale identificazione della presenza di quattro radioisotopi di gas nobili, ovvero xeno-131m, xeno-133, xeno-133m e xeno-135. Di recente, però, gli esperti hanno cominciato a valutare l'ipotesi di effettuare misurazioni anche di un altro radioisotopo di gas nobili, ovvero l'argon-37. L'efficacia nell'utilizzo di quest'ultimo è superiore a quella che caratterizza il monitoraggio dello xeno, anche se il motivo per cui il metodo di rilevazione dell'argon non è ancora sfruttato è dato dall'estrema difficoltà che la sua misurazione comporta. Obiettivo di questo lavoro è proprio quello di analizzare le potenzialità dell'utilizzo di tale radioisotopo dell'argon per gli scopi di verifica del CTBT, di descrivere l'attuale stato dell'arte delle tecnologie disponibili per la sua misurazione e di valutare quantitativamente il fondo di argon-37 naturalmente presente, in modo da stabilire i criteri con cui si possa dire se le quantità rilevate siano compatibili con la normale presenza di tale radioisotopo oppure se siano senza dubbio dovute a un'avvenuta esplosione.
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Questa tesi descrive alcune tecniche realizzative e algoritmi di controllo per il posizionamento delle testine di lettura/scrittura in hard disk drive magnetici. Viene presentata l'attuazione a due stadi delle testine per incrementare la banda frequenziale del sistema, in cui un motore VCM funge da primo stadio e come secondo stadio si utilizza un microattuatore, di tipo piezoelettrico o elettromagnetico o elettrotermico. Il posizionamento della testina sulle tracce magnetiche dei dischi contenenti i dati si divide in due fasi: track-seeking e track-following, che presentano diversi requisiti di velocità e precisione, per questo motivo si descrive il metodo dello switching control. Successivamente viene formulato un modello matematico nello spazio degli stati degli stati dell'attuatori a due stadi e il relativo controllo in retroazione, basato su osservatore dello stato. Inoltre per il track-seeking si propone il controllo a due gradi di libertà e per il track-following il metodo del disaccoppiamento della sensitività. Infine si riportano due novità tecnologiche per gli hard disk magnetici: l'attuazione a tre stadi, che sfrutta un secondo microattuatore, di tipo termico, e gli hard disk riempiti d'elio ed ermeticamente sigillati, che semplificano il controllo grazie alla minore turbolenza del gas e al suo minor peso.
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La caratterizzazione del parenchima polmonare è un aspetto cruciale per l’identificazione dell’enfisema e dell’air trapping in pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). L’innovazione presente in questo lavoro di tesi è quella di utilizzare a questo scopo l’analisi tessiturale mediante il metodo delle matrici di co-occorrenza su immagini di tomografia computerizzata (TC) acquisite in inspirio ed espirio co-registrate. La co-registrazione che ha portato le immagini acquisite in espirio sullo stesso sistema di riferimento di quelle acquisite in inspirio è avvenuta utilizzando la trasformazione diffeomorfa B-Spline SyN, implementata nel software ANTs, ed è stata applicata sia alle immagini TC che alle features estratte da esse. Dalle matrici di co-occorrenza è stata calcolata la feature Energia, che misura l’uniformità dei livelli di grigio contenuti nell’immagine, e quindi la sua omogeneità. Partendo dal fatto che le aree parenchimali affette da enfisema e air trapping hanno alti livelli di omogeneità dovuti alla presenza dell’aria intrappolata al loro interno, l’idea alla base di questo lavoro è stata quella di identificare queste aree attraverso gli alti valori che l’Energia assume in loro corrispondenza. Sono state quindi stabilite sperimentalmente alcune soglie basate sui valori assunti dall’Energia in inspirio e in espirio. Sulla base di queste il parenchima polmonare è stato clusterizzato in diverse aree identificanti i tessuti sani, quelli affetti da enfisema e quelli affetti dall’air trapping. La clusterizzazione ottenuta è risultata coerente con la reale distribuzione dell’enfisema e dell’air trapping nei pazienti analizzati, dimostrando la validità della tecnica utilizzata e aprendo nuovi scenari futuri alla caratterizzazione del parenchima polmonare in questa patologia.
