898 resultados para hybrid renewable energy systems


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At head of title, 1982-8 : Alternative energy.

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Senior thesis written for Oceanography 445

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Thesis (Master's)--University of Washington, 2016-06

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The aim of this study is to quantity the effect of filter bed depth and solid waste inputs on the performance of small-scale vermicompost filter beds that treat the soluble contaminants within domestic wastewater. The study also aims to identify environmental conditions within the filters by quantifying the oxygen content and pH of wastewater held within it. Vermicompost is being utilised within commercially available on-site domestic waste treatment systems however, there are few reported studies that have examined this medium for the purpose of wastewater treatment. Three replicate small-scale reactors were designed to enable wastewater sampling at five reactor depths in 10-cm intervals. The surface of each reactor received household solid organic waste and 1301 m(-2) per day of raw domestic wastewater. The solid waste at the filter bed surface leached oxygen demand into the wastewater flowing through it. The oxygen demand was subsequently removed in lower reactor sections. Both nitrification and denitrification occurred in the bed. The extent of denitrification was a function of BOD leached from the solid waste. The environmental conditions measured within the bed were found to be suitable for earthworms living within them. The study identified factors that will affect the performance and application of the vermicompost filtration technology. (C) 2004 Elsevier B.V. All rights reserved.

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Australia is unique in terms of its geography, population distribution, and energy sources. It has an abundance of fossil fuel in the form of coal, natural gas, coal seam methane (CSM), oil, and a variety renewable energy sources that are under development. Unfortunately, most of the natural gas is located so far away from the main centres of population that it is more economic to ship the energy as LNG to neighboring countries. Electricity generation is the largest consumer of energy in Australia and accounts for around 50% of greenhouse gas emissions as 84% of electricity is produced from coal. Unless these emissions are curbed, there is a risk of increasing temperatures throughout the country and associated climatic instability. To address this, research is underway to develop coal gasification and processes for the capture and sequestration Of CO2. Alternative transport fuels such as biodiesel are being introduced to help reduce emissions from vehicles. The future role of hydrogen is being addressed in a national study commissioned this year by the federal government. Work at the University of Queensland is also addressing full-cycle analysis of hydrogen production, transport, storage, and utilization for both stationary and transport applications. There is a modest but growing amount of university research in fuel cells in Australia, and an increasing interest from industry. Ceramic Fuel Cells Ltd. (CFCL) has a leading position in planar solid oxide fuel cells (SOFCs) technology, which is being developed for a variety of applications, and next year Perth in Western Australia is hosting a trial of buses powered by proton-exchange fuel cells. (C) 2004 Elsevier B.V. All rights reserved.

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Review of US and European experience with biomass energy projects

