1000 resultados para Cooperativismo agrario


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La Siria interna settentrionale rappresenta un’area di grande interesse dal punto di vista degli studi storico – archeologici. Da decenni, infatti, in questa zona si susseguono molteplici campagne di scavi archeologici e numerosi progetti di ricerca finalizzati alla ricostruzione ed alla caratterizzazione del paesaggio antico della Siria interna settentrionale. E’ proprio all’interno di tale contesto che si inquadra il presente lavoro di tesi, che vuol essere uno strumento di supporto interdisciplinare per le attività e le ricerche sotto differenti e molteplici punti di vista: ingegneristico, archeologico, geologico ed agrario. L’obiettivo principale di questo elaborato riguarda l’analisi e l’inquadramento del territorio della Siria interna settentrionale, attraverso l’impiego delle immagini satellitari e con il supporto dei dati presenti in letteratura, al fine di produrre una classificazione dell’area di interesse. Per permettere una migliore caratterizzazione del territorio, i risultati ottenuti sono inoltre valutati e comparati utilizzando differenti scale temporali e spaziali. Tali analisi hanno per loro natura un carattere multitemporale, con l’obiettivo di valutare le principali trasformazioni del territorio, analizzando in particolar modo il processo di urbanizzazione ed il differente utilizzo del suolo verificatisi negli ultimi 20 anni. Le analisi sono inoltre condotte su scale territoriali differenti, permettendo così di creare un database georeferenziato multiscala, che sia di supporto allo studio di questo territorio. Il lavoro ha comportato la messa a punto di procedure specifiche e l’applicazione di numerosi e diversi metodi propri del Telerilevamento ottico. A completamento delle elaborazioni di inquadramento del territorio della Siria interna settentrionale, è stato anche realizzato un layer relativo alla sismicità dell’area, che come noto presenta storicamente una forte attività sismica, con la organizzazione in ambiente GIS dei dati relativi ai principali sistemi di faglia presenti nell’area.

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Il paesaggio, e così anche il paesaggio agrario, può essere considerato come segno del rapporto uomo/natura, come costrutto storico che testimonia il succedersi delle diverse civilizzazioni che l'hanno generato, ma anche come spazio per l'immaginazione territoriale, come progetto per il futuro del territorio. In questo lavoro si trattano le relazioni tra questa visione del paesaggio e le forme di produzione e consumo dei prodotti agricoli, nell'ambito delle trasformazioni che l'ambito rurale sta subendo a partire dagli ultimi decenni, tra pressione dell'urbano, da un lato, e abbandono e crisi dell'agricoltura, dall'altro. Particolare attenzione è riservata a quelle esperienze che, attraverso la produzione biologica e lo scambio locale, esprimono un nuovo progetto di territorio, che prende avvio dal contesto rurale ma che pervade anche le città, proponendo anche nuove relazioni tra città e campagna. Nelle reti della filiera corta e dell'economia solidale che si concretizzano soprattutto come esperienze “dal basso”, di autogestione e partecipazione, si diffondono insieme prodotti e valori. In quest'ottica la sostenibilità ambientale non appare più come una fonte di limitazioni e esternalità negative, per dirla con il linguaggio dell'economia, ma diventa un valore aggiunto di appartenenza collettiva (equilibri ecologici, paesaggio) e un'occasione per nuove relazioni sociali e territoriali.

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Agricoltura ed Energia sono le due parole cardine attorno a cui ruota questa tesi. La prima si trova ad oggi ad essere investita da enormi aspettative: ha implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali. Offre opportunità occupazionali nelle aree rurali, favorisce il mantenimento di un tessuto sociale, ha funzioni produttive e di tutela ambientale. In Italia è profondamente diffusa ma mantiene caratteristiche molto differenti legate ai prodotti, al territorio e al paesaggio agrario. Andrebbe quindi meglio conosciuta, tutelata, ma soprattutto rinnovata per essere efficientemente inserita nel contesto dello sviluppo del nostro Paese. Ricercando nuove soluzioni e nuove idee, che dovrebbero essere alla base della ripresa dal periodo di crisi, ci si collega al secondo termine, meglio definito con un aggettivo descrittivo: rinnovabile. L'utilizzo di queste fonti è alla base delle odierne necessità di risparmio energetico e dell'uso razionale delle energie. Il primo passo è annullare gli sprechi incrementando lʼefficienza dei dispositivi che producono energia. Vengono qui analizzate diversi impianti ad energie rinnovabili proposti in un luogo specifico che si presta a vedere le diverse fonti agire in sinergia ed a servizio dell'agricoltura che rimane la vocazione principale del luogo in esame. La sinergia diventa quindi la chiave di lettura della tesi in quanto le rinnovabili sono caratterizzate da una imprevedibile variabilità per cui risulta funzionale un sistema integrativo che porti il progetto finale ad avere una maggiore continuità nel servizio in ogni periodo dell'anno.

