882 resultados para Puente, Luis de la, 1554-1624
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[ES] Intervención en el Barrio de Montecillo, en la ciudad de San Luis Potosí, México
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Programa de doctorado: Formación del Profesorado
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La tesi di Marco Perez intitolata “Luis Arana e i veterani di Euzkeldun Batzokija: la corrente ortodossa del nazionalismo basco”, può essere considerata come la biografia politica di uno dei personaggi più importanti del nazionalismo basco. Il lavoro di ricerca si centra fondamentalmente sull'ispiratore del nazionalismo euskaldun (e cofondatore del Partido Nacionalista Vasco) e della corrente che ne accompagnò e sostenne l'azione politica. Euzkeldun Batzokija fu il nome dato al primo circolo del PNV, fondato da Luis e Sabino Arana nel 1894. Successivamente, gli statuti del circolo e i suoi membri veterani furono presi come modello del nazionalismo primordiale (che si pretendeva definire sull'esempio dell'Ordine gesuita). Sul piano organizzativo la tesi si divide in sette capitoli che ricostruiscono il percorso politico di Luis Arana, dai primi documenti del 1879 fino alle ultime lettere inviate negli anni quaranta. Si tratta di un lungo periodo, che comprende momenti diversi della storia spagnola (dalle guerre carliste alla Guerra Civile spagnola) e del movimento aranista. In questo senso, sulla base di una generale e comparata riflessione sul nazionalismo, si analizza il movimento basco nei suoi rapporti con la modernità. Una realazione costruita attraverso concetti “diacronicamente” legati a un passato mitico e leggendario e comunque subalterna ai rapporti di forza tra le correnti del PNV. La corrente ortodossa fece sempre riferimento al nazionalismo “originario” (definito dai fratelli Arana nei primi anni del movimento) che fu un'espressione regionale del nazionalcattolicesimo spagnolo. Fu proprio Luis Arana a ricordare la finalità religiosa ed etnica del nazionalismo basco, respingendo qualsiasi aggiornamento teorico e organizzativo del PNV, intesi come una grave violazione dell'ortodossia aranista.
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La presente ricerca, L’architettura religiosa di Luis Moya Blanco. La costruzione come principio compositivo, tratta i temi inerenti l’edificazione di spazi per il culto della religione cristiana che l’architetto spagnolo progetta e realizza a Madrid dal 1945 al 1970. La tesi è volta ad indagare quali siano i principi alla base della composizione architettonica che si possano considerare immutati, nel lungo arco temporale in cui l’autore si trova ad operare. Tale indagine, partendo da una prima analisi riguardante gli anni della formazione e gli scritti da lui prodotti, verte in particolare sullo studio dei progetti più recenti e ancora poco trattati dalla critica. L’obbiettivo della presente tesi è dunque quello di apportare un contributo originale sull’aspetto compositivo della sua architettura. Ma analizzare la composizione significa, in Moya, analizzare la costruzione che, a dispetto del susseguirsi dei linguaggi, rimarrà l’aspetto principale delle sue opere. Lo studio dei manufatti mediante categorie estrapolate dai suoi stessi scritti – la matematica, il numero, la geometria e i tracciati regolatori - permette di evidenziare punti di contatto e di continuità tra le prime chiese, fortemente caratterizzate da un impianto barocco, e gli ultimi progetti che sembrano cercare invece un confronto con forme decisamente moderne. Queste riflessioni, parallelamente contestualizzate nell’ambito della sua consistente produzione saggistica, andranno a confluire nell’idea finale per cui la costruzione diventi per Luis Moya Blanco il principio compositivo da cui non si può prescindere, la regola che sostanzia nella materia il numero e la geometria. Se la costruzione è dunque la pietrificazione di leggi geometrico-matematiche che sottendono schemi planimetrici; il ricorso allo spazio di origine centrale non risponde all’intenzione di migliorare la liturgia, ma a questioni di tipo filosofico-idealista, che fanno corrispondere alla somma naturalezza della perfezione divina, la somma perfezione della forma circolare o di uno dei suoi derivati come l’ellisse.
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Es war bisher unbekannt, dass die deutschsprachige Musikhistoriographie dem Komponisten Tomás Luis de Victoria relativ viel Beachtung geschenkt hat. Als iberischer Counterpart des Heroen Palestrina spielt er bei der Gestaltung eines Geschichtsbildes der musikalischen Renaissance daher eine viel wichtigere Rolle als bisher vermutet. Die Auseinandersetzung deutscher Musikwissenschaftler mit Victoria spielte eine zentrale Rolle bei der Würdigung des Komponisten durch die spanische Historiographie.
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Este trabajo indaga en torno a la atracción por el suburbio y sus personajes más característicos –tal el compadrito- que se manifiesta en la obra de Jorge Luis Borges. En primer lugar, analiza la presencia del barrio como tema central en la poesía posmodernista de Enrique Banchs, Evaristo Carriego y Baldormero Fernández Moreno, quienes realizan la incorporación del mundo suburbano a la poesía argentina. A continuación se centra en una original hipótesis que ahonda en la razón afectiva que pudo mover al escritor políglota, erudito y cosmopolita a sentir esa fascinación por el mundo del arrabal y del tango porteño.
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Fil: Acosta, Emiliano.
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Fil: De Marinis, Dora. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Artes y Diseño
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Fil: Ramaglia, Dante.
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Fil: Comas de Guembe, Dolores. Universidad Nacional de Cuyo
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Fil: Flawiá de Fernández, Nilda Ma.. Universidad Nacional de Tucumán
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Fil: Guzmán Pinedo, Martina.