842 resultados para Guerra de la Independencia


Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Incluye Bibliografía

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Incluye Bibliografía

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Programa de doctorado: Nuevas perspectivas cognitivas en los estudios de Lengua, Literatura y Traducción.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Ponente perteneciente al grupo de divulgación científica The Big Van Theory

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Programa de doctorado: Nuevas perspectivas cognitivas en los estudios de lengua, literatura, y traducción. Tesis doctoral europea

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Directora: Juana Teresa Guerra de la Torre. Programa de doctorado: Nuevas perspectivas cognitivas en los estudios de lengua, literatura y traducción

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

[ES]drácula es un personaje real del siglo XV: príncipe de Valaquia, valiente luchador contra el imperio otomano por la independencia de su país, justo, pero muy cruel con los enemigos, cualidades que le confieren la inmortalidad de los personajes históricos. protagonista de creaciones literarias ya en su vida, se convierte en leyenda y adquiere la inmortalidad del vampiro gracias a stoker. Y, a la vez, la inmortalidad de los persona - jes de leyenda, literarios, pictóricos, musicales y cinematográficos, gracias a las numerosísimas creaciones artísticas inspiradas en su figura.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Abstract Il tema delle infrastrutture, intese come parte dell’architettura dello spazio urbano e del territorio, assume un ruolo centrale in molti progetti contemporanei e costituisce la ragione di questa ricerca. E’ preso in esame, in particolare, il tracciato extraurbano della via Emilia, antica strada consolare romana la cui definizione risale al II sec. a.C., nel tratto compreso tra le città di Rimini e Forlì. Studiare la strada nel suo rapporto con il territorio locale ha significato in primo luogo prendere in considerazione la via Emilia in quanto manufatto, ma anche in quanto percorso che si compie nel tempo. Si è dunque cercato di mostrare come, in parallelo all’evoluzione della sua sezione e della geometria del suo tracciato, sia cambiata anche la sua fruizione, e come si sia evoluto il modo in cui la strada viene “misurata”, denominata e gestita. All’interno di una riflessione critica sulla forma e sul ruolo della strada nel corso dei secoli la Tesi rilegge il territorio nella sua dimensione di “palinsesto”, riconoscendo e isolando alcuni momenti in cui la via Emilia ha assunto un valore “simbolico” che rimanda alla Roma imperiale. La perdita del significato via Emilia, intesa come elemento di “costruzione” del territorio, ha origine con il processo di urbanizzazione diffusa che ha investito il territorio extraurbano a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. La condizione attuale della strada, sempre più congestionata dal traffico veicolare, costituisce la premesse per una riflessione sul futuro della sua forma e degli insediamenti che attraversa. La strategia proposta dagli Enti locali che prevede il raddoppio della strada, con la costruzione della via Emilia Bis, non garantisce solo un potenziamento infrastrutturale ma rappresenta l’occasione per sottrarre al tracciato attuale la funzione di principale asse di comunicazione extraurbana. La via Emilia potrebbe così recuperare il ruolo di itinerario narrativo, attraverso la configurazione dei suoi spazi collettivi, l’architettura dei suoi edifici, il significato dei suoi monumenti, e diventare spazio privilegiato di relazione e di aggregazione. The theme of urban infrastructures, thought as part of the design of urban space and territory, has a central role in several contemporary projects and is the reason of this research. The object of the study is the extra urban route of the via Emilia, an ancient roman road which has been defined in the II century b. C., in its stretch between the cities of Rimini and Forlì. Studying the road in its relationship with the local environment has meant first of all considering the via Emilia as an “artefact” but also as a path that takes place over time. The aim of this research was also to demonstrate how its fruition has changed together with the evolution of the section and geometry of the route, and how the road itself is measured, named and managed. Within a critical approach on the shape and on the role played by the road through the centuries, this Essay reinterprets the territory in its dimension of “palimpsest”, identifying and isolating some periods of time when the via Emilia assumed a symbolic value which recalls the Imperial Rome. The loss of the meaning of the via Emilia, intended as an element that “constitutes” the territory originates from a process of diffused urbanization, which spread in the extra urban environment from the end of the second world war. The actual condition of the road, more and more congested by traffic, is the premise of a reflection about the future of its shape and of the settlements alongside. The strategy proposed by the local authorities, that foresees to double the size of the road, building the via Emilia Bis, not only guarantees an infrastructural enhancement but also it represents an opportunity to take off from the road itself the current function of being the principal axis of extra urban connection. In this way the via Emilia could regain its role as a narrative itinerary, through the configuration of its public spaces, the architecture of its buildings, the meaning of its monuments, and then become a privileged space of relationship and aggregation.