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La Reforma Agraria del 1953 trajo un nuevo régimen y nuevas políticas agrarias que estaban dirigidos a la modernización de Bolivia, y logró la abolición de las formas de servidumbre a las que estaba sometida la población indígena originario campesina. Sin embargo, a más tardar en los años 70, quedó claro que la Reforma Agraria no pudo cumplir con las expectaciones de la población indígena campesina, y que no hubo voluntad política de implementarla. Entre los numerosos déficit de la reforma, destacan la continua inequidad en el acceso y en la distribución de la tierra; la creación de nuevos latifundios de carácter capitalista en el oriente y de minifundios en el altiplano y valle; la inseguridad jurídica; la sobreposición de derechos; y una institucionalidad pública desacreditada. En el marco de cambios políticos en todo Latinoamerica en los años 90, se introdujo una serie de reformas que reconocen el carácter multi-étnico y pluricultural del país. La Ley INRA (Ley del Instituto Nacional de Reforma Agraria) del 1996 trajo un reconocimiento formal de los sistemas de tenencia de la tierra indígenas bajo el patrocinio del neoliberalismo. Un eje central de la ley es el saneamiento de la propiedad agraria. Después de una década de vigencia, la ley resultó ser insuficiente, el saneamiento burocrático, lento, costoso y con resultados no muy satisfactorios. En 2006, el gobierno de Evo Morales modificó la ley mediante la Ley de Reconducción Comunitaria de la Reforma Agraria. Desde entonces, el proceso de saneamiento ha avanzado significantamente en las tierras bajas y el altiplano norte, mientras en Potosí, Tarija, Oruro y Cochabamba el proceso sigue siendo lento. Eso tiene que ver con las particularidades históricas, culturales, sociales, económicas y ecológicas de las diferentes regiones de Bolivia, cuales la Ley INRA no logra a captar. La presente tesis tiene como objetivo analizar las formas de tenencia y uso de la tierra y las instituciones sociales mediantes las cuales estos están reguladas en dos comunidades del Valle de Cochabamba. Las sistemas de tenencia de la tierra elaboradas por las familias campesinas luego se analizaron en relación a la Ley INRA. El área de estudio es localizado en el municipio de Sipe Sipe, provincia de Quillacollo, departamento de Cochabamba. La población consiste de campesinos perteneciendo al grupo etno-lingüistico quechua, cuya subsistencia depende de la producción agropecuaria y, en la mayoría de los casos, del trabajo asalariado. Las comunidades están situadas total- o parcialmente dentro del Parque Nacional Tunari. La ley del parque del 1991 expropia a las personas que viven dentro de los límites de este. Sin embargo, hasta hoy no ha sido implementada, excepto en 1% de la superficie total; las dos comunidades hasta ahora no han sido afectadas. Las dos comunidades de estudio han desarrollado una compleja combinación de propiedad familiar y propiedad comunal, que tiene su raíz en el sistema de haciendas, la forma predominante de tenencia de la tierra en el departamento de Cochabamba hasta la Reforma Agraria. El acceso al territorio comunal y el uso de los recursos naturales es gestionado por un sindicato agrario y una variedad de instituciones sociales. Se analizaron las estrategias de hogar de seis familias de Link’u comparandolas con las demás datos obtenidos. En Lap’iani, la comunidad menos accesible, las familias dependen de gran parte de la producción agropecuaria, mientras en Link’u, que está localizado cerca del pueblo de Sipe Sipe, la mayoría de las familias combina la agricultura con el trabajo asalariado. En ambas comunidades, la educación formal de los hijos y la migración temporal o permanente constituyen pilares fundamentales de las estrategias familiares. En Link’u se ha mostrado un proceso de urbanización que se expresa en un plan de desarrollo futuro que prevée la transformación de la zona periurbana de la comunidad en propiedad familiar o área urbana. Estos cambios en las estrategias de las familias y de la comunidad pueden explicarse por condiciones dinámico socioeconómicas, ecológicas y político-administrativas. Los resultados de la investigación muestran que los