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La riduzione dei consumi di combustibili fossili e lo sviluppo di tecnologie per il risparmio energetico sono una questione di centrale importanza sia per l’industria che per la ricerca, a causa dei drastici effetti che le emissioni di inquinanti antropogenici stanno avendo sull’ambiente. Mentre un crescente numero di normative e regolamenti vengono emessi per far fronte a questi problemi, la necessità di sviluppare tecnologie a basse emissioni sta guidando la ricerca in numerosi settori industriali. Nonostante la realizzazione di fonti energetiche rinnovabili sia vista come la soluzione più promettente nel lungo periodo, un’efficace e completa integrazione di tali tecnologie risulta ad oggi impraticabile, a causa sia di vincoli tecnici che della vastità della quota di energia prodotta, attualmente soddisfatta da fonti fossili, che le tecnologie alternative dovrebbero andare a coprire. L’ottimizzazione della produzione e della gestione energetica d’altra parte, associata allo sviluppo di tecnologie per la riduzione dei consumi energetici, rappresenta una soluzione adeguata al problema, che può al contempo essere integrata all’interno di orizzonti temporali più brevi. L’obiettivo della presente tesi è quello di investigare, sviluppare ed applicare un insieme di strumenti numerici per ottimizzare la progettazione e la gestione di processi energetici che possa essere usato per ottenere una riduzione dei consumi di combustibile ed un’ottimizzazione dell’efficienza energetica. La metodologia sviluppata si appoggia su un approccio basato sulla modellazione numerica dei sistemi, che sfrutta le capacità predittive, derivanti da una rappresentazione matematica dei processi, per sviluppare delle strategie di ottimizzazione degli stessi, a fronte di condizioni di impiego realistiche. Nello sviluppo di queste procedure, particolare enfasi viene data alla necessità di derivare delle corrette strategie di gestione, che tengano conto delle dinamiche degli impianti analizzati, per poter ottenere le migliori prestazioni durante l’effettiva fase operativa. Durante lo sviluppo della tesi il problema dell’ottimizzazione energetica è stato affrontato in riferimento a tre diverse applicazioni tecnologiche. Nella prima di queste è stato considerato un impianto multi-fonte per la soddisfazione della domanda energetica di un edificio ad uso commerciale. Poiché tale sistema utilizza una serie di molteplici tecnologie per la produzione dell’energia termica ed elettrica richiesta dalle utenze, è necessario identificare la corretta strategia di ripartizione dei carichi, in grado di garantire la massima efficienza energetica dell’impianto. Basandosi su un modello semplificato dell’impianto, il problema è stato risolto applicando un algoritmo di Programmazione Dinamica deterministico, e i risultati ottenuti sono stati comparati con quelli derivanti dall’adozione di una più semplice strategia a regole, provando in tal modo i vantaggi connessi all’adozione di una strategia di controllo ottimale. Nella seconda applicazione è stata investigata la progettazione di una soluzione ibrida per il recupero energetico da uno scavatore idraulico. Poiché diversi layout tecnologici per implementare questa soluzione possono essere concepiti e l’introduzione di componenti aggiuntivi necessita di un corretto dimensionamento, è necessario lo sviluppo di una metodologia che permetta di valutare le massime prestazioni ottenibili da ognuna di tali soluzioni alternative. Il confronto fra i diversi layout è stato perciò condotto sulla base delle prestazioni energetiche del macchinario durante un ciclo di scavo standardizzato, stimate grazie all’ausilio di un dettagliato modello dell’impianto. Poiché l’aggiunta di dispositivi per il recupero energetico introduce gradi di libertà addizionali nel sistema, è stato inoltre necessario determinare la strategia di controllo ottimale dei medesimi, al fine di poter valutare le massime prestazioni ottenibili da ciascun layout. Tale problema è stato di nuovo risolto grazie all’ausilio di un algoritmo di Programmazione Dinamica, che sfrutta un modello semplificato del sistema, ideato per lo scopo. Una volta che le prestazioni ottimali per ogni soluzione progettuale sono state determinate, è stato possibile effettuare un equo confronto fra le diverse alternative. Nella terza ed ultima applicazione è stato analizzato un impianto a ciclo Rankine organico (ORC) per il recupero di cascami termici dai gas di scarico di autovetture. Nonostante gli impianti ORC siano potenzialmente in grado di produrre rilevanti incrementi nel risparmio di combustibile di un veicolo, è necessario per il loro corretto funzionamento lo sviluppo di complesse strategie di controllo, che siano in grado di far fronte alla variabilità della fonte di calore per il processo; inoltre, contemporaneamente alla massimizzazione dei risparmi di combustibile, il sistema deve essere mantenuto in condizioni di funzionamento sicure. Per far fronte al problema, un robusto ed efficace modello dell’impianto è stato realizzato, basandosi sulla Moving Boundary Methodology, per la simulazione delle dinamiche di cambio di fase del fluido organico e la stima delle prestazioni dell’impianto. Tale modello è stato in seguito utilizzato per progettare un controllore predittivo (MPC) in grado di stimare i parametri di controllo ottimali per la gestione del sistema durante il funzionamento transitorio. Per la soluzione del corrispondente problema di ottimizzazione dinamica non lineare, un algoritmo basato sulla Particle Swarm Optimization è stato sviluppato. I risultati ottenuti con l’adozione di tale controllore sono stati confrontati con quelli ottenibili da un classico controllore proporzionale integrale (PI), mostrando nuovamente i vantaggi, da un punto di vista energetico, derivanti dall’adozione di una strategia di controllo ottima.