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Abbiamo investigato con metodologie geofisiche del tutto non invasive un settore della necropoli etrusca di Monterozzi, Tarquinia (VT). Le tecniche utilizzate, per l'accertamento di camere sepolcrali nel sottosuolo, sono state il GPR e la geoelettrica. Dalla campagna effettuata nel mese di giugno 2016 è emerso che: I) le camere mortuarie, scavate direttamente nella roccia calcarenitica, si possono suddividere in superficiali (profondità maggiore di 2 m e comprendenti un dromos di accesso) e profonde (profondità maggiore di 5 m e di dimensioni maggiori rispetto alle prime); II) il metodo GPR permette un'elevata risoluzione delle strutture nascoste a scapito della profondità di investigazione, inoltre è affetto da disturbo proveniente da artefatti antropici posti in superficie; III) il metodo resistivo adottato permette esplorazioni profonde e risulta molto potente nella localizzazione delle cavità sepolte; IV) le strutture archeologiche nel sottosuolo producono sulla superficie topografica delle forme ben riconoscibili per il diverso contenuto in umidità rispetto all'intorno, di ausilio quindi al presente studio è stata l’analisi delle immagini da satellite di Google Earth; V) l'approccio di lavoro che ha combinato le due diverse metodologie sia tra loro sia con le immagini digitali risulta molto vantaggioso ai fini della presente ricerca.
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Tra le più importanti risorse alieutiche di molte regioni del Mar Mediterraneo vi sonole acciughe (Engraulisencrasicolus, Linnaeus, 1758), piccoli pesci pelagici appartenenti alle famiglie degli Engraulidae. Dati IREPA del 2009, hanno di fatto reso noto che in Italia, la pesca di E. encrasicolusha rappresentano in media il 26% circa del pescato totale. Questa specie viene continuamente monitorata e grazie a tali programmi è stato evidenziato che vi sono delle fluttuazioni inter-annuali molto pronunciate (Cergoleet al., 2002; Cingolani, 2004), le cui cause possono essere molteplici, da fattori antropicicome l’elevato sforzo di pesca a fattori naturali (Borjia et al., 1996). Va però posta molta attenzione sulle dinamiche biologiche ed ambientali che influiscono sulla sopravvivenza dei primi stadi di vita di questa specie, che ricadendo sul successivo reclutamento, possono essere una delle cause fondamentali delle contrazioni e degli incrementi annuali dello stock adulto (Thikonova et al., 2000; James et al., 2003; Cuttitta et al., 2003, 2006).Lo studio delle fasi ittioplanctoniche e delle sue relazioni con l’ambiente e gli altri organismi, risulta quindi di primaria importanza nell’ambito delle conoscenze necessarie per il corretto sfruttamento delle risorse alieutiche.
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In language learning, listening is the basic skill which learners should begin to develop other skills, namely speaking, reading and writing. This sequence of language learning in most English as Foreign Language (EFL) settings goes against the stream, learning first reading and writing and later listening and speaking. This study investigates the effects of cognitive, process-based approach to instructing EFL listening strategies over 11 weeks during a semester in Persian (L1). Lower intermediate female participants (N = 50) came from a couple of EFL classrooms in an English Language Institute in Iran. The experimental group (n = 25) listened to their classroom activities using a methodology that led learners through four cognitive processes (guessing, making inference, identifying topics and repetition) in Persian was basically successful in EFL listening. The same teacher taught the control group (n = 25), which listened to the same classroom listening activities without any guided attention to the learning strategy process in Persian. A pre and post listening test made by a group of experts in the language institute tracked any development in light of cognitive learning strategy instruction in EFL listening through L1. The hypothesis was that the experimental group received the guided attention in L1 during the classroom listening activities made greater gains and was verified despite the partial improvement of the control group.