campesinos en las comunidades de estudio diversifican sus estrategias de vida para enfrentar al minifundio. Estas estrategias consisten en la producción agropecuaria en diferentes pisos ecológicos (control vertical de la ecología), la educación, la migración, la integración al mercado, el trabajo asalariado, y, en el caso de Link’u, en la propiedad individual de la tierra. El sistema de tenencia de la tierra es marcado por la interlegalidad o el bricolage de leyes formales y normas consuetudinarias. La Ley INRA desempeña para ambas comunidades un papel marginal. Se mostró que el sistema de tenencia y uso de la tierra es complejo, flexible y persistente. Combina diferentes tipos de propiedad y permite diferentes formas de organización dependiendo del área (rural/urbana).

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1. Extensión de las capacitaciones en entrevistas a docentes y alumnos: Los talleres de capacitación que hemos iniciado en la Escuela Normal Nº 4 de Oberá, en la Primera Etapa del Proyecto, comenzaron a rendir los primeros frutos. Efectivamente, los mismos docentes fueron quienes dieron difusión a nuestro trabajo haciendo posible que la experiencia se extendiera a otras escuelas de la ciudad y de las colonias que se nutren de ella. La Escuela de Comercio Nº 1 de Oberá; la Escuela de Comercio Nº 11 de la localidad 25 de Mayo y la Escuela Nº 587 Colonia Paraíso, Municipio de Campo Ramón, han incorporado a sus prácticas docentes, la historia oral. 2. Realización de entrevistas a distintos actores sociales por parte de los alumnos involucrados en los distintos proyectos áulicos: El trabajo llevado a cabo por adolescentes de entre quince y diecinueve años de las escuelas públicas mencionadas, es sumamente valioso, no solo por los testimonios que han aportado al proyecto sino, esencialmente por el proceso que lleva a un joven a acercarse a un adulto, generalmente un adulto mayor, en busca de sus recuerdos. Los protagonistas en este proceso de enseñanza son los alumnos, que aprenden a hurgar en la memoria de sus mayores, terreno en donde pueden hallar sus raíces. 3. Participación en el Programa de Actividades de la Semana en conmemoración de los 40 años del Movimiento Agrario Misionero: A través de uno de los proyectos áulicos de la Escuela de Comercio Nº 1, los estudiantes participaron en las actividades de conmemoración del aniversario del MAM, entidad que nuclea a los trabajadores del agro y que tiene su sede en la ciudad de Oberá. 4. Reafirmación de los vínculos con las instituciones locales: A partir de los trabajos de taller en las diferentes escuelas y las entrevistas efectuadas por los alumnos para sus respectivos trabajos de investigación, los objetivos de nuestro proyecto fueron difundiéndose coadyuvando de esta manera a afianzar nuestros vínculos con las escuelas y el municipio. Además se nos abrieron otras puertas como el MAM (Movimiento Agrario Misionero) organización que tiene una larga trayectoria de lucha en las reivindicaciones de los derechos de los trabajadores del agro en la provincia de misiones. Evaluación del proceso. En el transcurso de este primer año de implementación del proyecto, se ha dado cumplimiento a las actividades programadas. Más allá del cumplimiento de los objetivos que nos propusimos cuando proyectamos este trabajo, nos llena de satisfacción la progresiva ampliación de nuestra propuesta inicial de recuperación de la memoria. El interés y el entusiasmo que suscita tanto en docentes como en alumnos, la posibilidad de indagar en la memoria de los suyos (abuelos, vecinos, maestros, etc.) y descubrir historias de vida que, sumándolas o confrontándolas, les permite ir armando un entramado de relaciones que es la historia misma del barrio, de la colonia o del pueblo, nos produce una gran complacencia. Descubrimos que no es ya solamente la historia en sí la que nos interesa, sino lo que generamos en los jóvenes. Despertar el interés en su propia historia, el sentimiento de pertenencia al lugar en el que viven y en el que estudian. Entender que forman parte de una comunidad con características culturales propias, con una identidad peculiar que los hace particularmente diferentes e iguales a la vez. Comprender que esa identidad