1000 resultados para Pseudoconvessità curvatura di Levi pseudoconvexity curvature


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The purpose of this article is to classify the real hypersurfaces in complex space forms of dimension 2 that are both Levi-flat and minimal. The main results are as follows: When the curvature of the complex space form is nonzero, there is a 1-parameter family of such hypersurfaces. Specifically, for each one-parameter subgroup of the isometry group of the complex space form, there is an essentially unique example that is invariant under this one-parameter subgroup. On the other hand, when the curvature of the space form is zero, i.e., when the space form is complex 2-space with its standard flat metric, there is an additional `exceptional' example that has no continuous symmetries but is invariant under a lattice of translations. Up to isometry and homothety, this is the unique example with no continuous symmetries.

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Lymphoepithelioma-like gastric carcinoma (LELGC) has special clinicopathologic features that differentiate it from the common gastric adenocarcinoma. LELGC is a rare neoplasm of the stomach with an incidence of 1-4% of all gastric cancers and is characterized by desmoplastic stroma uniformaly infiltrated by abundant lymphocytes and plasma cells. LELGC is closely associated with the Epstein-Barr virus (EBV), with 80-100% of LELGC being EBV-positive. LELGC has a male predominance, occurs in elderly people and is usually located in the upper and middle portion of the stomach. We report a rare case of lymphoepithelioma-like gastric carcinoma located in the lesser curvature at the border of the gastric body to the pyloric antrum.

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Procedimiento de reconstrucción de la topografía corneal a partir de datos altimétricos o de curvatura. La invención consiste en un método de reconstrucción de la superficie de la cara anterior de la córnea, a partir de los datos medidos en un conjunto discreto de puntos por medio de un topógrafo corneal o equipo equivalente. Se trata de un procedimiento que obtiene una expresión analítica de la superficie, combinando un ajuste por polinomios de Zernike o con esfera de mejor ajuste, con una reconstrucción por funciones de base radial gaussianas. Se logra obtener una descripción detallada de la superficie corneal, permitiendo un diagnóstico más fiable de patologías, o la implementación de tratamientos customizados. Este procedimiento es fácilmente implementable en cualquier topógrafo corneal, tomógrafo de coherencia óptica, equipos de lámpara de hendidura y equivalentes, de los existentes en el mercado, como sustituto del método estándar basado en polinomios de Zernike.

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Questo lavoro, che si sviluppa in due tomi, si propone di stabilire nuove ipotesi di datazione per le prime cento pagine dello Zibaldone di pensieri, attraverso uno studio comparato dei temi trattati, incrociato con un’analisi paleografica, filologica e linguistica. Estremi cronologici dell’indagine sono l’estate del 1817, anno in cui Leopardi avvia il rapporto epistolare con Pietro Giordani, legge per la prima volta la Vita di Alfieri, primo momento di rivolgimento esistenziale e poetico, l’anno del “primo amore” e della “conversione letteraria”; e il gennaio del 1820, nella coda dei perturbamenti derivati dalla “mutazione totale”. Nella prima parte della tesi l’analisi è condotta attraverso uno studio preliminare delle vicende che hanno interessato l’autografo nei momenti di emersione dal privato della scrittura leopardiana e le successive vicende editoriali (cap. I.1); al centro della prima parte della tesi il lettore troverà una descrizione minuta del manoscritto (cap. I.2), e infine l’analisi del ruolo e della ‘funzione Zibaldone’ in rapporto alla formazione e alla produzione leopardiana (cap. I.3). La seconda parte prende in esame i “pensieri-guida” per la datazione, mettendo a sistema i diversi dati raccolti che diano riferimenti cronologici (cap. II.1), individua le diverse campagne di aggiunte successive (cap. II.2), infine le letture che trovano posto nelle cento pagine vengono analizzate anche in rapporto a una riflessione sui modi e i tempi di lettura leopardiani (cap. II.3). Il secondo tomo si apre con le edizioni delle prime cento pagine, la cartacea, provvista delle date che verranno stabilite nella seconda parte della tesi, e il prototipo di edizione digitale. In coda si troveranno “gli strumenti”, quei dati che si sono raccolti e che nella tesi vengono messi a sistema, consentendo di guardare allo Zibaldone e alla vita intellettuale di Leopardi negli anni che coinvolgono le prime cento pagine attraverso una luce nuova.

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Un danneggiamento in una struttura altera le sue caratteristiche dinamiche quali frequenze naturali, indici di smorzamento e forme modali associate ad ogni frequenza naturale. In particolare, nel caso di travi, una variazione di rigidezza flessionale è in generale definibile danneggiamento se corrisponde ad una riduzione della stessa; tuttavia, anche un incremento altera i parametri dinamici della struttura. Il presente elaborato investiga l’applicazione del cambiamento nelle curvature modali per identificare un incremento di rigidezza flessionale in una trave metallica semplicemente appoggiata studiata presso il laboratorio LISG dell’Università di Bologna. Utilizzando le differenze centrali, le curvature modali sono state calcolate dalle forme modali ottenute sperimentalmente. Le modalità di calcolo utilizzate per identificare le forme modali della trave sono accomunate dall’utilizzo delle funzioni di trasferimento sperimentali ricavate sia dal rapporto tra le trasformate di output ed input, sia facendo uso della densità di potenza spettrale (PSD e CPSD). A supporto delle indagini sperimentali e per validare le modalità di calcolo utilizzate è stata modellata tramite elementi finiti una trave semplicemente appoggiata che simula la configurazione iniziale e quella irrigidita localmente in un suo tratto. I risultati numerici condotti validano le modalità utilizzate per la determinazione delle forme modali, evidenziando una forte sensibilità delle curvature modali all’irrigidimento locale. Come atteso, lato sperimentale le forme modali risultano meno accurate di quelle dedotte dalle esperienze numeriche. I risultati ottenuti evidenziano limiti e potenzialità dell’algoritmo di identificazione impiegato.

