660 resultados para Parlamento
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Apresenta discursos, projetos de lei e pareceres do senador no segundo semestre da 54. Legislatura, durante sua atuação como presidente da Comissão de Educação, Cultura e Esporte, titular das Comissões de Assuntos Econômicos e a presidência da Representação Brasileira do Parlamento do Mercosul.
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O Ministério Público como órgão integrado ao Poder Judiciário -- O Ministério Público como órgão do Poder Executivo -- O Ministério Público como órgão vinculado ao Parlamento
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Inclui notas explicativas, bibliográficas e bibliografia
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La presente tesi analizza il reato di traffico di esseri umani in Europa, con particolare attenzione al fenomeno dello sfruttamento sessuale. La ricerca è stata condotta in parte nell’ambito del progetto “FIDUCIA. New European crimes and trust-based policy” (www.fiduciaproject.eu). La tesi è composta da 5 capitoli. Il primo capitolo introduce il reato di tratta di esseri umani, a livello globale e, successivamente, nello specifico, in Europa. Vengono presentati i fattori determinanti e le origini del fenomeno. Inoltre, ne vengono fornite le definizioni e le principali caratteristiche, in linea con i più importanti documenti internazionali sul tema. Il capitolo si chiude con una panoramica statistica, che affronta anche le criticità della raccolta di dati relativi ai reati. Il secondo capitolo analizza l’approccio correntemente adottato a livello domestico ed europeo contro la tratta. Le misure vengono presentate prima dal punto di vista teorico; successivamente ne vengono forniti esempi concreti, ad esempio convenzioni internazionali, direttive, ma anche progetti di ricerca, collaborazioni internazionali tra autorità ed ONG. Il terzo capitolo si concentra sulla tratta a fini di sfruttamento sessuale. Vengono analizzati il potenziale legame con la prostituzione, e l’approccio europeo. Segue un approfondimento dei modelli legali implementati a livello europeo ed uno studio comparato di cinque paesi membri, rappresentativi dei vari modelli di regolamentazione della prostituzione (Italia, Belgio, Polonia, Germania e Svezia). Il quarto capitolo raccoglie le interviste condotte con diversi esperti che si occupano di contrasto alla tratta: ONG italiane e straniere, referenti nazionali anti-tratta di Italia, Belgio e Germania, FRONTEX, membri del Parlamento Europeo. Nelle conclusioni, vengono proposte prima una valutazione complessiva del quadro attuale, e poi alcune raccomandazioni ai governi nazionali e agli organismi sopranazionali. In particolare, visto l’obiettivo di un contrasto omogeneo e coordinato della tratta (per sfruttamento sessuale specificamente) a livello europeo, si ritiene che un modello regolamentare uniforme della prostituzione negli stati membri possa contribuire a migliorare uniformità ad efficacia dell’approccio europeo alla tratta.
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Nel Capitolo I abbiamo osservato come la legittimazione abbia per oggetto la fonte di produzione del diritto, mentre la legalità l’atto emanato dalla fonte nell’esercizio del potere. La legittimazione è fondamento del potere, attiene alla sua titolarità e giustifica l’obbedienza e l’uso della forza. La legalità si riferisce all’esercizio del potere, regolandolo. Si è visto come «quando si esige la legittimazione del potere, si chiede che colui che lo detiene abbia il diritto di averlo. Quando si invoca la legalità del potere, si domanda che chi lo detiene lo eserciti non secondo il proprio capriccio ma in conformità di regole stabilite ed entro i limiti di queste. Il contrario del potere legittimo è il potere di fatto, il contrario del potere legale è il potere arbitrario» . Si è poi precisato che legittimazione e legalità sono i fondamenti alla base dello Stato democratico: laddove non v’è legittimazione non vi può essere neppure democrazia, distinguendo la legittimazione formale, che riguarda chi è legittimato ad agire, ad esercitare il potere, compiendo atti giuridici prescrittivi; dalla legittimazione sostanziale, che riguarda invece che cosa non può e che cosa non può non essere deciso, ossia i limiti e i vincoli imposti all’esercizio del potere . La legittimazione è però presente in tutte le forme di Stato, tanto in quelli autoritari, quanto in quelli democratici. Ciò che distingue tra autoritarietà e democraticità dello Stato è il