que les es propia la fueron construyendo sus mayores, y lo más importante: saber que están en condiciones de re-construir juntos esas historias. Por otro lado el momento afectivo que se genera cuando el estudiante escucha los relatos, las evocaciones de los “abuelos” y la emoción que se observa cuando relata a los compañeros y a los docentes la experiencia vivida en la entrevista. Y el otro aspecto importante de la entrevista es la valorización de los objetos que atesoraban los abuelos: cartas, fotos, herramientas, muebles, vestidos, etc. acompañaban el relato de los jóvenes y terminan siempre en la necesidad de exponer esas prendas en una muestra organizada por ellos mismos. Allí, la presencia de abuelos, padres, hermanos, maestros y vecinos, trasmite el lazo entre el presente y el pasado, entre nuevas y viejas generaciones. Se advierte la alegría, el amor, la emoción entre los asistentes y el orgullo de los padres viendo a sus hijos tan comprometidos con sus estudios. Y a los profesores satisfechos con el trabajo realizado por sus alumnos. Entonces es cuando reafirmamos el valor de la historia oral como herramienta para sacar a la luz esas historias de vida, silenciadas y subestimadas y que revela, además, quienes son los verdaderos protagonistas de la historia. Y reafirmamos también, el rol de la universidad en el trabajo con la sociedad.

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I) Aportes al debate conceptual sobre economía rural: Con diferentes documentos aportamos al debate teórico sobre economía rural, políticas públicas, en especial las políticas alimentarias, recuperando y adecuando conceptos desarrollados por las ciencias sociales para realidades análogas a la investigada. Participamos de instancias de formación de posgrado vinculadas directamente al tema de investigación, como docentes de posgrado de la Maestría de Políticas Sociales, y de la Maestría en Desarrollo Rural, además de numerosas cátedras de grado. Los resultados de la investigación se transfirieron con ponencias presentadas y expuestas en diversos eventos académicos como las VII Jornadas Interdisciplinarias de Estudios Agrarios y Agroindustriales 2011 del Centro Interdisciplinario de Estudios Agrarios (CIEA) de la Facultad de Ciencias Económicas de la UBA y el VIII Congresso Latinoamericano de Sociologia Rural: América Latina, realineamientos políticos y proyectos en disputa llevado a cabo en Recife, Pernambuco – Brasil en 2010, las que se adjuntan como parte de la producción del proyecto. II) Análisis de las políticas de regulación del mercado: preparación de una “Propuesta de Formulación Participativa de un Plan Estratégico para Yerba Mate”, una discusión metodológica sobre como formular en forma colectiva un Plan Estratégico, con la participación activa de los actores y organizaciones que forman parte de la cadena económica de la yerba mate en Argentina. Participamos en las reuniones preparatorias con integrantes de INYM (Res 028/11), INTA, UNaM, del gobierno de las provincias de Misiones y Corrientes, y de representantes sectoriales. Trabajo conjunto con la Sec de Acción Cooperativa, Mutual, Comercio e Integración de la provincia de Misiones en el debate sobre los fundamentos normativos, que en materia alimentaria, acompañan la definición de políticas macroeconómicas, elaborando un informe específico. (Ver Anexo Informe Final 2011). Participación en el 2º Encuentro Regional “PISAC Programa Investigación Sociedad Argentina Contemporánea” organizado por el Mininsterio de Ciencia, Tecnología e innovación Productiva de la Nación, el Consejo de Decanos y la Facultad de Trabajo Social - UNER. Res CD 275/09. Paraná, 8 Oct 2009. Asistencia a las IV Jornadas de Estudios Sociales Agrarios Set 2009 “Conflictividad territorial y desarrollo agrario. Visiones de América Latina”. Doctorado en Estudios Sociales Agrarios / Programa de Estudios Socio-antropológicos Agrarios. Programa de Estudios Conflictividad agraria y Desarrollo rural. Centro de Estudios Avanzados (UNC). Espacio Rural. Secretaría de Extensión (UNC). Córdoba, 9 Set 2009; al Taller Mar-Abr 2009 Enfoque Sistemas Agroalimentarios Localizados (SIAL), coordinado por Dr José MUCHNIK. Organizado por INTA – EEA Cerro Azul – AER Oberá - Min del Agro y la Producción. Oberá. 