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Studies of orthographic skills transfer between languages focus mostly on working memory (WM) ability in alphabetic first language (L1) speakers when learning another, often alphabetically congruent, language. We report two studies that, instead, explored the transferability of L1 orthographic processing skills in WM in logographic-L1 and alphabetic-L1 speakers. English-French bilingual and English monolingual (alphabetic-L1) speakers, and Chinese-English (logographic-L1) speakers, learned a set of artificial logographs and associated meanings (Study 1). The logographs were used in WM tasks with and without concurrent articulatory or visuo-spatial suppression. The logographic-L1 bilinguals were markedly less affected by articulatory suppression than alphabetic-L1 monolinguals (who did not differ from their bilingual peers). Bilinguals overall were less affected by spatial interference, reflecting superior phonological processing skills or, conceivably, greater executive control. A comparison of span sizes for meaningful and meaningless logographs (Study 2) replicated these findings. However, the logographic-L1 bilinguals’ spans in L1 were measurably greater than those of their alphabetic-L1 (bilingual and monolingual) peers; a finding unaccounted for by faster articulation rates or differences in general intelligence. The overall pattern of results suggests an advantage (possibly perceptual) for logographic-L1 speakers, over and above the bilingual advantage also seen elsewhere in third language (L3) acquisition.
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In 2002, Phillip Di Bella’s childhood passion for coffee and keen entrepreneurial spirit led him to establish a small coffee roasting warehouse in in the inner suburbs of Brisbane (Di Bella, 2012). With a keen sense of direction and passion for his coffee products and providing unparalleled customer service, Di Bella Coffee quickly grew to become a key player in the coffee roasting scene. This passion for the ultimate coffee experience is evident in the firm’s logo ‘Di Bella Coffee Inspires Passion’. Phillip Di Bella stated that ‘the common denominator of this company is about inspiration and passion. We are not a coffee company, we are a people company. You know, are we inspiring you from the moment you walk in the door to the moment you leave. If you are not feeling inspired then we haven’t done our job properly as a company’. Fundamentally, providing the ultimate coffee experience, as detailed in the following case is one in which focuses on the coffee consumption experience, not the coffee itself. Over that last 10 years Di Bella Coffee has constantly strived for the ultimate coffee, while expanding business operations into the booming Asian coffee market, establishing headquarters in Shanghai in 2010. In 2011, Di Bella Coffee commenced their second international venture with the launch of operations in India (Di Bella Coffee, 2012); followed shortly by the creation of a new category of coffee, set to revolutionise to coffee industry. The fusion of two traditional forms of coffee; espresso coffee and instant coffee, to create a third category- espresso instant, led to the development of TORQ by Di Bella.
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Animals must coordinate development with fluctuating nutrient availability. Nutrient availability governs post-embryonic development in Caenorhabditis elegans: larvae that hatch in the absence of food do not initiate post-embryonic development but enter "L1 arrest" (or "L1 diapause") and can survive starvation for weeks, while rapidly resume normal development once get fed. Insulin-like signaling (IIS) has been shown to be a key regulator of L1 arrest and recovery. However, the C. elegans genome encodes 40 insulin-like peptides (ILPs), and it is unknown which peptides participate in nutritional control of L1 arrest and recovery. Work in other contexts has identified putative receptor agonists and antagonists, but the extent of specificity versus redundancy is unclear beyond this distinction.
We measured mRNA expression dynamics with high temporal resolution for all 40 insulin-like genes during entry into and recovery from L1 arrest. Nutrient availability influences expression of the majority of insulin-like genes, with variable dynamics suggesting complex regulation. We identified 13 candidate agonists and 8 candidate antagonists based on expression in response to nutrient availability. We selected ten candidate agonists (daf-28, ins-3, ins-4, ins-5, ins-6, ins-7, ins-9, ins-26, ins-33 and ins-35) for further characterization in L1 stage larvae. We used destabilized reporter genes to determine spatial expression patterns. Expression of candidate agonists was largely overlapping in L1 stage larvae, suggesting a role of the intestine, chemosensory neurons ASI and ASJ, and the interneuron PVT in systemic control of L1 development. Transcriptional regulation of candidate agonists was most significant in the intestine, as if nutrient uptake was a more important influence on transcription than sensory perception. Scanning in the 5' upstream promoter region of these 40 ILPs, We found that transcription factor PQM-1 and GATA putative binding sites are depleted in the promoter region of antagonists. A novel motif was also found to be over-represented in ILPs.