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Questa ricerca mostra l’evoluzione della letteratura mitologica per ragazzi in Italia. Il primo libro italiano di mitologia per bambini è stato pubblicato nel 1911 (lo stesso anno di un’importante e violenta guerra coloniale tra l’Italia e la Libia): la scrittrice italiana Laura Orvieto pubblicò allora “Storie della storia del mondo”, in cui riunì antichi racconti greci per giovani lettori. Queste storie erano ispirate al libro mitologico per bambini “Il libro delle meraviglie” di Hawthorne (titolo originale “A Wonder Book for Girls and Boys”). In seguito molti scrittori italiani scrissero libri mitologici per giovani lettori: serie importanti di libri di mitologia per bambini furono pubblicate durante il regime mussoliniano – talvolta per diffondere l’ideologia fascista della superiorità romana. Durante questo periodo, i libri mitologici spesso mostravano uno stile letterario solenne. Dopo la seconda guerra mondiale, la letteratura mitologica per bambini cambiò lentamente prospettiva: gli scrittori italiani cominciarono ad usare il mito per parlare di problemi sociali (p.e. Gianni Rodari descriveva re Mida come un capitalista) e per spiegare le diverse condizioni umane (p.e. Beatrice Masini fa riferimento alle dee e alle eroine greche per descrivere la condizione femminile). La ricerca analizza anche la relazione tra mito e scuola in Italia: i racconti mitologici hanno sempre fatto parte dei programmi scolastici italiani per bambini dagli 8 agli 11 anni. Le riforme scolastiche – deliberate negli anni ’20 e ’40 – fissarono pratiche didattiche sui miti ancora oggi in uso. I racconti mitologici erano soprattutto un supporto per gli studi storici e letterari. Tuttavia, negli ultimi decenni, i miti sono divenuti un importante aiuto per gli insegnamenti scientifici e artistici.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Nel 1919 l'arabista spagnolo Miguel Asín Palacios dà alle stampe La Escatologìa musulmana en la Divina, in cui, attraverso una serie impressionante di analogie, dimostra l'esistenza di un rapporto «modello-copia» tra le narrazioni musulmane del viaggio ultraterreno di Maometto e la Divina Commedia. Questa controversa opera sarà la scintilla di una polemica, che ancora oggi, a distanza di cento anni rimane aperta e sconosciuta ai più. Questo è il motivo che mi ha spinta a trattare questo argomento nel presente elaborato: il mio scopo è quello di fornire una sintesi della Questione delle fonti islamiche della Divina Commedia, mostrare una panoramica dell'evoluzione del dibattito e dimostrare come, quelle che nell'opera di Palacios erano solo ipotesi, si siano rivelate essere, entro certi limiti, una realtà. Che il Medioevo europeo fosse saturo di pensiero e di arte islamica è innegabile: affermare che Dante, con la sua universale curiositas, si astenne completamente da questi influssi sembra indicare soltanto un certo disagio dei critici italiani nei confronti di questo mondo, a cui l'Europa guarda spesso solo attraverso eventi quali la guerra santa, la sottomissione della donna e il fanatismo. Proprio in un epoca come la nostra, in cui le barbare follie del fondamentalismo ci spingono a temere l'altro, questi studi assumono nuovo valore: la presenza di un'influenza islamica non rende meno grande il genio dantesco, anzi ne allarga gli orizzonti e rende la sua opera un esempio di interculturalità e di apertura profondamente attuale.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Un clima de inestabilidad política y rivalidades se desarrollaba sobre el espacio misionero entre los Estados nacionales en formación hasta el desenlace de la Guerra de la Triple Alianza. Ello posicionó a Trincheras de San José como un sitio estratégico en la frontera en disputa desde los primeros años de la formación del poblado hasta la expulsión de los paraguayos en 1867. Desde allí se organizaron comitivas exploradoras que partieron en busca de yerba mate para abastecer primero a las necesidades de las tropas aliadas y en los primeros años de posguerra al incipiente mercado argentino. La actividad yerbatera estimuló el comercio y la acumulación de capitales en los años posteriores y dio origen a la generación de una “élite local” cuyos rasgos estuvieron asociados fundamentalmente a la actividad económica de la extracción de la yerba mate en la región y la circulación de sus miembros en los ámbitos del poder político local.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Con el fin de conocer las últimas interpretaciones acerca de nuestro pasado regional, los videos de la serie "Mendoza, crónica de nuestra identidad", pretenden llevar adelante la tarea constante de construir y reconstruir una identidad que se mantenga abierta a los valores del pasado, pero también a la inevitable reformulación crítica de los mismos principios. La propuesta es generar un proceso de actualización y perfeccionamiento en el campo de la historia regional. En el video LA VITIVINICULTURA MENDOCINA: PRIMERA PARTE, se describen los primeros pasos de esta actividad central en la provincia, desde sus orígenes hasta la etapa de la independencia. La vitivinicultura constituye el elemento en el cual se desenvuelve la vida política, social y cultural de Mendoza. El paisaje vitivinícola es la clave de la historia de esta provincia En este documental se tratan los temas: - La vitivinicultura incipiente y sus dificultades. - Los Primeros viticultores en Mendoza. - Antiguas técnicas de fabricación y transporte de vino. - Etapa de transición (1767/1910): De la industria tradicional a la industria moderna. - El vino mendocino y la Campaña Sanmartiniana.

Relevância:

90.00% 90.00%

Publicador:

Resumo:

Podemos observar en la producción escritural de nuestra América diversas variables discursivas que ponen como eje y centro del proceso de ficción al llamado discurso histórico, con todas las salvedades y objeciones que dicha formulación pueda sugerirnos. A los efectos de confrontar los modos de entramar historia y ficción y marcar ciertas notas caracterizadoras de ambas posturas, centraremos nuestra propuesta en torno a la evocación de uno de los héroes máximos de la gesta de la Independencia, el general Simón Bolívar. Para ello atenderemos a dos novelas que textualizan una parcela de nuestra historia y que lo tienen como personaje central: Las lanzas coloradas, (1931), de Arturo Uslar Pietri y El general en su laberinto, (1989) de Gabriel García Márquez. El objetivo de este trabajo será delinear las diferentes formas de articulación del discurso histórico, los juegos textuales que caracterizan a ambas conformaciones discursivas, los procedimientos retóricos que las hacen posibles y el efecto que ambas habrán de despertar en el lector.