31 Mar y 1 Abr 2009. III) Estudio de estrategias de desarrollo rural, soberanía alimentaria y agroecología: Avanzamos en el análisis de algunas estrategias específicas de desarrollo rural implementadas en la Provincia de Misiones. Elaboramos documentos de trabajo como insumos para poner en debate los resultados parciales de la presente investigación, como marcos de referencia sobre desarrollo rural, soberanía alimentaria y agroecología. En este sentido confrontamos ideas y teorías, e indagamos sobre la visión agroecológica, con el fin de comprender sus límites y contradicciones. Se identificaron estrategias de desarrollo a nivel local y provincial con un interés exploratorio que permitiera dar cuenta de la diversidad de situaciones y características. Se tomo contacto directo con algunos grupos en el ámbito territorial, para profundizar sobre modos de organización y gestión, principales actividades proyectos y demandas, y las redes de las que participan, entre los que podemos mencionar. Preparación para publicación de trabajos de manejo sustentables de cultivos en el marco del PRASY (Programa Regional de Asistencia al Sector Yerbatero) INYM, en colaboración con el equipo técnico de la ong INDES: Desarrollo de Experiencias (semilleros) en la multiplicación de semillas de cubiertas verdes para el cultivo de yerba mate” Expte. Nº 0250/07, aprobado por resolución Nº 016/08. Instituto Nacional de la Yerba Mate. Preparación de información para la preparación de folleto sobre “poroto sable” y “mucuna enana”. Participación en el equipo de Sistematización de Experiencias en Desarrollo Rural. Desde el Proyecto Regional MNES 12, el INTA realizó una convocatoria a otras instituciones que trabajan en la provincia en el área de desarrollo. Se consolidó así un espacio interinstitucional integrado por INTA-Misiones e IPAF-NEA, Subsecretaría de Desarrollo Rural y Agricultura Familiar (SSDRyAF), Instituto de Desarrollo Social y Promoción Humana (INDES) y Unión de Trabajadores Técnicos Rurales de Misiones (UTTERMI). Participamos en reuniones, encuentros de trabajo, de los que se sistematizaron algunos debates en torno a estrategias de comercialización alternativas, y se realizaron algunas entrevistas con algunos informantes claves acerca de sus problemas, demandas y perspectivas. Elaboración del Informe “Cambios en las estrategias de comercialización de los productores rurales del nordeste de Misiones” (beca CEDIT). A partir de viajes a la sede de la Unión de Trabajadores Rurales (UTR) localizada en la ciudad de Bernardo de Irigoyen y de realización de entrevistas semiestructuradas a miembros del equipo técnico y productores se sistematizó la experiencia de comercialización de lechones la que fue presentada en Marzo de 2009 en la Jornada de Iniciación en la Investigación organizada por el CEDIT. Ensayo sobre “Agroecología y pequeños productores en la Provincia de Misiones” debatiendo sobre la relación entre Agroecología y Campesinado y un segundo informe “Reflexiones sobre la caracterización conceptual del campesinado en Argentina y Misiones” que partiendo de los debates clásicos acerca del campesinado, avanza sobre la consideración del tema en Argentina y en Misiones. Vinculación y Transferencia: Se desarrollaron numerosas actividades en vinculación y transferencia con otros proyectos de investigación y extensión, que permitieron el enriquecimiento mutuo de los equipos. Entre ellas cabe mencionar la respuesta a demandas específicas de información, acompañamiento técnico y capacitación de diferentes organizaciones sociales e instituciones públicas de la región sobre la temática de la investigación: Participación en la implementación de los Proyectos “UNAM-12 - Desarrollo participativo de herramientas apropiadas de gestión, administración y planificación para organizaciones de agricultores de la Provincia de Misiones” (Convocatoria 2011) e “Incorporación de técnicas y herramientas participativas de gestión y mercadeo para el fortalecimiento de la comercialización colectiva de la Unión de Trabajadores Rurales del Nordeste Misionero.” (Convocatoria 2010 del Programa de Voluntariado Universitario - Secretaría de Políticas Universitarias - Ministerio de