Phenotypic analysis of single and compound deletion mutants did not reveal effects on L1 recovery/developmental dynamics, though simultaneous disruption of ins-4 and daf-28 extended survival of L1 arrest without enhancing thermal tolerance, while overexpression of ins-4, ins-6 or daf-28 shortened L1 survival. Simultaneous disruption of several ILPs showed a temperature independent, transient dauer phenotype. These results revealed the relative redundancy and specificity among agonistic ILPs.
TGF- β and steroid hormone (SH) signaling have been reported to control the dauer formation along with IIS. Our preliminary results suggest they may also mediate the IIS control of L1 arrest and recovery, as the expression of several key components of TGF-β and SH signaling pathway genes are negatively regulated by DAF-16, and loss-of-function of these genes partially represses daf-16 null phenotype in L1 arrest, and causes a retardation in L1 development.
In summary, my dissertation study focused on the IIS, characterized the dynamics and sites of ILPs expression in response to nutrient availability, revealed the function of specific agonistic ILPs in L1 arrest, and suggested potential cross-regulation among IIS, TGF-β signaling and SH signaling in controlling L1 arrest and recovery. These findings provide insights into how post-embryonic development is governed by insulin-like signaling and nutrient availability.
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SOMMARIO – Si presenta un macro modello di tipo reticolare in grado di riprodurre il comportamento in presenza di taglio e momento di nodi esterni trave-colonna di telai in calcestruzzo fibrorinforzato con fibre di acciaio
uncinato ed ordinario. Il caricamento del sistema è di tipo monotono come nel caso dell’analisi di pushover. Il modello considera la presenza di armature orizzontali e verticali della regione nodale e tiene in conto delle modalità
di rottura legate allo snervamento delle barre e allo schiacciamento delle regioni compresse in regime di sforzi pluriassiali. Il modello include le deformazioni flessionali della trave e della colonna in presenza di sforzo normale costante e restituisce la risposta del sistema colonna-nodo-trave (sub-assembralggio) tramite le curve carico-freccia all’estremità della semitrave. Per i singoli costituenti (trave, colonna e nodo) si è considerata la prima fessurazione, lo snervamento e lo schiacciamento delle regioni compresse e si sono fornite precise indicazioni sulla sequenza degli eventi che come è noto sono di fondamentale importanza per lo sviluppo di un progetto plastico che rispetti la gerarchia delle resistenze. Con l’uso del modello il controllo della gerarchia delle resistenze avviene a livello sezionale (lo snervamento delle barre deve avvenire prima dello schiacciamento delle regioni compresse) o di macro elemento (nella regione nodale lo snervamento delle staffe precede la crisi dei puntoni) e dell’intero elemento
sub-assemblaggio trave debole, colonna forte e nodo sovraresistente.
La risposta ottenuta con i modello proposto è in buon accordo con le risposte sperimentali disponibili in letteratura (almeno in termini di resistenza del sub-assemblaggio). Il modello è stato ulteriormente validato con analisi
numeriche agli elementi finiti condotte con il codice ATENA-2D. Le analisi numeriche sono state condotte utilizzando per il calcestruzzo fibroso adeguate leggi costitutive proposte dagli autori ed in grado di cogliere gli effetti
di softening e di resistenza residua a trazione legati alla presenza di fibre. Ulteriori sviluppi del modello saranno indirizzati a includere gli effetti di sfilamento delle barre d’armatura della trave e del conseguente degrado delle
tensioni d’aderenza per effetto di carichi monotonici e ciclici.
SUMMARY – A softened strut-and-tie macro model able to reproduce the flexural behavior of external beam-tocolumn joints with the presence of horizontal and vertical steel bars, including softening of compressed struts and yielding of main and secondary steel bars, is presented, to be used for the pushover analysis. The model proposed is able to calculate also the flexural response of fibrous reinforced concrete (FRC) beam-to-column sub-assemblages in term of a multilinear load-deflection curves. The model is able to take into account of the tensile behavior of main bars embedded in the surrounding concrete and of the softening of the compressed strut, the arrangement and percentage of the steel bars, the percentage and the geometry of steel fibers. First cracking, yielding of main steel and crushing of concrete were identified to determine the corresponding loads and displacement and to plot the simplified monotonic load-deflection curves of the sub-assemblages subjected in the column to constant vertical
load and at the tip of the beam to monotonically increasing lateral force. Through these load-delfection curves the component (beam, joint and column) that first collapse can be recognized and the capacity design can be verified.