tipo di atto attraverso il quale si manifesta la legittimazione del potere. Il potere autoritario riceve la propria legittimazione attraverso atti di fede, quello democratico con atti di fiducia. Gli atti di fede possono solo essere spezzati, rotti. Al contrario, gli atti di fiducia possono essere rinnovati o revocati, e pertanto hanno bisogno di norme legali che ne regolino il funzionamento. In tal senso, modelli autoritari e democratici differiscono ulteriormente: nei primi, legittimato il potere, è legittimo tutto ciò che di esso è manifestazione; si può dire che la legittimazione resta tutta assorbita nella legalità. Diversamente, nei modelli democratici, è necessario vi siano norme che disciplinano quell’atto di fiducia legittimante il potere, ma non solo, ve ne devono anche essere altre che regolino l’esercizio del potere stesso. Non solo, ma la legittimazione per essere democratica deve avvenire periodicamente e ha bisogno di un pubblico attivo, informato, consapevole dei suoi diritti, perché è la democrazia ad aver bisogno di un pubblico, di un consenso sociale, che attraverso la propria legittimazione del potere controlli chi quel potere è chiamato ad esercitarlo. Si comprende, allora, perché il principio di legalità in sé e per sé non può garantire la democrazia. Esso garantisce la conformità alla legge, la non arbitrarietà nell’esercizio del potere, ma nulla dice su chi quella legge ha il potere di emanarla, e infatti l’art. 1 del Codice Rocco, durante il fascismo, non garantiva certo le libertà democratiche. Allo stesso modo, la legittimazione sociale in sé e per sé non garantisce la democrazia, perché anche forme di Stato autoritarie, plebiscitarie, hanno un consenso sociale che le sorregge e legittima tutto ciò che chi esercita il potere decide di fare, almeno fino a quando continuano ad avervi fede. Nel Capitolo II abbiamo mostrato come, attraverso la riserva di legge, la Costituzione garantisca entrambi i fondamenti democratici: quello della legalità nell’esercizio della potestà punitiva e quello della legittimazione del Parlamento che la esercita. Dunque, legalità e legittimazione periodica sono un binomio indissolubile, perché possa aversi uno Stato democratico; inoltre è necessario che l’esercizio del potere avvenga “in pubblico” e che l’opinione pubblica abbia una coscienza critica che le consenta di valutare e orientare le proprie scelte. È stato poi sostenuto nel Capitolo III come lo stesso Parlamento non possa – in democrazia – essere libero di sanzionare con pena tutto ciò che vuole, ma sia vincolato direttamente dalla Costituzione rigida e almeno indirettamente dal consenso sociale, che dovrebbe impedire che sia trasformato in illecito penale tutto ciò per la collettività non dovrebbe essere sanzionato come tale. In questo l’informazione, attraverso i mezzi di comunicazione, rappresenta un postulato necessario per ogni modello democratico in grado di influenzare i cittadini nella percezione della realtà. In quest’ultimo Capitolo IV, infine, abbiamo messo in luce come una distorta percezione della realtà, da parte del consenso sociale, alteri “patologicamente” la legittimazione democratica, facendole perdere ogni sua funzione di garanzia nel delimitare il potere politico.
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En este estudio se analiza el sistema electoral español tratando de diagnosticar las causas de su falta de proporcionalidad entre votos y escaños. Se muestra que la causa principal de ello es la pequeña magnitud de las circunscripciones en España y se desmonta el mito de la barrera legal como impedimento para acceder al Congreso, señalando que es mucho más efectiva la barrera natural que aparece al tener España un número muy elevado de circunscripciones de baja magnitud. Posteriormente se analizan las distintas propuestas de reforma del sistema electoral encaminadas a aumentar su proporcionalidad extrapolándolas de los resultados electorales de las elecciones generales de 2015. También se analizan las dificultades para sacar adelante dichas propuestas, siendo la mayor de ellas que muchas de las propuestas exigen un cambio constitucional. Sin embargo, también se señala que algunas fórmulas que no exigen cambio constitucional pueden alcanzar incluso mayor proporcionalidad. Finalmente se comparan las distintas propuestas de reforma del sistema electoral y se advierte del peligro que conlleva una proporcionalidad muy elevada. Ésta, en general, da origen a un parlamento permanentemente fragmentado y puede generar una gran inestabilidad en los gobiernos.