Educación, Ciencia y Tecnología), cuyas actividades tuvieron estrecha vinculación con el Seminario de Economía Social del Profesorado en Ciencias Económicas, en un esfuerzo novedoso de articulación de actividades de investigación, académicas y de extensión universitaria. Como resultado de dicho proceso y con los aportes de los alumnos del Seminario se elaboró un informe sobre “Potencialidad para la producción, faena y comercialización porcina en el nordeste de Misiones”. Coordinación del Proyecto de Voluntariado Universitario “UNAM-6 Acceso a la información y reconocimiento de derechos sobre la propiedad de la tierra, en NE Misiones. Fortalecimiento de organizaciones de agricultores familiares.” (Convocatoria 2011 Programa Nacional de Voluntariado Universitario, Secretaría de Políticas Universitarias, del Ministerio de Educación de la Nación. FHyCS, UNaM. Participación en el relevamiento de tipo censal de las principales dimensiones socio-económicas de la población de trabajadores rurales en Yerba Mate. Las actividades de investigación se articulan con el Primer Relevamiento Provincial de Tareferos de la Provincia de Misiones que se desarrolla en el marco del Convenio de Cooperación entre la Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales y el Gobierno de la Provincia de Misiones. Desarrollo de actividades vinculadas al Estudio cualitativo del Relevamiento de Tareferos a partir de entrevistas con las familias de los trabajadores. A nivel académico, contribuimos a la formulación del Proyecto y puesta en marcha de la Carrera de Maestría en Desarrollo Rural de la UNaM, que en uno de sus objetivos plantea “integrar en la formación el aporte de las distintas disciplinas que confluyen en la problemática del desarrollo rural, desde una perspectiva de investigación y desarrollo, con énfasis en las características de las estructuras agrarias del NEA”. También se aportó a la formulación de los contenidos propuestos para varios módulos. Coorganización del Seminario Internacional “Agroecológica para un Desarrollo Sustentable en la Región de la Triple Frontera”. Resolución C.D. 070/11. FHyCS, desarrollado en Posadas el 2 y 3 de Junio de 2011. Colaboramos en la organización de la Jornada Abierta “Hablemos de Economía Social… nuevas experiencias en formación” con alumnos del Seminario de Economía Social - Departamento del Profesorado en Ciencias Económicas - FHyCS. Posadas. 14 Set de 2011.

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El presente trabajo comprende los procesos de articulación entre las políticas sociales y las políticas laborales para el mercado de trabajo de la Yerba Mate. En el marco de las recientes transformaciones en la regulación de los mercados de trabajo rurales (Nueva Ley de Trabajo Agrario (N° 26.727), se analiza el proceso de incorporación/exclusión de un colectivo de trabajadores cosecheros de Yerba Mate (tareferos) al sistema de registración formal, pertenecientes a la localidad de Jardín América, Misiones. La redefinición de la categoría de trabajador ocupado- desocupado, debido a la condición de estacionalidad de su actividad económica (6 meses), conduce a la ubicación de dichos actores en distintas esferas de participación económica y productiva. Para alcanzar un nivel mínimo de ingresos, los cosecheros deben sortear sus posibilidades laborales, y complementarlos con la provisión de transferencias económicas provenientes del sistema de seguridad social no contributivo (AUH), fundamentalmente durante los meses de inactividad/interzafra.

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Dada la compleja situación de vulnerabilidad del tejido social debido al actual modelo de acumulación, las características que asume el trabajo, la desaparición del Estado Protector, comienzan a plantearse, para y desde los sectores más perjudicados, la necesidad de elaborar nuevas estrategias de supervivencia. En este trabajo se intentará analizar aquellas estrategias que conviven con el sistema capitalista, pero que no corresponden completamente a su lógica, que no son generadas ni por el Estado, ni por el sector privado y que intentan elaborar alternativas de desarrollo- comunitario, local, regional- frente a la situación esbozada anteriormente.