The experimental results available in the literature are compared with the results obtained through the proposed model. Further, a validation of the proposed model is numerically made by using a non linear finite element program (ATENA-2D) able to analyze the flexural behavior of sub-assemblages.
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Immunotherapy is a promising strategy for the treatment of various types of cancer. An antibody that targets programmed death ligand-1 (PD-L1) pathway has been shown to be active towards various types of cancer, including melanoma and lung cancer. MPDL3280A, an anti‑PD-L1 antibody, has shown clear clinical activity in PD-L1-overexpressing bladder cancer with an objective response rate of 40-50%, resulting in a breakthrough therapy designation granted by FDA. These events pronounce the importance of targeting the PD-L1 pathway in the treatment of bladder cancer. In the present study, we investigated the prognostic significance of the expression of three genes in the PD-L1 pathway, including PD-L1, B7.1 and PD-1, in three independent bladder cancer datasets in the Gene Expression Omnibus database. PD-L1, B7.1 and PD-1 were significantly associated with clinicopathological parameters indicative of a more aggressive phenotype of bladder cancer, such as a more advanced stage and a higher tumor grade. In addition, a high level expression of PD-L1 was associated with reduced patient survival. Of note, the combination of PD-L1 and B7.1 expression, but not other combinations of the three genes, were also able to predict patient survival. Our findings support the development of anti-PD-L1, which blocks PD-L1-PD-1 and B7.1-PD-L1 interactions, in treatment of bladder cancer. The observations were consistent in the three independent bladder cancer datasets consisting of a total of 695 human bladder specimens. The datasets were then assessed and it was found that the expression levels of the chemokine CC-motif ligand (CCL), CCL3, CCL8 and CCL18, were correlated with the PD-L1 expression level, while ADAMTS13 was differentially expressed in patients with a different survival status (alive or deceased). Additional investigations are required to elucidate the role of these genes in the PD-L1-mediated immune system suppression and bladder cancer progression. In conclusion, findings of this study suggested that PD-L1 is an important prognostic marker and a therapeutic target for bladder cancer.
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Obiettivo dello studio è l’esame delle relazioni esistenti tra il numero di accessi alle stazioni della metropolitana e le caratteristiche di uso del suolo di ciascuna area di influenza. A questo scopo è stata implementata un’analisi di regressione lineare multipla, utilizzando come variabile indipendente il numero di viaggiatori in ingresso alle stazioni e come variabili dipendenti le caratteristiche socio-economiche e di uso del suolo delle aree urbane che circondano le stazioni. L’utilizzo di tecniche GIS ha permesso la costruzione del database e la visualizzazione su mappe tematiche dei risultati. In sintesi dallo studio emerge che il flusso di passeggeri è influenzato in misura prevalente dall’indice di connessione nelle aree centrali, dalla densità di addetti nelle aree periferiche e dalla densità residenziale e dal mix funzionale nelle aree di stazione suburbane. I risultati di questo studio possono contribuire al processo decisionale ed alla definizione di strategie di Transit Oriented Development al fine di incrementare l’utilizzo della rete su ferro o viceversa possono essere utilizzati per la valutazione di pratiche di uso del suolo.
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Various polyurethanes containing photoactive bis(azo) and bis(o-nitrobenzyl) groups in the main chain were synthesized by polyaddition reactions of diols such as bis(4-hydroxyphenylazo)-2,20-dinitrodiphenylmethane, 4-hydroxy-3-methylphenylazo- 40-hydroxyphenylazo-2,20-dinitrodiphenylmethane and bis(4-hydroxy-3- methylphenylazo)-2,20-dinitrodiphenylmethane with hexamethylene di-isocyanate (HMDI), in dimethyl acetamide (DMAc) in the presence of di-n-butyltin dilaurate (DBTDL) as catalyst. All of them were characterized by IR, UV-vis, 1H NMR and 13C NMR spectra and also by thermogravimetric analysis (TGA), differential scanning calorimetry (DSC) and gel permeation chromatography (GPC).