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Questa Tesi di Laurea è legata agli aspetti tecnologici dell'esperimento Gamma-Flash, progetto coordinato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana che ha lo scopo di studiare eventi altamente energetici che avvengono in atmosfera denominati Terrestial Gamma-ray Flashes (TGFs). Questi eventi hanno uno stretto legame con i fulmini che avvengono durante episodi temporaleschi. I fulmini producono particelle ionizzate ed elettroni che per effetto bremmstrahlung emettono radiazione in un ampio intervallo di energie da centinaia di keV a decine di MeV. Questo tipo di eventi è stato rivelato da numerose missioni da satellite fin dagli anni '90 (BATSE/CGRO) e successivamente con i satelliti RHESSI, AGILE, BeppoSAX e Fermi. Molto più rare sono le osservazioni di questi eventi da terra o da rivelatori posti su velivoli. Gamma-Flash ha lo scopo di realizzare strumentazione per la rivelazione di questi eventi da un osservatorio posto su M.te Cimone (2165m s.l.m) e su un aereo in grado di raggiungere quote di 8-10000m. L'esperimento viene effettuato attraverso rivelatori a scintillazione e con elettronica dedicata la cui risposta in energia dipende dalla temperatura di funzionamento. È quindi importante conoscere come il detector si comporta al variare della temperatura, che, soprattutto nell'esperimento terrestre, può variare di decine di gradi anche su tempi scala brevi. Scopo di questa tesi è stato quindi di caratterizzare uno dei rivelatori che saranno posti all'Osservatorio O. Vittori di M.te Cimone utilizzando una camera climatica che simula le condizioni di temperatura variabili e riscontrabili durante l'esperimento.

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In the title compound, C17H14N2O6, the conformation about the C=C double bond [1.345 (2) Å] is E, with the ketone moiety almost coplanar [C-C-C-C torsion angle = 9.5 (2)°] along with the phenyl ring [C-C-C-C = 5.9 (2)°]. The aromatic rings are almost perpendicular to each other [dihedral angle = 86.66 (7)°]. The 4-nitro moiety is approximately coplanar with the benzene ring to which it is attached [O-N-C-C = 4.2 (2)°], whereas the one in the ortho position is twisted [O-N-C-C = 138.28 (13)°]. The mol-ecules associate via C-H⋯O inter-actions, involving both O atoms from the 2-nitro group, to form a helical supra-molecular chain along [010]. Nitro-nitro N⋯O inter-actions [2.8461 (19) Å] connect the chains into layers that stack along [001].

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Both high-fat diet and exposure to endocrine-disrupting chemicals have been implicated in susceptibility to pathological prostate lesions, but the consequences of combining the two have not yet been examined. We evaluated the effects of gestational and postnatal exposure to a high-fat diet (20% fat) and low doses of di-n-butyl phthalate (DBP; 5mg/kg/day), individually or in combination, on the tissue response and incidence of pathological lesions in the ventral prostate of adult gerbils. Continuous intake of a high-fat diet caused dyslipidemia, hypertrophy, and promoted the development of inflammatory, premalignant and malignant prostate lesions, even in the absence of obesity. Life-time DBP exposure was obesogenic and dyslipidemic and increased the incidence of premalignant prostate lesions. Combined exposure to DBP and a high-fat diet also caused prostate hypertrophy, but the effects were less severe than those of individual treatments; combined exposure neither induced an inflammatory response nor altered serum lipid content.

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This study sought to analyse the behaviour of the average spinal posture using a novel investigative procedure in a maximal incremental effort test performed on a treadmill. Spine motion was collected via stereo-photogrammetric analysis in thirteen amateur athletes. At each time percentage of the gait cycle, the reconstructed spine points were projected onto the sagittal and frontal planes of the trunk. On each plane, a polynomial was fitted to the data, and the two-dimensional geometric curvature along the longitudinal axis of the trunk was calculated to quantify the geometric shape of the spine. The average posture presented at the gait cycle defined the spine Neutral Curve. This method enabled the lateral deviations, lordosis, and kyphosis of the spine to be quantified noninvasively and in detail. The similarity between each two volunteers was a maximum of 19% on the sagittal plane and 13% on the frontal (p<0.01). The data collected in this study can be considered preliminary evidence that there are subject-specific characteristics in spinal curvatures during running. Changes induced by increases in speed were not sufficient for the Neutral Curve to lose its individual characteristics, instead behaving like a postural signature. The data showed the descriptive capability of a new method to analyse spinal postures during locomotion; however, additional studies, and with larger sample sizes, are necessary for extracting more general information from this novel methodology.

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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física

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