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Este estudio se realizó en una zona productora de uva de mesa de la provincia de San Juan, que incluyó los departamentos Zonda, Ullum, Albardón, Pocito, Caucete, 25 de Mayo, San Martín y 9 de Julio. De 335 explotaciones existentes, según la base obtenida a partir del CNA 2002, se tomó una muestra de 83 casos, para 2 sigmas de intervalo de confianza y 10 % de error. Los objetivos planteados fueron: determinar el nivel tecnológico para este rubro productivo, medir el grado de severidad de un grupo de restricciones asociadas a la incorporación de tecnología y estimar el beneficio económico alcanzado por el cierre de la brecha tecnológica. De este modo, se plantearon tres dimensiones de estudio, evaluando oportunamente las variables asociadas, de acuerdo a los estudios preeliminares. Los datos fueron procesados con el programa SPSS 11. Se realizó, para el estudio de la primera dimensión, análisis de componentes principales, escalamiento multidimensional y análisis de conglomerados no jerárquicos y en dos fases. En el caso de la segunda dimensión, se utilizaron tablas de contingencia con los estadísticos chi-cuadrado y t de student. Para estimar el beneficio económico alcanzado por el cierre de la brecha tecnológica, se utilizó un programa de simulación SIGMA 2.0. Se encontró la existencia de dos niveles tecnológicos dentro del rubro productivo uva de mesa de exportación, en donde existen inconvenientes referidos a la carencia de infraestructura, falta de rentabilidad asociada a los ingresos de la alternativa tecnológica, incompatibilidad entre los intereses al crédito que se puede acceder y las ganancias de la alternativa tecnológica y, por último, falta de planificación empresarial. Del cierre de la brecha tecnológica, en un escenario positivo, de cinco años, se concluye que el beneficio social medido como excedente bruto de la producción, puede ascender a casi $ 27 millones.

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Las cooperativas son entidades que se fundan en el esfuerzo propio y la ayuda mutua para organizar y prestar servicios. El rol del cooperativismo en Argentina es muy importante, ya que es uno de los factores que contribuye al crecimiento económico y social del país. Según los números del Instituto Nacional de Asociativismo y Economía social (INAES), en la Argentina funcionan al menos 12.760 cooperativas de diferentes tipos: agropecuarias, de vivienda, de consumo, de crédito, de provisión, de servicios públicos, de trabajo, etc. Se reconoce al cooperativismo como un factor indispensable para mejorar la calidad de vida de los pueblos y dotar de mayor eficiencia a la economía de las naciones. Tal es así que la Organización Internacional del Trabajo (OIT) señaló en un comunicado que “las cooperativas tienen un papel fundamental en la promoción del desarrollo socioeconómico de cientos de millones de personas en todo el mundo, especialmente en tiempos de crisis"; y la Organización de las Naciones Unidas (ONU) ha declarado el 2012 como el Año Internacional de las Cooperativas, instando a sus miembros para que “aprovechen el año para promover las entidades cooperativas y aumentar la conciencia sobre su contribución a la evolución del ser humano sustentada en principios solidarios". Debido a que provocan un efecto positivo en la sociedad y permiten que miles de personas puedan satisfacer sus necesidades a un precio y calidad justos, es que la legislación impositiva de nuestro país les reconoce, en algunos casos, beneficios. Estos están dispersos en todas las leyes, decretos, dictámenes y regulaciones que rigen la materia, siendo muchas veces, pasados por alto a la hora de querer cumplir con todos los deberes que les compete. Nos hemos propuesto investigar en profundidad a las cooperativas en su rol de contribuyentes y a través de este proyecto servir de guía para todos aquellos estudiantes, profesionales e interesados en el tema que deseen encontrar en un solo texto un compilado sobre la amplia cantidad de leyes que existen en nuestro país, su aplicación práctica y diversos aspectos que consideramos importantes destacar para simplificar el proceso de aprendizaje del tema y poder cumplir con las innumerables obligaciones que el Fisco nos impone y de las que las cooperativas no resultan exentas.