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El presente artículo identifica las representaciones que José Tadeo Monagas, presidente de Venezuela en el siglo XIX, ofrece sobre la sociedad venezolana en sus discursos anuales ante el Parlamento. Los relatos, en este análisis, se estudian como productos enculturizadores que proporcionan modelos axiológicos y cognitivos con el objetivo de mediar entre lo que sucede y la interpretación que las personas hacen sobre la realidad. Las categorías usadas se obtienen a partir de un análisis de conte- nido con el cual se registran los referentes y su representación en los ocho discursos estudiados. Los resultados reflejan que las representaciones con que José Tadeo Monagas narra la realidad venezolana se encuentran usualmente disociadas de los hechos y acontecimientos ocurridos en el período estudiado, con el objetivo de evitar las explicaciones sobre los cambios que se producen y los problemas que la sociedad venezolana experimenta en ese momento histórico.
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Antecedentes/Objetivos: La fibromialgia (FM) es una enfermedad crónica dolorosa recientemente reconocida que afecta principalmente a las mujeres. El objetivo de este estudio es analizar la emergencia y visibilidad de la FM como un problema de salud en las políticas sanitarias, iniciativas parlamentarias (IP) y noticias de prensa en España. Métodos: Este estudio está estructurado en tres análisis independientes pero relacionados entre sí, acerca de la visibilización de la FM como un problema de salud desde distintos enfoques metodológicos y fuentes de información. Para ello se realizaron búsquedas sistemáticas a través de Internet y análisis de contenido cualitativo de los planes de salud autonómicos, noticias de prensa (El País, El Mundo y ABC) e iniciativas parlamentarias (IP) en España hasta el año 2013. Resultados: Los planes de salud no incluyen la FM entre los problemas de salud que priorizan en sus estrategias. Las IP reflejan la desproporcionada prevalencia femenina de la FM y denuncian su difícil diagnóstico, la falta de recursos destinados a la investigación y a su tratamiento, así como la falta de reconocimiento social y de las incapacidades laborales. La prensa refleja el estereotipo de enferma de las pacientes, pasivas y resignadas, que por el contrario cobran fuerza en grupo mediante las asociaciones, representadas como activas y luchadoras, quienes han conseguido llegar al Parlamento y tener impacto en las políticas. Ambos análisis indican que el año 2002 supuso un punto de inflexión en el reconocimiento social de la enfermedad, debido a la popularización del caso de particular de la diputada del PSOE en Cataluña, Manuela de Madre, a quien se le diagnosticó FM. Conclusiones: La incipiente incorporación de la FM en la agenda parlamentaria española y su cobertura periodística tienen un impacto positivo, puesto que promueven el conocimiento y la sensibilización social sobre este problema de salud. Aún así, los resultados muestran que la construcción social de la FM como problema de salud se encuentra en fase de decrecimiento gradual de interés. Además, la falta de reconocimiento social de la enfermedad puede estar relacionada con que se construye socialmente como un problema de salud de mujeres, con estereotipos de género.
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Resumen de la comunicación presentada en el I Congreso de Estudiantes de Ingeniería Química de la Universidad de Alicante, 13-14 abril 2010.
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Después de más de treinta años, la ley de costas española ha sido profundamente modificada. Sigue en vigor, excepto en aquellos aspectos que se han revisado, pero los cambios son tan profundos que se ha dibujado un escenario notablemente distinto al anterior. En este trabajo se recogen los motivos que han hecho de la ley de 1988 una norma difícil de aplicar, así como la controversia generada especialmente por la transformación de los propietarios de viviendas situadas en el dominio público, en titulares de un derecho de ocupación temporal. Los efectos de los informes de la Comisión de Peticiones del Parlamento Europeo, emitidos en 2009 y 2013, han sido también determinantes en la redacción de la Ley 2/2013 de protección y uso sostenible del litoral y de modificación de la Ley 22/1988, de Costas.
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Tese de doutoramento, Geologia (Hidrogeologia), Universidade de Lisboa, Faculdade de Ciências, 2016
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At head of title: Parlamento boliviano.
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Consists of separately numbered series of publications of the Parlamento as a whole, the Senato and the Camera dei deputati.
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Mode of access: Internet.
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Covers the period 1884 to 1906.