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En los últimos años se han realizado en nuestro país una serie de reformas a la Ley de Concursos y Quiebras N° 24522, a fin de darle una mayor solución a la problemática de la falencia patrimonial producida en diversas personas, físicas o jurídicas, causada por muchas y variadas situaciones. El jueves 30 de junio del año 2011 se promulgó la ley 26684, modificación a la Ley de Concursos y Quiebras aprobada por el Congreso de la Nación. Estas modificaciones tienen por finalidad, según la intención del legislador, priorizar la permanencia de las empresas para mantener la actividad comercial y productiva y resguardar la fuente laboral. Sin embargo, este nuevo ordenamiento ha fijado, de una u otra forma, que esta continuación de la explotación de la empresa fallida sea confiada a los trabajadores en relación de dependencia que se organicen bajo la figura de “Cooperativas de Trabajo". Las cooperativas son entidades fundadas en el esfuerzo propio y la ayuda mutua para organizar y prestar servicios. Mantienen actualmente un rol preponderante en las economías llamadas emergentes, ya que promocionan el desarrollo socioeconómico de cientos de millones de personas en todo el mundo especialmente en tiempos de crisis. La Organización de las Naciones Unidas (ONU) declaró el 2012 como el Año Internacional de las Cooperativas con el fin de promover este tipo de entidades, ya que contribuyen a aumentar los principios y prácticas solidarias en las actividades económicas de las personas1. Por ello, investigaremos de manera profunda el rol del cooperativismo en la recuperación de empresas en crisis o en la continuación de la explotación de las mismas, siendo éste un aspecto sumamente destacado en las nuevas incorporaciones a la Ley de Concursos, las cuales poseen una notable incidencia en el campo laboral.

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La conformación del circuito agroindustrial vitivinícola de la Provincia de Mendoza “se presenta desde sus orígenes como una forma de integración local a la dinámica nacional que asume características singulares: la provincia se ajusta a la forma de acumulación dominante seguida por el país, en cada momento histórico específico, siguiendo un formato económico que puede ser tomado como “modelo de desarrollo", es decir, fundado en la creación de oportunidades endógenas y no restringido a la adaptación económica de oportunidades externas." (Collado, 2006) Esto no invalida, sino que refuerza, la vinculación entre la economía provincial y la nacional, ya que el modelo generado en el ámbito regional permite la subsistencia de un desarrollo provincial complementario y no competitivo a la acumulación nacional. Todo este proceso de cambio y en función del contexto del mercado, la situación en la cual se está observando la generación de excedentes vínicos, la imposibilidad de derivar mayores volúmenes a mosto por condicionantes del mercado externo y acompañado esto del incremento de los insumos aplicados al proceso de elaboración y fraccionamiento y de la consecuente caída del precio del vino, se plantea la necesidad de analizar mediante el siguiente trabajo las alternativas disponibles en cuanto a fuentes de financiación de corto y largo plazo con que cuentan las empresas vitivinícolas de la provincia de Mendoza, a partir del conocimiento de las estructuras jurídicas de éstas. Para llevar a cabo este trabajo de investigación tomaremos información proveniente de los organismos oficiales nacionales e internacionales relacionados con el mercado vitivinícola. En el mismo sentido, se mantendrán conversaciones con referentes locales de los sectores abarcados (vitivinícola y financiero), que van a adquirir la forma de entrevistas libres, preguntas pautadas previamente y recopilación y análisis de datos provenientes de fuentes oficiales y medios de comunicación.

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El presente trabajo tiene como objetivo principal explicar el costo que tiene que afrontar una cooperativa al someterse al sistema impositivo que actualmente existe en la Argentina. Está orientado principalmente a profesionales contadores, para otorgarles una herramienta útil para poder encuadrar impositivamente a este tipo de entidades y poder prever el costo impositivo que implicaría la constitución y el desarrollo de las actividades de la misma. Por otro lado, también sería de interés para el personal del área empresarial, como también a alumnos y al público en general que tengan algún tipo de relación con cooperativas para poder informarse sobre los aspectos impositivos de las mismas.